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[HR] Ambientazione dark fantasy horror PF


FeAnPi

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Come anticipato in un altro thread, dopo l'esperienza di Avventure per il mare stavo pensado ci creare un'altra miniambientazione per Pathfinder.

L'idea nasce dal desiderio di sfruttare tanti piccoli spunti che non ho mai saputo sviluppare appieno, fornendomi un mondo ideale per giocare il mio fantasy preferito col più completo fra i sistemi di mio gusto.
Moltissimi degli spunti dovevano confluire in un'ambientazione più grande, mai sviluppata, ma da alcuni frammenti della quale ho tratto ispirazione per alcuni aspetti di Apim.

Per ora sono ancora alla fase di brain storming, e gli spunti principali sono questi.

- un mondo simil-basso medievale-primocinquecentesco: se Apim presenta un mondo con tratti spiccatamente seicenteschi e qualche concessione anche verso epoche più moderne, qui voglio un mondo storicamente più accurato e socialmente arretrato.

- religione di stampo medievale: un'unica fede divisa in più culti. L'idea di fondo è che esista un monoteismo diffuso come quello abramico, ma che vi siano state delle profonde e violente fratture fra diverse fedi religiose (come è accaduto e accade storicamente fra le religioni abramiche); inoltre, ogni singola fede sarà divisa in più sottogruppi. Per cui, per fare un esempio, pur condividendo gli stessi dogmi i chierici dell'angelo della guerra avranno accesso a poteri diversi rispetto a quelli dell'angelo della sapienza.

- influssi divini e demoniaci ben presenti: in alcune ambientazioni può sorgere il dubbio che gli dei non esistano e che i chierici siano solo maghi particolari. Qui non deve essere così: il sacro (così come il "sacro" malvagio che non sarà certo blasfemo, anche un perfido sterminatore può essere timorato di dio se il suo dio è quello del massacro) sarà ben radicato attraverso esterni, incarnazioni degli agenti superiori, e profezie divine regolarmente avveratesi. Inoltre, se in Apim l'asse di opposizione fondamentale è fra allineamenti CB e LM, qui sarà quasi l'esatto contrario.

- (post)apocalittico: è successo qualcosa di grandiosamente distruttivo. L'idea che mi frulla adesso in testa (e sulla quale chiederei pareri) è che mentre i fedeli della divinità maggiore di stampo abramico si combattevano fra loro nell'ennesima crociata, sia giunta la lungamente profetizzata invasione delle forze al servizio delle tenebre. Alcune zone del mondo sono cadute, altre vivono uno stato di guerra continuo e altre ancora mantengono una maschera con le parvenze del passato; e, se alcune delle zone cadute sono ormai lande desolate, in altre è stato stabilito un potente regno di sicuro malvagio, ma che offre comunque protezione e sicurezza ai suoi abitanti.

- poche razze, ognuna col suo perché: ho sempre odiato lo spam di razze tipico di D&D. Non rende il mondo fantastico, no: lo rende tarocco. Mi limiterò molto da questo punto di vista. Probabilmente, come per la mia mai nata ambientazione precedente, le razze base inserite saranno solo umani, elfi e orchi con tutte le varianti del caso.

- luoghi e culture definiti in base al nostro mondo: come sempre, è più comodo dire "immaginatevi Venezia fantasy" che non scrivere centinaia di pagine per darne una pallida idea.


Per ora è tutto; le idee si stanno ancora organizzandom e vi terrò aggiornati man mano che farò qualcosa, ma di sicuro ci vorrà parecchio tempo prima di concludere.

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Principali partecipanti

- poche razze, ognuna col suo perché: ho sempre odiato lo spam di razze tipico di D&D. Non rende il mondo fantastico, no: lo rende tarocco. Mi limiterò molto da questo punto di vista. Probabilmente, come per la mia mai nata ambientazione precedente, le razze base inserite saranno solo umani, elfi e orchi con tutte le varianti del caso.

ciao! premesso che è un'idea di ambientazione che mi ispira moltissimo (da master stavo pensando se crearmene una così, ma le dimensioni dell' "impresa" mi hanno fatto quanto meno ritardare la cosa), io ti suggerirei, anche per poter "avvicinare" un po' tutti i tipi di giocatori di mantenere comunque buona parte delle razze "storiche" di D&D. in primis mi sono venuti in mente gli gnomi ed i nani: se proprio non li vuoi dappertutto, potresti sempre "relegarli" a zone particolari (foreste secolari, profonde caverne...) ancora più fortemente di ciò che compare in D&D standard!

renderli più "fenomeni da baraccone" che se girano per città la gente si ferma a guardarli, anche un po' intimorita...

visto che parlavi di brainstorming, questa è la prima cosa che mi è passata per la mente leggendo il tuo post! per il resto in bocca al lupo!

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Considerando l'olocausto demoniaco che hai descritto potresti (dovresti) rendere le razze il più violente possibile. In una simile situazione, non credo che elfi dello stampo tolkeriano riescano a sopravvivere. L'ideale sarebbe di prendere spunto da Dark Sun, senza però regredire all'età della pietra :lol: .

Nelle infinite ipotesi di ambientazione che ho cercato di creare (ma per mancanza di tempo/voglia non ho mai concluso), sono sempre stato propenso anche io a ridurre all'osso il numero delle razze, mettendo come la dominante i sangue misto più che i classici umani. Cosi da appioppare un identità cosmopolita e "globalizzata" all'intero mondo di gioco.

Per quanto riguarda il discorso magia / religione, trovo interessante una soluzione del tipo: Oracoli come sacerdoti comuni, Chierici solo al servizio delle divinità incarnate quali i signori demoniaci condannati a vivere su questo mondo. La magia arcana è elitaria e controllata, le razze schiave da poco hanno iniziato a sfruttare la scienza come nuova forma di potere (buono per immettere la classe dell'Alchimista).

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Grazie per le risposte.

Il problema grosso delle razze è che la loro presenza è irrealistica: neanderthal e cro-magnon hanno sì abitato assieme la terra per un certo periodo, però i neanderthal sono scomparsi (anche se forse qualche gene continua a girare, quantomeno nel vedere certe fronti si ha questa impressione) quando i cro-magnon si affermavano come civiltà. Quanti stermini ci sono stati nella storia umana, additando come diverse popolazioni che hanno la pelle più scura o più chiara o gli occhi dal taglio diverso? E quanto sarebbe invece, realisticamente parlando, il razzismo nei confronti di una vera e propria razza diversa, umanoide ma completamente diversa?

Potrebbero sì resistere alcuni individui in aree sperdute, ma così si torna all'effetto "negozio di animali" di molte ambientazioni fantasy trashose: tutti al proprio posto, divisi in veri e propri settori. Ancora un po' e trovi il cartellino per il prezzo sopra l'ingresso alle miniere dei nani.

Alla fin fine, creando un'ambientazione di "rottura" (perché voglio che sia di rottura, non la classica riproposizione dei soliti elementi) non ho molta necessità di inserire le razze canoniche.

Sarebbe come decidere di cambiare l'arredamento e farsi costruire mobili uguali ai vecchi, a mio parere.

Anche perché, più che fenomeni da baraccone da guardare intimoriti sarebbero individui da sterminare: voglio un mondo in crisi, e nei periodi di crisi i diversi non fanno mai una bella fine. Quindi, molto meglio non mettere a priori troppe razze, anche perché incasinano non poco la coerenza del mondo e la mitologia: Tolkien ha inserito nel suo mondo una decina di razze, comprese quelle mostruose e semisconosciute. Non sono al suo livello, riesco a giustificarne molte meno.

Comunque, le razze che saranno inserite avranno una buona ridefinizione.

In passato, nell'ambientazione mai nata per pathfinder, avevo pensato a degli elfi simil-hindu (occasione per sboroneggiare col sanscrito, lo ammetto) divisi in "selvaggi" (vedici) e "civilizzati" (medioevo hindu), i primi perseguitati e aspramente combattuti dall'impero centralizzato (una sorta di sacro romano impero germanico).

Stavo studiando come recuperare questo spunto. L'idea di fondo è che gli elfi siano stati combattuti da tutte le nazioni di credenti in quanto seguaci di una fede diversa, portandoli quasi all'estinzione in alcune aree. Questo, chiaramente, genererà anche diverse varianti di elfi (amo i tratti razziali alternativi), fra le quali gli elfi caduti che si sono offerti alle tenebre (leggi drow nobili) o che, nonostante tutto, ne sono stati corrotti (o drow normali).

Di certo, la cultura elfica sarà altamente personalizzata, ben diversa da quella classica fantasy. Magari più tolkieniana però, nel senso che se avete presente la crudeltà di alcuni elfi nel Silmarillion siete sulla buona strada per capire quel che ho in mente.

Riguardo ai suggerimenti di Uomo del Monte, prima di tutto niente "razze schiave" in quanto tali, col numero limitato di razze vorrò puntare su qualche altra cosa meno stereotipata. Del tipo singoli individui schiavi, o "infedeli" (leggi: non malvagi) schiavizzati in massa senza alcun distinguo di razza.

La magia arcana verrà sviluppata in maniera diversa, non penso che la vorrò elitaria e controllata (alla fin fine è sempre così in tutte le ambientazioni che amo, ma un po' di rottura ci sta) quanto pericolosa. Di certo ci saranno degli ordini di maghi, incaricati di "guidare sulla retta via" chi ha delle doti mistiche (leggi: trovare i potenziali stregoni e addestrarli come maghi), ma specialmente nell'epoca più recente gli stregoni prevarranno nettamente.

Gli oracoli poi li vorrei belli rari: sarebbero gli unici individui con un legame diretto con la volontà divina, gli unici a sapere che cosa vogliono davvero gli esterni, e dunque voglio che siano poco numerosi per far trionfare un po' di ironia tragica.

Questo perché un'altra delle idee di fondo è far sì che il potere di un esterno sia legato alla fede in esso riposta dai mortali, e che sia in un certo senso questa fede ad alimentare il dio controalimentando il potere dei sacerdoti; quindi, saranno proprio le crociate (pensate per non far avverare una profezia secondo la quale le tenebre avrebbero trionfato quando il mondo sarebbe stato lontano dalla vera fede convertendo in massa gli eretici) a depotenziare la divinità legale buona quanto basta per permettere alle tenebre di regnare.

Tenebre che pensavo di organizzare in due culti: da un lato il culto del Peccato (NM, il male per il male, con un po' in sordina i diavoli LM vincolati a punire i peccatori) e il Culto dell'Apocalisse (CM, demoniaco all'inverosimile).

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ah ok, allora si tratta di una "rottura" ben più forte di quanto pensassi!

ti consiglio allora di focalizzarti soprattutto sui culti. rendere la chiesa principale un'organizzazione con lunghissimi tentacoli in tutto il mondo, schiere di informatori, ecc... tipo una gilda, ma di dimensioni colossali, e che magari controlla più governi in giro per il mondo.

da questo poi derivano tante implicazioni per arricchire il tutto!

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In realtà non farò neanche questo: già in Apim ho qualcosa di simile, qui l'idea è creare una serie di culti più o meno contrapposti.

Da un lato, l'idea di una "chiesa buona universale" è venuta meno da secoli e, per quanto si tenti di riunificare il tutto, i singoli gruppi sono piuttosto indipendenti. Dall'altro, i culti malvagi sono per la loro stessa natura opposti gli uni agli altri e poco inclini alla collaborazione.

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non ho detto che la chiesa sarebbe stata "buona e universale"... semplicemente una gilda un po' particolare... se poi non la vuoi universale, puoi crearne una (che sarebbe una delle tante) che domina soprattutto in un posto, ma con informatori (non fedeli) dappertutto! o con dietro qualcosa di simile alla massoneria al limite...

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L'horror is my casa. :)

Anch'io sto lavorando a un progettino da un pò, molto diverso per alcune cose, molto simile per altre...

Purtroppo non ho molto tempo

Comunque continua, perché raccoglie dei target di giocatori specifici e tutto sommato è assente.

L'idea di renthal ci sta...Una bella organizzazione massonica oltre a essere un "buon" cliché, è anche uno strumento spaventoso in termini narrativi.

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Questa era una delle idee di base, in parte abolita: ho già in Avventure per il mare una fede religiosa del genere, voglio creare qualcosa di diverso.

Di certo, ci sarà la chiesa ufficiale di una nazione fortemente malvagia che, per quanto legale e portatrice di benessere, nasconderà magagne d'ogni genere.

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Mi piace considerare il bene e il male come aspetti relativi (in quarta, per dire, li accentuo di più, stile Signore degli Anelli)...Normalmente, preferisco l'approccio realistico alla "Martin", con persone a tutto tondo...

Ora: l'ordine lo vedo decisamente "buono" per come mi immagino un'ambientazione cupa...semplicemente il "bene" ideologico non andrebbe confuso con il bene "pratico" in un'ambientazione del genere, dove si presume vi siano meccaniche "letali" sia dal punto di vista sociale che politico.

Appare adatto allo scopo l'esempio di un Prete moralmente sconfitto che prega il proprio dio con rancore e che nel contempo si pente per aver ceduto alle lusinghe di una prostituta...Rapporta un'immagine del genere, che ti devo dire, su un Paladino il cui culto è decaduto e ottieni quello che voglio dire :)

Alla fine, credo in un mondo del genere i punti di riferimento morali vadano un pò a farsi benedire: vedo molto bene la regola d'oro di Eberron per cui "le restrizioni di allineamento non contano".

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Anche io preferisco ambientazioni del genere, ma qui sono indeciso fra un bene e un male relativi e una loro presenza oggettiva per quanto trascendentale.

Ma, forse, opterò per la terza via.

beh, puoi semplicemente creare il mondo in modo che ce ne sia per tutti i gusti: in alcune aree bene e male sono oggettivi, in un'altra relativi, e magari in mezzo tutto ciò si fonde creando qualcosa di più simile alla "realtà"

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Naaa... mi sta maturando un'idea talmente blasfema e vincente da essere genialmente banale.

Se i poteri delle entità divine e degli esterni dipendono dalla fede dei mortali, col modificarsi della fede in un dio si modificherà, poco a poco, anche il dio.

Quindi, se i seguaci di una divinità buona inizieranno a portare avanti guerre, persecuzioni e stermini in suo nome, che cosa accadrà col passare dei secoli alla divinità? E come potrà questo influenzare i suoi fedeli?

E' blasfema all'inverosimile come idea, vista la concezione classica di divinità nel fantasy, però mi sembra che possa risolvere parecchie questioni.

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Tempo fa avevo sviluppato una idea simile (per D&D 3.0) per gestire le divinità, ma ora non ritrovo più gli appunti su cui avevo scritto tale bozza, l'unica cosa che ricordo é che imponevano fluttuazioni di gradi divini e possibili cambi di allineamento della divinità >_<

BTW ora non ricordo, regolisticamente le divinità e i livelli epici in pathfinder sono trattati in modo diverso rispetto alla 3.X (aka esistono regole ufficiali o manuali appositi)?

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Dunque, in Pathfinder per i livelli epici c'è solo un trafiletto (che sconsiglia di usarli, suggerendo in ogni caso di far funzionare tutto come prima senza menate varie), sui gradi divini se non erro ancora niente -per fortuna.

Dico per fortuna perché Dei e Semidei e il Manuale dei Livelli Epici sono stati due vaccate colossali. Infatti, se ci pensate, non li hanno riadattati alla 3.5 (c'è una guida di conversione, sì, ma non una nuova versione aggiornata), e in D&D 4^ edizione si è preferito ricorrere a un meccanismo diverso per integrare il tutto in maniera differente.

La miglior trattazione delle divinità che ho visto è in un manuale di Dragonlance (Holy Orders of the Stars): "gli dei, in quanto tali, non hanno statistiche." Possono averle gli avatara, ma non gli dei.

(sì, avatara perché un peletto di indologia lo conosco)

Per questo aspetto, penso che prenderò in prestito un concetto da warhammer riadattandolo: gli dei (anche se penso sempre di più "il dio") non hanno statistiche essendo pure entità metafisiche; possono concretizzare parte di se stessi in emissari (gli esterni), che agiscono per contolo loro anche nel mondo materiale.

Un'altra cosa a cui stavo pensando era ed è l'introduzione di una cultura gitana: Ravenloft docet, ci stanno e ci stanno bene. In più, in un mondo fantasy si prestano davvero bene a essere una razza diversa dagli umani. Perciò, facendo due più due (gli elfi vengono bene con una cultura simil-hindu + i rom provengono dall'India) ho trovato la soluzione: i gitani, nel mondo, sono elfi. Provengono da una zona lontana che è stata devastata dalle orde dell'Apocalisse (CM) secoli prima del continente principale, e sono fuggiti là abbandonando totalmente la loro antica cultura; nelle città di un tempo, dimorano ancora i rari elfi corrotti dalle tenebre (statistiche dei drow) in una pallida imitazione delle loro civiltà passate.

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Fammi capire se ho capito il tiro dell'ambientazione. L'ambientazione di Ravenloft (non la parte horror), Berserk e Solomon Kane possono essere considerati come spunti?

Nei canoni classici la religione più imponente delle ambientazioni e sempre buona, nella tua sarà una religione può propensa alla malvagità?

Mi piacerebbe una caratterizzazione più oscura delle classi, per esempio che gli elfi standard come concezione siano più vicini hai classici drow oppure agli elfi del sangue di WoW. Mi piacerebbe vedere anche i nani, ma in generale razze più propense al combattimento e alla magia nera, cosa che secondo me si sposa bene con un ambientazione dark...

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