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[Eclipse Phase][Mezzanotte]Il giorno che la Terra spirò


Mezzanotte

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Inviato

Gli incredibili occhi di lapislazzulo della bambina si posano su Andy.

"Felice di saperlo capitano Virchow" gracchia il comunicatore "Ma io sono nata nello spazio e non conosco altro. La Terra o Saturno, che differenza potrebbe fare? Per me è un luogo alieno come un altro."

"Già, si metta l'animo in pace capitano" aggiunge Hidatsa cupamente "in qualunque stato l'abbiate lasciata... be' ora sta peggio. Molto peggio."

guarda oltre il finestrino, come se volesse vedere oltre la spessa coltre di nubi color ruggine che avvolgono il pianeta... e verso cui vi state precipitando.

"La superficie è desolata, ancora spazzata dall'Inverno Nucleare e da tempeste radioattive. Ci sono posti in cui potresti toglierti il casco e respirare senza filtri ed altri, magari a pochi metri di distanza, in cui anche una sola boccata di aria può farti vomitare stomaco e polmoni resi liquidi da una biopiaga a cui bisogna ancora dare un nome.

Il cielo è rosso per l'ossido di ferro scagliato nell'atmosfera dai bombardamenti orbitali o chissà cos'altro, ma a volte si fa nero per un nanosciame di passaggio. Miliardi di nanoidi grandi come granelli di sabbia... stormi in tempesta a caccia di tutto ciò che respira o si muove... in genere è l'ultima cosa che vedi.

Ma è quello che non vedi che ti fa impazzire. Radiazioni letali, virus sconosciuti in grado di trasformarti in qualcosa di alieno. Reliquie dei Titani nascoste sotto il ghiaccio o la polvere, pronte ad attivarsi appena gli passi vicino come i Tagliatori di Teste...

E la cosa ancora più terribile è il pensiero che qualcuno sia riuscito a sopravvivere per venti anni a tutto questo.

Di tutto lo sterminato, freddo ed inumano universo la Terra è sicuramente il posto in cui nessuno vorrebbe finire... eppure ora stiamo facendo di tutto per raggiungerla. Non vi sembra qualcosa di incredibilmente stupido?"


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Inviato

Ascolta le parole dei compagni con attenzione, per capire dal tono e l'inflessione della loro voce se dicono il vero o mentono riguardo a qualcosa. Poi il racconto di Hidatsa gli chiarisce un pò le idee. Sicuramente non è un bel posto. Ma sono le ultime parole a dargli fastidio.

Niente è stupido se qualcuno a monte paga perchè tu lo faccia. Esiste solo una percentuale di rischio. Se la parcella ti ripaga del rischio sei libero di scegliere, ma comunque tu scelga non fai una cosa stupida.

Non vuole però inerpicarsi in discorsi del genere con la ragazza. Contrariarla potrebbe essere controproducente: sembra facile all'ira.

" Beh, almeno abbiamo la prova vivente che tornaare indietro non è impossibile. E poi se la paga è buona..."

Lascia la frase in sospeso, per vedere le reazioni degli altri e capire se quello è il loro unico motivo per tentare questa missione all'apparenza disperata.

Inviato

"è questo il problema" continua Hidatsa

"Ci sono troppe cose preziose che abbiamo lasciato sulla Terra.

Cose per cui la gente è disposta a morire"

Ti guarda strano.

"O a uccidere."

Inviato

La follia dell'uomo. Volere, possedere, arricchirsi. Il prezzo? Qualsiasi.

E malgrado siano passati millenni, la mentalità resta la stessa.

"Ancora non ho la sua fiducia. Come biasimarla... Speriamo che cambi idea! Odio questa parte del lavoro: affiatamento con la squadra... Come se mi importasse davvero..."

Ricambia lo sguardo di Hidatsa senza ostilità, ma con un velo di tristezza negli occhi.

"Comunque dobbiamo decidere una strategia a terra. Non sono sicuramente più esperto di voi, ma sul campo credo che dovremmo avere una disposizione tattica adatta.

Capitano sono ai tuoi camandi. Il tuo titolo credo non sia solo onorario, perciò mi atterrò alle tue decisioni."

Inviato

Ascolta le parole dei suoi compagni con attenzione. lo sguardo è rivolto al pavimento, pensieroso. Poi, lentamente, ritorna a fissare attivamente i suoi compagni.

"A me interessano solo i soldi. E' vero, sulla Terra ho lasciato molte cose ma è già da molto tempo che ho rinunciato ad esse. Sono frutto di un passato morto, come la Terra stessa"

Vuole dare un taglio al flusso di ricordi che gli invade il cervello. Svariate immagini ripercorrono la sua mente. Sfrutta l'appiglio fornitogli da Ganeth.

"Comunque Ganeth ha ragione. Una volta sul pianeta dovremo valutare la disposizione tattica migliore ed agire con prudenza. Una volta sul posto, valutate le insidie che la zona nasconde, cercheremo di raggiungere l'obiettivo nel più breve tempo possibile e, possibilmente, correndo i minori rischi possibili"

Si prende un attimo di pausa. Soppesa le singole parole pronunciate nella discussione precedente. una cosa lo incuriosisce:

"E tu Hidatsa, che hai lasciato sulla Terra?"

Inviato

La ragazza alza le spalle "A parte tutti quelli che hanno viaggiato con me? Nulla. Sono nata su una chiatta di feccia capitano. Credevo lo sapesse.

Ma i miei antenati vivevano in una riserva in Arizona, credo. La base dell'Ascensore è proprio lì, vicino Tombstone.

Immagino sarà un po' come tornare a casa quindi.

"

Inviato

L'unica rimasta muta è la piccola Pino Yurika, che incuriosisce e al tempo stesso inquieta Ganeth. Decide così di superare la sua difficoltà nell'instaurare rapporti umani e la guarda, sorridendo. L'espressione non riflette però il timore, l'ansia e la repulsione che le suscitano quei due occhi da bambina.

"E tu, piccolo genietto? Non sei mai stata sulla Terra ma qualche cosa su di te potresti raccontarcela... Anche tu sei spinta solo dalla prospettiva di un enorme guadagno o speri in qualcosa di più da questa gita?"

Il tono di Ganeth sembra fermo, ma in realtà non sa in che termini parlare alla piccola. Sicuramente il morph trae in inganno riguardo all'età di chi lo possiede, ma nel caso di Pino questo provoca a Ganeth un acuto senso di inadeguatezza.

Inviato

-Alice non è piccola.

è l'orsacchiotto a parlare. O meglio, la bambina gli fa muovere la testa come se parlasse, ma è la vocina di Alice che vi giunge attraverso il comunicatore.

-ed ora non vuole parlare con voi.

Un'ombra passa veloce sui finestrini. Il secondo climber vi sorpassa, diretto in orbita.

I due veicoli sfruttano l'idea del contrappeso per ottimizzare il consumo di energia. Quindi, come in una carrucola, quando uno scende l'altro sale e viceversa.

Subito dopo lo spazio sparisce alla vostra vista e tutto comincia a vibrare. Vi siete appena tuffati nella densa atmosfera terrestre.

Inviato

Sorride suo malgrado alla piccola, chiedendosi quale strana coscienza viva dentro quel morph.

L'ombra che passa su di loro lo fa leggermente sobbalzare, ma subito smorza il movimento come se fosse un normale spostamento per mettersi più comodo. Odia che gli altri notino suoi momenti di debolezza così come odia farsi sorprendere.

"Si inizia a ballare... saremo quasi a metà strada, giusto?"

Gli dispiace ammetterlo a sè stesso ma non vede l'ora di toccare Terra, con la t maiuscola in questo caso. Colpa della sua solita mania di controllo. Quel climber è fuori dalla sua portata e lui è in balia di quel fragile oggetto. Preferisce nettamente quando è lui a tenere in pugno le vite di altri, grazie ai piani calcolati nei minimi dettagli.

Adattamento: è questo che lo ha fatto sopravvivere. E ancora una volta sarà così.

Inviato

Lo sguardo di Andy viene attirato dall'improvvisa comparsa dell'ombra. Guarda fuori dal finestrino e capisce che è stata provocata dal passaggio del secondo climber.

"Ci siamo, siamo quasi arrivati..."

Sente che il modulo sta entrando nell'atmosfera terrestre. Le vibazioni e gli scossoni iniziano a farsi sempre più intensi.

"Ok, siamo quasi giunti sulla Terra. Una volta giù cerchiamo prima di tutto di assicurarci che non ci siano particolari pericoli prima di uscire dal climber. Soprattutto assicuriamoci che i nostri due amici ex umani non ci abbiano seguito in qualche maniera"

Guarda ancora un po' fuori dal finestrino. Ripensa alla conversazione avuta da Ganeth con Alice. Quella bambina lo inquieta, ha qualcosa di grottesco che non riesce ad identificare con precisione. In ogni caso, non pensa che le sue intenzioni siano quelle di tradire la squadra. Finora è stata leale con loro e ha seguito i suoi ordini. I soldi sono un ottimo motivo per mantenere coeso il gruppo.

Inviato

A parte qualche scossone, la discesa fila liscia con Hidatsa che controlla continuamente -e anche in maniera un po' irritante- l'efficenza delle armi e Alice che sembra persino in grado di dormire.

Una tempesta di polvere sembra stia imperversando sull'Arizona e quindi sulla base dell'Ascensore di Tombstone, così non potete godervi il paesaggio. Forse è un bene per Andy, visto che la guerra con il pianeta è stata ancora meno pietosa che con lui.

Quindi quando le porte ermetiche del climber si aprono su un'ampia sala d'imbarco completamente devastata avete qualche esitazione a lasciare il rassicurante abbraccio della navicella che vi ha portato fin qui...

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Il vento urla la sua rabbia contro i finestroni della hall, rimasti miracolosamente intatti.

I suoi ululati e il rumore della polvere e di frammenti di umanità che scricchiolano sotto le suole di gomma delle vostre tute riverberano, amplificate dal vuoto, fra le colonne scrostate di cemento armato, mute sentinelle rimaste sull'attenti dal giorno della catastrofe nella fiduciosa attesa di un ritorno dell'Uomo che mai avverrà.

Inviato

Gli occhi di Ganeth schizzano da una parte all'altra, alla ricerca di eventuali pericoli. Forse sarebbe più facile cercare ciò che non è un pericolo.

Lo scenario che gli si presenta davanti non è come se lo aspettava: poichè la base oritante era ancora funzionante credeva che anche la base terrestre del climber fosse nelle stesse condizioni. Invece la sala devastata dimostra che ciò che tiene "in vita" la parte spaziale dell'astronave orbitante forse non è così interessato alla Terra.

"Finalmente..."

"Capitano aspetto istruzioni."

La mano scivola sulla pistola, che viene armata e tenuta pronta a sparare. I connettori dei cyber-artigli sono attivati, pronti a farli scattare fuori.

Inviato

Udite un beep e all'interno dei vostri elemetti integrali si accende una luce verde lampeggiante.

Si tratta di una buona notizia. Vuol dire che le radiazioni qui sono basse, l'aria è respirabile e priva di agenti patogeni. In poche parole la vostra strumentazione vi dice che potete aprire i caschi e respirare l'aria senza filtri.

Non siete più dipendenti dalla vostra riserva di ossigeno che anzi finalmente si ricaricherà.

Hidatsa è la prima ad aprire l'elmetto.

Respira una boccata d'aria, grata. Anche se la fa tossire.

-Tombstone, eh?

Alice solleva da terra lo scheletro di un braccio.

Ora riconoscete le forme fra la polvere. Ossa. Ossa umane. La hall ne è piena. State camminando su un tappeto di ossa umane.

-Nome adeguato.

Inviato

Andy esce dal climber. Nota la spia verde all'interno della tuta. Era la notizia che aspettava. Apre il casco della vacsuit. L'aria secca e polverosa gli invade le vie aeree. La prima sensazione che percepisce è di fastidio, quasi un senso di soffocamento. Poi dopo qualche attimo si adatta e il respiro diventa indifferente.

Si guarda attorno, esplorando minuziosamente la stanza. Guarda Alice sollevare il braccio scheletrico e poi realizza che sta camminando su una moltitudine di scheletri e di ossa umane. La sua espressione facciale e il suo portamento rimangono glacialmente inespressivi.

"Ho visto cose peggiori..."

Un brivido istantaneo gli corre lungo tutta la schiena. Qualche goccia di sudore gli imperla momentaneamente la fronte. Una sensazione momentanea ma decisamente fastidiosa di disgusto misto ad orrore gli passa per la mente.

E' solo un istante e poi controlla le sue emozioni nuovamente.

"Beh immagino che questi poveracci in vita cercassero di salvarsi provando a raggiungere il climber durante la Caduta. A quanto apre il loro tentativo si è rivelato vano. Però forse può trattarsi anche di altro, non si sa mai"

Afferra la sua pistola e la tiene carica e pronta all'uso.

"Ok, prima di tutto cerchiamo di capire se la struttura e la zona subito circostante sono sufficientemente sicuri. Seguitemi, diamo un'occhiata in giro"

Detto questo, si mette ad esplorare la hall più a fondo. Controlla che non ci siano pericoli e valuta le vie di uscita da questa stanza.

Inviato

@Ganeth

Spoiler:  
Alla tua attenzione cristallina, ancora stimolata dalla generosa dose di Neem non sfugge un particolare inquietante: le ossa della distesa appartengono a non meno di un centinaio di individui diversi... eppure a tutti gli scheletri manca il cranio.

La hall è silenziosa e deserta, a parte i resti dei suoi ultimi sfortunati occupanti.

Andy ha la mappa dello spazioporto.

mappaaeroporto.jpg

Voi vi trovate al Gate E e, almeno che non vogliate passare per le piste o fare cose strane, dovrete passare la Lounge 2 (l'area di ricevimento passeggeri) per poter uscire dal complesso.

La base degli Ascensori offriva tutti i servizi di un normale aereoporto essendo dotato di piste per aerei e una stazione ferroviaria che la metteva in comunicazione con la vicina città.

Una volta usciti dalla zona d'imbarco potreste raggiungere altre aree che forse vi potrebbero interessare come il parcheggio sotterraneo o una stazione di egocasting, ma ricordate che avete una missione da compiere e che il tempo scorre.

Inviato

Segue il capitano sul letto di ossa. l suo sguardo vaga per la stanza, mentre con un comando la sua tuta lascia libero il volto, investito dall'aria secca della Terra.

"Scappavano da cosa?"

Quelle ossa contuinuano a dirgli qualcosa che non riesce ad afferrare...finchè:

"Capitano, credo che non siano morti per cause naturali. Non c'è neppure un cranio tra queste vecchie ossa."

La cosa non lo sconvolge nè gli suscita pena per le vittime. E' il Neem che amplifica il suo distacco emotivo, già presente normalmente.

"Sembra quasi un ossario, come se qualcuno le avesse buttate qui, tenendosi i teschi."

Inviato

"Omicr, carica la mappa della zona..."

In un istante, sulla retina di Andy compare la mappa dell'intero complesso. Un puntino luminoso indica la loro posizione attuale: Gate E.

"Omicr invia una copia della mappa ai nostri amici"

"Vi invio una copia della mapa della zona. Come potete vedere, noi ci troviamo al Gate E. Il complesso appare grosso. Non credo sia il caso di esplorarlo tutto, abbiamo una missione da compiere e poco tempo a disposizione. Nello spazio abbiamo già avuto troppe complicazioni per cui cerchiamo di andare diretti alla meta"

Andy mantiene uno stile conciso. Parla lentamente e in maniera chiara.

"Direi che la nostra unica via di uscita sia quella di dirigerci verso il Lounge 2. Una volta fuori dovremo trovare un mezzo di trasporto. Mi sa che le condizioni meteo non siano le migliori. Scendendo col climber avrete notato la tempesta di sabbia. La visibilità probabilmente sarà molto scarsa"

Si interrompe per qualche istante. Riflette per un attimo, quasi a cercare le parole da dire. Poi riprende:

"Teniamo gli occhi aperti. Questa faccenda dei teschi mancanti non mi piace. Sembra quasi una specie di rituale religioso o una cosa simile. Non sappiamo se queste persone siano state decapitate e poi depositate qui oppure se fossero già morte e decomposte nel momento in cui fu prelevato loro il cranio. In ogni caso è una cosa decisamente singolare e richiede la massima allerta. Francamente preferirei che la mia testa rimanesse dov'è"

Guarda i suoi compagni negli occhi uno per uno senza parlare. Li squadra lentamente, cercando di rilevare attraverso il loro sguardo eventuali dubbi o debolezze.

"Avete qualche domanda? Siete pronti ad avanzare?"

Inviato

La sala d'attesa 2 è enorme e silenziosa. I rumori dei vostri passi rimbombano sotto le volte di cemento armato, mettendovi a disagio dopo il silenzio dello spazio.

Arrivate davanti ai varchi del ceck-in, con il varco per i bagagli di lato. Oltre potete scorgere l'entrata principale del complesso...

Inviato

Si muove cauto, tendendo le orecchie per sentire ogni rumore. Gli ci vuole un pò per abituarsi al frusciare delle tute, ma presto quei rumori tornano ad essere un normale sottofondo.

"Capitano ecco il varco. Usciamo e vediamo com'è la situazione. Nel caso il tempo non ci permetta di uscire forse è il caso di perlustrare bene un ala di questo complesso per attendere che la situazione migliori."

Osserva la mappa che gli ha mandato Virkov: nessun punto in particolare gli sembra meglio difendibile in caso di attacco, quindi rimanda quella possibile decisione a dopo, nel caso in cui la tempesta li blocchi lì.

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