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Inviata

è strano pensare

quanto siamo stati vicini alla rottura di noi stessi,

quante volte ci siamo piegati in un modo che non potevamo immaginare,

quante volte abbiamo assaggiato con la nostra lingua il sale dei nostri limiti più dolorosi,

portati all'estrema sensibilità da un fatto insignificante,

e quanto ora siamo in grado di ricordare questi fatti come sfocate immagini del nostro passato,

accompagnati da una lieve, piacevole fitta al cuore.

è strano vedere

che i nostri imperdonabili errori

diventano nel tempo piccole malizie nel cui ricordo è piacevole indulgere

che i nostri sogni innocenti

diventano pericolose utopie da cui guardarsi

e che i nostri ricordi, a cui crediamo più che a noi stessi

diventano mattoni che costruiscono case su una superficie in continuo cambiamento.

nulla resiste al tempo.

non le nostre idee.

non la nostra carne.

non la nostra innocenza.

non la nostra speranza.

non la nostra memoria.

non la nostra vita.

chiedendosi cose senza senso

per arrivare a capire che nulla ha senso

per cercare un senso all'assenza di senso

e cercarlo per anni ed anni

per poi rinunciarci e riderci sopra

ridendo così sopra a sé stessi.

e pensare alla morte di sé

come si pensa alla fine delle vacanze:

ormai è giunto l'autunno,

l'accademia chiama l'apprendista al suo sapere

e l'apprendista ha aspettato il momento della vocazione per mesi.

ma quando gli ultimi giorni cadono

come le ultime parole di un moribondo,

diventano dolci come miele.

e nessun giorno può essere fermato,

né può essere pienamente vissuto,

perché ormai abbiamo dimenticato l'arte di vivere.

l'assuefazione alla vita è la prima vera morte.


  • Risposte 6
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Principali partecipanti

Inviato

Ed Ora, Ora.

Ora sento rinascere in me il mio spirito,

che avevo confinato nell'oblio,

tra brevi felici istanti di raccoglimento

e lunghi dolorosi abissi di nostalgia.

Ora, presso questi infiniti,

sotto questo cielo nero d'immenso,

davanti a questo mare nero d'ignoto,

reclamo mia la mia anima,

che mi sia da guida

e mi sia ala

nei miei mistici voli.

  • 1 mese dopo...
Inviato

Quanta amarezza.

Gonfiori di sensi disperati.

Passare una vita a guardare in alto.

Arrivare in alto, ed accorgersi che è solo più faticoso.

E non poter negare, mai, per amore di sé stessi, la propria umanità.

Amore o Morte.

Quanta Ironia.

Il mio amore è morto.

Amo la morte.

  • 3 settimane dopo...
Inviato

Visto che D@rkraven in persona me lo chiese:

Here he is, the puppet boy

no more sorrow, no more joy

love has gone and hate did too

none to tell him what to do

his strings were cut and thrown away

he waits in silence for a brighter day

to be a man, no more a toy

this is the wish of the puppet boy

  • 1 mese dopo...
Inviato

Così finisce.

Così inizia.

Prendiamo per mano il nulla,

sperando

cercando

lottando ancora (ma non ora)

non ancora

contro sé stessi.

Un uomo migliore? Un giorno migliore?

Un nuovo amore?

L'esitazione, il peccato, il perdono, l'azione.

Dolci catene, amari bocconi

di polvere nella polvere

e terra nella terra.

Sei stata tu. Sì, tu.

Mi hai dato la speranza laddove non ce n'era ormai più per nessuno.

Mi hai dato speranza, e te la sei ripresa quando non dovevi.

Proprietà, autorità, devozione.

Ma ti ringrazio.

Sono sceso più a fondo.

Ho scoperto abissi di oscurità.

Ne sono stato fiero, lusingato, affascinato, spaventato.

Ho accettato.

Ora, però, non dire che non mi conosci più.

Sono il frutto del tuo tradimento.

Anno nuovo, vita nuova.

  • 5 settimane dopo...
Inviato

La vita è un enorme errore

il più grande dolore

un bisogno assillante

un'illusione costante

una dolce decadenza

...e uno spleen la cui cadenza

sugge la forza e ruba energia:

Quanto vorrei andarmene via.

Inviato

Stavo ragionando sul pentametro giambico libero di Shakespeare e, contemporaneamente, sull'operato del signor Browning che usò il giambico in rima simulando in maniera mirabilissima il discorso diretto...

Stavo fantasticando sul rovesciamento degli stili, in particolare del sonetto (che, a mio parere, richiede un ammodernamento).

E stavo pensando al gentil sesso.

Oath

I call the thunder and the storm to be

witnesses and judges upon me.

In afterlife and death I don't put faith

For when the light of life in me will fade

the holy flame in my within, that made

me deeply suffer will no longer wait.

For hearth and sky do know what I have seen:

the fear, the lust, the fast heartbeat, the gleam.

And who on earth can face my troubled heart

without feeling his passion fall apart?

For here I bend my Oath, and here I swear:

Complete and utter darkness shall I bear

before and after I will cease to give

my faithful love to you, and your to me.

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