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[Idriu] - Naufragio Tempestoso


Idriu

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Anch'io rimango attonita di fronte a quella visione maestosa e mozzafiato.

Dopo un attimo però mi riprendo, e corro con Dan per controllare che è successo.

Mmh, però chissà cosa penseranno i sopravvissuti vedendo noi tre che corriamo verso loro. Vabbè

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Cade un pioggia sferzante e i cavalloni che si infrangono minacciosi con fragore sul legno della nave ribaltata. Lo scafo è spezzato nel centro in maniera irreparabile, ma la struttura nel complesso ha retto. Si scorgono i primi movimenti sul ponte, figure barcollanti e scure tentano a fatica di scendere, altri escono dalla frattura aperta nello scafo e si accasciano a terra, stesi nella sabbia.

Dan e Althea seguiti da Xanathos accorrono per soccorrere i naufraghi.

I primi usciti sani e salvi dalla nave non si accorgono di loro, ma i tre hanno modo di vederli meglio.

Sono quasi tutti uomini di grossa statura, immensi rispetto agli umani che vivono a Kaos, hanno lunghi capelli e lunghe barbe, per lo più ispide e rosse e legate in numerose trecce.

Uno di loro, ritto sullo scafo a quattro o cinque metri dalla sabbia aggita una grossa ascia in segno di saluto verso gli altri cercando di attirare la loro attenzione.

Hei, scansafatiche! Non state lì a poltrire, chi è in grado di reggersi in piedi venga ad aiutare dentro i feriti!

La sua voce è roca e gutturale e con un accento molto strano, anche se comprensibile.

Alcuni dei sopravvissuti si sollevano a fatica, aiutandosi con le mani per reggersi sulle gambe malferme, ecco che due di loro notano il gruppetto che si sta avvicinando.

Uno di loro è un uomo, piccolo in confronto agli altri ma comunque massiccio ed alto, al suo fianco vi è una donna dalla lunga treccia bionda, più alta di lui. Entrambi indossano elmi e armature con fregi complicati e intarsi in oro.

E voi?

Intona l'uomo senza che si distingua l'espressione coperta dall'elmo.

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- Beh, fate come preferite. Se volete aiutarci lo farete però a vostro rischio vi avverto. -

Dice l'uomo senza il tono di una minaccia, ma con la fretta di chi non può permettersi una replica.

Si volta e si avvia verso la nave a passo svelto, incredibilmente le gocce della tempesta si stanno tramutando in neve, che tra schizzi delle onde cala piano.

- Scusateci, normalmente non saremmo così bruschi, ma potete capire la situazione. Io sono Lylltaja. Se davvero volete aiutarci non saremo certo noi a rifiutare. -

Parla con grande sicurezza e non sembra notare il freddo che sta calando, in più si rivolge prevalentemente a Dan e Xanathos.

- Se vi fa piacere, seguitemi, molti miei compagni hanno bisogno d'aiuto. -

Si volta anche lei e si incammina, guardando lo scafo più da vicino si nota come in molti punti sia danneggiato, numerosi parti sono crollate e i cannoni sbalzati via puntellano la sabbia e il legno aprendo in entrambi grosse ferite.

Il grosso del movimento vi è proprio nello squarcio della chiglia nel mezzo, da li sia accede facilmente all'interno e molti trascinano fuori i feriti.

Posseggono tutti quei tratti strani e esotici, oltre che enormi armi e armature ancora più impressionati.

La situazione è molto grave, molti sono ancora bloccati da assi cedute e cannoni ribaltati, altri ancora digrignano i denti per far fronte alle ferite mentre gli altri tentano di medicarli.

Spoiler:  

Riferimenti per Lylltaja:

http://www.deviantart.com/download/123054749/Valkyrie_Sketch_by_Crimsonsea.jpg

http://www.deviantart.com/download/149942534/Valkyrie_by_M_Blitz.jpg (lasciate stare la posa in movimento, di emglio per mostrare i vestiti non ho trovato^^)

EDIT:http://felsus.deviantart.com/gallery/?offset=48#/d2dghdi (ecco forse questo è meglio)

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Dan ascolta serio le parole dell'uomo e della donna, ma, sempre abbastanza intimidito dalla conoscenza di due nuove persone lo stesso giorno, apre in modo abbastanza ridicolo senza riuscire a rispondere, nè all'uomo, nè alla più amichevole Lylltaja.

Sembrano brave persone.

Appena anche Lylltaja gli volta le spalle Dan si rivolge ai suoi due amici

Io direi di andare ad aiutarli, sono in grave dificoltà... In più a giudicare dagli armamenti mi sembrano degli avventurieri, e se ci guadagniamo la loro fiducia potrebbero offrirci un valido aiuto nel recupero del ciondolo.

Il folletto aspetta quindi una risposta, pronto a dirigersi verso la nave ad aiutare nel salvataggio dei feriti.

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Certo, certo... dico a Dan, impaurita per l'evento appena accaduto, e intimorita dalle grandi dimensioni di quegli individui, così simili a quelle dei mezzorchi.

Non voglio coinvolgere altre persone nella mia vita, questo no; però aiutare può andare bene, è sempre meglio avere altri alleati al proprio fianco

Mi avvio verso la nave, in cerca di qualche luogo dove poter aiutare a far qualcosa.

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Anche Xanathos è favorevole e i tre si avviano sulla sabbia verso l'ingrasso nello squarcio.

Il cielo è cupo d'un oscuro presagio, la neve tormentata dal vento cade giù oscurando la vista e inzuppando i vestiti mentre il rombo delle onde si associa a quello dei tuoni per attutire ogni altro suono.

Per ultimi tra quelli che si trovavano sulla spiaggia i tre ospiti oltrepassano lo squarcio.

Oltre la grossa stanza fa immediatamente uno strano effetto, ribaltata così su un lato, quello su cui si cammina prima era un muro e il vecchio pavimento ora è una grossa parete. Il movimento è notevole, ma molto difficoltoso. Molti altri guerrieri dalle ricche armature e grandi come armadi si muovono, chi verso l'interno della nave, chi incomincia a radunare sulla spiaggia i feriti.

La donna che hanno conosciuto si sta spingendo verso l'interno, oltre quella che prima era un passaggio nel pavimento ma che ora appare più come una porta.

Xanathos suggerisce: - Per me dovremmo seguirla. -

Spoiler:  
La nave è ribaltata su di un fianco.

Immaginate di entrare in una stanza normale con due scale, una a ridosso del muro a sinistra e una a ridosso di quello a destra, ora immaginate ri ribaltare questa stanza in modo che il muro di sx diventi il pavimento, avrete che le scale ora sono orizzontali e inutilizzabili, non solo quella di sx sarà poggiata in terra (e il passaggio sara accessibile) ma laltra si troverà sul soffitto e così la sua apertura. Altre porte potrebbero finire sotto i piedi o sul soffitto

Ecco, più o meno questa è la situazione degli interni della nave, porte e scale sui pavimenti o sui soffitti.

Capite quindi come sarà complicato muoversi in questo labiririnto.

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Seguo sempre Dan, agitata per il caos di quella situazione; il fatto di essere chiusa in mezzo al legno mi riporta alla mente il viaggio in carro del giorno prima, e contribuisce a rendermi guardinga e nervosa.

Percependo il mio stato d'animo Ornlu si fa più vicino mentre Bogut si posa sulla mia spalla destra. Con i miei due amici mi sento più tranquilla, e scaccio via quasi del tutto le brutte sensazioni.

Ma che cosa possiamo fare noi tre che non farebbero meglio questi uomini così forti e massicci? non saremo d'ostacolo?

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No, non è così...

Ancora stordito dall'urto mi reggo su ogni appiglio che trovo, scavalcando sedie e tavoli mi appresto all'uscio.

I miei movimenti sono incestosi ma nonostante questo riesco ad uscire dalla cabina, lo spettacolo che mi si presta di fronte è intrinseco di ingiustizia: anche i domini di Njord e Thor ci sono contro e ci hanno scaraventati fuori dalla nostra rotta... dando alcuni lievi sguardi in giro osservo come la morte di molti miei compagni si sia rivelata senza gloria... non senza onore però, poichè sono morti nel compiere il loro dovere.... chissà se era il loro Vero wyrd....

Che i loro spiriti si uniscano a quelli degli Einherjar nel Valhalla- sospiro nella mia mente..

Nel mentre l'eco dei miei sentienti ricuote quello che è il mio spirito odo vicino a me un lamento lancinante, lanciandomi in sua direzione vedo un mucchio di travi staccatasi dalla vela coprire qualcuno.

Sono qui adesso ti libero

Mano a mano che tolgo le macerie trovo un corpo privo di respiro... è Yggro... intorno ai suoi fianchi vi sono avvolte le braccia di di Brulna, la quale protetta dal corpo di lui, in un volto di sangue piange per il suo amato caduto... dandole una mano la afferro

Sigfrido sei tu? mi chiede lei

la tiro fuori assieme al corpo inanimato del nostro compagno.

Si sono io, mi dispiace per Yggro...

Provo a rincuorarla, la sua indole guerriera la riporta alla ragione ma benchè si appresti quasi subito assieme a me a soccorrere altri feriti è intranscedibile il suo dolore attraverso la sua umana bellezza...

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@ Althea, Dan e Xanathos

Seguendo la guerriera lungo il labirinto di legno, i tre si allontano dal grosso del movimento, molto della nave deve essere ancora esplorato e il più in fretta possibile.

Lei si volta sentendoli intenti a seguirla.

- Siete voi, bene. Passa velocemente lo sguardo sugli aspetti più particolari dei tre valutandone le capacità.

- Seguitemi, se ho ragione da questa parte ci sarà bisogno di voi. - Detto ciò si volta e inizia ad ammassare tavoli e scatoloni ribaltati per raggiungere un porta che a un metro da terra spunta nella parete. Una gran quantità di pesce e ghiaccio rovesciato rendono il lavoro molto scivoloso e l'odore è anche peggio.

Con l'aiuto dei tre, un piccolo cumulo permette di raggiunger agilmente la porta e, una volta aperta, vi si sporge dentro. Poi torna a guardarli e fa segno di venire a vedere.

Oltre si trova quello che prima era un immenso refettorio, più di due metri in basso, ammassati a quella che prima era una parete, vi sono ammucchiati i tavoloni e le sedie, che in frantumi e sporgenti come pali, rendono una caduta in quel baratro probabilmente fatale.

In altro invece, ad una quindicina di metri vi è, nel soffitto, una grande porta d'oppia in legno spalancata.

- Ecco, forse voi riuscite a portarmici. - dice Lylltaia indicando in alto.

@ Sigfrido

Brulna si solleva e si appoggia al sosteno del tuo braccio, solo caricando le gambe ha percepito una fitta dolorosa colpirla dal tallone e costringerla in ginocchio, grondante di sangue, una scheggia di legno doppia come un pugno le è conficcata nella caviglia spuntando da parte a parte.

Sigfrido esamina velocemente il corridoio in cui si trovano, oltre la cabina da cui è uscito e le altre cabine senza uscite, le cui porte puntellano il pavimento e il soffitto, l'unica uscita possibilità è quella di proseguire nel corridoio, quale delle due vie si meglio prendere però nulla può suggerirlo.

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Osservo la situazione pensosa, cercando un modo per risolvere la cosa; dopo pochi secondi propongo: Beh, se avete una cima piuttosto lunga Bogut può andare lassù e fissarla ad un sostegno dico indicando il folletto sulla mia spalla e guardando gli altri.

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mmm... Credo di avere la soluzione.

Andrò io.

Dopo essersi gettato un'ultima occhiata intorno il folletto apre le sue ali nerastre e spicca il volo, cominciando a salire, fino ad arrivare davanti la porticina di legno aperta. Dopo aver dato un veloce sguardo all'interno, più o meno all'altezza del suo ventre comincia a comparire una lunga corda d'ombra, che va allungandosi sempre di più, stretta tra le sue mani. Poi il folletto si rivolge ad i compagni più in sotto per rassicurarli.

Ad esso entro qui dentro per cercare un punto dove fissare la corda, Così poi Lylltaja potrà arrampicarsi. La corda continuerà ad esserci fin quando la terrò tra le mani.

Spoiler:  
Prova di osservare oltre la porticina in legno -5, se non ci sono sbagli regolistici o obiezioni dei compagni mi sto avventurando nel vano della porta di legno, corda di 16 m in una mano e spada bastarda nell'altra, per trovare un punto al quale legare attorno la corda.
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Coricandomi Brulna sulla schiena e dicendogli di aggrapparsi bene,

mi avvio nell'angusto corridoio...

Spoiler:  
compio una prova di ascoltare +5 per udire qualche voce vicina per decidere la direzione nel corridoio, altrimenti prendo la strada pendente verso l'alto, altrmienti tira un d20: se pari a destra se non a sinistra xD
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@ Althea, Dan e Xanathos

Dan si allunga oltre la porta, lì il caos è totale a causa di grandi colonne in legno che sono crollate, causando un gran numero di danni, una di queste e ben fissata nella parete ed adatta per aiutarlo a mantenere la corda di tela d'ombra.

Xanathos nel frattempo mantiene salda l'altra estremità e la guerriera può lasciarsi andare sulla corda tesa ed iniziare la salita.

Dan abbandona la spada che in uno sbuffo polveroso svanisce, per poter tenere con entrambe le mani la corda ora pesante.

Lylltaia avanza, la tela è leggermente appiccicosa e questo l'aiuta, infine raggiunge l'estremità e con uno sforzo si tira su.

- Forza ora tu, giovane ninfa. -

Urla la donna dall'alto facendo un gesto per invogliarla. Possibile che abbia abbozzato un sorrisetto?

@ Sigfrido

Con le orecchie teste senti un leggero scricchiolio e ti muovi in quella direzione, l'angolo del corridoio che un tempo svoltava a destra, ora è un profondo baratro.

Due metri più in basso una colonna è conficcata nelle pareti e sopra vi poggia un tavolo apparentemente stabile, disteso sopra vi è il possente Gadra, figlio del capitano Grad, svenuto ma si muovo e sta per riprendersi.

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No, io non salgo rispondo alla donna dopo aver riflettuto un attimo.

Ornlu non riuscirebbe, e non posso lasciarlo qua da solo concludo prima di iniziare a tornare indietro.

@DM:

Spoiler:  
Porca *******! É la terza volta che devo rifare perchè mi si sconnette! Uff. Comunque scusa per il ritardo e per la brevità (dovuta anche, in questo caso, a sti problemi), ma è un periodo infernale
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Gadra mi senti?

Aspettando che il soggetto mi risponda osservo attentamente le condizioni della colonna per valutarne meglio la stabilità e vado alla ricerca con gli occhi

di qualsiasi cosa possa servire da valido appiglio per poi poter tirar su il "bestione"

Spoiler:  
prova osservare +5 e quoto brutalmente ilmena: anche io è la sec o terza volta che riscrivo ma la connessione caput... -.-
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