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Inviata

Leggo spesso di mitologia e mi appassionano le storie in cui mortali affrontano divinità in scontri titanici dall'esito nefasto già stabilito. Si perché contro gli dei non ci è dato combattere ma noi mortali non possiamo farne a meno. Voi vi chiederete tutto questo alto preambolo che senso potrebbe avere con la cattura di un cetaceo, ebbene continuate a leggere e vedrete...

Anche questa volta ci siamo,è tempo di nascite al delfinario e il “Capo” mi chiama tra le sue fila per cominciare le osservazioni, ma questa volta mi dice qualcosa di diverso “... probabilmente data la tua massa sarai impiegato nelle catture come parte attiva...”. Ho già partecipato altre volte a catture,ma mai attivamente, al massimo reggevo dei pannelli, mentre qui la cosa si fa interessante; non ci penso poi tanto e aspetto con trepidante curiosità e il momento alfine giunge...

Ho finito il mio turno di notte e la mia ragione ne risente e non ho un perfetto ricordo ,ma credo che cominciasse tutto con l'invocazione alla Musa che cantava di Achille e delle sue gesta mentre sto osservando Taras, uno dei figli di Poseidone, il semidio Delfino della mitologia greca, quando ecco Ermes portarmi un messaggio chiaro e semplice “Preparati mortale; oggi capirai cos'è il volere degli Dei”. Sorrido spavaldo di fronte alla sfida e vado a preparami assieme agli altri spartani...

L'armeria è già affollata; prendo una morbida armatura completa in neoprene e salgo verso le vasche. Il nostro Leonida ci chiama a raccolta e ci illustra il suo piano “Noi non possiamo competere con lei nel suo elemento perciò dobbiamo portarla quasi all'asciutto per avere un certo vantaggio e cercare di bloccarla”. Chiedo per quanto tempo, e sarà la confusione ma la risposta che ricordo è questa “Il tempo che possiamo dare al veterinario...”. Non bado alla confusione mentale dato che non ho dormito ma salgo la stretta gola di scale a arrivo alle nostre Termopili...

Ci disponiamo attorno alla vasca e attendiamo mentre il fondo sale. La delfina è al centro con il cucciolo al suo fianco che ci osserva, sapendo quello che sta per succedere e per nulla spaventata dalla cosa rallenta il suo nuoto e sembra cominciare ad irrigidire i suoi muscoli pronta al momento in cui sa che non potrà più muoversi ed il corpo a corpo sarà inevitabile. Il nostro generale ci osserva, sono teso e nervoso ma cerco di restare calmo e pronto e il suo primo segnale sembra un richiamo all'ordine “Fermi! Non ancora”. L'acqua infatti è ancora alta e saremmo spacciati, quando ecco finalmente giungere il momento giusto. La delfina ci attende al centro della vasca con i muscoli tesi e la coda leggermente arcuata e al comando “Avanti” entriamo in vasca...

La circondiamo e attendiamo il momento migliore per agire assieme. Leonida blocca il rostro ,questo la disorienta quanto basta per circondarla e prenderla; sono alla coda e la cingo con entrambe le braccia cominciando un personale duello fatto di spinte, trascinamenti sul fondo della vasca ma non devo mollare la presa, il peso è l'unico vantaggio che ho; la lotta è impari e tutti uniti non raggiungiamo lo scopo, c'è ancora troppa acqua, ha ancora troppo vantaggio e qui il nostro Leonida ha un'idea...

“Oggi non moriranno spartani” Tuona il nostro generale “Portate i materassi!” vengono portati alcuni materassi bagnati che ci danno l'ultimo vantaggio; sfruttare tutto i nostro peso e soprattutto eliminare il residuo di acqua che ancora la rende mobile. I materassi arrivano e dopo che vengono inzuppati bisogna “spingerla” sopra. E qui Leonida incita tutti noi “SPINGERE” e il nostro urlo è unanime “AHU!” finché sale sopra il materasso e la vittoria sembra sorriderci finché ecco che arriva il veterinario per effettuare i prelievi...

Già per effettuarli bisogna sollevare la coda e tenerla sollevata e bloccata per non rompere l'ago. Gli ultimi opliti che tengono la coda attendono il segnale del Capitano che arriva presto”Sollevate!” e lo sforzo è unanime e titanico. Solleviamo la parte terminale del delfino e poggiamo la coda sulle nostre cosce in una tensione continua quando ecco il climax giunge; il veterinario da il segnale “Buco” e lì ci avvinghiano in un stretta allo spasmo dei nostri muscoli già in tensione, immobili in attimi intensi ed interminabili finché il momento volge al termine quando ecco l'ordine arriva. “Fatto” urla il veterinario e possiamo rilassarci. Oramai ci siamo la delfina non si muove più abbiamo vinto, noi mortali abbiamo bloccato uno degli dei, ma la nostra gioia dura brevi istanti...

La battaglia sta volgendo al termine e una voce serpeggia; possiamo vincere. Il cucciolo è pronto per essere liberato e noi possiamo cominciare a togliere peso alla madre. Togliamo per prima cosa i materassi mentre il fondo inizia a scendere e l'acqua sta salendo. La delfina lo sente e comincia a muoversi; capisce che non abbiamo più la stessa forza, lo stesso peso. Leonida da i segnali ma c'è troppa acqua, lei prende coraggio cerca di divincolarsi e siamo pochi a tenerla e qui avviene l'inevitabile. Sto cambiando la mia posizione da inginocchiato per essere più rapido nell'uscita dalla vasca per evitare i colpi quando al segnale di Leonida “Lasciatela” mi faccio trovare impreparato, in ritardo. Tutti i miei compagni si allontanano ed io mi trovo per un attimo solamente avvinghiato al delfino per la coda e penso “posso farcela, la tengo”, ma è solo il pensiero di un misero mortale...

Stolto sciocco mortale colui che pensa di essere superiore agli dei, profetizzava Tiresia. Per un solo infinitesimo attimo eravamo solo io e Taras e adesso so che cosa hanno provato tutti i mortali della mitologia nella loro impari lotta contro gli dei. Hanno avuto tutti la meravigliosa,intensa, potente illusione della vittoria, che poi ha lasciato il passo alla loro caduta. Il momento della mia vittoria è passato in un battito di ciglia e poi la realtà mi ha colpito. L'animale, il dio-delfino, si libera di me con un flebile movimento della coda e mi getta in acqua. Nemmeno me ne accorgo ed un attimo dopo sono scaraventato in acqua e raggiungo in fretta il bordo vasca annaspando. Esco dalla vasca mentre la delfina gira vicino al bordo osservandoci mentre sbatte la coda minacciosamente. La battaglia è finita per oggi; nessun ferito tra le nostre fila. Ma domani sarà di nuovo battaglia qui alle Termopili. AHU! AHU!


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