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[Idriu] - Naufragio Tempestoso


Idriu

Messaggio consigliato

Non resterà da solo

dico ad Althea

rimarrò io qui sotto con lui. Tu prosegui pure in alto.

e dicendo questo stiracchio la corda che tengo tesa a quattro mani, per incoraggiarla.

Inoltre non sono sicuro che voi siate in grado di reggere il mio peso sulla corda

E poi posso esplorare il piano terra e capire meglio chi è questa gente...

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@ Sigfrido

La colonna è ben piantata sulle pareti e appare stabile, la discesa sarebbe possibile e vari appigli, come le porte ed altri colonne si prestano a fissare un corda.

Al richiamo del compagno, il grande Gadra spalanca gli occhi in un lampo, poi con un colpo di tosse si tira dolorante a sedere.

- Ahahah, che sbalzo! Aegir mostra tutta la sua furia, ne vero? Ahah...

@ tutti

Spoiler:  
Per gli altri aspetto mena ^^

Non vi dovete affatto preoccupare, è per tutti un periodo incasinato :D

Poi è odioso quando perdi il post, t'incazzi per un ora sana ^^

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N-no, Xanathos, figurati, vai su tu; tanto ti reggeranno sì, sono forti. Poi più che altro non resterebbe con te Ornlu, ti ha appena conosciuto, dopotutto... vai tu, vai tu, io rimango qua sotto più che volentieri

Non voglio addentrarmi ancora più all'interno di questa cosa, mi mette un po' soggezione... poi con tutti questi sconosciuti e senza il mio Ornlu...no no, rimango qua, e se riesco a uscire tanto meglio...

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Il fragore della tempesta penetra oltre il legno scricchiolante, che riempiono le sale della nave di rumori sinistri e inquietanti.

Il rombo assordante d'un tuono caduto molto vicino scuote la struttura e gli animi dalle fondamenta.

@ Xanathos, Dan e Althea

Althea, decisa a non salire lascia il posto ad Xanathos.

Lui annuisce. - Allora vado io -

Conficca gli artigli enormi nel legno, mentre con le braccia umane si regge alla corda e inizia la salita, come gattonando sulla parete, aiutato da Dan e la vichinga che reggono la fune.

- Può essere spiacevole, ma non è sventura... la sventura non esiste... Hehe, giovane folletto. La tua domanda è tanto semplice quanto complicata dovrebbe essere la sua risposta... ecco il tuo amico. -

Dalla porta spuntano i grossi artigli neri e i due si precipitano a tirarlo su, notevolmente affaticato.

- Mi fa piacere avervi con me. -

Dice Lylltaja tirandosi in piedi.

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Che strana gente... Tra l'altro è sono i primi umani che incontro disposti a fidarsi incondizionatamente di esseri come me e Xanathos.

Dan assentisce leggermente confuso alla risposta ricevuta dalla vichinga, e poi sorride alla sua successiva affermazione.

Sono contento di poterti aiutare. Ma ora dicci, come mai sei voluta salire qui?

Intanto la corda, che il folletto aveva lasciato cadere subito dopo la risalita di Xanathos, si dissolve poco prima di toccare terra.

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@ Dan e Xanathos

Lylltaja si ravviva i capelli guardandosi attorno. Oltre le colonne cadute si vede una porta, bloccata, mentre un altra parete è in parte sfondata, un piccolo passaggio per Dan e la donna, ma troppo piccolo per Xanathos.

- Senza di voi non sarei arrivata qui, quindi non credo altri c'è l'abbiano fatta prima di noi.

Dobbiamo spingerci verso l'interno e trovare chi ha bisogno di noi. -

Si avvicina alle colonne crollate e tenta di sollevarne una con tutte le sue forze.

Proviamo... di qua?

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@ Sigfrido

- Hai ragione, non vè tempo per riderci su oltre! -

l'uomo si tira velocemente in piedi, ma un tremito della tavola che lo aveva salvato lo mette allerta, deve fare molta attenzione per non precipitare nel profondo baratro.

Sigfrido nel frattempo si adopera per aiutare il compagno esaminando la zona concentrato. Un primo passetto, non più largo di trenta centimetri è raggiungibile due metri più in basso rispetto al bordo da cui si sporge, da lì con un po' di fortuna e un salto si può raggiungere la colonna che reggeva il vichingo.

L'analisi viene interrotta da che battendo forte con la mano sulla spalla tenta di richiamare l'attenzione del compagno.

- Hai sentito? Hei Sigfrido, ascolta! -

Troppo assorto sigfrido non aveva sentito nulla, fino a quel momento. Ecco affacciarsi dal sottofondo del vento latrati furiosi e sconnessi, provenienti da bocche irte di denti e bava.

Sigfrido e gli altri riconoscono all'istante i versi, uditi più volte. Si trattava dei laceracarne, dinosauri che hanno catturato e tenevano in gabbia per le loro succulente uova, nello schianto dovono essere fuggiti dalle gabbie e, indirizzate da un ottimo fiuto, si stavano avvicinando a gran velocità dall'altra parte del corridoio.

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@ Dan e Xanathos

I tre afferrano saldamente la prima colonna ed al segnale cominciano a sollevarla. Uno sforzo immenso e questa si solleva di qualche centimetro, quanto basta per lasciarla andare e farla rotolare.

Dopo il primo immenso sforzo, il resto del lavoro si rivela più leggero, solo qualche trave incastrata da spostare, dopo poco la porta è libera.

- Allora ci dividiamo per ora, folletto vieni con me? -

Dice l'affascinate donna pulendosi la fronte dal sudore, poi si accovaccia e passa attraverso il buco nella parete.

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Una volta resomi conto della situazione capisco che sicuramente la tavola su cui è appoggiato il compagno è inadeguata per supportare tutti e tre ed io non abbandono nessuno!

Gadra arrivano i laceracarne, ce la fai a saltare e a venirmi a dare man forte intanto che li tengo a bada un po'?

In caso tu non ce la faccia preparati a prendere Brulna al volo, non voglio che si faccia male

Brulna: non sei in condizioni di combattare, ce la fai a fare un eventuale sforzo?

Spoiler:  
In caso Gadra mi dica che prova a venire io estraggo la mia spada a due lame e preparo l'attacco occupando il corridoio: tra loro e Brulna

nel secondo caso prendo Brulna e con tutto l'aiuto che riesce a darmi la lancio verso Gadra e poi mi preparo all'attacco

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@ Sigfrido

Sigfrido osserva Brulna scuotere la testa. Ha perso ancora più colore dal viso, sul quale ancora gli scendono lacrime silenziose per l'amato.

- Da sola no, non mi reggo in piedi. -

- Non c'è più tempo... Pronto Gadra? -

- Pronto, scagliamela. -

Sigfrido lancia la compagna che piano si solleva in aria e atterra abbracciata al grande vichingo.

La tavola ha un tremito e la colonna su cui regge scivola leggermente riducendo l'appiglio, ma reggendo ancora il peso dei due.

- Si tranquillizzi, signora.

Sigfrido, temo di non poterti dar manforte in questo scontro, non posso lasciala qui in codesto stato. -

Ecco giungere il ringhiare, Sigfrido si volta senza il tempo di rispondere e estraendo la grossa spada doppia.

In fondo al corridoi appare artigliando il legno il primo di loro, un piccolo quadrupede ricoperto di scaglie acuminate e virulente, avanza d'un passo mentre oltre compare il secondo.

@ Xanathos

Deve accovacciarsi per passare oltre la porta parallela al pavimento.

Sa sala è completamente buia, non vi sono punti in cui la luce riesce a filtrare ne lanterne. Un enorme quantità di oggetti rende difficoltoso il cammino, su quello che ora è il soffitto vi è l'unica porta, si trova a circa un metro oltre la sua testa.

@ Dan

Il folletto segue donna e s'insinua nel buco nella parete.

- Ci troviamo in una cucina, potrebbe esserci qualcuno qui... -

L'ambiente è labirintico, mobili e oggetti di ogni sorta sono stati salzati e rendono comlicato esplorare la grande stanza poichè molti di loro ostruiscono il passaggio.

- ... Allora, spero tu abbia il tempo di raccontarmi un po' chi siete, e presto avrai anche tutte le risposte, non preoccuparti. -

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Mmm... vediamo un po'...

mormoro, mentre frugo tra gli oggetti a terra in cerca di qualcosa di utile

meglio che cerchi io finchè posso, prima che l'intera nave cadda in pezzi

Spoiler:  
Cercare +4 per trovare oggetti di valore o utili. Ah, ricorda che ho scurovisione :)

dopodichè inizio ad accatastare le rimanenti cianfrusaglie, in modo da fare una montagnetta sotto la porta sul soffitto.

Così ce la dovrei fare...

Quindi prendo la rincorsa, e salto in alto per aprire la porta, e poi salire.

Spoiler:  
Saltare +3
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@ Xanathos

Xanathos solleva accuratamente le cianfrusaglie gettate in terra, si tratta soprattutto di ciotole di creta, la maggior parte in frantumi.

Solleva un vaso più grande e qualcosa luccica nell'oscurità mentre percepisce un odore metallico e pungente. Ad una seconda occhiata s'accorge che il riflesso proveniva da una macchia scura, viscosa e densa. Sangue.

Xanathos inizia subito a scavare con grande impeto, scaglia per aria quei cocci.

Dopo aver ribaltato buona parte del pavimento, ecco un piccolo piede.

Xanathos si fionda e solleva dalle ciotole infrante il corpo d'un ragazzino. E' svenuto e ha perso molto sangue dalla testa, ma ancora vivo.

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