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[Ventura]Sette Debiti di Sabbia - Prologo


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Il fabbro cominciava a stancarsi: era ferito anche lui e anche se era più robusto certo il martello pesava un bel po' più della sua scimitarra. Il ferraio fu troppo lento in più di un'occasione e Dastan non esitò ad approfittare di questi momenti per assestare colpi rapidi che si traducevano in tagli poco profondi ma sfiancanti. Nel tempo di un respiro, mentre il fabbro si ritraeva da un colpo appena subito scagliò uno dei suoi coltelli contro il parente del ferraio ferendolo ad un braccio. Questi arretrò di alcuni passi per via del colpo poi guardò il coltello e quindi Dastan con terrore. Era chiaro che stava lì lì per darsela a gambe.

Spoiler:  
Il fabbro è allo stremo, né più né meno del tuo personaggio(ma lui non ha punti favore su cui fare conto). Il prossimo girò sarà probabilmente decisivo. La spada è ancora vicino ai piedi del tuo personaggio quindi se il parente del fabbro fugge non potrà raccoglierla. Come i precedenti 8 o +.

Un imprudenza del fabbro diede a Dastan la possibilità di colpire al petto dell'uomo: questo per proteggersi brandì il martello in modo sconsiderato col risultato che si parò il colpo, ma la spada di Dastan andò a cozzare violentemente contro il martello da guerra (il cui manico pure era di ferro) nel punto in cui il fabbro lo impugnava con la mano destra, spiccandogli via tutte e quattro le dita ed un bel pezzo del palmo, fino a poco prima del pollice.

Stranito dal dolore e dallo shock l'uomo lasciò andare il martello e cadde in ginocchio, tentando di tamponare con l'altra mano considerevole fiotto di sangue.

Il parente si tolse con un grido il coltello dal braccio e iniziò ad allontanarsi, tenendo la spada in pugno in direzione di Dastan, verso la porta d'ingresso.

Spoiler:  
Il fabbro che prima del colpo era a 4 PV è andato a PV negativi (-14) beccandosi un critico da 14+d20i che per una serie di tiri sopra 15 ha generato un critico d'importanza 98 risultato in quanto hai letto. Non è in condizioni di difendersi e se non curato morirà in 5-10 giri (o prima se è sfortunato col tiro agonia). Se vuoi puoi aggredire facilmente il suo parente prima che scappi: ti basta un 4 o + su agilità e (se ti riesce) un 3 o + per combattere.
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Dastan era preoccupato le ferite e il dolore erano intensi...non aveva tagli ma quel martello di ferro si era riversato sulle sue costole in almeno 3 occasioni...stava rischiando molto..ma se avesse lasciato andare il parente questi sarebbe tornato..con dei rinforzi e se la sarebbe presa con Amina e la sua amica..No doveva finiri lì e stanotte!

Dastan raccolse così le forze ignorando il dolore e si lanciò velocemente all'inseguimento del parente...non fu una cosa difficile vista la sua agilità e in poco riprese il parente prima che questi riuscisse ad allontanarsi e a scusciargli davanti non visto. Dastan pose quindi un veloce affondo contro l'individuo robusto che finì col riversarsi sul pavimento a faccia in su esalando l'ultimo respiro mentre a poca distanza da lui il fabbro si dissanguava...per la ferita alla mano.

Dastan si avvicinò a lui fissandolo con rabbia mentre questi si teneva tamponata la ferita...

Per dell'argento!...ti avrei pagato per il tuo lavoro..e avresti avuto di che mangiare e vivere per altro tempo...invece adesso cosa hai ottenuto? Hai perso il tuo parente...hai perso la tua mano..ora nono potrai più fare il fabbro! Non sei nessuno.. forse dovrei lasciartiai Nasnelli e vedere se riusciranno a venderti...ma non credo che lo farò!

Credo invece che dovrei spezzarti gambe e braccia come tu volevi fare con me...ma sarei un barbaro!

Ora ascoltami sarò clemente e ti risparmierò dal continuare una esitenza simile...muorirai e lentamente per quella ferita..perchè non ti lascerò andare..quindi prendi questo come un mio gesto di carità e quando sarai dall'altra parte ricorda questo nome...Dastan!

Con un fare veloce Dastan Infilzò il Fabbro ponendo fine all sua Agonia...dopodiche si sedette a riprendere fiato mentre il dolore della battaglia cominciava a manifestarsi.

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Passò un po' di tempo prima che Onaba si affacciasse guardinga scostando un lembo della tenda che divideva le due stanze.

La donna quindi andò rapidamente verso Dastan e solo dopo averlo guardato per qualche momento sembrò notare i due cadaveri.

In un quartiere qualsiasi, dopo tutto il rumore provocato dallo scontro, qualche vicino zelante avrebbe mandato già un servitore a chiamare le guardie. Ma la Palude non era un quartiere qualsiasi, le guardie non la pattugliavano di giorno, figurarsi di notte, e i vicini erano sempre molto zelanti a farsi gli affari propri fintanto che la loro pelle restava al sicuro.

"Dea della Fine! Perché..." chiese cercando di mantenere un certo contegno a dispetto della notevole quantità di sangue che macchiava il tavolo, le sedie e il pavimento e cercando di guardare altrove rispetto a dove c'erano dita maciullate sparse in giro.

"Perché il Tipreg il ferraio e suo fratello sono qui a... qui ridott... qui per terra? Non mi sembri il tipo da..."

Guardò dietro di sé: "Amina resta di là..." e Dastan vide di sfuggita la testa della bambina scomparire dal punto in cui la piccola aveva appena scostato la tenda per sbirciare.

Onaba sospirò: "Non sembri il tipo da uccidere due uomini per non pagargli un po' di cuoio... Cosa è successo?"

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Dastan riprese Fiato...io non sono tipo da uccidere due uomini se questi non hanno cattive intenzioni...ma a quanto pare al ferraio e a suo fratello non andava di lavorare...volevano la mia spada e sono venuti qui armati e con l'intenzione di uccidere me e violentare voi 2 e vendervi come schiave...siete state gentili ed ospitali con me..non potevo..Ahia permetterlo.

Adesso almeno non causeranno più guai a nessuno...

Dastan si alzo tenendosi un fianco dolorante per i colpi subiti.

Adesso Onaba farei volentieri uso di uno dei tuoi ungenti perchè mi hanno pestato a dovere durante lo scontro...

Ho bisogno di rimettermi.

Spoiler:  
Appena esce a a prendere unguenti...perquisisco i cadaveri con cura e recupero la spada della dea...la tengo ben vicina a Me.
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"Ti preparerò qualcosa e quando ti sarai coricato te lo spalmerò e benderò le ferite - disse avviandosi alla madia - però vorrei che tu ti liberassi di questi due: ce la fai a trascinarli fino alle scale e buttarli giù dal lato opposto ai gradini? C'è una latrina e ci affonderanno di sicuro dentro pesanti come sono."

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Dastan Mise la spada nel fodero e recuperò la spada della dea..non se ne sarebbe separato stavolta...essa valeva davvero molto e non solo per lui!

Prima di sollevare il ferraio decise di perquisire accuratamente sia lui che il fratello e di cercare anche le eventuali chiavi per la bottega..avrebbe avuto il suo cuoio e il fodero..gli era costato la vita di quei 2!

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Rovesciò il ferraio e iniziò a rovistarne, tasche e vesti. In un risvolto del grembiule da lavoro trovò una striscia di cuoio nero arrotolata su sé stessa. Indosso l'uomo aveva, in un sacchetto 2 galee d'argento e 17 piccioni di rame. Al collo infine, attaccata con una robusta catena di ferro lunga fino al petto aveva una chiave. Il suo parente aveva, attaccati alla cinta in vita un sacchettino sporco di sangue, che conteneva 4 piccioni di rame e un anello d'argento con una luminosa pietra verde ancora saldamente attaccato ad un dito di donna, tagliato di fresco. Spada e martello erano poi armi in ottime condizioni, sebbene entrambe non fossero del genere che Dastan preferiva usare.

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Dastan raccolse i soldi trovati sui 2 corpi e poi intasco l'anello dopo averlo sfilato via dal dito tagliato...prese infine la chiave legata alla catena e lentamente cominciò a trascinare singolarmente i corpi...

verso la scala per gettarli nella latrina...li vermi e ratti li avrebbero consumati e l'odore della latrina avrebbe coperto l'odore di sangue e decomposizione..Nessuno li avrebbe trovati!

Ci volle quasi un quarto d'ora per via del peso dei 2 corpi e per il dolore del combattimento appena sostenuto..ma ora era tempo di riposare..aspettare un giorno a curarsi sarebbe stata la cosa più saggia da fare e visitare la bottega solo di notte al fine di evitare sguardi indiscreti e domande imbarazzanti da parte di curiosi!

Dastan si mise poi a sistemare l'elsa della spada mentre attendeva che Onaba tornasse per curarlo con gli unguenti.

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Dastan non riuscì a liberare l'anello dal dito e finì col conservarlo così com'era. Lasciò quindi cadere i cadaveri nella latrina sentendo un rumore acquoso quando questi vi atterravano dentro. Una volta tornato dentro provò ripetutamente a rivestire l'elsa con la striscia di cuoio e dopo un paio di tentativi riuscì nel suo intento rendendo finalmente utilizzabile la spada.

Dolorante e affaticato si ritirò sul giaciglio dove poco dopo Onaba spalmò dell'unguento che sapeva di erba sulle numerose ecchimosi e ferite che aveva collezionato. La donna quindi bendò i tagli tutti non tali da richiedere di essere ricuciti.

L'erborista gli diede quindi anche una bevanda che sapeva di cocco per facilitargli il riposo e alleviare il dolore. Poco dopo Dastan sprofondò in un sonno senza sogni e riposò fino alla sera del giorno dopo.

Quando a notte inoltrata lasciò la casa di Onaba per dirigersi alla baracca del ferraio, che aveva appurato essere a fianco alla sua fucina, si sentiva decisamente molto meglio e pronto ad affrontare nuove minacce. Quando arrivò nei pressi della porta d'ingresso rimase però perplesso rigirandosi la chiave in mano: la porta d'ingresso era priva di serratura e del genere che Dastan sapeva bene essere fatto da un battente bloccato da un palo orizzontale dalla parte interna della porta, come era fatta anche la porta della casa di Onaba. Per essere chiuso come era doveva però per forza esserci qualcuno nella baracca.

Spoiler:  
Hai recuperato 54 PV, sei a 65.
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La baracca era sicuramente chiusa dall'interno....Brutto segno questo....forse era sposato o forse aveva più di un fratello.

Dastan decise cosi di provare a vedere se la chiave apriva invece la porta della fucine e decise di agire il più silenziosamente possibile tenedo la scimitarra pronta nel caso di altre brutte sorprese!

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La fucina del fabbro era vuota e non aveva una porta d'ingresso: era poco più che la forgia stessa ed un paio di piani di pietra usati per lavorare.

Martelli e lunghe pinze, il mantice di cuoio e legno, la stessa incudine e perfino il tino di legno in cui veniva raffreddato il metallo: tutte cose che Dastan aveva visto nella sua precedente visita, ma che ora non erano nella fucina. Evidentemente il ferraio si portava via tutto una volta finito di lavorare. Il giovane giustificava pienamente un comportamento simile: nella Palude anche gli oggetti più meniali potevano essere rubati per disperazione, necessità o semplice dispetto.

Stava completando la sua ispezione, finora del tutto infruttuosa, quando un movimento lo mise all'erta.

Un debole russare lo lasciò un po' stupito per qualche momento poi aguzzò la vista sfruttando la modesta luce lunare.

Qualcuno, forzatamente o esile o piccolo di taglia, stava dormendo accucciato nella forgia. A Damlakara non faceva mai eccessivamente freddo, ma la differenza tra il calore del giorno e il gelo della notte in alcune stagioni era sufficiente a far morire di freddo quelli che già erano fiaccati da una vita di stenti.

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La situazione era rischiosa...quella chiave apriva sicuramente qualcosa..ma cosa? Dastan aveva appena combatutto...non poteva rischiare di finire in un altro scontro.

Opto quindi per la prudenza e decise di fare la scelta più prudente.

Molto lentamente come era entrato Dastan se ne andò e si allontanò dalla baracca.

Qui decise di usare un suo vecchio manto di tela che usava per mascherarsi da mendicante per avvolgere la lama della spada argentea..fatto questo decise di idrigersi alla Casa Rossa...li sarebbe stato al sicuro e avrebbe parlato con Tareeq dato che ora aveva offerte valide da mettere sul piatto e poteva essere accetato al cospetto del re dei mendicanti.

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Dastan si incamminò ma alcune ombre sinistre notate in fondo alla strada lo spinsero a dirigersi direttamente verso la Corte dei Mendicanti stessa verso cui conosceva una via più sicura per vicoli ciechi e condotti fognari in disuso. Non ci furono intoppi e superò senza problemi i due punti in cui trovò sentinelle armate a presidiare il passaggio. La Corte era in realtà un antico collettore fognario largamente ampliato e rimaneggiato ad uso e consumo dell'organizzazione. Era costituito da un grande ambiente di forma irregolare, che veniva usato come ricovero dai numerosi mendicanti della cricca, costellato di aperture che portavano ad altri ambienti più o meno aperti all'uso comune. A beneficio di coloro che sfruttavano la Corte per pernottarvi vi erano anche due latrine. Essendo notte fonda Dastan trovò l'ambiente occupato da numerose sagome per lo più immobili e pervaso da un concerto di respiri notturni, più o meno rumorosi.

Uno degli uomini di guardia, Annam, che lui conosceva, lo salutò e senza molti preamboli o domande lo condusse subito da Tareeq.

Il Signore dei Mendicanti aveva rivendicato come suoi appena un paio di ambienti, a cui si poteva accedere solo superando la vigile ed instancabile sorveglianza di due grossi guerrieri eunuchi, la cui dedizione aveva permesso più di una volta a Tareeq di riportare l'ordine nella corte.

Come sempre fu accolto in un ambiente ben illuminato in cui erano sistemati dei comodi divani di stoffa. Tareeq come suo solito occupava uno addossato alla parete di sinistra rispetto alla porta. Dietro di lui c'era un ragazzino magro in piedi dall'aria assonnata. Dastan non poté fare a meno di pensare a quando al posto di quel ragazzino c'era stato lui e quanti intrighi maneggiava l'uomo che aveva di fronte.

Tareeq gli sembrò invecchiato anche se non era passato molto tempo dall'ultima volta che si erano incontrati. A vederlo sarebbe parso un mercante di stoffe o di liquore di datteri. Forse era proprio quel suo aspetto ordinario a fare di lui la persona che era. Basso, quasi calvo, sempre sorridente ed affabile. Dastan aveva imparato che il suo viso era una maschera e che solo guardando i suoi occhi si poteva avere un'idea di quale fosse il suo stato d'animo. Tareeq poteva scherzare con qualcuno e farlo uccidere subito dopo avendo già pianificato la cosa.

"Figlio mio! Che piacere rivederti nella mia casa! Avevo temuto per la tua sorte e pregato la Dea per la tua salvezza! Accomodati, condividi con me un po' di thé di lamponi e qualche anello di Kana, mentre mi racconti quel che ti è successo."

Tareeq apparteneva alla tribù degli ur'umak quindi era un korumako di antiche origini e teneva molto all'ospitalità. Condivideva il suo the e i biscotti chiamati anelli di Kana, la prima volta che li aveva provati: che delizia erano, solo con i migliori della corte e quando c'era qualcosa di consistente di cui discutere.

Mentre il signore dei mendicanti gli faceva cenno di accomodarsi sul divano di fronte al suo chiamò con un gesto il ragazzino che era alle sue spalle: "Aluk! The e anelli per me e mio figlio, e guarda bene Dastan perché, quando sarai uomo, lui potrebbe essere seduto al mio posto, così come, quando aveva la tua età, ha occupato il tuo..."

Il ragazzino scrutò diligentemente per qualche istante Dastan, poi scomparve oltre un passaggio che Dastan sapeva condurre ad una dispensa e da lì alla camera privata di Tareeq, che era protetta da una pesante porta di ferro sorvegliata da un altro eunuco e in cui nemmeno il giovane principe era mai entrato, salvo sbirciare dal corridoio vedendo solo una ristretta prospettiva che pareva essere un ambiente spoglio.

"E' svelto e intelligente, ma non ha il tuo intuito... - Tareeq sorrise ma i suoi occhi mostravano disappunto - ma ora dimmi di te e di quel che ti è successo, da quando sei sparito!"

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Negli ultimi tempi caro Tareeq ho fatto molte cose ma nelle ultime notti sono capitati eventi molto particolari...

Ti ho portato dei doni dai miei viaggi...

Porgo a Tareeq la collana..il pugnale gemmato e i tomi come offerta...

Poi Parlo a Tareeq del furto della collana che Amir aveva tenuto e che quando lo andai a trovare egli non era più umano...gli dico della profezia della vecchia ma ometto il ritrovamento della spada...

Ho bisogno del tuo aiuto..devo prepararmi perchè presto dovrò affrontarla o altri rischieranno di morire..ancora non so perchè ma la creatura prova del rancore per me!

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Tareeq mostrò di apprezzare molto i doni di Dastan: "Ben due libri di magia! Vedo con gioia che tu hai un gran riguardo per il tuo patrigno, rinunciando a due tomi di così gran valore."

Maneggiò brevemente il pugnale e più a lungo la collana, soffermandosi sulla pietra. "Belli" disse solo ma Dastan capì che era più che soddisfatto. Era stato molto fortunato: il signore dei mendicanti si dilettava con la magia, ma che lui sapesse senza risultati apprezzabili.

Tareeq ascoltò quindi con attenzione tutto ciò che il giovane principe gli raccontò, mentre entrambi degustavano un ottimo te e i gustosi biscotti ad anello che Aluk aveva ricoperto con un sottile velo della dolcissima Polvere del Paradiso*.

"...dove la dea vaticina gli escrementi dei sovrani..." disse Tareeq valutando attentamente le parole. Poi gli sorrise.

"Penso si riferisca al Santuario della Dea che si trova dentro Scolo Reale. Sei già andato a cercare lì la radice?" gli chiese guardandolo negli occhi, indagatore. Si era messo nei guai: non era facile mentire a Tareeq. Dastan lo aveva servito a lungo e sapeva che aveva un fiuto notevole nel capire quando qualcuno gli mentiva.

Spoiler:  
(*)si tratta di una sorta di zucchero a velo ricavato da una pianta che cresce nelle Isole dell'Estate.
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Si l'ho trovata...ma l'ottenerla non è stato facile...in molti la temono e la bramano allo stesso tempo...ti basti sapere che da quando l'ho recuperata in molti hanno cercato di impossessarsene...ho ucciso 3 uomini ratto.... e due possenti anche se inesperti ladri da quando l'ho rinvenuta..tutti loro hanno provato a derubarmi..

Nel dire questo mostro l'arma usata dai rattouomini che ho preso dopo il loro scontro.

La creatura che mi ha attaccato la prima volta era Amir e la vecchia delle ossa mi ha predetto che presto egli mi cercherà e non sarà solo...di recente so che anche il cadavere di Bragi è scomparso nel nulla..non so cosa stia per accadere ma sento che è qualcosa di brutto.

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SI! si trova nella vecchia torre abbandonata ove sorgeva il laboratorio dell'alchimista...

la era un vecchio rifugio di Amir e lì che ho avuto il primo incontro con quell'essere...

Dastan si faceva serio e nervoso e sembrava rattristato e spaventato mentre ne parlava...avevo sentito solo racconti di creature simili e i suoi occhi...sembravano gridassero di odio profondo...La vecchia dice che la creatura è legata in qualche modo a me da sentimenti di rancore...ma Amir era mio amico e non mai fatto nulla per tradirlo o fargli del male..anzi l'ho sempre protetto ed aiutato. Cosa può voler dire allora tutto questo?

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"Sarò sincero con te Dastan, perché non è per forma che ti chiamo figlio, ma in quanto ti ho addestrato, visto crescere e diventare l'uomo che sei. Spesso le persone che sono dotate di doni che hanno a che fare con la chiaroveggenza e il mentalismo non esitano a piegare ai propri scopi le persone che incontrano, forviandole con predizioni in cui la verità che essi possono apprendere tramite il loro dono viene frammista a sfocate predizioni di un futuro che viene dipinto così come essi vogliono che accada e non che è così perché essi lo hanno visto o saputo. La vecchia delle ossa potrà sembrarti solo una veggente per ragazze di strada, ma cosa sai tu del suo passato e a quali potenze oscure ella si è legata in cambio del dono che possiede?"

la domanda era chiaramente retorica e Tareeq proseguì: "Nulla. Quindi io ti consiglio Dastan: non farti manipolare diventando un paladino di potenze ultraterrene che nemmeno conosci e che forse hanno interesse che tu ti rechi presso la Porta dell'Abisso per combattere una battaglia in loro nome contro chissà quali creature che sono avverse a loro più che a te. Che se questa creatura è davvero intenzionata a ucciderti e divorarti che essa venga pure qui: la affronteremo insieme perché la Corte affronta unita le minacce contro i suoi membri e i suoi dignitari. Non ci manca la forza di affrontare tanto i vivi quanto i morti: anche tra noi ci sono vari in grado di maneggiare le arti magiche e tu sai che nemmeno io sono diguino a tali pratiche. Resta qui Dastan e dedica il tuo tempo alla Corte piuttosto che andare a fronteggiare un nemico che non conosci e non sei nemmeno certo che ti sia davvero avverso."

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Hai ragione..Padre! Da solo non ho possibilità e di recente ho rischiato molto di recente e non avevo appoggi..sarei dovuto tornare prima!

Ma ora sono qui..da domani mi preparerò e se davvero quella cosa mi sta cercando dovrà venire a prendermi! Ma sarò pronto..

Accetto volentieri la tua offerta!

Dastan si pose finalmente un sorriso...si sarebbe concesso un altra notte di riposo sicuro di avere dalla sua la corte a protteggerlo..

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