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comment_572821

Dopo tante letture "impegnative" ho voluto concedermi un po' di distrazione con questo romanzo disimpegnato, di quel genere fantasy che ho cominciato a conoscere ben vent'anni fa e che da tanto non riprendevo.

Rispetto alle altre due celebri trilogie di Dragonlance, degli stessi autori, questo è di comprensione decisamente meno immediata e anche la trama scorre lenta per tutta la più vasta e centrale parte del romanzo e ciò costituisce la sua più grossa pecca. I personaggi sono ben caratterizzati e nel finale, così per assurdo come nei primi capitoli, lascia ben intravedere le potenzialità che tutto il ciclo possiede in relazione ai temi come il senso religioso, l'amore e la vita o il potere che deriva dalla consocenza e la schiavitù dalla superstizione.

Per questi barlumi di interesse credo continuerò con la lettura degli altri volumi, per il momento mi limito a un giudizio piuttosto "freddino".

Voto: 3/5.

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