consiglio d&d 3.0

[jonesman]

Ciao a tutti,

avrei bisogno di un consiglio.

Sto partecipando a una campagna della 3.0 in cui faccio la parte di un ladro hafling scappato dalla sua città x aver rubato un cappello magico a una nobildonna.

Il mio master mi ha chiesto di pensare a una grossa fobia e un grosso desiderio da annotargli e ovviamente spiegarne il motivo. Sapreste consigliarmi qlcs di non banale che possa azzeccarsi a questo tipo di personaggio?

[Blackstorm]

Se vuoi qualcosa di collegato al bg, potresti avere la fobia dei cappelli di ottima fattura, magari rifiutandoti di rubare a chi porta cappelli pregiati. Come grande desiderio potrebbe essere quello di ritornare nella tua città da capo della gilda.

[Berserk_Furioso]

Beh la situazione è molto simile a Regis ed Artemis Entreri (triologia delle lande R.A Salvatore)

Quindi magari la fobia potrebbe essere la guardia del corpo della nobildonna con i suoi due sicari (Giganti o comunque creature odiate dai piccola taglia).

Se avessi un ladro il desiderio più grande sarebbe diventare ricchissimo. Quindi diventare nobile o consigliere di corte... Bisognerebbe sapere l'allineamento del tuo pg prima di parlare...

[KlunK]

alcune fobie:

- che le guardie ce l'abbiano sempre con te anche se non hai fatto nulla

- dei cappelli

- delle persone ricche

- delle donne? (ginofobia)

- delle prigioni (se è stato catturato prima di fuggire, e quindi degli spazi chiusi, claustrofobia)

- di essere beccati quando si ruba

Desideri: liberarsi della suddetta fobia non sarebbe male. Altrimenti non dover più aver bisogno di rubare (o fare l'avventuriero comunque) per campare.

[Ji ji]

Ci sono anche fobie molto banali e sempre efficaci. Serpenti, ragni, malattie, specchi, buio (molto poco adatta a un ladro ), dormire sotto oggetti che possono crollare, polli...

Un desiderio può essere diventare ricchissimo, portarsi a letto mille donne (o magari specifico, cento elfe o cento donne alte almeno 1,75 eccetera), diventare famoso, rubare un oggetto particolare e leggendario, cantare su un palcoscenico davanti a una folla di diecimila persone, affacciarsi alla finestra di Piazza S. Pietro con il papa...