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Harry Potter in generale


Messaggio consigliato


dire che la rowling abbia fatto un capolavoro penso sia ben lungi dall'essere reale.

La storia, nei sette volumi, ha pochissimi risvolti veri. Le parti più interessanti erano quelle prima di entrare a scuola(sopratutto nel 4). Da un lato credo che si sia rovinata da sola con la produzione dei film che l'ha condizionata, dall'altro semplicemente è per un target molto più giovane.

La De Mari è decisamente più adulta sotto questo aspetto, perchè parla di cose profonde in tono semplice e intuitivo. Rispetto, amore, tradizioni, ecc ecc senza tergiversare tra draghi e bacchette.

L'incipit di Harry potter è sicuramente affascinante ma è, se si volesse parlare di archetipi, sicuramente non stupendo. Il solito bimbo che senza genitori si trova a riaffrontare il suo passato e che anzi non capendoci lui niente, ci son mentori di qua e di la che lo corpono e lo difendono... temi come amicizia, invidia e complotti sicuramente escono a galla tra i libri ma non diventano nè colonne della storia nè tantomeno ingredienti succulenti.

Un bel minestrone e poco più-

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  • 3 mesi dopo...

si sa che i libri crescono con l'età. infatti il primo( che l'avevo letto a 15 anni) non mi era piaciuto perchè secondo me era per bambini, mentre mi era piaciuto di più il 4 e il 5. in assoluto mi è piaciuto l'ultimo( forse perchè ormai ho superato la ventina d'anni) molto diverso dagli altri e secondo me più appassionale. alcuni racconti sono suggestivi, anche se nel complesso le ho trovate un pò tutte uguali( tranne l'ultimo libro appunto)

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  • 4 mesi dopo...

Uppo questo thread perché lo devo a Strikeiron ed esahettr, che da ben cinque anni mi cercano di convincere: ho recentemente finito di leggere il primo Enrico Potteri e sto iniziando il secondo. Il motivo è che come ho accennato in altra sede mi è capitato di vedere l'ultimo film uscito e l'ho trovato molto meno pessimo del secondo (che vidi anni addietro), dunque volendo andare preparato a vedere i due capitoli conclusivi quando usciranno mi leggo i libri a tempo perso. Era inoltre un bel pezzo che non iniziavo una saga fantasy, e La Ruota del Tempo proprio non si trova: il primo volume è raro come una vergine in terza media, di questi tempi.

Essendo passati appunto un po' di anni, ho deciso di provare perché sono pronto ai cambiamenti. Il primo libro mi è piaciuto abbastanza, forse anche perché sono riuscito a non immaginare i tre ragazzini con le facce dei rispettivi attori e perché sono abbastanza "esterno" in quanto a prospettiva. In altri termini, avendo il triplo dell'età di lettura consigliata per iniziare a leggere questi libri credo di poterli apprezzare, a un certo livello.

Alla fine della lettura di tutta la saga mi esprimerò, per ora essendo un tizio eccezionale e corretto ammetto che Strike ed esahettr avevano ragione nel consigliarmi di provare.

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Già lo è, credo. La cosa ci mostra quanto siano miserrime le nuove generazioni, ma che vuoi farci? Non è colpa loro.

Noto un po' di compiacimento e "fuffa" già nel secondo, e i fili dell'essere commerciale che ho sempre additato, ma nel complesso ribadisco che mi dispiace molto meno del film che all'epoca mi fece rabbrividire (appunto il secondo della saga). Si vedrà.

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Fino al terzo libro la saga non offre un gran che, a meno di considerarla un libro per ragazzini - cosa che in effetti è visto che il target di riferimento non arriva alla terza media -, il terzo libro ha nell'intreccio e nel ritmo impresso alla storia uno dei pezzi forti, probabilmente segno della volotà di seguire il gusto dei propri lettori che crescono.

Dal quarto in poi diventa a una saga fantasy a tutti gli effetti e vedendo il marciume del fantasy degli ultimi anni, robaccia seriamente di quarta lega sopratutto se si considera gli autori italiani, c'è seriamente da annoverare la Rowling fra le migliori scrittrici fantasy, niente a che fare con la LeGuin, ma non è che si possa sempre pretendere l'eccellenza.

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  • 1 mese dopo...

Al di là dei condizionamenti dei media ,cinema, pubblicità a gogo ..e considerando quello che il libro in sè è stato..non si può negare che mi ha segnato.

Ogni anno aspettavo con ansia che uscisse il nuovo,che puntualmente trovavo ai piedi del letto alla befana,ricordo che è stato il primo libro che ho divorato in pochi giorni da bambina e che quando uscì il film,nella pausa tra il primo e il secondo tempo,vedere riprodotte quelle immagini che io avevo soltanto creato nella mia mente,fu eccitante!

E per quanto adesso dopo tanti anni,odio anche io un pò vedere tutto quello che si crea intorno al fenomeno,ogni volta che esce il film nuovo..torno alla mente a quelle sensazioni e mi sento meglio. Quindi se avete letto Harry Potter a suo tempo,scevri da ogni condizionamento mediatico,da ogni chiacchiericcio e con l'ingenuità dei fanciulli,potete capirmi.

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Ti capisco eccome.

Io avevo ricevuto il secondo libro per un natale, da piccolo. Ero ancora alle scuole medie, ma non mi ricordo in che anno -probabilmente secondo.

Quando è uscito ho ricevuto in regalo il terzo, rigorosamente vecchia edizione: "corvonero" era "pecoranera", e il titolo in copertina non aveva nessuna saetta figoseggiante (esisterà? mah, ci può stare come neologismo).

Fra l'altro, all'epoca in tutta la mia classe lo conoscevamo solo io e una compagna.

Quando ho preso il primo titolo, era già la nuova edizione. Da allora ho seguito quello che era un fenomeno mondiale, ma di fatto lo seguivo già da prima.

Quindi, sentendo parlar male del fenomeno, posso dire in tutta tranquillità che io ho seguito il fenomeno fin da piccolo, crescendo con la saga: non mi ci sono buttato quando i film (i quali fra l'altro, secondo me, sono complessivamente molto scarsi come qualità) l'hanno reso famoso, e neanche prima quando la saga è diventata celebre.

Io la leggevo da prima. Grazie a un regalo totalmente casuale da parte di persone che, come confermano gli strabilianti doni ricevuti l'altro giorno, non stavano certo cercando di regalarmi la cosa più meravigliosa e celebre di questo mondo; ma che, per pura casualità, mi hanno donato qualcosa di davvero valido.

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Ti capisco eccome.

Io avevo ricevuto il secondo libro per un natale, da piccolo. Ero ancora alle scuole medie, ma non mi ricordo in che anno -probabilmente secondo.

Quando è uscito ho ricevuto in regalo il terzo, rigorosamente vecchia edizione: "corvonero" era "pecoranera", e il titolo in copertina non aveva nessuna saetta figoseggiante (esisterà? mah, ci può stare come neologismo).

Fra l'altro, all'epoca in tutta la mia classe lo conoscevamo solo io e una compagna.

Quando ho preso il primo titolo, era già la nuova edizione. Da allora ho seguito quello che era un fenomeno mondiale, ma di fatto lo seguivo già da prima.

Quindi, sentendo parlar male del fenomeno, posso dire in tutta tranquillità che io ho seguito il fenomeno fin da piccolo, crescendo con la saga: non mi ci sono buttato quando i film (i quali fra l'altro, secondo me, sono complessivamente molto scarsi come qualità) l'hanno reso famoso, e neanche prima quando la saga è diventata celebre.

Io la leggevo da prima. Grazie a un regalo totalmente casuale da parte di persone che, come confermano gli strabilianti doni ricevuti l'altro giorno, non stavano certo cercando di regalarmi la cosa più meravigliosa e celebre di questo mondo; ma che, per pura casualità, mi hanno donato qualcosa di davvero valido.

Figoseggiante ci può stare! Mi piace! :D

Mi fa molto piacere che qualcuno sia d'accordo!

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  • 1 mese dopo...

Ho finito di leggerli tutti, a tempo molto perso.

Chi dire? Effettivamente è un crescendo, anche se non posso non pensare che lo sdoganamento cinematografico prematuro ne abbia condizionato lo sviluppo. In sintesi: se avesse scritto tutti i libri prima dell'avvento dei film, probabilmente sarebbe stato piuttosto diverso.

Lo stile non è che mi abbia fatto fare i salti di gioia, ma è una lettura scorrevole e nel complesso mi è piaciuto. Alcuni personaggi, per come sono "spiegati" verso il finale, fanno seriamente prendere in considerazione di rileggere la saga per apprezzare quello che (fingendo di non considerare la possibilità che alcuni dettagli siano validi "retroattivamente") potrebbe essere un arazzo abbastanza elaborato. Un po' fastidiosa (ma probabilmente lo è per me, che come ho detto sono ampiamente fuori target per i primi libri) la tendenza al far coincidere con un anno scolastico le varie "avventure", come se la vita fosse effettivamente scandita in modo così netto. Sono consapevole che si tratti di una scelta dell'autrice, naturalmente, comprensibilissima e soprattutto assolutamente ininfluente nei confronti della trama vera e propria, che è anzi ben articolata secondo me. Un po' di effetto "deus ex machina" verso il finale, credo, o meglio alcuni gap logici colmati con spiegazioni un po' di comodo ma chiaramente del tutto plausibili vista l'ambientazione fantastica. Altri gap logici sono a mio avviso un po' più gravi, ma succede.

Spoiler:  
Ragazzi, avete una fo**uta macchina del tempo a disposizione e non la usate!

Avrei preferito un villain un po' più "saggio", nel senso che commette delle sviste abbastanza grossolane per essere il fico che tutti dicono (soprattutto alla fine perde il controllo di brutto) ma non mi lamento poiché è effettivamente un tizio accecato dalle sue ossessioni, quindi ci sta un po' di "imperfezione".

Piacevole come la Rowling sappia effettivamente capire e narrare dinamiche sentimentali tra giovani molto ma molto meglio di quella grassa idiota che scrive Twilight, o quantomeno si sforzi di creare una certa tensione lungo tutta la saga anziché sprecare subito le sue cartucce:

Spoiler:  
Qui ci vogliono sette libri per far sì che Hermione e Ron diano sfogo alla loro composta sessualità anglosassone, molto ben giocata la cosa!

Ribadisco, tuttavia, quanto detto in altri post: nessun sedicenne pieno di ammiratrici si porrebbe tutti i dubbi che si pone HP, si vede che l'ha scritto una donna. ;-)

In sostanza sono contento di aver aspettato molti anni per leggerlo con spirito critico e devo dire che mi è piaciuto. Molto probabilmente in inglese è meglio, ma non penso di dedicare (al momento) altre energie mentali alla lettura questa saga.

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Il cattivo "rozzo", in realtà, ci può anche stare. E' tipico del fantasy lo stregone malvagio colto, raffinato, sapiente e sempre un passo avanti rispetto all'eroe. Qui invece abbiamo un nemico brutale, ben caratterizzato come tale. Alla fin fine è una scelta interessante.

Una nota

Spoiler:  
Il salto temporale, in realtà, diventa impossibile dal quinto libro in poi causa distruzione degli artefatti che lo rendevano possibile. E purtroppo nel mondo della Rowling non si trovano cronoplasti né macchine di tessitura del tempo. :D
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L'analisi di Aerys è perfettamente uguale alla mia; dal 4° libro in poi, quando iniziavano a sfondare i film, alcune scene hanno assunto un tono molto più cinematografico.

Il cattivo è Hitler, grossomodo: solo la razza superiore ha diritto di vivere, e questo motiva i suoi passi, le sue sviste, etc...

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Diventiamo tutti harry potter :)

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Se poi voleste acquistarne una in modo da regolare lo stereo o la tv mentre leggete la saga del maghetto di hogwarts...meglio farlo qui:

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Costa 11 euro in meno e le spese di spedizione sono tra i 5 e i 6 euro (come per il sito italiano).

ciao dal nonno....expelliarmus :D

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  • 5 mesi dopo...

Ho appena finito di leggere tutta la serie (che va letta in inglese, sopratutto il sesto libro dato che la soluzione al titolo in italiano risulta poco comprensibile

Spoiler:  
In italiano è stato tradotto come "Il principe mezzo-sangue" dall'inglese "Half-Blood Prince", ma in realtà Prince si riferisce ad un cognome inglese, non ad uno stato nobiliare e quindi il gioco di parole non è traducibile

Concordo con Aerys sullo stile di narrazione ad anno scolastico. Imho questo ha comportato delle forzature nelle trama per quanto riguarda i tempi narrativi. Spesso l'autrice ha descritto pochi minuti di un avvenimento in varie pagine per poi riassumere settimane dicendo praticamente che le ricerche (o quello che erano) continuavano (ovvero erano a dei punti morti per settimane) finchè di punto in bianco non succedeva qualcosa che, fortunatamente per loro, sbloccava la situazione (da questo punto di vista preferisco la saga di Percy Jackson in cui il periodo sono le vacanze estive. Essendo il periodo più breve l'autore è riuscito a mantenere una narrazione costante senza "settimane morte")

Spesso inoltre sembra che Dumbledore (Silente) sappia già tutto come si svolgerà, come neanche la Sibilla potrebbe saperlo (e per sibilla intendo l'oracolo non il personaggio del libro). Una cosa molto utopistica e che di sicuro ha eliminato la maggior parte del libero arbitrio dei protagonisti.

Il personaggio principale sembra dotato più di fortuna che di bravura (almeno fino alla fine dell'ultimo libro dove mostra un po' di ragionamento e di intelletto) e viene sempre guidato dagli altri altrimenti non saprebbe come muoversi da solo (come non ricordare il torneo TreMaghi....)

La trama l'ho trovata un po' altalenante. Mi spiego: i primi due libri erano pesanti e poco fluenti (non stento a credere che abbia fatto fatica a trovare un editore). I successivi hanno mostrato un miglioramento della narrazione e del coinvolgimento (anche se certe parti erano ricche di descrizioni lunghe e superflue, per non dire inutili), con aggiunte anche di termini un po' più forti (qualche leggera imprecazione)

Purtroppo negli ultimi due i finali erano abbastanza scontati, senza considerare che nell'ultimo

Spoiler:  
per tre quarti di libro sono alle prese con un solo Horcrux ed in poche pagine fanno fuori tutti gli altri... secondo me in questo caso l'accelerazione degli eventi è stata eccessiva
. Insomma, secondo me doveva gestire la cosa molto meglio, sopratutto perchè certe spiegazioni sembrano essere talmente tirate da essere sul punto di spezzarsi.

Probabilmente ha ragione ancora Aerys quando dice che la saga cinematografica ha influito sul proseguo della serie.

Di buono invece devo ammettere che la Rowling ha seminato indizi in tutti i libri, indizi che poi avrebbe utilizzato. Certo è che alcuni di questi hanno comportato una facile intuizione di alcuni avvenimenti e che quindi hanno eliminato tutto l'effetto di suspance o di sorpresa nel momento in cui lo avrebbe spiegato e descritto.

Buona anche la parte legata ai sentimenti, sia quelli amorosi fra le varie coppie, che quelli affettivi fra i vari personaggi. Questa parte è gestita molto bene

Di molto negativo invece erano alcune cose talmente palesi in senso contrario a quello che dovevano sembrare da eliminare del tutto la sorpresa, come ad esempio

Spoiler:  
Severus Snape, messo in cattiva luce fin dal primo libro, nel sesto dovrebbe essere dato per malvagio al 100% ma era palese che era sempre dalla parte dei buoni (tanto che blocca Harry dall'usare magia oscura per evitare che si sporchi le mani), che la stessa morte di Dumbledore era stata progettata a tavolino dai due. Cosa ancora più chiara nel settimo quando da preside come punizione mandava gli amici di Harry con Hagrid invece di torturarli (ma sto Potter quanto lento di comprendonio è che non ha fatto 1+1?!?!? E neanche la sua amica genio, che risolveva i problemi più assurdi, ci aveva pensato...). Oppure il fatto che Voldemort invece di uccidere Harry uccide la sua parte di anima dentro Harry, era facile intuirlo fin da quando si viene a sapere di questa cosa
.

Senza dimenticare alcuni ragionamenti assurdi solo per mantenere una trama facile od evitare complicazioni

Spoiler:  
"si perchè la bacchetta aveva già scelto prima della morte di Dumbledore il nuovo padrone, e siccome io ho battuto il nuovo padrone e la bacchetta lo sa di sicuro anche se era lontana mille miglia, ora sono io il suo padrone, ecc..." ragionamento assurdo utile solo per far finire velocemente la sequenza ed arrivare così più in fretta alla fine

Insomma, tutto sommato do un 6,5 alla saga. Do invece un voto 10+ al settore pubblicitario della saga, senza di quello la serie probabilmente sarebbe morta prima di un finale

PS: per quanto riguarda i film trovo penoso che per il libro più voluminoso (L'ordine della fenice) sia stato fatto un solo film, mentre l'ultimo libro sia stato suddiviso fra due film, di cui il primo comprendeva più del 60% del volume. Ovviamente la scelta è derivata per motivi meramente economici di guadagno piuttosto che per una scelta di fedeltà della storia....

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