Buster Inviato 7 Settembre 2010 Segnala Inviato 7 Settembre 2010 Detto insenso buono: non avete capito niente. Io non ho detto nè inteso dire di non condividere ciò che si fa, ma ho detto che secondo me non bisogna suonare per piacere e compiacere gli altri ma prima per sè stessi e poi il fatto che sia di gradimento è secondario. Scusa Merin ma da te non me l'aspettavo...o.O Spero che tu abbia solo letto velocemente.
Aerys II Inviato 7 Settembre 2010 Segnala Inviato 7 Settembre 2010 E io ho detto che chi compone lo fa per essere ascoltato. Magari da pochi, ma ascoltato. EDIT - Che brutta la nuova faccina col sorriso. Contate uno smile lì sopra, per favore.
Buster Inviato 7 Settembre 2010 Segnala Inviato 7 Settembre 2010 Infatti sono d'accordissimo. Sì la nuova faccina fa veramente pena, sembra quello di Le Giovani Canaglie...
D@rkraven Inviato 7 Settembre 2010 Segnala Inviato 7 Settembre 2010 non c'è dubbio, la musica (musica) è espressione del proprio spirito, e l'esigenza dell'espressione viene soddisfatta appieno quando l'espressione viene recepita da un pubblico che sia vasto, vario, fedele ed interessato. detto questo, sta di fatto che comporre perché gli altri ascoltino non vuol dire andare a mettere il bavaglino agli ascoltatori ed imboccarli con la pappa reale perché 'se no mi lasciano solo'. come dissero in tanti, quella del saggio è una vita solitaria, e chi prevede di 'fare musica seria' non può poi lamentarsi se i suoi seguaci si contano sulle dita di una mano invece di essere una folla come si meriterebbe. questa discussione mi ricorda un'altra discussione, in area libri, sulla letteratura commerciale, e vi inviterei a leggere il commento di Airon alla fine di pag. 1. quel commento mi sembra una di quelle 'parole definitive' che schiariscono la mente a chi ha le idee confuse.
Lorenzo_l Inviato 15 Settembre 2010 Segnala Inviato 15 Settembre 2010 Ciao, io amo la Musica, posso dire di avervi dedicato buona parte della mia vita... ricollegandomi al post iniziale di dam_lodi e ad altri mi sento in dovere di dire la mia... a volte noto che si fa confusione tra "commerciale" e "prodotto ben riuscito" Con commerciali bisogna intendere brani musicali creati per essere venduti, che non differiscono in nulla da altri prodotti di consumo, come un dentifricio, una saponetta... l'automobile. Musica promossa e pubblicizata sulle radio "commerciali" (appunto) con strategie di marcheting, spesso becere. D@rkraven centra il bersaglio (a differenza di lui io non la reputo minimamente ascoltabile il Waka Waka o Ciao, io amo la musica, posso dire di avervi dedicato buona parte della mia vita... ricollegandomi al post iniziale di dam_lodi e altri mi sento in dovere di fare una precisazione... a volte noto che si fa confusione tra "commerciale" e "prodotto ben riuscito" Con commerciali bisogna intendere brani musicali creati per essere venduti, che non differiscono in nulla da altri prodotti di consumo, come un dentifricio, una saponetta... l'automobile. Musica promossa e pubblicizata sulle radio "commerciali" (appunto) con strategie di marcheting, spesso becere. D@rkraven centra il bersaglio, ma a differenza di lui io non la reputo minimamente ascoltabile il Waka Waka, Chihuahua e brani simili... mi rendono nervoso, mi irritano, offendono la mia intelligenza, il fastidio a volte diventa addirittura fisico, talvolta giungendo fino alla rabbia. La musica commerciale è un prodotto creato per essere venduto... alcuni lo fanno male, in maniera gretta e volgare (waka waka) altri meglio, tipo... Madonna, che è si commerciale ma è un prodotto passato per le mani di vari tecnici ed artisti, dai compositori ai fonici ai musicisti, gente con talento, tecnica e presumibilmente cultura musicale. Un prodotto si che mira ad essere venduto, ma punta anche al massimo in termini di produzione, non badando a spese. Diverso è invece il discorso di gruppi che si vendono qui entrarenno in gioco diverse varianti... pressioni da parte dei produttori ed etichette, mancanza di ispirazione, volontà di guadagno. Ce ne sono tanti di esempi (che non cito per non offendere nessuno!) Spesso in questa categoria sono anche inclusi artisti che riescono, con la loro arte, o il loro prodotto, a piacere alla massa... I Beatles sono un esempio... non si può dire che non facessero arte (possono piacere, non piacere o essere snobbati, ma questo è un altro discorso) non si può dire che non attiravano in se i desideri e i sogni di tutta una generazione! Il discorso "chi fa soldi" = "Commerciale" non stà in piedi è un ipocrisia, un atteggiamento infantile! Come è già evidenziato e ben spiegato in vari post precedenti al mio.
D@rkraven Inviato 17 Settembre 2010 Segnala Inviato 17 Settembre 2010 Aggiorno il 3D perchè ho avuto modo di riflettere su due fenomeni musicali che stanno in bilico tra commerciale e non: Caparezza ed i Lacuna Coil. partiamo da Caparezza: l'ho sempre considerato uno pseudo rapper commerciale e superficiale (giudizio dato solo sulla base del successo di 'Sono fuori dal Tunnel') ma recentemente, guardando il video, ho visto un commento che ritraeva Caparezza come 'un giornalista musicale, che tratta tematiche moderne con occhio lucido ed ironico'. Questo mi ha fatto pensare, ed ho ascoltato il testo del pezzo: ho riconosciuto (per quanto sono riuscito a seguirlo ) che in effetti il 'tunnel del divertimento' è una tematica tragicamente importante, nascosta sotto ad una patina di orecchiabilità. Credo che darò a Caparezza un paio di possibilità di redimersi. Ho scoperto i Lacuna Coil su Deejay TV. Subito classificati come commercialotti dato che passano in TV...ma il pezzo mi piaceva e li ho ascoltati un po'. I testi si sono rivelati essere interessanti, e la musica di qualità. Una scoperta difficile da digerire per il mio orgoglio, ma positiva per la mia cultura musicale. La conclusione, soprattutto riguardo a Caparezza, è che spesso il Commerciale è anche un atteggiamento di scarsa profondità nei riguardi della musica che si ascolta. Questo cambia poco - la house resta produzione industriale per bruciare dischi ed intascare dobloni - ma costituisce un invito a considerare le produzioni 'umane' con un minimo di attenzione in più: sotto alla stagnola può esserci qualcosa di più prezioso, che non salta agli occhi.
Vincent Laymann Inviato 18 Settembre 2010 Segnala Inviato 18 Settembre 2010 Vorrei aggiungere un modesto parere, da uno che ha passato la fase dell'idealismo dei sedici anni, ma è ben lungi dall'avere una vita di esperienze alle spalle. In un periodo in cui molti dei miei amici, quando gli si chiede "che cosa ascolti?", rispondono prontissimi con generi musicali più o meno specifici, io mi ritengo uno che alla stessa domanda risponderebbe "io ascolto quello che mi piace": la mia band preferita da ormai anni sono i Blind Guardian, seguiti dagli Iced Earth, dai Maiden (lo dico: gli ultimi due album non mi sono piaciuti granchè), dai nostrani Domine... Ma sul mio iTunes ci si trovano anche Alanis Morisette e Tchaikovsky, De Andrè ed i Linkin Park, gli Scissor Sister e John Lee Hooker. Insomma, se qualcosa mi piace, la ascolto, senza farmi troppi problemi su quanto sia commerciale o meno. Chiudo il breve preambolo e torno in discussione. Una cosa che mi ha dato moltissimo fastidio e mi ha sempre fatto storcere il naso, nella musica, è la pratica del "best of". Non mi faccio illusioni: so benissimo che per un professionista, fare musica è un lavoro (scusate il giochetto di parole): come lavoro lo si fa (se possibile) perchè piace, ma anche perchè ci si guadagna il pane. Indubbiamente band che hanno fatto la storia hanno fatto la musica che han fatto per passione, per amore degli strumenti e per il pubblico, per la gioia di suonare e le folle nei locali o (quando si è fortunati) negli stadi. Ma credo che una sana vena commerciale (intesa come semplice attenzione alla prospettiva di un guadagno) sia praticamente onnipresente nella musica. Faranno eccezione tutte quelle band (a cui va tutto il mio rispetto, ovviamente) che suonano solo per passione, non lo fanno per lavoro, non ci guadagnano nemmeno troppo, e portano i propri amici nei locali a sentirli suonare. Fino a che una band sforna album, mantenendosi fedele al proprio stile o (ed è una cosa assolutamente benvenuta, dopo un bel numero di Cd) esplorando nuovi generi, sono sempre stato felice di considerarla una band abbastanza "pura" e meno propensa a sacrificare la propria immagine per un guadagno. Poi si potrebbe parlare per ore (e lo si è già anche fatto) dei Metallica, che si sono venduti, che hanno solo cambiato genere, che sono diventati commerciali, che hanno esplorato nuovi aspetti della musica. Non mi ci dilungo perchè non credo di esserne nelle condizioni di farlo. Quando però accanto ad una carriera musicale si agganciano una serie di trovate al solo scopo di fare cassa, la cosa mi ha sempre dato un certo fastidio. Faccio un esempio: sono un fan degli AC/DC e mi sento di poter dire che siano una delle grandi band che ha dato un serio contributo alla storia del Rock e dell'Hard Rock mondiale. Poi, in concomitanza con l'uscita del film Iron man 2, la band rilascia un Cd omonimo alla pellicola, che altro non è se non un best of con una copertina accattivante tratta dal film. Praticamente nulla di nuovo: anzi, quasi tutte le canzoni dell'album nel film non ci sono nemmeno. Ecco, questo secondo me è "commerciale". Un altro esempio: ascolto i Lordi perchè sono una band che mi fa ridere, sono orecchiabili e mi svagano quando ho voglia di non ascoltare musica granchè impegnata. Ma il fatto che dopo soli due album abbiano rilasciato anche loro un best of (che senso abbia un best of con solo due album alle spalle lo sanno solo loro) me li ha fatti subito etichettare come band ben votata al commerciale. Viceversa, so di essere di parte, presenterei un esempio contrario: i Blind Gurdian fanno musica da prima che nascessi, sono passati da uno stile musicale ad un altro (non troppo dissimile, ok, ma le differenze si sentono), non hanno mai fatto un best of e proseguono a rilasciare un nuovo album ogni quattro anni circa e ogni volta l'impressione che mi danno è che questi (non più) ragazzi abbiano sempre voglia di fare musica, che credano in quello che suonano. Chiudo con un'esperienza un pelo più personale: al liceo avevo un amico che suonava il basso, uno di quelli che ascoltano solo Preogressive Metal, Technical Death Metal e altri generi affini, sempre presentati con un tono da "sono un intenditore e ascolto solo roba davvero meglio". Suonava ed ha sempre amato suonare, anche grazie al fatto che ha trovato un chitarrista ed un batterista con generi simili al suo. Poi si è diplomato, ha deciso di non seguire nessuna università, ma di intraprendere una carriera come musicista. Tanto di cappello per la scelta, sul serio. Di lì a qualche mese ho però avuto occasione di parlare con il chitarrista ed il batterista di cui parlavo un attimo fa, che mi descrivono un quadro piuttosto disincentivante del bassista: "ci ha mollati perchè con noi non guadagnava niente, ed ora suona in una band che fa rock leggero, si è tagliato i capelli ed esce solo con i membri della nuova band, con cui riesce a suonare almeno un paio di volte al mese e tira sempre su qualche soldo". Lo so che la vita non fa mai come pianificato e sfondare in Italia con una band che suona Technical Death Metal può non essere facile, ma per me questo è sempre stato un triste esempio di "commerciale", anche visto in una realtà piccola come il mio giro di amici.
D@rkraven Inviato 18 Settembre 2010 Segnala Inviato 18 Settembre 2010 In un periodo in cui molti dei miei amici, quando gli si chiede "che cosa ascolti?", rispondono prontissimi con generi musicali più o meno specifici, io mi ritengo uno che alla stessa domanda risponderebbe "io ascolto quello che mi piace" non quoto tutto perché se no non riesco a scrivere io XD XD ma approvo in pieno: uno ascolta quello che gli piace. però, occorre fare una distinzione tra chi ascolta ciò che ha e chi ascolta ciò che vuole. io ho ascoltato ciò che avevo per gran parte della mia vita, e solo recentemente ho iniziato a seguire un percorso musicale 'mio'. la maggior parte della gente, però, che non ha la curiosità / voglia / tempo / *metteteci quel che volete* di stare lì a partire da un genere, guardarne le ingerenze e seguire le cose più interessanti, segue quello che passano TV e radio. niente di grave, per carità! ma in questo modo si è subordinati alle scelte commerciali. Concordo anceh quando dici che in ogni epoca musicale c'era musica commerciale: anche Mozart scriveva commerciale (doveva mangiare con le sue note..) ma la musica era ancora una cosa che veniva 'cercata'. adesso che sembra che tutto sia a portata di mano, è triste sentire gente a cui chiedi 'cosa ascolti di bello?' e sentirsi rispondere 'di tutto', salvo poi invece di un elenco come 'Classica Barocca, Romantica e Precontemporanea, Folk Irlandese e Cileno, Cantautoria Italiana ed americana, rock classico, punk, death, doom melodico, speed, sintetico, avant garde, darkwave, gothic, shoe gaze, prog, dark folk, rock demenziale e disco anni 80 (l'ultima l'ho messa per chiudere il discorso XD)' trovarsi davanti 'ehm...rock...e poi...ehm...pop...e poi...basta...'. il fatto che TUTTI ascoltino musica li porta a credere che TUTTA la musica sia ascoltata da TUTTI. cosa impossibile e lungi dal vero, ma questa impressione persiste e si insinua. questa, a mio avviso, è una delle più grosse commercializzazioni musicali del nostro tempo.
Buster Inviato 19 Settembre 2010 Segnala Inviato 19 Settembre 2010 Vi faccio una domanda: Se una persona nascesse e vivesse in una stanza isolata dal mondo esterno, senza informazioni e gli venisse proposta musica di tutti i generi e tipi possibili, come reagirebbe? Se prediligesse un genere a un altro quali sarebbero i motivi se non una compatibilità naturale tra la sua anima e quel tipo di musica? Questo per far capire che le variabili sono troppe e non scrutabili, tutto ciò è troppo relativo.
Vincent Laymann Inviato 19 Settembre 2010 Segnala Inviato 19 Settembre 2010 Vi faccio una domanda: Se una persona nascesse e vivesse in una stanza isolata dal mondo esterno, senza informazioni e gli venisse proposta musica di tutti i generi e tipi possibili, come reagirebbe? Se prediligesse un genere a un altro quali sarebbero i motivi se non una compatibilità naturale tra la sua anima e quel tipo di musica? Qualcosa tipo chill-out, o quel genere di musica che non so come si chiama, ma che si sente nei locali un po' sciccosi (che scritto così è da accapponarsi la pelle) durante gli happy hour. Insomma, quella specie di sottofondo new age lentissimo, che dopo cinque / sei minuti che lo ascolti ti si stanno chiudendo gli occhi. Rispondo così perchè, secondo me, se una persona cresce fino alla propria maturità (non so: fino ai venticinque anni, facciamo?) in una stanza senza alcun contatto con la musica, ma sia ovviamente sottoposto a ogni tipo di stimolo sonoro (per intenderci, sa cosa sono i rumori e sa che al movimento di determinati oggetti corrisponde un determinato suono), avrà un primo impatto piuttosto difficoltoso con tutto ciò che non sarà molto soft e tranquillo. Altrimenti sarà come insegnare ad una persona a nuotare gettandola in mezzo ad una tempesta. Se, per ipotesi, fosse mio compito introdurre alla musica qualcuno che la musica non sa neanche alla lontana che cosa sia, inizierei con qualcosa mono-strumento, con melodie non troppo violente ed aggressive, possibilmente lento. Mi vengono in mente dei concerti per pianoforte di (non vorrei dire una sciocchezza) Mozart. O magari, giusto per ostentare ulteriormente la mia ignoranza, qualche brano suonato con quello strumento a corde piuttosto diffuso in Cina di cui non ricordo mai il nome. Quello che si può sentire qui dopo il primo minuto e mezzo. Possono non essere brani di facile ascolto, ma mi sembra un buon inizio per poi spostarsi su brani a due, tre e poi più strumenti.
D@rkraven Inviato 19 Settembre 2010 Segnala Inviato 19 Settembre 2010 Hee hee l'ignoranza ci sta da una parte, ma non dall'altra! Mozart scrisse per pianoforte, eccome! forse lo strumento a corde citato è il sitar, ma nutro molti dubbi. è comunque un tentativo, dato che il Sitar è lo strumento a corde più orientale che conosco. tornando IT: il tuo commento mostra un'altra caratteristica dell'ascoltatore medio: ci si abitua alla musica per gradi. Io personalmente sono arrivato al metal passando dal Folk ad alcuni pezzi Folk Metal, per poi fare il cammino dalla parte opposta passando da Rock Classico a Hard Rock per poi al Metal Classico e più melodico. per questo dicevo che gente che non ha iniziativa di ricerca o si fossilizza su un genere non cresce. poi, un conto è smettere di cercare, un altro fare una pausa. io sono l'ultimo a dire che crescere musicalmente è faticoso.
D@rkraven Inviato 6 Gennaio 2011 Segnala Inviato 6 Gennaio 2011 Riuppo questa discussione con una riflessione di oggi. Prima faccio un Edit al post qui sopra: io sono il PRIMO a dire che crescere musicalmente è faticoso puntualizzato ciò, passiamo ai fatti. Recentemente mi è capitato di chattare con un'affascinante emo americana che mi ha consigliato due gruppi che ho prontamente cercato: http://www.youtube.com/watch?v=ykW4rtW2eu0e [Link per avere gli esempi, non mi soffermerò sui generi]. Stimolato dalla povertà melodica di un pezzo che ho sentito oggi nei titoli di coda dell'ultimo film delle Cronache di Narnia, mentre tornavo indietro ho avuto una piccola scintilla creativa. Appena a casa mi sono messo all'opera e dopo poco avevo già il mio pezzo pop-rock commerciale, usando nient'altro che la scintilla creativa e seguendo vagamente l'esempio dei due gruppi qui sopra. Niente di particolare, nessun testo (solo due o tre frasi per accennare una qualche situazione comune da innamorato deluso). Un paio di loop di batteria, chitarra, basso e i soliti mezzi americani per rendere una voce inascoltabile estremamente commerciale appiattendola e sintetizzandola. Tre minuti e mezzo di canzone, finita in poco meno di un'oretta. Questo per me è musica commerciale. Io non sento quasi nessun legame con lei, anzi se volete ve la mando via mail (pesa anche poco), basta chiederlo. Basta che non la mandiate in giro perchè voglio avere il godimento di essere io a distruggerne la commercializzazione . Questo pezzo è stato creato con uno scopo preciso: vendere. Poi, non sono un fonico né una rockstar nata, quindi è difficile che questo in particolare venda, ma l'idea che sta alla base delle hit credo sia questa: prendere un'idea o due e farci su un pezzo abbastanza breve e molto ascoltabile => Vendibile e sfruttabile al massimo. Voi che ne pensate?
Meriadoc Altocolle Inviato 7 Gennaio 2011 Segnala Inviato 7 Gennaio 2011 Data l'ora non ho letto tutti i post e spero dunque di non ripetere quanto detto da qualcuno. Il problema della commercializzazione, soprattutto in mercati come quello italiano, caretterizzato da scarsa cultura e piccolo numero, è che per aumentare il proprio target si banalizza oltremodo il prodotto (come del resto già espresso da alcuni di voi). Il problema a mio avviso è anche dell'industria discografica italiana che con la politica che ha adottato negli ultimi anni, ha di fatto cristallizato il mercato, riducendo le possibili fonti di innovazione. Giusto per, in Francia il costo di un cd è mediamente inferiore a quello che si trova in Italia (io e un mio amico abbiamo cercato lo stesso cd in Italia stava 17 euro e in Francia 13). Inoltre su dischi non di ultima uscita non è difficile trovare forti sconti e/o promozioni. Questo genere di cose genera cultura. Questo generare cultura permette a un artista di "commercializzarsi" pur mantenendo degli standard di qualità alti. Per quel che concerne i generi, credo sia un discorso personale. Affermare che uno sia superiore ad un altro (così per partito preso) è un azzardo. E' come dire in pittura che Michelangelo sia superiore a Picasso. (IMHO non sto difendendo l'house...personalmente vi dico che mi fa schifo). Essere commerciali non sarebbe una colpa, in un mondo in cui Mtv (solo per citare l'emblema) trasmettesse musica a 360° anziché prodotti accuratamente selezionati per la loro totale assenza di Spirito, con tutto ciò che ne consegue. In quel mondo forse neppure esisterebbe il termine "commerciale", accostato alla musica. Naturalmente ci sarebbe molto di più da dire e meno grossolanamente, ma come si dice, chi ha orecchie per intendere... Mtv passa i video di coloro i quali comprano i passaggi. Diciamo che non sceglie, ma semplicemente chi ha più soldi ha più possibilità di essere ascoltato e di diventare un successo/tormentone.
il piccolo gnomo Inviato 7 Gennaio 2011 Segnala Inviato 7 Gennaio 2011 Solo una cosa: la musica è per tutti, per chi ne capisce e cerca il suono "tecnico" e la novità, e chi non avendo nessun argomento in materia vuole solo sentire qualcosa da fischiettare. La cosa importante da dire è come è cambiato il ruolo della musica negli anni; questo ha scatenato i nuovi generi musicali sui quali tutti i musicisti "seri" hanno avuto qualcosa da ridire perchè è musica "senza anima". Negli anni passati la musica si poteva ascoltare solo a casa con un giradischi facendola diventare un'esperienza personale, un momento di personale relax. Con l'invenzione di lettori portatili, musicassette e chi più ne ha più ne metta, la musica è diventata una cosa per passare il tempo, di conseguenza uno strumento commerciale. Quindi, commerciale o meno facciamola finita con il discriminare e facciamo il ca**o che ci pare; Io per esempio ascolto un sacco di musica e mi capita più volte di fischiettare qualche canzone di quelle famose che passano per radio, perchè alla fine sono più che ascoltabili. Peace
D@rkraven Inviato 7 Gennaio 2011 Segnala Inviato 7 Gennaio 2011 Qui non si discrimina nessuno. Ognuno è libero di ascoltare quello che vuole, poco ma sicuro (anche se sento che questo diritto viene un attimo calpestato, ma non nel modo che dici). Io personalmente ritengo che l'intervento di tecniche più sofisticate per ascoltare musica sia stato un po' come l'invenzione del PC: è diventata una cosa di pubblico dominio. Non più, come era più anticamente la cultura, riservata ai pochi che potevano permettersi un giradischi (e mantenerlo), ma una cosa che poteva uscire nelle strade, entrare nella casa di tutti e far sognare tutti. Poi, com'è successo anche per i PC, ci sono quelli che ne usufruiscono senza interessarsi alle sue reali potenzialità, ma questo non è un peccato. Il vanto che credo tutti gli appassionati condividano, cioè quello di (come hai detto tu) "ascoltare un sacco di musica", è una conseguenza del fatto che la musica è diventata di pubblico dominio. Il che, ovviamente, è un bene ma anche un male. È un bene perchè ora tutti possono avere la 'loro' musica, un male perchè molti non si impegnano a cercarla, cadendo spesso in un 'tunnel' di pacchetti prefabbricati che spesso li portano ad essere insofferenti nei confronti degli altri generi. La democrazia esiste perchè tutti abbiano la possibilità di esprimere un'opinione politica, ma non garantisce che tutti voteranno in modo responsabile, e può capitare che una corrente politica particolarmente affascinante attragga la massa senza realmente rappresentarla, tenendola saldamente ancorata a sé instillando la paura nei confronti delle altre correnti politiche. IHMO.
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