Nekro Inviata 14 Dicembre 2010 Segnala Inviata 14 Dicembre 2010 Salve Gente! Bazzicando per il forum ho trovato questa sezione, ed ho pensato di iscrivermi per farvi leggere qualche brano! In realtà il fantasy non è il mio genere principale, ma in vista del mio ritorno al tavolo di D&D ho pensato di ricominciare! Quindi ecco a voi il background del mio mezz'elfo ranger che a breve si unirà ad una campagna! Vael Galanodel MoonWhisper Lame di luce argentea tagliavano l'oscurità della foresta, filtrando dalla cortina di foglie che nascondeva il cielo alla vista. In lontananza, echeggiava il cristallino rotolare delle fredde acque discese dai monti nel greto tortuoso e irto di rocce del ruscello. Una folata di vento fece fremere le fronde, portandomi il profumo della notte e il rumore attutito di zoccoli sull'erba umida del sentiero. Un grosso rapace notturno dal piumaggio chiaro planò fra i rami, come un fantasma, uno spirito dei boschi. Si appollaiò fra le foglie, cantando il suo lugubre grido, in attesa di una preda. Il passo dei cavalli si faceva più forte, accompagnato da voci volgari e risa che rimbombavano fra le antiche colonne arboree di quella cattedrale boschiva. Il tenue bagliore delle torce precedette le quattro figure. Ebbi un fremito quando la vidi, legata, priva di sensi sul dorso dell'animale di uno dei predoni, ma non lasciai che ciò tradisse la mia presenza. Attesi trattenendo il fiato che l'ultimo fosse sotto di me, prima di lasciarmi cadere silenziosamente dal ramo dov'ero appostato. Con un unico gesto fluido infilai una lama nel suo collo, mentre con l'altra tagliavo la cinghia della sella. Emise un grido soffocato, gorgogliante, cadendo poi a terra con un tonfo sordo. I suoi compagni si voltarono, sorpresi. Scattai, pronto ad abbaterne un altro, quando il cavallo, impaurito, si alzò sulle zampe posteriori nitrendo furiosamente. Il predone approfittò della mia esitazione per calare la sua ascia. Parai il colpo, ma a scapito di una delle mi lame, che si spezzò, ferendomi il volto. Piantai il troncone nel suo braccio, costingendolo a mollare la sua arma. Un sibilo, prima che la gamba cedesse. Un istante, poi un altro sibilo, un'altra freccia, questa volta alla schiena. Sentii la presa allentarsi sulla lama che ancora impugnavo, mentre un ghigno appariva sul volto del mio avversario. Con un calcio mi spinse a terra. Sentii i passi dell'arcere che si avvicinava. Ero stato incauto, non avevo percepito la sua presenza. I due si avvicinarono, pronti a darmi il colpo di grazia, quando dai cespugli balzò una grossa belva selvatica che si avventò loro contro. Attirato dal sangue, il lupo azzannò l'uomo ferito, atterrandolo ,per poi fronteggiare l'arcere. Preso dal panico, quello saltò sul cavallo del compare, e con gli altri partì al galoppo nella notte. Il lupo mi si accucciò accanto, mugolando. Fedele alla sua padrona, doveva averla seguita aspettando il momento migliore per aiutarla. Gli posi una mano sul capo, accarezzandolo, mentre il mio sangue si mescolava alla terra umida. Su quel sangue, su quella terra sacra, promisi che l'avrei ritrovata. A qualunque costo. Bene, spero che vi sia piaciuto! Tutti i commenti sono bene accetti! A breve aggiungerò altri background e qualche brano!
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