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Inviata

Salve. Avevo tempo da perdere così ho scritto una poesia. Comincia dopo un pò. Eccola...

Io come il vento attraverso le montagne

Come la solida roccia non mi muovo quando il nemico avanza

L'erba fresca dei prati culla i miei passi

La mia forza ruggisce come un orso

Esploro le foreste e caccio le mie prede

La pelle degli animali é la mia pelle

Lo spirito degli alberi mi accompagna nel viaggio

La mia lama é la mia religione

Il mio cuore pompa sangue rosso e ardente come il sole

La mia ira spaventa lo spaventoso

Non temo la morte, ma anzi la cerco

La libertà é il mio comandamento

La mia preghierà vola alle stelle degli antenati

Ferro alla carne, vinci il nemico

Questo é il mio dogma, questo io dico

Abbatti il macigno e fà l'impossibile

Leggero é il dolore del guerriero irascibile

Di magica luce io mi rivesto

Quando nel vuoto io mi manifesto

Come un ombra vado coperto di nero

E infine ti colgo sorpreso da dietro

E la grande spada il destino compie

Se la morte giunge il mio dovere s' adempie

Grazie natura di ciò che mi dai

Io lo vedo, sò che tu fai

Questo madre giuro d'ora in avanti

Insieme saremo come due amanti

Guida la mano e pulisci la mente

Il tuo verbo mi guida, il mio spirito sente

Con questo io giuro di non fallire mai

Terra mia, alla mia morte mi avrai...

Spero vi piaccia. Ciao.


  • Risposte 11
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Principali partecipanti

Inviato

bella poesia

è descrittiva come le mie

forse manca un pò di introspezione ma il tuo stile mi piace .

magari ne posto qualcuna anche io domani

Ossets Es

Tra le brune colline sul finire d'autunno

s'alzano all'alba gli uccelli congelati

dal caldo invernale della notte boscosa,

e sentendo sulle ali del sole il bianco caolre

il freddo della nera luna passa alle spalle,

come il vago ricordo di un giorno lontano.

Turbinando nell' aria nebbiosa,

i soffici riccioli di vento gentile

cercano inutilmente le case nel cupo vallone

tra i mille colri dell'arcobaleno.

Ed anche io , risvegliato dal sonno profondo ,

vago sulla terra cercandomi invano,

tra i mille specchi dell'infinito se stesso.

questa è la prima che posto ... pià tardi metto le altre

Ali D'argento

ali d'argento tra nuvole scure...

scorrono azzurre le onde

sorvolate nel cielo da nuvole dure.

sale la marea dalle acque profonde

e la serenità s'avvolge

in mille spumeggianti creste e gronde

valli , che la tempesta batte e torce

spingendo furiosa nel rapido cielo,

le verdi onde illuminate dal sole.

dallo scoglio guardando, il velo

d'acqua e le sterminate gole,

sento in me un labile gelo...

e meraviglia il senso d'impotenza

che le furiose raffche selvagge

portano in me dall' alto mare .

Inviato

perchè dici ?

fammi un pò di commenti ... sono interessato a questo confronto

è un ottimo modo per migliorarsi entrambi .

la Se StessoossetS eS ( titolo completo) è più introspettiva ... il tuo stile è più descrittivo mi pare di aver capito .

Inviato

HAHAHA Ma io ho scritto solo quella perché mi girava così :) Non sono un poeta però vediamo...

Nella prima non ci sono rime mentre nella seconda sì. E poi a me piacciono gli sguardi all' ambiente e nella seconda descrivi questo. Tutte quelle che abbiamo scritto sono descrittive perché descrivono cose. La mia forse mette un pò di religione e spirito ma sitamo là.

Comunque adesso mi faccio venire altri versi e poi li metto sempre quì ma tu sei più bravo :)

Il Dogma Del Barbaro

La mia terra mai é risorta

Piangono gli occhi alla natura morta

L' odio vola nelle spire

Che la bianca mano vuole irretire

Cosa sia il meglio fare?

Io mi prodigo verso dove andare

La cenere grigia ammanta le cose

Le volontà dell' uomo a me sospettose

Piangono i laghi e il mare tutto

Nel vuoto totale di fine mi butto

Il verde sparisce e il nulla cresce

La tristezza s' alza e con me si mesce

Le nuvole e il vento insieme s' adirano

Vi prego sentite, il volere ch' aspirano

I tassi e le volpi corrono lesti

Per sfuggire alla fine tutti son desti

E le radici indietro tornano

Le terre malate una scusa formano

Maledetto uomo che tutto consumi!

Per il vanto e lo sfarzo di te e i tuoi postumi

Nel mio peregrinar il destino (vedrò) compiersi

Con lutto assisto al mondo del tutto contrarsi

Con la mia fedele combatterò

Perché torni equilibrio, e sia, morirò

Madreterra mia, se questo mi chiedi

Per difenderti prontò starò in piedi

E se il baratto con Morte mi pende

Io lo farò, anche se il bene s' offende

Bestie e acqua con me viaggiate

Con me morite e vincete, non diffidate

Ma basta parlare, andare devo

Il sole s' alza e la fine vedo

Me n' é venuta un' altra...

Il Focolare Di Sangue

Ferro, pelle e corno

Questi i fregi di cui mi adorno

La notte stellata su noi risplende

Nel campo la spada e la mazza offende

All' osteria tra birra e canzoni

E il fuoco ti scalda tra goffi tenzoni

Chi beve di più e rovescia di meno

Con le donne più belle giaci nel fieno!

Il canto del dio urla "Uho!"

Nessuno ferirti o ucciderti può

Che su prato o chiglia destreggi

La vittoria di sangue conquisti e festeggi

Dorme chi é debole e spera chi mente

Dritto sui piedi sta chi il successo sente

Questa ballata ti dico sospetto

Sei tu un uomo o guerriero o solo un pargoletto?

Impugna la spada e corri dilà

Il tuo destino lesto si compirà

Inviato

Questa l' ho raggruppata un pò

La Polvere Dei Ricordi

Gettata lassù sta la polvere del passato

La luce la illumina e schernisce

Ormai vento e fumo mi fermano lì

Laddove la mano muore e la mente vive

Come puoi dire di aver vissuto?

Come puoi dire di aver visto il tutto?

Come puoi dire di essere stato lì?

Grazie alla polvere, la polvere cara

Tutto é inerme di fronte al tempo

Tutto si piega in litanie quando il vecchio avanza

Stanno dritti intorno a me

I libri del tempo mi chiedono se

Un giorno riaperti saranno

Se di nuovo servire dovranno

Duro il tetto della mia casa

Sorreggere deve la pioggia che invasa

Il vento canta e spinge diquà

Un pensiero rovescia il lume che é là

Quadri e pennelli gettati ho

Su un tavolo nero che nell' angolo ho

Di sotto e di sopra mi prende il rimorso

Che ancora vorrei averne ricorso

Guardo di fuori e vedo il verde

Degli alberi alti la vista si perde

L' azzuro del lago sbircia nascosto

Da dietro le foglie lo tengo riposto

Un giorno nuotarci vorrò

Se non ricordare più dovrò

La polvere mi guarda, mi sente e mi vuole

Il dovere a lei devo anche alle nuvole

Polvere del tempo che tutti riporti

Ritorna da me i vecchi risorti

Riportami via con le tue ali

Spingimi in aria via dai mali

Inviato

Intanto te ne scrivo altre...

Tu Che Mi Affascini

Tu che mi guardi e mi illumini

Tu che mi sfidi dietro lampi e fulmini

Tu, che niente vince, neanche me stesso

Tu che mi vuoi e niente hai concesso

Sopore e leggerezza, questo io sento

Questo avverto, ti giuro non mento

Tu, delicata tonda dolcezza

Che l’ ira acquieta e la foga spezza

Ti guardo e desidero più di tutto

Ti prego, consigliami, altrimenti mi butto

Mi butto nel vuoto, nel nero

E di salvato essere da te spero

La tua luce, la mia luce

Quella nei mie occhi ogni rifugge

Come una donna per me ti voglio

Il tuo velo, il tuo viso, di tutto ti spoglio

Con te voglio giacere, con te sola

Tra le piume e il vento, sotto le lenzuola

La mia supplica dunque accogli

Perché debole sono, lo so, te ne accorgi

Tutto sai, tutto vedi

Dentro le finestre, le montagne e le siepi

Diffida del vento e le foreste del mondo

Mentono sai, perché tutto è tondo

Solo a me presta attenzione

Io che adesso smetto finzione

Ora ti lascio perché Morfeo mi vuole

Il dio spietato che ogni chiama alle nuvole

Ma dentro di me, tu stai sicura

Nulla ti tocca, ferisce, o rende scura

Inviato

Nebbia Blu

Nebbia che stai su ogni cosa

Rimani così, ammiro la tua posa

In basso e in alto stai

Ovunque sei, ovunque vai

Come un mondo blu di magica dolcezza

Ti sento, ti vedo, voglio la tua carezza

Tra le fronde e le case ti libri nel tutto

I sogni accompagni, in te mi tuffo

Di frescura astrale pervadi il mio viso

Mi sento felice, la gioia causa il mio riso

Camminando in te scopro il mistero

Anche nella notte, nel blu e il buio più mero

L’ erba agguanti e le foglie di ogni tipo

Cullami, mia amante, con te io vivo

Tanto nemico mai visto ho il sole

Che il tuo corpo rovina con la sua grande mole

Ma se anche sparisci per via del giorno

La notte ti porta, aspetto il tuo ritorno

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