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L'arena


Wolfang

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Mi siedo per secondo, facendo appena un cenno di saluto verso Eles. Abbastanza silenzioso, comincio a consumare il mio pasto, finchè gli altri al tavolo non cominciano a conversare. Aggrotto le sopracciglia, al dire dell'elfo, per chinare appena il capo di un lato e chiedere Combattere..insieme? O contro? Non capito.. sembro pensieroso, poi passando lo sguardo sugli altri tre, proseguo ..oh, e..buon appetito..

Riprendo quindi a mangiare abbastanza di gusto, avendo fatto una colazione scarsa a causa della mia depressione durante il risveglio.

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penso che combatteremo gruppo contro gruppo... quindi noi quattro contro altri quattro

o almeno spero... non vorrei mai trovarmi contro questo colosso...

mangio il mio pranzo

visto che dobbiamo combattere assieme... qual'è la vostra specialità?

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Nel sentire la risposta di Sarveliss, annuisco, sembrando finalmente capire come funzionerà la cosa.

Combattere..mhh..

Riportando poi l'attenzione sulla conversazione, alladomanda dell'elfo alzo le spalle, come se non sapessi proprio cosa rispondere. E addento un pezzo di carne, masticando in maniera poco ortodossa.

Che strano essere..chissà come mai a volte gli umani nascono diversi, bah..

Io so arare i campi..! dico infine, come avendo un'illuminazione. E sembro anche soddisfatto della risposta data, sperando sia ciò che Sarveliss intendeva sapere.

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Ero andato in bagno. Giungo a conversazione iniziata. Mi siedo senza salutare nessuno, osservando quelli che saranno i miei compagni e riconoscendone immediatamente due, con cui ho già avuto a che fare. Mentre giungevo, ho udito le parole di Sarveliss e quindi, iniziando anch'io a mangiare di gusto, dico proprio a questi: "Ehi elfo...cos'è successo alla tua pelle? Sembri piuttosto pallido...eheh...comunque sia, io e Eles abbiamo avuto modo di combattere insieme, e conosciamo le nostre capacità. L'orco mi sembra proprio uno adatto ad arare...la gente, quando occorre!" mando giù un boccone "Sei tu piuttosto quello che vediamo per la rima volta: cosa sai dire sul tuo conto?"

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Alzo quei cespugli che sono le mie sopracciglia, sorpreso nel vedere Alistair sedersi al tavolo con noi. A tutti gli effetti, è l'unico che mi sembra più familiare, dopo la mattinata.

Tuttavia, quando fa quella che dovrebbe essere una battuta, un'espressione interrogativa si apre sul mio volto.

Arare..? Uomini..ma che..??

Sembro perdermi nei miei pensieri, distratto dall'intervento dell'umano, e comincio a borbottare qualcosa di troppo basso e troppo orchesco perchè gli altri capiscano.

Bah..grukk..thu'g bid..mhh...

Nel frattempo, sembro aver finito di mangiare, e dopo la mia assenza dalla conversazione torno ad osservare gli altri tre, abbastanza interessato ai loro discorsi ma essendo pronto ad alzarmi da tavola nel caso loro finiscano In fondo combattono insieme a me..magari no tanto male..

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Saluto l'orco con un cenno della mano e mi presento pure a lui.

Piacere, Eles.

Mentre inizio a mangiare il mio pasto con garbo e cura, fra un boccone e l'altro cerco di essere piuttosto socievole.

Beh io sono piuttosto agile, non ho mai combattuto contro nessuno con armi vere, al massimo ho usato un pugnale per tagliare il borsello a qualcuno e anche quello non mi riusciva molto bene...

Mentre lo dico mi massaggio la nuca, in evidente segno di imbarazzo e richiesta di comprensione, facendo anche un po un espressione da cucciolo innocente.

Un mago?! quindi sai fare a far sparire le cose ? sai indovinare il numero che sto pensando?

Quando vedo arrivare verso il tavolo pure Alistar sono molto contento.

Ciao! questa volta hai vinto tu, la prossima non ti andrà cosi bene! Comunque son contento di essere in squadra con te! Penso che faresti bene a mang... Mentre vedo che già ha iniziato.. Buon appetito!

Elettrizzato ed eccitato, la mia mente mentre mangio comincia a estraniarsi dal resto della conversazione

Sognando di combattere contro un altro gruppo e di squartarli e gli applausi della folla, e la gloria e l'onore e il nostro Capitano che ci fa i complimenti, sorrido con lo sguardo perso nel vuoto.

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Guardo Eles con aria di sufficienza dicendo, fra un boccone e l'altro: "Ah, non credo che riusciresti a sconfiggermi, nemmeno se ci riprovassi altre mille volte..." Poi continuo "Ma non avete di che preoccuparvi, con me in squadra riusciremo ad andare lontano. E' una certezza. L'importante è non lasciar intendere all'avversario quali sono le vostre capacità, e quando meno se lo aspetta..." infilzo rapidamente un pezzo di carne"...colpire e affondare. Spero non mi facciate fare brutte figure. Direi che l'orco nonostante tutto conosca il fato suo. Tu" guardo l'elfo " rimani lontano dalla mischia eh? Non vorrei ritrovarmi con un compagno in meno già dal primo incontro. E tu" parlando a Eles " supportami meglio che puoi...e colpisci, se ci riesci." Mi alzo dal tavolo e mi dirigo senza una parola verso il banco della frutta.

...massì, dovremmo farcela!...penso addentando con vigore una mela.

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Continuo ad ascoltare i miei compagni di squadra, più o meno seguendo il filo dei vari discorsi.

Certo che questo parla proprio tanto..

Quindi, nel notare la bella frutta che Eles e Alistar vanno a raccattare, decido che un buon paio di mandarini farebbe bene anche a me. Quasi invitando l'elfo a venire con noi, lo guardo per poi alzarmi ed avviarmi verso la frutta, prendendo un tre o quattro agrumi e portandomeli via mentre inizio a mozzicarne uno senza nemmeno sbucciarlo.

Mhhhfff...nnnenne mae...!

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Mentre vi alzate per andare a prendere la frutta dal bancone a destra notate che agli altri tavoli tutti quanti studiano delle strategie per vincere il primo incontro. Alcuni utilizzano i bicchieri, le molliche di pane e le posate per i loro esempi, altri preferiscono alzare il tono della voce per imporre le loro scelte.

Comunque sia finito di pranzare venite fatti accomodare nella porta appena di fianco a quella in cui siete entrati dal cortile della struttura, li vi attendono alcune brande di colore giallo molto grandi e ben pulite. Quando arrivate già ci sono altri 8 ragazzi che si riposano con lo sguardo puntato sul soffitto, l'aria molto pensierosa. Per chi vuole è possibile riposare.

Passa però appena un'ora che entra nella stanza l'ormai conosciuto Ferdinard, sempre sorridente Giovanotti, è arrivata la vostra ora, vogliate seguirmi dice indicando giusto voi quattro. Vi conduce nel cortile, poi alla prima porta a sinistra. Aperta quest'ultima uno stanzino vuoto che pare uno sgabuzzino, dalla parte opposta un'altra entrata. Aprendo questa seconda porta in legno notate un particolare curioso: dalla parte dove siete entrati voi la porta era per pulita e di bell'aspetto, dal lato opposto è piena di macchie di sangue ormai seccato, specialmente sulla maniglia. Sentite il vecchio sussurrare poche parole, alzare l'indice sopra la testa. Improvvisamente una luce si espande sopra il suo capo illuminando un corridoio senza finestre, il cui suolo è costituito da delle scale che scendono. Lo seguite per una ventina di metri per le scale fino ad arrivare ad una stanza più grande anch'essa buia E' da un po' che non usiamo questa entrata, prossimamente, sempre che ci sia una seconda volta, troverete delle torce in cima alle scale. Potete vedere solo grazie alla luce che si sprigiona da sopra il capo del vecchio. La Stanza è un cerchio perfetto del diametro un una decina di metri, dal lato opposto alle scale un portone di legno. Per terra diverse chiazze di sangue secco. Al centro un tavolo, anch'esso rotondo, ricoperto da una tovaglia di seta rossa. Sopra al tavolo sono poggiati alcuni oggetti: 2 scudi di legno piccoli, 2 archi corti, 2 faretre contenenti ciascuna 8 frecce, 2 pergamene di color grigio. Ad entrambi i lati della stanza una rastrelliera. In quella di destra sono presenti 3 spade corte, una morning star e 3 lance. In quella di sinistra potete invece trovare 4 pugnali, 2 randelli e un randello grande. Accanto al portone di legno dal lato opposto della stanza, un piccolo armadietto in legno chiuso, poco impreziosito di particolari e rifiniture ma in buono stato.

Prendete pure quello che ritenete più utile vi dice Ferdinard, poi rivolge due frasi specificatamente verso Sarveliss Le pergamene le ho fatte portare apposta per te e verso Ghodd Il randello grande è tuo se ti serve, ho pensato che fosse l'arma più adatta alla tua stazza...

@ Tutti

Spoiler:  

Vi ricordo che per questo primo scontro vi considero dei popolani, con alcune modifiche alla classe. Considero il vostro normale numero di PF, inoltre vi do alcuni bonus per l'allenamento sostenuto nella mattinata. Questi serviranno anche per compensare la penalità di -4 al tiro per colpire, poiché non siete ancora considerati competenti in alcun tipo di arma. Tutto ciò che potete usare è presente nella stanza, per il resto Ferdinard potrà dirvi un "no" in modo più perfido rispetto a me :-p

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grazie...

prendo l'arco e le pergamene poi mi soffermo sulle faretre.

vi dispiace se prendo tutte e frecce?

se nessuno è contrario prendo tute le frecce e lego le faretre alla schiena.

in fine prendo un randello.

i miei occhi scorrono tutta la stanza poi si soffermano sull'armadio

che c'è lì dentro?

parlo indicando l'armadietto ed avvicinandomi ad esso

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Senza dire nulla, mi avvicino al tavolo, afferro uno dei due scudi e lo allaccio sul braccio sinistro, poi mi dirigo verso la rastrelliera di destra afferrando prima una spada corta (che tengo nella mano dello scudo), poi una lancia tenendola salda nella destra. Quindi mi volgo verso la rastrelliera di sinistra e vedendo i pugnali...mmm, uno protrebbe sempre essere utile...ne prendo uno infilandolo in uno stivale, nascondendolo meglio che posso.

"Tsk, frecce...fai pure elfo. Non mi serve di certo quella robetta, a me." Sghignazzo un po', aspettando che gli altri si muovano per equipaggiarsi.

@DM

Spoiler:  
Spero di aver descritto bene come porto l'equipaggiamento. Vorrei sapere in tal caso se qualcosa mi impaccia in qualche modo, in maniera tale da trovarne una posizione migliore...^^
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Non mi è tuttora affatto chiaro cosa faceva l'altra gente al loro tavolo, parlando animatamente a giocherellando con mollichine di pane. Cavolo, combatteranno e stanno tutti a fare strani giochi...?!?

La mia mente abastanza sgombra sembra non darsi troppo da fare mentre compiamo il tragitto fino alla stanza della vestizione. Almeno inizialmente: alle prime macchie di sangue, un piccolo peso sembra farsi strada dentro di me, e un senso di nausea comincia a prendere il sopravvento, al pensiero di ciò che succederà fra poco. Sembro impallidire, e alle parole di Ferdinard riesco a rispondere con un minuscolo grazie che in realtà avrebbe voluto essere un buon ringraziamento, una smorfia strana sul mio viso.

Uff...dai dai, Ghodd...

Afferro il randello grande, come quello che ho provato oggi in allenamento. Lo stringo bene fra le mani, tenendolo basso e calibrandone il peso. Al contatto con l'arma espiro rumorosamente, ed è come se riuscissi a trovare un po' di tranquillità interiore focalizzandomi su di essa.

Attendo che gli altri siano pronti per incamminarmi verso l'arena seguendo il vecchio umano.

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Alla domanda di Sarveliss Ferdinard sussulta Stavo quasi per dimenticarmene, è da troppo tempo che non portiamo più novellini in arena. Lo vedete frugare con la mano destra una tasca per poi estrarne una chiave. Avanza poi verso l'armadio oltrepassando l'elfo ed infine fa scattare la serratura. L'armadio contiene quattro cassettoni in basso ed uno spazio più ampio sopra. Lo spazio sopra contiene alcuni asciugamani. Nonostante l'armadio, da fuori, sembra non essere stato aperto da settimane all'interno la roba ha un aspetto fresco e pulito. Il vecchio apre il cassettone più in basso e ne tira fuori quattro fasce blu e ve ne porge una per ognuno. Una volta spiegate le fasce mostrano un simbolo su di esse: la faccia in nero di un cane che ringhia. Dovete indossarle al braccio destro, una ciascuno.

@ Alistar

Spoiler:  

Niente di particolare, ricorda però che se usi entrambe le armi nello stesso round subisci una penalità (ti considero la spada corta non come arma leggera se lo fai perché il peso tra le due braccia non è ben bilanciato), però se combatti con un'arma alla volta non hai penalità.

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annuisco, prendo una fascia e la lego al braccio.

cerco d legare a me in qualche modo il randello e le pergamene.

io sono pronto.

eccomi... sono uno schiavo... una bestia... uno spettacolo per il pubblico di questa città...

guardo l'uscita, poi abbasso la testa.

quando la rialzo la testa un sorriso sadico si fa largo sul mio volto

facciamoli divertire!

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Prendo una fascia, sperando che sia abbastanza lunga per essere legata intorno al mio bicipite. Constatando, dopo qualche tentativo, che non lo è, posato il randello vado a legarmela al polso, ben stretta.

Siamo una vera squadra, a quanto pare..

Passo i miei occhi rossi sui miei compagni, prima di lasciarmi sfuggire un piccolo sorriso. Non sono più solo, almeno. Svelo meglio le zanne, incoraggiando Alistar e pronto all'ingresso in arena.

Christine!!!

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