Riccardo_Coletta Inviato 10 Giugno 2010 Autore Segnala Inviato 10 Giugno 2010 Jacob Guthier I poliziotti entrano ed iniziano una serie di domande sul tuo professore, sul fatto che sembra sia scomparso da quasi 1 mese (eppure tu ricordi di averlo visto in facoltà appena l'altro ieri). Dicono di averti cercato diverse volte negli ultimi 10 giorni, ma non ti hanno trovato e che ti cercavano perchè negli appunti del professore trovati nel suo ufficio, c'erano molti appunti riguardo i tuoi spostamenti, per questo avevano paura che ti avesse rapito o cose del genere. "Ora ci dica, quando l'ha visto lei l'ultima volta?" Puoi sbrigartela in quattro e quattr'otto e mandarli via nella tua narrazione, se vuoi riprendere subito il cammino a Mad City Puoi aggiungere dettagli alla storia facendoli fornire dai poliziotti Puoi fare domande come "stimolo" a me per aggiungere dettagli alla storia Stella Silverstone "Io sono qui a Mad City da molto più tempo di te e quindi ho molti più nemici di te e ho fatto molti più danni di te. Ho la fortuna che gli incubi non hanno le tue capacità di ottenere ciò che vuoi semplicemente utilizzando la tua fiducia in te stessa, altrimenti non starei qui seduto tranquillo tranquillo" Sorseggia lo strano liquore e vedi una strana smorfia... sicuramente una forma di emozione negativa, lo ha attraversato mentre ingoiava e "gustava" "Io ho deciso di mettermi sotto la protezione del Re di Cera, una creatura potente, forse tra le più potenti di Mad City, insieme a Madre Quando e pochi altri. Questa protezione mi costa una certo livello di obbedienza oltre che una certa dote in informazioni riservate. Se vai tu dal primario, magari non è troppo interessato a te e riesci a uscirne senza troppi problemi... se ci vado io cercherebbe in tutti i modi di scavarmi nell'anima fino ad arrivarne al midollo" Mette sul tavolo una piccola mappa della città, con alcuni punti segnati in rosso. "Queste sono porte piuttosto stabili che conducono a New York, nel caso in cui tu abbia necessità di andarci" poi sposta il suo dito indicando de punti blu "e queste due sono delle porte che potrebbero portarti nell'ospedale inosservata... ma non so quanto dureranno prima che inizino a portare da qualche altra parte o scompaiono. Ora, se decidi di perdere tempo in altro dovrai entrare all'ospedale dalla porta principale E ricorda una cosa... a Mad City non hai amici che non lo erano già prima, e anche con quelli mi guarderei bene le spalle"
khandra Inviato 10 Giugno 2010 Segnala Inviato 10 Giugno 2010 Stella sorride a Mal. La sua spiegazione, per quando non verificabile da lei in questo momento, sembra più che plausibile. Stella cerca di memorizzare con quanta più accuratezza possibile la mappa e la posizione delle porte. Poi dice a Mal: "Dopo aver compiuto questa piccola... missione, devo tornare qui? Sempre ceh il primario non decida che sono un campo interessante di studio." Tutto nel comportamento di Stella fa pensare che abbia preso la sua decisione e nulla la possa fermare. Mal annuisce: "Non preoccuparti, saprò quando avrai fatto entrambe le cose e ti contatterò io stesso. Il primario lo troverai nel suo ufficio che -di solito- si trova al quarto piano dell'ospedale, al termine del corridoio dove adesso sbuca questa porta blu. Per quanto riguarda Anne, è in una delle camere della sezione rianimazione, ti sarà persino troppo facile raggiungerla, considerato quanto tengono a lei." Uno sguardo vagamente preoccupato passa negli occhi di Mal. "Questa altra porta blu, invece, conduce nel semiterrato dell'ospedale adesso, in una zona non molto frequentata, a giudicare da quanto mi dicono le mie fonti." Stella annuisce cercando di memorizzare tutte le informazioni. Sente l'adrenalina scorrerle nelle vene ed inizia ad avere paura. Però sa che deve farlo, per Anne, per tutto quello che hanno vissuto insieme. E, forse, anche un po' per se stessa. Mal guarda fuori da una delle immense finestre di vetro della stanza, dalla quale si vede un improbabile stralcio di New York e dice a Stella: "Se vai ora, le porte azzurre possono essere raggiunte con facilità." Ok sono andata avanti decisa sennò non si finiva più. Il fatto che Mal dica "con facilità" non vuol dire niente eh
Fallen angel Inviato 10 Giugno 2010 Segnala Inviato 10 Giugno 2010 Resto attonito quando mi dicono che il professore è scomparso da quasi un mese.....rispondo poi allle loro domande... Giurerei di averlo visto il 5 di questo mese era presente in facoltà per il mio esame di anatomia.... quella è l'ultima volta che sono sicuroo di averlo visto....non credevo che fosse scomparso....men che meno da così tanto tempo! Quanto a me ultimamente ho fatto diversi viaggi, per motivi di studio e per trovare un posto ideale in cui concentrarmi in vista degli ultimi esami...mi spiace se non mi sono fatto trovare prima. Ma ditemi che documenti erano quelli che avete trovato su di me? Sapete sono piuttosto sorpreso che il professore avesse dei documenti simili riguardo il sottoscritto...non vorrei avesse mire particolari nei miei confronti o cattive intenzioni! vai pure avanti con i detttagli...vediamo cosa mi rispondono ed eventualmen te poi vado a mad City
Riccardo_Coletta Inviato 11 Giugno 2010 Autore Segnala Inviato 11 Giugno 2010 Jacob Guthier "Mmmm..." fa il poliziotto mentre segna sul suo taccuino. "Quindi anche lei non lo vede da 15 giorni" La cosa ti lascia perplesso. 15 giorni? Quindi oggi sarebbe il 20? Quindi tra meno di 3 giorni avresti l'esame... E quando sarebbero passati questi 15 giorni? Sei stato Mad City meno di 24 ore... Deglutisci cercando di non dare a vedere un certo nervosismo "Sembra semplicemente che si stesse annotando i suoi spostamenti, con particolare attenzione e dettagli appuntati sui momenti in cui lei appariva più rilassato e su quanto questi momenti coincidessero con qualcosa che però sugli appunti non è riportato." Ti mostra un'elencoi di date, in cui riconosci probabilmente molti dei giorni immediatamente successivi ai tuoi omicidi, ma non tutti e non molto precisi fortunatamente... noti che il poliziotto asiatico ti scruta con molto interesse, cercando evidentemente di carpire una quache tua reazione "Comunque, la ringraziamo per l'aiuto... un ultima cosa? Lei sa cosa può mai essere "La casa di Madre Quando?. Pare che il dottore fosse certo che lei la dovesse visitare insieme all'archivio della polizia e all'ospedale." Dopo la tua ovvia risposta negativa (a meno che non vuoi tentare di spiegargli cosa sia Madre Quando ) ti lasciano in pace e se ne vanno Stella Silverstone Ascolti con attenzione e pazienza tutte le indicazioni di Mal del Re di Cera, cosciente che l'ultima frase era paradossalmente riferita anche a se stesso. Prendi le due candele, Mal ti porge anche una piccola fotografia della mappa, che in realtà ne è un ricordo, infatti appena la tocchi ti sovviene l'intera mappa, fai un lungo e profondo respiro e ti allontani dal negozio di computer, mentre senti la voce di Mal concludere "E se un giorno volessi darmi anche la tua di tessera della palestra, possiamo parlarne, ho diverse cose che sono certo ti interesseranno moltissimo" Non ti rimane che decidere se partire dall'ufficio del primario, o dal seminterrato che a quanto hai capito è più vicino al reparto rianimazione e all'archivio dell'accettazione, in cui potresti trovare altre informazioni utili all'esplorazione dell'ospedale
Fallen angel Inviato 11 Giugno 2010 Segnala Inviato 11 Giugno 2010 Aspetto qualche minuto affinchè i poliziotti si allontanino e capisco che le mie risposte sono a Mad city...anche se il tempo è relativo da quel che posso intuire sono vicino alla verità....devo andare a scuola a Mad city...non c'è un senso in quello che succede o che si fa...poi mi viene in mente che forse potrei tornare a scuola...alla mia vecchia scuola elementare..forse se esite una qualche connessione tra questi luoghi e quelli di Mad City. Madre quando deve essere la mia prossima tappa...il suo libro contiene delle risposte! prossima tappa Mad city...si spera quindi nella mia realtà torno alla scuola elementare!
Riccardo_Coletta Inviato 14 Giugno 2010 Autore Segnala Inviato 14 Giugno 2010 Jacob Guthier Arrivi rapidamente alla scuola elementare che ricordi di aver frequentato quando eri piccolo, o meglio alla scuola elementare che risulta tu abbia frequentato, perchè più ti inoltri in questo delirio e più ti rendi conto che non hai affatto ricordi di quando eri piccolo. Una guardia giurata ti si para davanti, chiedendoti chi sei. Riesci a togliertelo di torno con poche chiacchiere e qualche scusa riguardo ad un progetto medico universitario e bla bla bla... il che ti fa tornare in mente l'esame di domani, che avresti dovuto preparare meglio negli ultmi 15 giorni... e a cui probabilmente non avrai tempo di andare... Ti concentri di nuovo sul compito che ti sei assegnato, guardandoti intorno noti immediatamente una casupola che non dovrebbe esserci, in perfetto stile anni trenta, con anche un lampione anni trenta accanto. Una strana donna, perfettamente vestita come una maestrina, sta accompagnando un bambino che piange verso quell'inquietante costruzione.
khandra Inviato 14 Giugno 2010 Segnala Inviato 14 Giugno 2010 Stella da un'ultima occhiata a Mal e poi si dirige verso la porta che da nel semiterrato. Preferisce di gran lunga prima recuperare da Anne ciò che deve e poi farsi vedere dal primario. Devo fare qualche prova per arrivare dove devo o vado avanti così?
Riccardo_Coletta Inviato 14 Giugno 2010 Autore Segnala Inviato 14 Giugno 2010 Stella Silverstone Esci dal negozio di computer di Mal e ti dirigi verso la stradina vicino il centro storico, da cui dovresti accedere alla porta indicata. Comincia a prendere dimestichezza con questa realtà e individui da sola diverse altre "porte" (tra virgolette ad intendere che a volte sono buchi nei muri, altre volte botole o tombini, "porte" quindi intese come passaggi) che per qualche motivo sai portano da qualche parte a new york. Evidentemente le indicazioni di Mal sono entrate più in profondità di quanto pensavi. Arrivi al vicolo, dove la "porta" in questo caso pare essere parte integrante di un cartellone pubblicitario. Poggi istintivamente la mano sulla mangilia disegnata e senti, senza sorprenderti, il freddo metallo... Giri, apri la porta di cartone ed entri in un corridoio semi buio. E' effettivamente deserto, come Mal ti aveva detto, ma una strana sensazione ti pizzica dietro il collo. Avanzi cautamente, mentre la porta dietro di te si chiude con un click. Senti un sussurro, ti volti di scatto ma non vedi nulla... poi ancora un sussurro... un altro ancora. Il corridoio sembra allungarsi mentre cammini... lasciando la porta che pare condurre alle scale, sempre una decina di metri davanti a te... sempre più piccola "Resta con noi" ti senti sussurrare nella testa. Provi a scuotere la testa per liberarti da queste voci ipnotiche, ma senti che ti entrano dentro sempre di più... senti come delle fredde unghie che si aggrappano dentro di te e tentano di portarti via qualcosa. Emozioni e ricordi ti sovvengono come se le stessi provando qui ed ora... ma sembrano anche scivolare via tra le mani di questi esseri d'ombra e dolore Sei vicino all'obitorio! Le menti distrutte dai terribili esperimenti dei medici di Mad City si vogliono aggrappare alla tua vita e nutrirsi dei tuoi ricordi e delle tue emozioni. La posta di questo conflitto è "Ricaccia le voci nelle ombre senza perdere nulla" e il dolore, seppur non enorme, è comunque significativo: 5 Disperazione: 1 moneta Speranza: 2 monete
khandra Inviato 14 Giugno 2010 Segnala Inviato 14 Giugno 2010 Uso un dado follia, ma mi va male comunque. Stella Silverstone ha tirato: D: 6 6 4, S: 6 6, F: 5, D: 6 5 3 3 1 Il giocatore perde 0 a 3, La Disciplina domina
Riccardo_Coletta Inviato 14 Giugno 2010 Autore Segnala Inviato 14 Giugno 2010 Uso la mia ultima moneta, cancello il "6" in disciplina e domina sfinimento (che va a 3) A te la narrazione. Hai perso la posta che era "Ricaccia le voci nelle ombre senza perdere nulla", vediamo che ci tiri fuori Disperazione: 0 monete Speranza: 3 monete
Fallen angel Inviato 14 Giugno 2010 Segnala Inviato 14 Giugno 2010 Mi avvio a quella costruzione seguendo la strada..capisco da solo che quella costruzione stona in quell'ambiente..come se non dovesse essere lì eppure esite. seguo la donna cercando di ricordare un simile luogo..forse sono davvero vicino a ciò che cerco....mille dubbi mi assalgono...mille cose che non capisco...il mio Professore era soloun insegnate? Potrebbe essere mio padre? Il certificato di nascita a Mad city...sono nato in quell'ospedale?Mia madre è ancora viva?..un turbinio di pensieri gira come un vortice nella mia testa mentre entro nell'edificio...pronto a rituffarmi in questa folle realtà.... Pronto ad entrare a mad cituy se vi è l'ingresso..se lo trovoe non ci sono ostacoli entro....scusate se sono stato assente ma il lavoro chiama...è probabile che postero solo dopo le 18 in questi giorni, causa lavoro!
Ospite Inviato 18 Giugno 2010 Segnala Inviato 18 Giugno 2010 Ho bisogno di un pass per entrare... prendere a pugni la porta finché non si distrugge non è nemmeno da prendere in considerazione, non posso permettermi di andare contro tutte quelle teste d'anfetamina. Devo trovare qualcuno con il pass, Mel e Fois devono essere la dentro ed ogni minuto che passa questi ******i mostri potrebbero fare loro di tutto. Mi guardo attorno alla ricerca di qualcuno, possibilmente di una testa d'anfetamina. Sempre concentrandomi, cercando di farmi vedere come uno di loro, inizio ad aggirarmi per i corridoi in cerca di uno di quei dottori nella speranza che abbia un pass da poter rubare Allora: fondamentalmente cerco una testa d'anfetamina, usando il mio potere di follia per mischiarmi con loro, al di fuori di quella porta, negli altri piani dell'ospedale se necessario, cercando un pass da rubare. Cerco di muovermi con la massima disinvoltura per non destare sospetti^^
Riccardo_Coletta Inviato 21 Giugno 2010 Autore Segnala Inviato 21 Giugno 2010 Jacob Guthier Ti dirigi l'edificio. La donna con il bambino, una ventina di metri avanti a te, stanno per entrare, quando il bimbo si ferma un secondo, osservando un gatto che salta da un tetto, la donna lo afferra per i capelli, sbattendolo con una violenza inaudita contro lo stipite della porta, per poi letteralmente scagliarlo oltre l'uscio, seguendolo poi come se nulla fosse Rimani basito nel constatare che nessuno dei bimbi o delle maestre che stanno in giardino sembrano aver notato alcunchè. Ti soffermi sul limitare dell'ingresso e cerchi di osservare dentro, ma è come osservare il nulla, un nero totale e compatto. Comprendi immediatamente oramai come funziona ed entri quindi senza indugiare oltre. Appena varcata il passaggio, ti ritrovi a camminare su un tappeto morbido, in un corridoio illuminato debolmente da alcune lampade a gas appese alle pareti; sulle pareti quadri piuttosto antichi di donne dal portamento elegante ed austero, tutte diverse, ma tutte con lo stesso inquietante sguardo, come se gli stessi occhi neri privi di pupilla fossero stati aggiunti ad ogni quadro. Un busto, sempre raffigurante una di queste donne, sporge da una nicchia poco più avanti. Ad una decina di metri da te il corridoio si divide in quattro... senti ancora i singhiozzi del bimbo entrato poco prima di te, ma non sei sicuro della direzione Aleski Lari Ti aggiri per il piano fino a quando non intravedi una strana infermiera uscire dalla porta dalla quale vorresti entrare... Ha gli occhi cuciti, come una sutura, ma non in modo ermetico... con una sutura abbastanza lenta da permettergli di aprire gli occhi quel minimo necessario per vedere, provando però un leggero dolore. Urti contro di lei e la rimproveri dicendole di fare attenzione... lei si scusa e se ne va... Guardi il pass che le hai strappato, ti avvicini alla porta, passi il badge e questa si apre e vieni colpito come da un'onda mentale di una potenza che non potevi neanche immaginare. Voci deliranti ti si accavallano nel cervello, alcune imploranti, alcune feroci, ma tutte con un'unico desiderio, portarti con loro. Barcolli lungo il corridoio, mentre dalle varie porte del reparto vedi i pazienti, alcuni semplicemente in stato catatonico, altri legati al muro come in una prigione medievale... alcuni sono evidentemente dei locali, altri forse sono dei poveracci come te che presto lo saranno, altri stanno lentamente subendo trasformazioni che li trasformeranno in qualcosa come un Dottorino o uno di quegli strani infermieri o portantini Il fiato ti si fa corto, ti fermi appoggiandoti al muro, cercando di fare dei lunghi respiri, ma pare che per quanti sforzi tu faccia, non entra aria nei tuoi polmoni, ma l'ansia, la paura, la follia, la disperazione dei pazienti del reparto Conflitto; le menti distrutte del reparto di psichiatria si nutrono della sanità mentale degli altri: la posta è "Resistere alle voci senza che nessuno noti quello che ti sta succedendo": Dolore 6 Stella Silverstone Hai perso il conflitto con posta "Ricaccia le voci nelle ombre senza perdere nulla", domina sfinimento. Narra quindi cosa perdi uscendo da questo sotterraneo
khandra Inviato 21 Giugno 2010 Segnala Inviato 21 Giugno 2010 Stella è come ipnotizzata dalle voci che sente. O forse dalle emozioni che sta provando di nuovo, alcune felici, altre tristi. La tentazione di indulgere in quelle emozioni è così urgente, così forte... Stella rivede sé stessa aprire la porta della camera di un albergo che lei non avrebbe mai frequentato, ricorda gli stivali neri con il tacco alto che indossava, ricorda la malevola soddisfazione che ha provato, la rabbia che le ha annebbiato la vista, ricorda il proprio gelido sorriso riflesso nello specchio da poco prezzo: "E così, Lee, questo sarebbe un viaggio di lavoro." Stella ricorda quel desiderio di sbattere la faccia di quello che era suo marito con violenza contro una parete, di fargli provare dolore, quello stesso dolore che lei prova vedendolo a letto con un'altra donna. Non era affatto necessario che lei facesse questa scena teatrale, cogliendolo lei stessa sul fatto. Erano settimane che otteneva fotografie compromettenti dall'investigatore privato da lei assoldato, fotografie più che sufficienti a concederle un divorzio immediato. Eppure Stella non ha resistito alla tentazione di cogleire il flagrante quell'uomo che le ha fatto così male, che ancora adesso le fa così male... Stella è di nuovo soverchiata da quelle emozioni orribili: emozioni che ha faticato a seppellire nella sua mente, giurando che non si sarebbe mai pià fatta avvicinare così tanto da una persona. Giurando che non avrebbe mai più odiato così tanto qualcuno. Eppure ora è tutto così vivido, reale... "Di nuovo no, per favore... mormora a voce bassissima. Stella sente la stanchezza pervadere la sua mente e il suo corpo. Sente i ricordi turbinare di nuovo, ma d'improvviso vede Anne nell'inquadratura impietosa del monitor di Mal. Stella apre gli occhi di scatto, non si era accorta di averli chiusi. Si guarda intorno, non vede nulla nella penombra. Ora è decisa: avanza verso la porta davanti a lei, nulla sembra più disturbarla. Solo quando chiude la porta del sotterraneo dietro di sé e si trova in un corrdoio vuoto e illuminato con delle impersonali luci al neon, Stella si rende conto che ricorda ancora la scena di Lee, le curve formose della donna bionda a letto con lui, ma ora non prova nulla, sa che mentre viveva quella scena era infuriata, arrabbiata, sa che sentiva le pulsazioni nelle tempie, ma ora... ora... è come fosse il ricordo di un ricordo sbiadito nella sua mente. Stella ha un brivido di paura mentre si guarda intorno nel corridoio vuoto. Ora no pensa ora devo andare da Anne. Ric andrei ancora avanti io, ma ci devo pensare un momento. Intanto mi dici se va bene come perdita quella che ho descritto?
Riccardo_Coletta Inviato 21 Giugno 2010 Autore Segnala Inviato 21 Giugno 2010 Ric andrei ancora avanti io, ma ci devo pensare un momento. Intanto mi dici se va bene come perdita quella che ho descritto? Se vuoi andare avanti vai... Per la perdita... "Perdere una brutta emozione che uno non vuole ricordare" non è una grande perdita... magari è più interessante se perdi anche il ricordo di PERCHE' lo odiavi tanto. Non solo non ricordi più quanto lo odiavi, ma hai solo un ricordo vago che t'ha fatto qualcosa di brutto, ma non sai cosa... questo si che potrebbe essere interessante se mai dovrai confrontarti di nuovo con lui
Ospite Inviato 21 Giugno 2010 Segnala Inviato 21 Giugno 2010 E come al solito domina il dolore ^^ Aleksi Lari ha tirato: D: 4 2 1, S: 5 4 2, F: 3 1, D: 6 4 3 3 2 1 Il giocatore vince 5 a 4, Il Dolore domina Al master la parola. Ho usato anche due dadi follia per avere più possibilità di vittoria e per indicare l'utilizzo del talento per cercare di mantenere l'aspetto da Testa D'Anfetamina nonostante le voci
khandra Inviato 21 Giugno 2010 Segnala Inviato 21 Giugno 2010 Se vuoi andare avanti vai... Per la perdita... "Perdere una brutta emozione che uno non vuole ricordare" non è una grande perdita... magari è più interessante se perdi anche il ricordo di PERCHE' lo odiavi tanto. Non solo non ricordi più quanto lo odiavi, ma hai solo un ricordo vago che t'ha fatto qualcosa di brutto, ma non sai cosa... questo si che potrebbe essere interessante se mai dovrai confrontarti di nuovo con lui Mmh allora non mi sono spiegata bene nel racconto. Io pensavo di far perdere a Stella il ricordo di quella rabbia che è così forte perchè lei lo ha amato tanto. Quindi lei ha perso parte o tutto della emozione che provava nei confronti dell'ex marito. Il fatto che lei volesse dimenticare il dolore è solo flavour, perchè è evidente che è parte di lei. E' che dimenticare gli eventi non mi paice molto come concetto. Si è diverntente quando interagisci con persone che li conoscono, ma come fai ad avere il senso della perdita se hai dimenticato tutto?
Riccardo_Coletta Inviato 21 Giugno 2010 Autore Segnala Inviato 21 Giugno 2010 Mmh allora non mi sono spiegata bene nel racconto. Io pensavo di far perdere a Stella il ricordo di quella rabbia che è così forte perchè lei lo ha amato tanto. Quindi lei ha perso parte o tutto della emozione che provava nei confronti dell'ex marito. Il fatto che lei volesse dimenticare il dolore è solo flavour, perchè è evidente che è parte di lei. E' che dimenticare gli eventi non mi paice molto come concetto. Si è diverntente quando interagisci con persone che li conoscono, ma come fai ad avere il senso della perdita se hai dimenticato tutto? Deve piacere a te, non a me, hai chiesto un parere e te l'ho dato A me sembra interssante incontrarti con tuo ex marito sapendo che l'hai lasciato perchè l'odiavi, ma non ricordando nè l'emozione nè il motivo per cui la provavi. Nel tuo caso magari non ricordi quanto lo odiavi, ma ricordi che t'ha tradito e se lo incontri cambia poco, magari non ti odio, ma mi hai sempre tradito. Solo per questo reputavo più interessante la cosa... Ma ripeto, deve assolutamente piacere a te, e devi sentirla tu come una perdita... non io prosegui tranquilla P.S. Per questo io quando gioco, sia PbF che dal vivo, finite le scene particolarmente significative, intense o molto intimiste, aggiungo sempre un bel commento out-game stile "Guardate, in realtà il PG sente questo e questo, pensa questo e quest'altro, e ora che è andata nel modo X, lui è terrorizzato dalla possibilità Y, ma anche allettato dall'evenzinza Z, per questo ora è così così cosà" Perchè, in particolarmodo nelle scene intimiste come questa, è difficile essere totalmente chiari con un racconto, perchè non siamo veri e propri scrittori o sceneggatori e avolte ci manca la parola giusta Eventualmente continuiamo di là
Fallen angel Inviato 21 Giugno 2010 Segnala Inviato 21 Giugno 2010 Ho l'impressione di essere rientrato in mad city...ma non conosco questo luogo..eppure mi da una sensazione inquietante...e quindi tiro fuori la foto della maestrina datami dal venditore di ricordi al bazar....nel vederla sento una fitta strana..una sensazione di disagio ..ma sopratutto mi sembra che essa sia amplificata in questo luogo...il dolore è più intenso e per un attimo mi sembra di pprovare il dolore di essere colpito da una bacchetta di legno sulle mani. Rimetto via la foto ....sento che questo è il posto giusto..4 strade, ma a me ne basta 1....con tono di sfida lancio un grido... Madre quando...drvo parlare con te...fa si che io possa trovarti e conducimi sino a te!....dette queste parole mi dirigo sulla strada a destra (quella più a destra di tutte...con la speranza di trovare o di essere trovato!
Riccardo_Coletta Inviato 21 Giugno 2010 Autore Segnala Inviato 21 Giugno 2010 Aleski Lari Ricordi confusi si affacciano nella tua mente... ti ricodi piccolino, mentre dai il tuo primo bacetto ad bimba, avrai avuto 11 anni... poi ti ricordi mentre ride con le sue amiche, con quello sguardo malvagio maligno... possibile che una bimba di quell'età abbia uno sguardo del genere. "Vergognati!!!" senti gridare forte dalla voce di tuo padre... eppure non ricordi quando ti possa aver detto qualcosa con quel tono... possibile che tuo padre non sia mai stato effettivamente così cattivo? "Addio..." senti la voce di tua madre, quella volta che se ne andò per sempre... possibile che il suo addio fosse di un triste inevitabile invece che di semplice indifferenza Ti appoggi con la spalla ad un muro, facendo finta di consultare una cartella clinica che non sai nemmeno dove ai trovato, mentre cerchi di uscire dal labirinto in cui ti trovi. Una figura di donna, alta oltre due metri, con il volto mezzo sciolto come se esaurite le lacrime si fosse pianta anche mezzo viso, è di fronte a te... al posto delle mani ha due coltelli... ne abbassa uno violentemente verso di te, fai per alzare un bracccio e proteggerti ma ti rendi conto che si tratta di un'altra illusione che scompare Instinitvamente infili una mano in tasca e ti cacci in bocca una pillola a caso... giusto per tornare alla realtà... rendendoti conto dell'assurdità del tuo gesto e del tuo pensiero: le droghe sono la tua realtà. Ferito ancora una volta nella tua autostima, riprendi il controllo e cacci via le voci dalla tua testa, ma non c'è orgoglio in questo, perchè non è merito tuo, ma della droga. Le voci sono ora sussurri suadenti che non possono scalfire il muro della droga e dell'alienazione Ti avvicini alla zona di terapia intensiva e noti che qui le luci sono più basse, non c'è via vai, anzi, c'è solo un'infermiera, con una luce da minatore al posto della faccia ed una pila di documenti di fronte as se, a guardia di un corridio lungo almeno 30 metri, con una porta su ogni lato ogni 3 metri... porte di metallo sprangate con un piccolo oblò. Difficile passare senza che veda... e difficile anche passare inosservato essendo l'unico che cammina per un corridoio deserto. Ma anche difficile che qualcuno si accorga di qualcosa se la pesti per bene Jacob Guthier Ti incammini... giri l'angolo e dopo poco più di qualche metro vedi avanzare verso di te tre ragazze... sembrano sui 17 anni, vestite di bianco, di quei vestitini che ricordano un po' la casa nella prateria mischiato con abiti vittoriani. I loro volti sono tutti belli ma pieni di una malizia che ti eccita esattamente quanto ti intimorisce. Ti si avvicinano ed una di loro prende la parola, suadente, gentile, ma decisa e tagliente... quasi sottovoce, quasi a non vole disturbare i lontani pianti di bimbi che sembrano quasi traspirare dai muri "Non mi sembra il caso di gridare signore. Prego, ora ci segua, ma le chiedo ancora per piacere di non alzare la voce per non disturbare le lezioni". Detto questo una di loro ti passa accanto proseguendo nella direzione opposta, mentre colei che parlava ti indica di seguirla con la mano. Accanto a lei l'ultima delle ragazze indugia con il suo sguardo insistentemente sulle tua parti basse
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