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[Ventura]Sette Debiti di Sabbia - Prologo


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Seguì Vagan in un livello ancora inferiore del seminterrato, dove il vandoriano accese alcune torce, dando forma all'ambiente oscuro: si trattava di una caverna rozzamente circolare con un diametro di una ventina di passi ed un paio di colonne di roccia a reggere il soffitto a volta naturale.

Per allenarsi usarono dei pettorali di cotone imbottito e delle spade di legno da addestramento. Sulla prima Dastan riuscì a portare a termine un paio di buoni assalti, ma Vagan lo stava solo mettendo alla prova e lo mise in difficoltà varie volte nei successivi e ad un certo punto il giovane rischiò di farsi male quando la sua arma si spezzò poco sopra l'elsa e venuto meno l'impatto lui cadde a faccia avanti bocconi sul pavimento con una certa violenza. Fosse stato un normale combattimento si sarebbe di certo trovato una spada conficcata nella schiena o peggio senza la testa.

Continuando riuscì però a mettere a segno alcuni altri assalti, con Vagan che combatteva come probabilmente avrebbe fatto normalmente. Affrontare il vandoriano era impegnativo perché questo, a differenza di quasi tutti i suoi connazionali, non si faceva avanti con colpi violenti e caricati, ma con velenosi attacchi in sequenza e colpi e molto veloci.

Nel complesso, anche se Vagan gli era chiaramente superiore per esperienza, non se l'era cavata male e lo stesso Vandoriano lo riconobbe: "Non sei niente male ragazzo, sono contento che la scelta sia ricaduta su di te. Penso che Fisimberg sarà un valido compagno, perché lui colpisce duro quanto tu veloce. Ed è un ottimo incassatore. Ho visto che sei piuttosto abile, ma nella tua tecnica non ti ho visto impiegare un paio di colpi che io conosco e che sono piuttosto utili quando si combatte: sono la Danza della Iena e l'Ira di Tharag. Il secondo l'ho sentito chiamare anche Ferro del Bruto. Le conosci?"

Spoiler:  
Non le conosci. Visto che hai ancora 8 punti esperienza avanzati, aggiunti a quelli che appena preso oggi ne hai abbastanza per imparare una tecnica di combattimento. Poi c'è anche il discorso della terza tecnica di combattimento di base che ancora non hai scelto.
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Dastan raccolse la propria arma e riprese fiato...sapeva che Vagaan era abile e ne ebbe la dimostrazione...di certo non si aspettava uno stile così differente da quello impiegato dai vandoriani.

No non le conosco...mi hanno istruto ad usare molto le mie gambe nel combattimento e di fatti molte mie tecniche puntano su questo...quele che uso più frequentemente sono il morso del Serpente e la Spira del cobra...quelle che mi hai citato tu on le avevo mai viste prima..in compenso se pensi che sia utile che le impari sappi che sono uno che impara velocemente!

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"Capisco - assentì Vagan - se è così allora quella che ti si addice di più è la Danza della Iena: nel posto dove l'ho imparata l'usavano per affrontare tanto gli orsi quanto gli orchi. Se sei abbastanza veloce e preciso nel muoverti e nel colpire l'avversario riesce solo a mulinare l'aria in risposta." Quindi mandò a chiamare Onagro per dare a Dastan una prima dimostrazione pratica.

L'oggo arrivò abbastanza in fretta sgranocchiando una coscia di pollo, visto che nemmeno lui aveva granché da fare in quel momento.

Vagan gli spiegò il motivo della chiamata e l'omone prese anche lui una spada da addestramento e poi lasciò l'iniziativa a Vagan, mentre Dastan osservava attentamente. Il vandoriano iniziò a girare intorno all'oggo poi ad un certo punto colpì molto rapidamente, passando ben sotto la traiettoria del fendente di risposta. Gli riuscì un altro paio di volte, ma alla terza l'oggo lo colpì in pieno petto sbalzandolo a terra.

Vagan si rialzò un po' dolorante, mentre l'oggo sorrideva: "Ecco questa è l'idea: Onagro è un po' troppo svelto perché questa tecnica possa essere efficace contro di lui, ma pensa se avessi avuto una vera spada che effetto avrebbero avuto i tre colpi che ho portato a segno... Ora prova un po' tu..." ordinò amichevolmente passando a Dastan la spada da allenamento.

Spoiler:  
Per riuscire ad apprendere la tecnica devi superare una prova da 7 o +.
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Dastan Annui e comincio a seguire la tecnica cercando di focalizzare nella mente sia i movimenti dell'Oggo che quelli fatti da Vagaan...in un attimo il principe ebbe chiara la tecnica e tutti i suoi movimenti che lentamente anadavano a comporre una danza?

Spoiler:  
9 di risultato sul dado...la tecnica è appresa..ora va sviluppata giusto?
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Dastan si esercitò per un bel po' con l'oggo collezionando un certo numero di spiacevoli batoste ma alla fine gli parve di aver compreso la sequenza di azioni fondamentale: non si trattava di una danza, era una sorta di disorientamento continuo con un movimento circolare con improvvise azioni d'attacco che invece andavano in linea retta. Certo per padroneggiarla abbastanza bene da poterla usare in un vero scontro si sarebbe dovuto esercitare un bel po', ma riteneva fosse importante averne capito il concetto base dei movimenti.

A pomeriggio inoltrato smisero e Onagro tornò al lavoro. Anche Vagan disse che aveva alcune questioni amministrative da risolvere, ma che avrebbe avuto piacere della sua compagnia per cena, che si sarebbe tenuta a tarda sera. AL giovane restavano quindi ancora un paio di ore di luce e buona parte della sera a disposizione per fare ciò che voleva.

Spoiler:  
Hai appreso la tecnica. Fintanto che non fai almeno 4 giorni di pratica per familiarizzare maggiormente con il suo utilizzo tutti le prove saranno più difficili del 10% e i malus al conflitto incrementati di 2. La aggiungerò alla tua scheda con livello di padronanza 1. Contando che il tuo personaggio aveva, alla creazione, a disposizione 22 livelli di padronanza e ne ha impiegati solo 12, e che col passaggio di livello ne ha ricevuti altri 5 di cui ne ha impiegati solo 2 ha ancora disponibili 13 livelli di padronanza da utilizzare (7 dei quali però dovrebbero andare all'ipotetica terza tecnica che dovevi avere dall'inizio ma non hai ancora scelto). Quindi con un adeguato (5/5/6/6/7/7: 5 per il livello 2, altri 5 per il 3°, ancora 6 per il 4° e così via) numero di giorni di allenamento potrai (se vuoi) portare la tecnica a livello di padronanza 7.
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Cercare di lasciarsi alle spalle gli eventi dei giorni precedenti e gli scontri impegnativi e rischiosi contrbuì a rasserenarlo non poco e con quell'animo partecipò alla cena molto più tardi, quando l'unica fonte di luce era quella di candele e torce. L'ampia saletta del pianterreno dove la cena era stata preparata era però illuminata dalla riproduzione magica di una Stella di Ikelari*, che ammantava la stanza di una soffice luce biancastra, più intensa di quella lunare ma molto affine ad essa per colore. A Vagan non piaceva avere intorno donne della casa quando discuteva di affari e iniziative della Corte, ma quella era evidentemente una cena di piacere, in quanto adagiate su un divano c'erano tre schiave: una locale dalle palle scura, capelli corvini e gli occhi neri, una di sangue oggo dalla pelle nera con corte treccine ma occhi azzurri e una straniera dalla pelle bianca, capelli biondi e occhi di un castano tenue dell'Alessinia o Scillica. L'arredamento era quello che ci si poteva aspettare in una qualsiasi casa rispettabile del sultanato: divani di stoffa e triclinii disposti circolarmente rispetto ad un tavolo colmo di leccornie che venivano proposte dalla servitù. Quando Dastan arrivò Vagan stava leggendo una pergamena accomodato su un divano. Chi seduto chi disteso Dastan notò un muscoloso eunuco glabro dalla pelle chiara e il volto porcino che se ne stava sulle sue in un angolo guardandosi intorno di quando in quando, un altro vandoriano alto e biondo dalla faccia gioviale che stava già bevendo del vino e discutendo con una donna velata con un abbigliamento da ancella** ma accompagnato ad un fodero in cui trovavano posto ben due spade curve dalla lama sottile. Un uomo enorme dalla pelle bianchissima, alto quasi come Truuce ma dal fisico meno pingue e più muscolare si stava intrattenendo con un'altra schiava locale su un divano in un angolo, in palese disinteresse degli altri astanti.

Senza alzarsi Vagan lo salutò e gli disse: "Benvenuto Dastan, stiamo ancora aspettando uno degli ospiti, ma fatti servire pure qualcosa da bere o prendilo tu stesso e fai la conoscenza con qualcuno degli altri ospiti se ne hai voglia..."

Spoiler:  
(*)Dal nome del famoso Magus che si vantò di aver rubato la luce lunare creando dei globi molto luminosi. In seguito alcuni Maghi delle Montagne, riuscirono a replicarne alcune meno potenti e che richiedevano di essere ricaricate di potere di tanto in tanto per continuare a funzionare.

(**)Quindi una sorta di bolero abbottonato sopra una fascia che avvolge il petto e ampi pantaloni di stoffa leggera fermati alle caviglie da anelli di metallo e in vita da una fusciacca.

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Dastan guardò Vagan e gli rispose...penso che aspetterò sono curioso di sapere i dettagli dell'operazione... e di conoscere bene chi mi affiancherà sarà un colpo notevole vedrai!

Dastan si sistemò accanto alla schiava dalla pelle bianca.

Porta del vino e un po' di frutta e vedi di fare in fretta...al mio amico non piace che i suoi ospiti vengano fatti attendere.

Dastan indicò alla serva Vagan con lo sguardo come incentivo a non disubbidire ad una simile richiesta...

Dopodichè si rivolse a Vagan e gli chiese...

alcuni di questi ospiti faranno parte dell'impresa?

CHi sono?

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Mentre la schiava eseguiva docilmente l'incarico affidatole da Dastan Vagan rispose alla sua domanda.

"A parte Fisimberg che è quello nell'angolo - additò col mento l'eunuco - nessuno vi parteciperà e nemmeno Fisimberg sa ancora come è organizzato o che tu ne farai parte. Quasi tutti i nostri ospiti vogliono qualcosa da me o da Tareeq tramite la mia mediazione, ma come è costume stasera non si discuterà di affari ma si berrà e ci si divertirà senza pensare al domani. Fallo anche tu."

Vagan arrotolò la pergamena e la diede a un servitore anziano che la fece sparire quindi si alzò e invitò Dastan a seguirlo, avvicinandosi all'altro vandoriano e alla donna velata. Il primo disse a Vagan qualcosa in vandoriano, che Dastan considerava una lingua dura e orribile simile al gracchiare dei corvi, aveva a che fare col vino che stava bevendo visto come impugnò il bicchiere.

Vagan rispose nella stessa lingua e quindi passò a quella locale a beneficio dei non-vandoriani.

"Questi è Gus - seguì un patronimico o secondo nome impronunciabile da un non-vandoriano - ma sono sicuro che tu ne hai sentito parlare come Amar Asgurg, il Leone di Risa*" Sentendo quelle parole la donna velata si mostrò sorpresa e disse, freddamente: "Non l'avrei mai detto. Chiedo scusa se ho mancato di rispetto" abbozzando un inchino.

Anche Dastan era molto sorpreso di trovare lì una persona così famosa. Certo apparentemente era un Vandoriano come tanti altri, ma il numero di stranieri che potesse fregiarsi di un titolo nobiliare a Damlakara era così esiguo da poterlo fare usando una sola mano, e il Leone di Risa* era l'unico a potersi fregiare del titolo di Amar.

Vagan nel mentre aveva completato la presentazione: "...questi è Dastan, uomo di fiducia di Tareeq."

"E di certo non solo quello..." disse la donna velata scrutandolo. Qualsiasi sottointeso ci fosse doveva essere noto solo a lei e non fu approfondito perché Gus dopo un sorriso gentile disse: "Non pensare che io sia chissà chi, ragazzo, è stato tutto molto più facile di quanto raccontano. Il resto sono solo fandonie dei cantastorie: io piscio e scorreggio come tutti gli altri" concluse con la solita mancanza di grazia tipica del suo popolo.

"Non posso che confermare le tue parole Amar. Fai aria da parecchie parti, e con soddisfazione..."

Mentre Gus ridacchiava Vagan continuò: "Dastan, questa bellezza la cui lingua è affilata e biforcuta come le sue spade è Banuk** Issasa, Maestra dell'Harem di..."

Le parole di Vagan si persero perché Gus guardando dietro di loro gridò: "ADR! IRADEL! QUANTO TEMPO!" e si spostò a grandi falcate verso l'arcata d'ingresso. Dastan si girò e vide che erano appena entrati due nuovi ospiti. Uno di loro indossava una semplice tunica blu ed un mantello dello stesso colore che insieme alla pelle chiara lo qualificava come un Arcosiano. Insieme a lui c'era una giovane donna abbigliata con un giustacuore di cuoio e pantaloni marroni. La sua pelle, ancor più chiara di quella dell'uomo faceva uno strano contrasto con dei lunghi capelli corvini che erano racchiusi in una coda di cavallo da un lungo fermaglio tubolare. L'uomo non sembrava armato, la donna invece aveva una spada dritta al fianco racchiusa in un fodero anonimo. Il giovane cercpò di guardarli in volto mentre Gus si avvicinava loro, ma non appena si soffermò su quello della donna ne incontrò per un istante lo sguardo, che lo fece rabbrividire. Sebbene i suoi occhi fossero neri, c'era qualcosa di disumano nel modo in cui ella guardava tutto e tutti: era in qualche modo simile allo sguardo di un predatore che vede davanti a sé solo potenziali prede.

"Perdonatemi" si scusò Vagan dirigendosi verso i nuovi arrivati. Dastan stava per fare altrettanto, ma la banuk non lo scusò: "Che genere di fiducia?" domandò con fare indagatore.

Spoiler:  
(*)Gus si è guadagnato questo titolo circa 20 anni prima durante l'assedio di Risa e nella successiva Guerra dei Serpenti tra Korumak e i Tamir della Catena di Scaglie (un'ampia catena montuosa che divide la regione dal mare a occidente), durante i quali salvò per ben tre volte la vita al sultano, allora solo principe, che alla sua nomina lo ricompensò con il titolo e una rendita.

(**)titolo onorifico che identifica una donna libera con un incarico di autorità.

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Perdonatemi...lo sguardo di quella nuova ospite mi ha colto di sorpresa...non capita spesso che questo succeda.

Io sono Dastan figlio di Tareeq della corte dei mendicanti e amico di vecchia data di Vagaan..dunque voi siete una maestra dell'Harem..si raccontano molte leggende su di voi..sulla vostra intelligenza nel saper ascoltare, sulla vostra bellezza nel saper sedurre e sulla vostra rapidità nel colpire..se necessario!

Dastan fece un mezzo sorriso mentre rivolgeva tali parole alla Banuk...

Se conosco Vagan coloro di cui si circonda sono soliti avere doti eccezzionali e ciò mi fa presumere che voi non siate da meno di nussuno qui dentro.

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La donna velata fece un espressione che vista attraverso il velo poteva essere interpretata tanto di scherno come di divertimento: "Se una leggenda come il Leone di Risa non è che uno puttaniere vandoriano ubriacone pensa un po' quanto debba essere eccezionale la custode d'harem che hai davanti. Dell'harem ormai di un cadavere tra l'altro..." concluse con un tono denso di rammarico.

Per un istante Dastan si sentì come in ombra, poi vide che l'omone aveva smesso di intrattenersi con la schiava e ora era lì a meno di un braccio da loro, e guardava con curiosità gli ospiti nuovi arrivati. Quindi guardò sia lui che la donna velata e chiese indicando l'uomo con la tunica e il mantello: "Lui, chi?"

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Non credo di averlo mai incontrato prima...rispondo all'omaccione che è appena giunto..e temo di non aver nemmeno avuto il piacere di conoscervi..almeno fino ad ora..il mio nome è Dastan molto lieto.

Squadro le persone e via via ascolto le stroie da salotto che circolano sulle loro voci...

@Master

Spoiler:  
Non sono molto bravo nelle descrizioni dei rapporti e nei dialoghi...resterei calmo ad osservarli...e neint'altro...se ti va di farmi conoscere qualcuno ti prego di far si che sia il soggetto ad attaccar bottone..se no mi incanto..

Altrimenti io passerei...a te l'ultima parola su tutto narratore.

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L'omone guardò Dastan con un'aria dubbiosa e gli rispose solo un "Uhm..." mentre Issasa rispondeva alla sua domanda: "E' Iradel del Dragonato, uno dei maghi di corte del sultano"

Nel mentre Idrael e la donna con lui si stavano avvicinando, guidati da Vagan e accompagnati da Gus, per conoscere gli altri ospiti.

"Questi che sovrasta tutti è Aldro figlio di Aldro figlio di Aldro, Principe degli Agari..." Vagan indicò l'omone che annuì sentendo pronunciare il suo nome e si batté il petto con vigore.

"Suppongo tu già conosca Banuk Issasa..." Il tono di Vagan si era fatto ambiguo "Mastro Mago" salutò la donna.

"Sono costernato per la perdita del vostro padrone - Iradel parlò in modo formale usando ottimamente la loro lingua - e posso solo immaginare le incombenze che vi gravano e le preoccupazioni che vi attanagliano..." La donna gli rispose con un grave cenno del capo.

"E questo giovane è Dastan, uomo di fiducia di Tareeq..." Il mago lo squadrò per un istante. Il suo sguardo era inquietante e le sue pupille parevano guizzare di tanto in tanto. Il giovane notò che il mago si soffermò ad osservare la sua spada prima di salutarlo.

"E non solo di Tareeq... Che la Dea ti protegga e tuteli ragazzo..." Sebbene fosse uno dei classici saluti ed augurii di Damlakara Dastan colse un qualche sottinteso nelle parole del mago.

Vagan invitò quindi tutti ad accomodarsi. Il mago disse qualche parola in una lingua ignota a Dastan alla donna che lo scortava e lo sguardo assassino di questa si addolcì ed ella si accomodò su un divano alle spalle del triclinio del mago da cui non si mosse. La donna non mangiò nulla né proferì parola per tutta la cena.

Durante il susseguirsi di pietanze e vini Gus narrò di nuovo di Risa e dell'ascesa del Sultano, Vagan riferì di come la Triarchia nonostante la pesante sconfitta subita non molto tempo prima degli eventi narrati da Gus stesse di nuovo tramando per aumentare il suo potere nella regione e Issasa rese partecipi tutti delle circostanze in cui il suo padrone, un ricco dignitario, sesto in linea di successione all'attuale sultano, era morto, confermando le voci che Vagan disse di aver già udito: il pover'uomo era stato aggredito da un numero notevole di grossi ratti venuti da chissà dove e nonostante l'intervento delle sue guardie e dei servitori era ugualmente morto per una grave infezione febbrile dovuta certamente alle ferite. L'uomo era morto senza avere nessun discendente vivente e non essendovi nel suo harem delle donne di origine nobile il sultano aveva rifiutato di prenderle nel suo proprio e a quanto pare era propenso a disporre che fosse disperso a gratificazione di altri dignitari che avrebbero scelto mogli e concubine in una cerimonia di corte secondo l'ordine gerarchico. La cosa ovviamente non andava minimamente a genio alla donna che avrebbe perso il suo ruolo se questo fosse accaduto.

Il mago ascoltò molto e parlò poco, principalmente per precisare alcuni eventi del racconto di Gus e dare pareri decisamente sprezzanti sulla Triarchia e la sua religione che lui definiva una grottesca farsa. Aldro fu ancora più silenzioso, limitandosi a trangugiare quantità notevoli di cibo e vino lasciandosi sfuggire rutti di gradimento altrettanto notevoli di tanto in tanto.

A fine pasto Vagan offrì agli ospiti di intrattenersi con una o più delle schiave presenti: Aldro e Gus accettarono l'offerta e sia appartarono, Iradel declinò esprimendo la sua preferenza per un altro po' di vino in compagnia dell'ospite e Issasa decise di ritirarsi sperando nel colloquio del giorno successivo.

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Dastan ascoltò con molta attenzione le parole dei commensali di Vagan..tra questi le parole di iradel del Dragonato lo avevano scosso...era come se per un attimo il mago avesse visto oltre il fodero del Drago delle sabbie e sapesse che genere di arma fosse e quale storia fosse legata all'arma della dea. Il mago forse sapeva qualcosa di più? Tareeq aveva avvertito Dastan di non affidarsi troppo a religione e Destino che travagliano l'uomo dai suo reali scopi...eppure la voglia di sapere e di capire del principe cresceva.

Dastan chiese allora un favore personale a Vagan chiedendogli di avere una breve e riservata conversazione col Maestro Mago prima di preparsi per la missione!

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Vagan obiettò che erano solo in tre e che Dastan poteva contare sulla sua assoluta riservatezza, e quindi lo esortò a discutere liberamente degli argomenti che voleva trattare col mago in sua presenza.

Ora il giovane doveva davvero stare attento a come muoversi. Rifiutarsi sarebbe stato di certo molto offensivo nei confronti di Vagan, visto quanto cordialmente il vandoriano si era comportato nei suoi confronti. Accettare e proporre un argomento banale non avrebbe probabilmente ingannato Vagan la cui mente era come le spire del serpente*.

Spoiler:  
(*)Equivalente Damlakariano a furbo come una volpe.

Da questo momento in poi ti esorto ad usare il discorso diretto.

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Dastan annui facendosi coraggio e facendo si di poter parlare in maniera libera ma rispettosa di fronte al Dragonato.

Maestro mago...voi siete di certo il massimo esponente e conoscitore di magia che vi sia nel regno di Dalmakara..avrei una domanda da porvi...di recente un incubo continuo mi si ripropone tutte le notti...vengo inseguito e braccato da una creatura antropomorfa..essa è simile ad un uomo ma dotata di artigli e composta di carne marcescente...ha un che di familiare ma qualunque cosa fosse era abominevole e spaventosa. Tale creatura aveva appena finito di banchettare con quel che restava di un corpo umano quando punta il suo sguardo famelico e crudele verso di me..io scappo e cerco di allontanarmi saltando da un tetto all'altro della citta , sorrendo nella palude..ma la bestia continua a braccarmi..quando tutto sembra essere perduto e l'oscurità aumenta ecco che una fioca luce mi guida a se..ho a malapena il tempo di avvicinarmici per capire cosa origina quel bagliore che la creatura si scaglia con un balzo verso di me...a quel punto il sogno finisce sempre..

Non riesco a dare un significato a tale visione e non comprendo il perchè la mia mente la rievoca ogni notte..

voi cosa pensate di tutt questo?

Dastan rimase in silenzio a contemplare la risposta del mago...non era stato diretto ma se il mago non aveva pronunciato a caso quelle parole allora sapeva a cosa il principe cercava di alludere con discrezione.

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"Se tu fossi solo un ragazzo qualsiasi potrei pensare che tu sia rimasto molto turbato dopo aver visto, nel mondo reale, un mangiatore di carogne e pur avendo avuto abbastanza fortuna da essergli sfuggito l'esperienza di averlo fatto è rimasta tanto radicata nella tua mente che gli eventi ti si ripropongono nel sonno. Forse per ricordarti che sei sopravvissuto, o forse perché i non-morti sono cose che le personi normali non dovrebbero vedere"

Il mago fece un cenno come a mettere da parte quanto aveva appena detto.

"Ma tu non sei un ragazzo qualsiasi: sebbene molto giovane sei l'uomo di fiducia di Tareeq e sufficientemente intimo col nostro comune ospite da essere qui stasera. Quindi non credo che tu possa spaventarti davanti ad un olughul o ad un semplice cadavere ambulante e ciò mi fa pensare che il tuo sogno debba avere dei significati reconditi che risiedono nei particolari dello stesso, ma che io non so interpretare: come penso ti sia stato detto io sono un mago, mentre tu dovresti piuttosto rivolgerti a quelle megere che si trastullano con pezzetti d'osso o alle donne velate che sostengono di saper leggere le linee della mano."

Il volto del mago si schiuse in un sorriso di circostanza. Anche se Dastan aveva qualche difficoltà a valutare con precisione l'età delle genti del nord come gli arcosiani, l'uomo che aveva di fronte non gli pareva che di mezz'età ed in ottima salute, sebbene si fosse rivolto a lui come "molto giovane", mentre lui aveva già 19 anni. Forse nemmeno il mago era bravo a valutare l'età della sua gente così come lui non lo era con quelli della gente a cui il mago apparteneva.

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Dastan rimase perplesso il Mago sapeva..come era possibile? Non aveva parlato di queste cose eppure il Mago aveva parlato come se tali fatti fossero chiari..chi era il Dragonato? Quale mistero lo avvolgeva di certo ora Dastan aveva la sua conferma il Mago sapeva e forse lo poteva aiutare.

Dastan pose una mano sulla spada della dea e la portò davanti a se ancora infoderata.

Personalmente non ho mai creduto troppo alla magia..forse perchè non la comprendo! Ma di recente ho sperimantato che molte cose che si credono impossibili spesso sono possibili e che molte dicerie o leggende spesso sono più reali di quanto si creda.

Questo ..Olughul..l'ho incontrato alcune notti fa..non temo le creature della notte ma ciò che mi preoccupa e spaventa era il fatto che tale mostruosità aveva le fattezze di un mio caro amico scomparso...quello che non capisco è come mai tale creatura mi cerchi e come si apossibile che sia un mio amico.

Il volto di Dastan si fece triste per un attimo e poi fu solcato da una serietà innaturale..

Poi c'è questa...

Dastan allungo la spada col fodero al mago di corte per lasciargliela esaminare..

Mi è stato consigliato di cercare una radice nel santuario della dea che mi avrebbe difeso da tale creatura...

vi ho trovato questa e sebbene fosse li da molto tempo solo il manico si era consumato..la lama era rimasta piantata nella roccia e nella terra ma non si è mai arrugginita.

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Il mago ascoltò Dastan, quindi prese la spada con entrambe le mani e la sguainò lentamente.

"Vero Argento" disse questi quasi all'unisono con Vagan. Ma il tono di Iradel era di pacata constatazione, mentre quello di Vagan denotava un considerevole stupore.

Il giovane principe sentì su di sé lo sguardo risentito di Vagan. Era uno sguardo da 'perché non me lo hai detto...'

"Un'arma davvero eccezionale, conosco varie persone che sarebbero disposte ad uccidere per averla per sé o rivenderla, e tu forse di più, visto che vale in oro almeno dieci volte il suo peso."

Il mago disse poi alcune parola in un'altra lingua dolce e musicale a Dastan ignota. La donna che lo aveva accompagnato si alzò dal divano e si avvicinò a loro, ponendosi subito alle spalle del triclinio del mago.

Questi le mostrò la spada e, nella lingua del commercio le chiese: "Sai cos'è è questa?"

La donna annuì con un secco cenno affermativo: "E' una Danzatrice."

"E a cosa serve?" le chiese il mago con tono paziente.

"E' stata forgiata per distruggere gli..." usò una parola, probabilmente della stessa lingua usata prima dal mago che suonava come alineal, elinal o allenil. Dastan aveva sentito varie volte delle persone recitare cose a memoria: il modo di parlare della donna gli ricordava in qualche modo quello di chi recita qualcosa a memoria, in modo meccanico.

"E come sai questo?" domandò ancora il mago

"In un remoto passato anche io ne possedevo una"

Sentire una giovane donna che poteva essere al più sua coetanea di remoto passato era un po' strano. Certo la lingua del commercio era povera di parole per discorsi complessi e talvolta un concetto poteva essere tradotto in modi bizzarri ma quando Dastan pensava al suo remoto passato, beh gli venivano in mente ricordi della sua prima fanciullezza quando era un ragazzino alto tre piedi che chiedeva l'elemosina in strada.

"Chi ti ha consigliato di cercare quest'arma ti ha fatto di certo un grande favore. Ti consiglio di ricompensarlo se ne hai la possibilità. Hai ragione di essere preoccupato se l'olughul era un tuo amico: per mia conoscenza ci sono solo due modi per cui si diventa olughul dopo la morte: aver mangiato per lungo tempo carne umana o essere uccisi e deliberatamente condannati a questo destino da uno shaghast. Pensi che il tuo amico avesse una qualche predilezione per la carne umana quando era vivo, o forse aveva (o avevate) qualche nemico (comune) così accanito da portarvi un rancore sufficiente a tornare sopo la morte?"

Spoiler:  
Ovviamente Armir non aveva predilezione per la carne umana (che il tuo pg sappia).

Il Dragonato di Samandra è una nazione del lontano nord: Iradel del Dragonato vuol dire che questo mago è originario di quella nazione. Il Dragonato si chiama così in quanto è una oligarchia militare in cui comandano i generali della potente cavalleria dragonica, costituita, come il nome stesso dice, da valenti cavalieri che cavalcano draghi. Per Dastan queste cose sono quasi leggenda in quanto questo stato è molto lontano e lui non ha mai visto né draghi ne qualcuno che li cavalcasse.

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Dastan riflettè un secondo ...poi si rivolse al Mago.

I vostri occhi vedono oltre le apparenze e le vostre parole mi hanno fatto capire subito che molto in la vanno le vostre conoscenze..per questo ho deciso di parlavi di questi argomenti. Amir non ha mai mangiato carne umana, non mi ha mai dato questa impressione quindi è probabile che sia morto a causa di questo Shagrat.

Invece ho sentito che anche il corpo di un mio altro amico è stato trafugato qualche notte fa..credo che questo Shagrat si stia preparando per una caccia spietata.

Rivolto poi a Vagan con tono rispettoso di scuse: Scusa se non te ne ho parlato subito...ma da quando ho rinvenuto questa spada ho dovuto affrontare parecchi scontri. Il maestro mago ha ragione a dire che c'è chi ucciderebbe per averla...3 rattouomini hanno cercato di prendermela..e dopo di loro persino il fabbro della palude e il suo enorme fratello hanno cercato di uccidermi per tenersela...e ci sarebbero riusciti se non fossi stato preparato alle battaglie.

Ho piena fiducia in te Vagan ma cerca di capire la mia discrezione..ho già avuto abbastanza scontri gratuiti e non volevo attirare altri "avvoltoi"!

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