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Inviata

'Giorno.

Sono attualmente in fase contemplativa per una campagna che sto portando avanti con alcuni compagni di ventura, e oggi da bravo mastah quale sono stavo scribacchiando e terminando lo straccio di mappa che devo consegnare loro per orientarsi più o meno nella fase principale.

Stanno ora percorrendo una via che attraversa mezzo continente chiamata "Via del letame del Saelrun", famosa per gli enormi quantitativi di letame per l'appunto che vengono trasportati in questa vallata (Ragioni economiche particolari). Ma tra particolari e altro, ho perso il senso dei nomi. Questa che stanno attraversando adesso è una regione di nessuno, attraversata da una strada circondata da una flora rigogliosa, circondata a sua volta da un deserto aridissimo (Un contrasto interessante a parer mio). Destinazione finale? L'altopiano di Andoa, forse l'altopiano più grande del continente sul quale è situata la più facoltosa gilda mercantile del continente dove si terrà la prestigiosa "fiera millenaria" alla quale si dirigono interi popoli.

Bè, terminata l'antifona, mi ritrovo con un nulla di fatto in mano in quanto non riesco ad attribuire nomi decenti ad alcuni di questi luoghi, e perciò sono venuto a chiedervi aiuto. Premetto che non sono un cultore di Tolkien o della retorica/prosa italiana, anche se mi interesso, perciò non conosco gli effetti e le regole giuste da utilizzare in questo caso. Nulla di europeo, cinese, giapponese o scontato come "la valle oscura" o "Il castello maledetto". Nulla che sia attribuibile alla storia del luogo a meno che non sia stato un avvenimento che ha lasciato una impronta indelebile (L'epoca in cui vivono è maggiormente proiettata nell'idea di presente e futuro, a causa di una grande catastrofe accaduta pochi decenni prima e che ha fatto pentire i popoli dei propri comportamenti portando tutti ad una rivalutazione del mondo). Solitamente seguo due regole per attribuire un nome ad una cosa:

1) Ad ogni razza il proprio suono (Halfling = Secco, Elfico = melodioso, eccetera...)

2) Attingere a fonti di diversa cultura per attribuire nomi con un significato particolare (Ad esempio la "Gehenna" ebraica nella mia campagna è tra i primi regni a cadere nel caos delle rivolte)

Come è vero che non basta dire che "Aeiou" è una regione elfica per far si che il nome risulti convincente e melodioso, è anche vero che spesso e troppo si attingono a lingue troppo conosciute come il latino o l'inglese, anche in mondi in cui il latino e l'inglese non potevano nemmeno attecchire.

Voi invece come e in base a cosa attribuite i nomi? Seguite regole precise? Manuali? Conoscenze personali? Abbinazioni casuali di lettere e parole? A voi la parola!

(Capito il gioco di "parole"? :-p)


Inviato

Dipende: in primis seguo abbastanza i principi che tu stesso hai enunciato: alla stessa popolazione cerco di dare nomi omogenei per sonorità. Al tempo stesso se una certa civiltà che inserisco dovesse essere ispirata ad una civiltà realmente esistita spesso inserisco nomi dello stesso tipo (rigorosamente diversi da quelli reali, però). Quasi sempre ammetto, nel caso di elfi e nani, di farmi influenzare dalle lingue concepite da Tolkien, che ha influito pesantemente sul mio immaginario.

Poi, soprattutto per gli umani, dipende molto dall'evoluzione storica dell'ambientazione che ho in mente. Ad esempio: gli umani hanno conosciuto un'epoca come quella che noi oggi definiamo "classica"? Allora i loro toponimi potrebbero essere latineggianti. Oppure per loro la "lingua della cultura" (come è stato per secoli il latino in Europa dopo i romani) è l'elfico? Allora avranno dei nomi più "ordinari" di quelli degli elfi veri e propri, ma comunque di stampo elfico (i toponimi solitamente, se non sono recenti, si rifanno a lingue "colte" della popolazione che li ha ideati, magari distorti con il tempo. Esempio banale del mondo reale: Mediolanum->Milano). Oppure umani e nani sono stati a contatto pacifico per secoli? Allora i termini umani avranno assorbito suoni naneschi. Presupponendo che il popolo "flessibile" sia quello degli umani e non i nani. Nazioni umane da lungo tempo separate potrebbero a loro volta aver sviluppato dialetti o vere e proprie lingue differenti in seguito alla loro storia, e così via.

Conta comunque che, nonostante i vari sconvolgimenti, i nomi solitamente hanno origini antiche. Le varie catastrofi fanno dimenticare il motivo alla base di un nome, ma non il nome in sé, che spesso rimane.

Inviato

Solitamente avrei seguito anch'io questo ragionamento, dato che grosso modo è la linea guida generale che va seguita da quei master che hanno intenzione di giocare una campagna fantasy standard.

La cosa cambia quando invece, per non ricadere nei soliti clichè che ci vengono sottoposti ogni giorno, ho iniziato a costruire una campagna diversa dal normale, ed alla fine mi sono lasciato sviare a tal punto dal mio immaginario che per continuare a seguire il filo logico del mio pensiero mi vedo costretto a costruire anche delle regole grammaticali personalizzate.

Ma la vera domanda è: Come si stabilisce che quel nome è adatto all'occorrenza?

Basta propinare "Aghunt" a degli avventurieri, perchè improvvisamente quel paese diventi ai loro occhi il più prosperoso paese della regione nanica?

Che cos'è un nome?

E' un qualcosa che decidiamo noi e che identifica a priori l'importanza di un luogo/cosa/persona nonostante sia una combinazione di lettere casuali?

Oppure deve avere un significato nella sua controparte reale in modo che possa trasmettere sin da subito la sensazione desiderata?

E se si vuole che quella sensazione desiderata venga trasmessa da una combinazione casuale di parole?

Seghe mentali di uno scrocchia lettere :D

Inviato

Credo che i nomi siano "significativi" (intendo nomi direttamente collegati all'importanza del posto) solo quando sono nuovi. A distanza di secoli il significato originale del nome spesso va perso, a meno che il motivo dell'importanza non sia perdurato.

Quindi i nomi "significativi" saranno comunque pochi. Di più saranno i nomi significativi "composti", quelli formati da vere e proprie frasette, del tipo (esempio scemo) "Vallata del Cotone" per una valle famosa per i suoi sterminati campi di cotone.

Infine spesso l'importanza di un nome non deriva dal suo significato in sé, ma gli viene conferita dal luogo a cui si riferisce, divenuto saldamente importante nell'immaginario comune per la sua storia. Ad esempio se Roma anziché essere quello che è fosse un paesucolo di condomini sorto l'altro giorno come Milano2, il nome "Roma" di per sé non significherebbe nulla.

Inviato

Bè, idee chiarite allora (L'esempio di Roma è stato illuminante :D).

Non che il processo non mi fosse chiaro, solo che avevo delle concezioni sbagliate sul fatto che non solo la storia, ma anche il suono che invoca il nome avrebbe dovuto dare significato all'importanza del nome stesso (Come un nome con un suono profondo per un luogo che invoca rispetto, o per una persona potente). Praticamente il trucchetto utilizzato da Montale nella raccolta "Ossi di seppia", dove i suoni invocano la sensazione voluta dal poeta...

Chissà che altri non abbiano metodi diversi per attribuire i nomi voluti... Anche perchè se davanti ai pg mi invento che "Gujif" significa in druidico "Lassativo", mentre "Gujaf" significa "Dama di corte", penso che prima o poi finirò per confondergli le idee (Come mi è già successo tra l'altro xD)

Inviato

Innanzitutto io normalmente per buonaparte dei luoghi delle mie ambientazioni utilizzo nomi in italiano, che anche se in fondo non sono proprio bellissimi, rispecchiano al meglio come voglio caratterizzare il mio mondo!

Su molte traduzioni da altre lingue, i nomi dei luoghi e delle persone vengono lasciati nella lingua originale perché la traduzione a volte non renderebbe giustizia all'originale, ma io personalmente preferisco un Bruenor martello da guerra, a un Bruenor battlehammer o Le Volte di mitril a Mithril hall (ma questa è una mia teoria del tutto personale).

Poi per quanto riguarda i toponimi io di solito mi baso innanzitutto su quello che può aver dato il nome al luogo, che può essere una caratteristica fisica del terreno (Terre desertiche, colle dei 1000 ciliegi, montagna delle 7 dita), un evento storico importante (terre delle innumerevoli lacrime, colle della battaglia, monte della vittoria) il nome di un personaggio importante (terre dei cesari, colle di aginulfo, monte marco aurelio), o un insieme di tutte le cose (i ciliegi di marco aurelio, le querce di ereck, i sassi di marcello).

Quando do un nome di solito creo anche una storia intorno al nome, un modo sia per ricordare che per dare importanza al nome Per esempio (una cosa che ho preso da un libro della Weiss e che mi è rimasta molto impressa) è la Pianure delle Innumerevoli Lacrime, un luogo dove si è svolta una battaglia tra nani e un eroe nanico che era costretto a combattere contro i suoi consanguinei in segno di disprezzo per quello che stava facendo si era tagliato la barba e mentre combatteva e uccideva altri nani con il suo martello piangeva.

Inoltre di solito utilizzo un nome nella lingua originale e la sua traduzione o eventuale storpiamento (Tipo Maria stuarda (Stuart) o francesco Bacone (Francis Bacon) e le Albion's Oaks sono diventate le querce di Albione.

Inviato

Avvalendomi della conoscenza del greco antico io lo utilizzo per gli elfi, i celestiali etc...

Scelgo sempre nomi parlanti, magari derivandoli: Euphemia per un'elfa con la voce celestiale, Dunatos per il barbaro con l'ascia bipenne etc etc...

Per i toponimi cerco qualcosa di equivalente nel mondo reale (chessò, questa zona del mondo è abitata da umani con una cultura simile a quella germanica. Cerco l'etimologia di tedesco e germanico, germania, nel caso, deriva dai Germani, e ne prendo una equivalente per esempio Ingaevones e da lì ricostruisco il nome Ingaevonia).

Inviato

@Peel:

Wow... la storia dei campi di lacrime mi ha decisamente commosso...

In effetti è vero che la storia del luogo designi l'influenza sul nome. Ultimamente cercavo di scartare questa idea per idee sull'ambientazione.

@Marco:

Il greco è la lingua del suono :D

Tra latino e greco insomma, la vera radice della parola mi sembra un ottima scelta di vocabolo. Però nella trasposizione nasce il dubbio che una eccessiva discrepanza di suoni, chiamando ad esempio un paese in greco e tutti i suoi abitanti in tedesco, o utilizzando una lingua per una cosa ed un'altra per dei suoi correlati, possa far pensare a chi ascolta che il criterio con cui sono stati scelti i nomi è quello del più figo. Non so se mi sono chiarito. Ancora, anche attribuendo una lingua comune in tutto il globo, nonostante magari accentui a voce il fatto che la pronuncia varia di poco a seconda del dialetto, fa pensare che l'ambientazione ricalchi almeno approssimativamente la cultura della lingua voluta coi suoi miti e le sue leggende...

Insomma, quello che sto cercando di dire è: Può esistere l'originalità per creare nomi in genere, dando voi stessi il significato alla vostra creazione di parole?

Mi spiego...

Se volessi, anche io chiamerei Avalon un regno conosciuto o nascosto, o un'arma. Il dilemma sorge sull'idea che poi se ne fanno i giocatori. E' un'arma potentissima? E' un regno antico come quello della leggenda? E' una terra di retti, di pace e di giustizia?

Se poi nella stessa ambientazione gli piazziamo il demone Ashura, allora li potrebbero chiedersi: Ah, ma ha deciso di prendere nomi di diverse culture perchè così l'effetto è più figo? Perchè utilizzare nomi di altre culture se poi In-game il collegamento tra questi elementi non c'è?

(Ok, forse esagero, ma è quello che penserei/penso io talvolta leggendo manga e libri in cui gli autori decidono di mettere qualsiasi nome arcaico per dare effetto fighezza, anche se poi la stessa storia che ha dato il nome Ashura a quel demone, non esiste nel mondo da loro immaginato)

Vedete, il problema è che in una ambientazione originale non si può ricadere nei soliti clichè, altrimenti non è più originale. Vuoi un'ambientazione pacca? Utilizzi la solita solfa dell'eroe leggendario chiamato Prometeo/Aragorn/Destroyer/Superman rinchiuso da qualche parte del mondo, mentre poi il mondo si chiama Zurich.

Vuoi invece una ambientazione marchiata da te, col tuo stampo di fantasia minchiosa?

Ci metti che la terra Fartek'sa nasconde Sovnard, un eroe rinchiuso da tempo.

Si noti quanto sono poco musicali i nomi... però cavolo, il significato è in linea con quello che voi gli attribuite nella vostra ambientazione. Anche perchè le radici del nome "Loki" (Dio finnico) sono certamente diverse da quelle del "Loki" del vostro mondo che possiede una sua lingua, che quindi avrà significati diversi.

Amirite?

Inviato

Chiaro chiaro, infatti io tendo a dare una certa coerenza interna.

E tento di utilizzare lo stesso tipo di radici per luoghi, persone etc geograficamente o storicamente prossimi.

Ogni tanto, per aggiungere un filino di realismo, si possono anche aggiungere irregolarità o eccezioni, possibilmente giustificate (un quartiere con il nome elfico in una città di nani, per dirne uno).

Purtroppo non ho tempo nè conoscenze per crearmi una lingua, quindi per le radici uso quelle esistenti e conto molto sul fatto che nessuno dei miei giocatori conosca la traduzione russa, tedesca, spagnola dei nomi; così che non si possa andare oltre il suono del nome. Ecco perché tendo ad evitare l'inglese privilegiando altre lingue europee o antiche.

Riguardo alla commistione di culture, io non lo faccio, mi infastidisce, se dovrò aggiungere una delegazione orientaleggiante allora inserirò Abdul, Lao Tsu, Hayato e Rajesh, altrimenti che rimangano nei loro paesi.

Inviato

Chiaro chiaro, infatti io tendo a dare una certa coerenza interna.

E tento di utilizzare lo stesso tipo di radici per luoghi, persone etc geograficamente o storicamente prossimi.

Ogni tanto, per aggiungere un filino di realismo, si possono anche aggiungere irregolarità o eccezioni, possibilmente giustificate (un quartiere con il nome elfico in una città di nani, per dirne uno).

Purtroppo non ho tempo nè conoscenze per crearmi una lingua, quindi per le radici uso quelle esistenti e conto molto sul fatto che nessuno dei miei giocatori conosca la traduzione russa, tedesca, spagnola dei nomi; così che non si possa andare oltre il suono del nome. Ecco perché tendo ad evitare l'inglese privilegiando altre lingue europee o antiche.

Riguardo alla commistione di culture, io non lo faccio, mi infastidisce, se dovrò aggiungere una delegazione orientaleggiante allora inserirò Abdul, Lao Tsu, Hayato e Rajesh, altrimenti che rimangano nei loro paesi.

Mi fa piacere leggere di uno che ragiona alla mia stessa maniera :D

Sfruttando l'elemento di "conoscenza linguistica", però talvolta mi piace/piacerebbe reindirizzare i pg alla vera fonte della parola. Ovvero: Siete nelle rovine di "Aeaea" e vi trovate dinanzi ad un enigma al quale non riuscite trovare una risposta. L'indizio della soluzione può essere alternativamente trovato una volta a casa digitando su internet "Aeaea". Cos'è? Le fonti dicono che fosse l'antico nome della casa di Circe nell'Odissea. Cosa si può dedurre? Elaborazione dati -> Soluzione problema.

Sarebbe tanto scorretto utilizzare la lingua in quel modo? :)

Anche perchè non è che ci voglia così tanto ad inventare mucchietti di lettere come "Giaddkiceseroa" a seconda dell'evenienza, anche se così si da per scontato che l'importanza del nome va dovuta alla storia se il significato non combacia con la sensazione trasmessa dalla parola... dilemma intrigante

Inviato

Uhm.

Secondo me invece che cercare su internet Aeaea, è meglio fare un bel tiro di conoscenze per vedere se il nome dice qualcosa ad un dei PG.

Se la prova viene superata allora vengono date tutte le informazioni in merito: "Questo era il nome dell'antica dimora di una potente strega, essa era in grado di trasformare gli uomini in maiali con i suoi filtri magici, l'unico modo per resisterle era mangiare una radice di un fiore bianco. Questo fiore è stato indicato dagli dei all'unico eroe in grado di resistere alla strega etc etc"

Inviato

L'alternativa che avevo elaborato tempo fa era una sorta di "approfondimento" della trama facoltativo:

Terminata un'avventura, avevo intenzione di far notare che alcune parti e nomi presentati nel corso della trama si riferiscono a concetti già esistenti. Così per far scoprire loro che magari la storia appena vissuta, della strega resa schiava da una ciurma di pirati sbarcata sull'isola e della morte del loro capitano da loro ucciso perchè aveva tentato di difendere la strega, non era altro che uno stravolgimento della vicenda di Odisseo sull'isola di Circe. Così lo scenario mistico di Aeaea si trasforma completamente agli occhi dei giocatori.

Questo evidenziando ad esempio il nome della sola località "Aeaea" e dicendo loro che nel caso fossero interessati potrebbero ricercare informazioni nei libri o su internet.

Anche questo può essere uno stratagemma linguistico-letterario intrigante, favoribile al tiro di conoscenze (Che magari giustamente possono anche non avere)

Inviato

Ah chiaro, pensavo che fosse una meccanica necessaria a proseguire nell'avventura.

Si, prima intendevo anche quello, e forse il tuo dubbio è corretto. Però proporre un esercizio di stravolgimento dei temi, attraverso l'indirizzamento a fonti necessarie per risolvere l'enigma, sarebbe un ottimo modo per allenare i giocatori a pensare con la propria testa in vari modi. Quindi casomai proporrò questo stratagemma letterario, valuterò i pro e i contro della cosa, perchè è difficile considerarla completamente sbagliata

Inviato

Voi invece come e in base a cosa attribuite i nomi? Seguite regole precise? Manuali? Conoscenze personali? Abbinazioni casuali di lettere e parole? A voi la parola!

Deve suonare bene e starci bene in quel posto.

Inviato

Per me la connessione del suono con il senso della parola è alquanto limitativo il suono dipende dalla struttura linguistica, e non stà ad indicare se una cosa è bella, brutta, potente oppure!

Se prensi lingue diverse una parola come ragazza, sarà madmoiselle in francese, chica in spagnolo e bekannte in tedesco! Quindi vedi che termini dura o leggiadri servono ad indicare la stessa cosa a seconda della lingua.

Per fare un esempio io decido che questa città sia la città delle gemme! Se la città è nanica allora la chiamerò Faern Glander, se invece è drowica la chiamerò Che'el Enal, se invece è elfica la chiamerò Irin Tuinan. E questi perché sono le principali lingue fantasy! Poi bisogna seguire il modello a cui ti sei ispirato, nel sendo che se in drowico Che'el = città Enal = gemma la città dei rinnegati dovrà chiamarsi Che'el Dobluth in quanto Che'el = città Dobluth = rinnegato. Ma ad un personaggio che non conosce il drowico Che'el Enal e Che'el Dobluth dovrebbero inspirare esattamente la stessa idea!

Inviato

Per me la connessione del suono con il senso della parola è alquanto limitativo il suono dipende dalla struttura linguistica, e non stà ad indicare se una cosa è bella, brutta, potente oppure!

Se prensi lingue diverse una parola come ragazza, sarà madmoiselle in francese, chica in spagnolo e bekannte in tedesco! Quindi vedi che termini dura o leggiadri servono ad indicare la stessa cosa a seconda della lingua.

Per fare un esempio io decido che questa città sia la città delle gemme! Se la città è nanica allora la chiamerò Faern Glander, se invece è drowica la chiamerò Che'el Enal, se invece è elfica la chiamerò Irin Tuinan. E questi perché sono le principali lingue fantasy! Poi bisogna seguire il modello a cui ti sei ispirato, nel sendo che se in drowico Che'el = città Enal = gemma la città dei rinnegati dovrà chiamarsi Che'el Dobluth in quanto Che'el = città Dobluth = rinnegato. Ma ad un personaggio che non conosce il drowico Che'el Enal e Che'el Dobluth dovrebbero inspirare esattamente la stessa idea!

Qui però stai sbagliando in due punti:

1) La parola ragazza cambia da lingua a lingua, ma la lingua tedesca ad esempio è notevolmente più secca di quella spagnola. Ciò a cui mi riferivo col paragone razziale era appunto la differenza culturale che poi tutte queste basi comuni (Almeno nella mia ambientazione, perciò parlo soggettivamente) non ce le ha e che quindi da vita alle differenti lingue basate sulla natura della razza (Come sappiamo suoni melodiosi per gli elfi, ridondanti per gli gnomi, e ancora...)

2) Il discorso verteva appunto sul come utilizzare una ipotetica lingua "fantasy", che non si rifaccia pari pari a quelle già pre-esistenti come l'elfico Made in Tolkien. Perciò a meno che tu non voglia fare uno sforzo di fantasia e di dialettica, puoi pure continuare a seguire i canoni comuni.

Chiarite le tue sviste, ora puoi aiutarci nella discussione.

Deve suonare bene e starci bene in quel posto.

The best 8-)

Non c'è altro da aggiungere.

Inviato

Forse mi sono espresso male o forse non ho capito bene i passaggi, ma quello che intendevo io è che per dare i nomi a delle località devi comunque abbozzare una specie di linguaggio per ogni razza che parli un linguaggio differente! Chiaramente la lingua sarà diversa per ogni razza come dicevi tu, ovvero gutturale per gli orchi,musicale per gli elfi, aspra per i nani ecc. Quello che volevo dire nel mio post di prima è che secondo me dovresti sviluppare delle parole base, una sorta di mini vocabolario nelle varie lingue ed in base a quello sviluppare i nomi delle località. Come dicevo prima secondo me dovresti creare innanzitutto il nome della località in italiano, per esempio come hai fatto tu la via del letame e poi traslarla in una ipotetica lingua usata dalla razza in questione per darti un idea di quello che intendevo ti ho fatto l'esempio soprastante, ma prendendo il tuo esempio la via del letame potrebbe essere drema malachain elfico, gork shat in orchesco, shalak bukkarat in nanico. Quello che cercavo di specificare è che se utilizzi il termine drema per via in lingua elfica, poi quando dovrai utilizzare ancora la parola via dovrai sempre utilizzare drema e lo stesso per le altre lingue, quindi secondo me il miglior metodo di partenza per la crezione di nuovi è quello di crearti un piccolo vocabolario e delle regole grammaticali basilari tipo che so raddoppiare l'ultima consonante per il plurale o aggiungere una h finale ai femminili, oppure una regola tipo genitivo sassone dove l'aggettivo preceda il sostantivo.

Poi per creare le parole o la lingua di per se stessa io di solito mi rivolgo a lingue poco conosciute in modo da non creare termini che possano assomigliare a qualcosa di conosciuto, nel senso che come nella realta tantissimi luoghi magari brutti e insignificanti hanno nomi bellissimi o altisonanti, ed altri meravigliosi, hanno nomi comuni o insignificanti.

Quello che intendevo oltretutto specificare è che il suono abbinato ad una cosa per me è il nostro cervello ad abbinarlo a quella cosa in base alle nostre conoscenze ovvero la ville lumiere, o la città delle luci è qualcosa di bello perché il significato della parola nella nostra lingua o in un'altra lingua che conosciamo esprime quel concetto. Per capirci milla lucjka noi lo associamo immediatamente a qualcosa di luminoso, ma nella lingua in cui è espresso potrebbe significare tuttaltro o addirittura l'esatto contrario. E' il nostro cervello che abbina un suono ad unluogo in base alle nostre conoscienze, ma in una lingua diversa potrebbe non essere tale. Prova a prendere un racconto o un brano in una lingua che non conosci e magari di un ceppo differente da quelle che conosci, magari il birmano o lo kmer, prova a dare un senso alle parole e dopo averfatto questo traducile vedrai la differenza tra quello che ispira ate la parola e quello che può significare in un altra lingua.

Inviato

Vero, esposto come era esposto prima avevo capito tutt'altro. Pardon.

Messa così invece... bè, si non posso che darti ragione su tutto. In effetti rivangando le scoperte sulle proprietà delle lingue antiche, mi ero fissato sul fatto che le radici di per se costituissero un suono che esprimeva una proprietà dell'oggetto in questione (Vedasi ad esempio il Copto o le altre lingue anche indigene, radici dei linguaggi moderni. Queste lingue non avevano significati linguistici precedenti sui quali basarsi, perciò col suono della parola esprimevano le caratteristiche degli elementi descritti)

Quello che hai travisato però è quello di cui stavamo discutendo prima, perchè non è che "non vogliamo" creare un vocabolario, ma evitando di crearne uno volevamo dare lo stesso effetto... anche perchè è un lavoro da non poco. Però non è male come consiglio... penso proprio che ci lavorerò su.

Comunque ti devo dar ragione praticamente su tutto. Rivaluterò anche queste mie convinzioni.

Inviato

Io per assegnare dei nomi a dei luoghi o a delle persone utilizzo due modalità. Nel prima cerco di dare un significato recondito alle parole, nel secondo mi baso solamente sulla sonorità. Tengo un quadernetto dove ogni tanto inserisco dei vocaboli trovati in vari dizionari (in primis quelli di latino, tedesco e inglese). Le parole le cerco nella lingua straniera e se hanno dei bei suoni guardo il significato, poi annoto tutto e all'occorrenza le uso. Altrimenti per trovare altri nomi che non siano triti e ritriti mi baso su 3 metodi:

1)nomi stranieri (propri e geografici): si trovano nei vari dizionari e ce ne sono alcuni mai sentiti che sembrano fatti apposta per il mondo fantasy;

2)separazione di parole italiane: anche qui si possono trovare parole dal suono particolare (per esempio occ-Orren-za);

3)il T9 del cellulare: può sembrare stupido ma digitando parole a caso vedrete che di nomi a cui non si ha mai pensato ci sono e ce ne saranno sempre.

Tutti i nomi trovati, come dicevo, me li segno e poi basandomi sull'idea della sonorità delle varie lingue (elfico=fluido, nanico=aspro, etc. etc.) li inserisco nelle mie avventure o li uso per i miei pg. Poiché la cosa più difficile per me è trovare un nome appropriato ad una determinata situazione, una volta segnate diverse possibilità il tutto diventa più facile...

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