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Inviata

Non vi era capitato per caso. Lo aveva deciso di presenziare, con infantile attenzione, senza pensiero, ma ora si chiedeva perché era qui. Gli succedeva spesso,e nelle più varie occasioni, di farsi questa domanda. Si lasciava infatti spesso andare, e non sempre solo per scelte banali.

Ora era qui. Forse perché si era trovato troppe volte impegnato nell’accanimento terapeutico sui tanti poveri disgraziati vittime della strada?… e, giacché c’era, anche su tutte le altre vittime del progresso. E aveva parlato, e anche inopportunamente cercato di spiegare, ai parenti affranti che chiedovano solo che si desse loro una speranza, senza tante chiacchiere... i predicozzi… perché la scienza… e”finché c’è vita”…

È il gregge!

Sì, era stata solo la curiosità a spingerlo: rivederli come avevano ripreso interesse quei parenti… O era qui solo per lo spettacolo?... possibile! in un mondo di spettacolo si finisce condannati a partecipare alla follia collettiva, senza possibilità di scampo.

La “festa” annuale delle croci di legno collocate in ordinate file a riempire l’intera piazza: una croce per ogni morto sulla strada. Solo le croci per le vittime dell’anno in corso però… che, se si fosse voluto andare indietro anche solo di pochi anni, avrebbero avuto da riempire di croci tutte le piazze della città.

Comunque fosse, non provava il dolce accecamento cui si lasciano andare un po’ tutti per sognare più serenamente il cupo sogno della vita, anzi percepiva con chiarezza il ridicolo e il grottesco che accompagnano ogni cosa.

E c’è qui, in questa piazza, anche la colonna sempre con fiori appassiti, a dire il vero, e con la lapide e i nomi degli ammazzati dalla bomba… Sono là, ma di essi ormai nessuno più si cura. È sugli incidenti stradali che ci si deve concentrare ora e sono in tanti a darsi da fare a che la “festa” riesca bene.

Su alcune croci, non su tutte, i biglietti col nome e lo smodato elogio al “bravissimo ragazzo”… solare, soprattutto!... addirittura irresistibile quando si faceva di canna il bravo ragazzo prematuramente, eccetera.

Su alcune croci anche la fotografia del bel ragazzo.

Sì! Era bello!

E fiori a mazzi ai piedi di alcune croci… alcuni fiori intrecciati in forma di corona sono situati in testa alla croce in luogo dell’I.N.R.I. Fiori acquistati alla bancarella allestita per l’occasione nella piazzetta adiacente. E la piazzetta è zeppa di bancarelle: lumini funerari e torce per la prevista fiaccolata contro gli incidenti stradali, palloncini colorati, e l’immancabile gazebo per le firme contro gli incidenti stradali con offerta obbligatoria, minimo cinque euro a firma… E c’è ressa per la firma, i soldi già pronti in una mano… e firmano anche i bambini, magari con mano guidata… Ci tengono!

“Una firma contro la droga?”

“Ma per carità di Dio!… ma non vi accorgete che alle vostre spalle c’è chi fa il pieno di miliardi?”.

All’imbrunire lo spettacolo della piazza è suggestivo: crociato, fiorito, illuminato dai ceri… a centinaia i puntolini luminosi... lucciole d’amore.

Ed arriva finalmente l’ora di dar fuoco alle torce che piacciono tanto ai bambini, l’ora di dare inizio al corteo con fiaccolata “contro gli incidenti stradali”.

“Mamma, guarda la mia torcia sempre accesa… quella di Andrea si è spenta già due volte”.

Lungo il corteo la gente dello shopping si ferma per un attimo, il viso per un attimo atteggiato all’espressione contrita… qualche applauso… ritornano alle vetrine.

Naturalmente l’omino dei palloncini colorati segue il corteo: palloncini da far volare al cielo a fine giro, al ritorno nella piazza, a simboleggiare le belle anime dei morti che volano tutte in paradiso dove il buon Dio li accoglierà a miglior vita Non tutti però! Chissà perché non volerà quel ragazzo seduto rotativo in carrozzella e che grugnisce sbavando.

“Un palloncino anche per me!”.

“Sì, ma lascia la torcia!”.

“No, voglio anche la torcia!”… e il palloncino è scoppiato sulla fiamma. E il bambino se l’è presa la giusta sberla educativa Piange disperato La gente si ferma allo strazio del pianto e si scioglie nell’immancabile applauso funereo.

Il volo finale dei palloncini è commovente… la carrozzella sempre lì pesantissima, spinta dalla speranza del “finché c’è vita”…

Che bella serata!... i bambini si sono divertiti!

E i démoni degli incidenti stradali appollaiati sugli alberi sghignazzano sui bianchi denti aguzzi e agitano la coda.

Sì, questo mondo è una beffa E se le cose stanno a questo modo, cosa gli si può opporre se non la beffa?

  • 2 settimane dopo...

  • Risposte 3
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  • Ultima risposta

Principali partecipanti

Inviato

lol la conclusione mi ricorda il mio contatto su facebook: 'nessuno mi caga'. nessuno ha ancora capito che sono io, lo tengo accuratamente nascosto per beffare il 'sistema'...

buono, buono...

...solo che io firmo contro la droga...O.o

ecco. già fregato.

Inviato

Questo che ho postato qualche tempo fa è il capitolo di un lavoro ambizioso... nelle intenzioni. L’ho sottoposto alla vostra attenzione troppo precocemente, appena buttato giù di getto. Non ho molto tempo per lavorare alle scritture, ma questo brano l’ho già notevolmente modificato, e magari ve lo ripropongo... e magari mi date un giudizio ed anche un consiglio... e magari me lo dite brutalmente di lasciar perdere.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Non vi era capitato per caso. Lo aveva deciso di presenziare alla “fiaccolata contro gli incidenti stradali”.

Infantile attrazione?

Chiamatela pure così.

Giungeva senza pensiero, solo curiosità di assistere all’ultimo atto di uno dei più grandiosi moderni spettacoli di morte. Lo sceneggiato al quale aveva anche partecipato come attore impegnato nell’accanimento terapeutico sui tanti disgraziati vittime della strada. E anche aveva affrontato lo strazio di parenti affranti che chiedevano solo si desse loro una speranza nell’irreparabile catastrofe… senza tante chiacchiere. Distrutti da dolore e insonnia non vogliono sentir parlare delle limitate possibilità della scienza, figurarsi recepire qualche inopportuno predicozzo, che pure a volte con molto tatto e inopportunamente si cerca di far filtrare, ma anche dopo che, con molta delicatezza ma con chiarezza, si cerca di far capire che la partita è persa, il gregge si allontana con i deprimente “finché c’è vita... etcetera”.

Ora, sì!, qui si trovava solo per curiosità, o meglio per completezza. Per assistere alla la scena finale del più spettacolare reality di morte dei tempi moderni: lo spettacolo iniziato su un’autostrada inaugurato da un botto dal suono particolare e raccapricciante delle lamiere che si compattano seguito da una serie di botti meno intensi delle centinaia di lamiere che si cozzano. Infine unoo scoppio... fiamme, urla, lamenti, “orco zio!”. Una coda di auto con fanalini intermittenti accesi… uno cinque dieci trenta chilometri di coda. Si rallenta sull’altra corsia ché lo spettacolo di lamiere che furono auto di lusso, e ancor più il sangue e le fiamme attraggono irresistibilmente. E anche qui, sull’altra corsia, piccoli botti di lamiere, luci intermittenti accese... code anche sull’altra corsia… “Orcozio!”… “Deficienti!”… Coda di trenta chilometri… Accorrono gli spettatori da una distanza entro un chilometro, il resto in differita la sera in TV.

Pompieri, elicottero, centodiciotto, scarpe, corpi sull’asfalto, massaggio cardiaco sul posto… Grandioso!... disegnate sagome col gesso.

Dopo circa un’ora di ingorgo i prostatici pisciavano contro il guardrail... Indecenza! Cosicché al momento della distribuzione di acqua e generi di conforto hanno anche distribuite bottiglie in plastica dal collo largo da usare come “pappagalli”. Un bambino ha bevuto scambiando il liquido per the e la mamma cerca di farlo vomitare mettendogli due dita in gola. La bottiglie da allora vengono eliminate lanciandole nel prato. Un lancio maldestro e si è spiaccicata scoppiando su un parabrezza: “Orcozio… Orcamaonna… se scopro chi è stato…”. Non lo ha scoperto.

La scena si trasferisce all’ospedale, pronto soccorso, il “dottor House”, “ER-Medici in prima linea”, l’equipe super.

Con la festa delle croci siamo all’ultimo atto della fiction-reality, l’elaborazione finale per riprendere come prima… riprendere interesse alla vita di merda… sperando anche in qualche intervista volante, che in effetti c’è... e le lacrime che ci si sforza ma non vengono.

E così si trovava a partecipare anche lui alla follia collettiva, la “festa” annuale delle croci di legno. Collocate in ordinate file a riempire l’intera piazza: una croce per ogni morto sulla strada. Solo le croci per le vittime dell’anno in corso però… che, se si fosse voluto andare indietro anche solo di pochi anni, avrebbero avuto da riempire di croci tutte le piazze della città.

Comunque fosse, non provava il dolce accecamento cui si lasciano andare un po’ tutti per sognare più serenamente il cupo sogno della vita, ma percepiva con chiarezza il ridicolo e il grottesco che accompagna questo reality come ogni altra cosa.

E c’è qui, in questa piazza, anche la colonna con la lapide e i nomi degli ammazzati dalla bomba… sono là, ma di essi ormai nessuno più si cura, e i fiori sono appassiti: è mica la loro questa di festa... è sugli incidenti stradali che ci si deve concentrare ora e sono in tanti a darsi da fare a che la “festa” riesca bene.

Su alcune croci, non su tutte, i biglietti col nome e lo smodato elogio al “bravissimo ragazzo”… solare, soprattutto!... addirittura irresistibile quando si faceva di canna il bravo ragazzo prematuramente, eccetera.

Su alcune croci anche la fotografia del bel ragazzo.

Sì! Era bello!

E fiori a mazzi ai piedi di alcune croci… alcuni fiori intrecciati in forma di corona sono situati in testa alla croce in luogo dell’I.N.R.I. Fiori acquistati alla bancarella allestita per l’occasione nella piazzetta adiacente. E la piazzetta è zeppa di bancarelle: lumini funerari e torce per la prevista fiaccolata contro gli incidenti stradali, palloncini colorati, e l’immancabile gazebo per le firme contro gli incidenti stradali con offerta obbligatoria, minimo cinque euro a firma… E c’è ressa per la firma, i soldi già pronti in una mano… e firmano anche i bambini, magari con mano guidata… Ci tengono!

“Una firma contro la droga?”

“Ma per carità di Dio!… ma non vi accorgete che alle vostre spalle c’è chi fa il pieno di miliardi?”.

All’imbrunire lo spettacolo della piazza è suggestivo: crociato, fiorito, illuminato dai ceri… a centinaia i puntolini luminosi... lucciole d’amore.

Ed arriva finalmente l’ora di dar fuoco alle torce che piacciono tanto ai bambini, l’ora di dare inizio al corteo con fiaccolata “contro gli incidenti stradali”.

“Mamma, guarda la mia torcia sempre accesa… quella di Andrea si è spenta già due volte”.

Lungo il corteo la gente dello shopping si ferma per un attimo, il viso per un attimo atteggiato all’espressione contrita… qualche applauso… ritornano alle vetrine.

Naturalmente l’omino dei palloncini colorati segue il corteo: palloncini da far volare al cielo a fine giro, al ritorno nella piazza, a simboleggiare le belle anime dei morti che volano tutte in paradiso dove il buon Dio li accoglierà a miglior vita Non tutti però! Chissà perché non volerà quel ragazzo seduto rotativo in carrozzella e che grugnisce sbavando.

“Un palloncino anche per me!”.

“Sì, ma lascia la torcia!”.

“No, voglio anche la torcia!”… e il palloncino è scoppiato sulla fiamma. E il bambino se l’è presa la giusta sberla educativa Piange disperato La gente si ferma allo strazio del pianto e si scioglie nell’immancabile applauso funereo.

Il volo finale dei palloncini è commovente… ma la carrozzella sempre lì pesantissima, spinta dalla speranza del “finché c’è vita, eccetera”…

Che bella serata!... i bambini si sono divertiti!

E i démoni degli incidenti stradali appollaiati sugli alberi sghignazzano sui bianchi denti aguzzi e agitano la coda.

Sì, questo mondo è una beffa E se le cose stanno a questo modo, cosa gli si può opporre se non la beffa?

  • 2 settimane dopo...

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