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Cani nella vigna: "di di si o tira i dadi"&"Alzare il sopracciglio"


Steppenwolf

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Prima di tutto scusate l'OT ma intervengo per chiarire alcuni punti.

Cani

Regola: "di di si o tira i dadi".

GM: Marco Jebedia e Elias hanno finito con quell'esorcismo vero?

Marco: Si! Elias va in piazza e vede Mary Jane che bacia, di nascosto dietro la chiesa, il cugino - di Elias -. Mi segno Mary Jane nelle relazioni e le do 3d6, è la donna che amo, mentre Marcus, mio cugino, è un famigliare quindi è in automatico una relazione 1d6, ma credo che potrebbe essere interessante vedere cosa ne verrà 2d6.

No, no. :) In Cani il giocatore non prende il ruolo di GM. Marco può dire che va in cerca di Mary Jane ma non può inventarsi dov'è e cosa sta facendo, che è compito del GM e solo lui.

Il GM potrebbe negare l'affermazione a meno di alzare il sopracciglio. La regola del sopracciglio dice che qualsiasi giocatore può "negare" in un qualsiasi momento un evento introdotto nella fiction, il parametro è estetico ovviamente. Diventa ovvio che qualcuno che ogni tre per due "alza il sopracciglio" non ha voglia di giocare, così come il gioco non è fatto per quello, ma nel caso sopra descritto non è possibile negare nulla, a meno di non voler giocare a rompere le scatole al prossimo per puro gusto.

.

Non esiste la regola del sopracciglio o del veto nella maniera in cui tu la esprimi, ma in altro significato (che magari potrò esporre con calma in topic apposito). ;) Non è un potere dato ad un giocatore ma l'obbligo degli altri a controllare che tutti si divertano.

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Si in effetti l'esempio è sbagliato.

Riportiamo cosa dice il manuale per tutti e due le cose, sulla prima non ho afferrato, sulla seconda credo ci sia un problema di sintesi e parole errate nel descirvere cosa sia direi che si fa prima.

di di si o tira i dadi

In ogni momenti del gioco tira i dadi o di di si.

Se non c'è una posta in palio, devi semplicemente assecondarli. Se chiedono informazioni, dagliele. Se vogliono che i personaggi vadano da qualche parte, sono lì. Se vogliono qualcosa è loro.

Ma ancora più chiaro è a pagina 6

TU sei il game master e questo significa che tu non hai un unico personaggio: tu controlli tutto il resto. Tu controlli tutti i personaggi secondari e gli antagonisti, tu hai l'ultima parola sugli scenari immaginari dove l'azione si svolge. Tu imponi il passo, spingi i Personaggi in conflitti e crisi e descrivi le conseguenze delle loro decisioni.

Direi che è chiaro e che ho proprio sbagliato esempio. Chiedo scusa agli interlocutori.

Per il secondo regola del sopracciglio, appena trovo la pagina la posto, così risolviamo problemi e dubbi. Intanto ringrazio Simone.

[edit]

Non l'ho trovato (se me la trovi tu la pagina vediamo un po' di riportare cosa c'é scritto), ma ora vediamo di vedere se proprio mi ricordo male o è una roba che non ho capito.

L'esempio sballato e la fretta nel rispondere non hanno aiutato nella spiegazione.

Anzitutto non è un portere dato ad un giocatore, è una "potere" che è dato a tutti i giocatori, questo l'ho scritto.

Il veto in casi è un modo per una qualsiasi persona seduta al tavolo di dire "hei questa roba non ci sta per niente", o in alcuni casi "hei! questa roba mi fa un po' ribrezzo, non mi trovo a mio agio".

Può essere usato in vari casi, i casi comuni sono quelli del tipo "hei ma Marion non era a casa di Jebedias? Come fa ad essere qui pochi secondi dopo?", a me è capitato in una partita dove il dialer del sovrannaturale era settato basso e c'era una descrizione, in un rilancio di come il cane schivasse la pallottola, ho alzato il sopracciglio e ho chiesto di rivedere il contenuto del rilancio in maniera che potesse adattarsi al livello di sovrannaturale.

Di fatto non serve per negare un affermazione, o meglio serve come strumento estetico per il giocatore per poter dire: hei! sta roba non ci sta.

Corretto? Ti risulta?

P.S.

Simone, la prossima volta, per favore, evita l'OT e fai un nuovo topic, i topic sono gratis pure qui :)

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Dunque sul "di' di sì" penso siamo d'accordo.

Veniamo alla famosa vicenda del "veto". Quello che tu dici è essenzialmente esatto anche se incompleto.

Intanto il riferimento è quello di pagina 64.

Copio alcune parti salienti:

....la cosa da osservare in gioco... [è] piuttosto chi non è soddisfatto di ciò che il gruppo sta facendo. Il Giocatore che disapprova.... è il Giocatore di cui dovete seguire le indicazioni. Il Rilanci ecc. di tutti dovrebbero essere conformi agli standard del giocatore più critico.

Bene questa è la regola.

Adesso: a chi è rivolta questa regola?

Non è rivolta al Giocatore più critico, ma a tutti gli altri!

Lo spirito della regola è "controlla che tutti si divertano e se qualcuno non si diverte chiedigli perchè e cambia il tuo giocare in modo che si diverta anche lui".

Se Aldo, Bruno, Carlo e Dino si trovano per giocare, è vero che Dino può alzarsi e contestare i rilanci di Aldo se non gli vanno bene. Ma non è obbligato. Qualsiasi reazione negativa da parte di Dino anche se non esplicitata (il famoso sopracciglio che non deve essere attivo) deve fare scattare una molla in Aldo, Bruno e Carlo e far sì che essi si rivolgano a Dino chiedendogli "cosa c'è che non va?".

Ovvio che se Dino dice qualcosa tanto meglio, e da qui deriva il discorso sul veto, che però di suo è incompleto perchè non tiene conto del fatto che il ruolo attivo di controllo sullo stato d'animo di Dino deve essere suo.

Perchè faccio questa distinzione?

Innanzitutto parlare di veto implica un potere attivo di proibizione. Sostanzialmente con il termine "veto" la regola è diventata: "se non ti va bene qualcosa lo puoi proibire" (che , si badi bene, non è del tutto sbagliato). Ma il primo dovere del giocatore non è controllare se il rilancio altrui è divertente (anche perchè è qualcosa che deve essere naturale, non autoimposto per verificare se passa o non passa), ma valutare se gli altri si stanno divertendo.

In altre parole, parafrasando JFK:

"non stare a controllare se il tavolo ti fa divertire, controlla se sei tu a far divertire il tavolo".

Spero di non aver fatto troppa confusione e di non essere stato eccessivamente logorroico... di mattina crollo dal sonno :)

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Simone

anzitutto grazie nuovamente... però c'è qualcosa che non mi torna, sono certo di aver letto sul manuale in merito "all'alzata di sopracciglio"... quello che citi tu è il paragrafo sul compito del GM... boh, ho me lo sono immaginato, cosa possibilissima, ma meglio andarmi a rileggere il manuale.

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E' appunto quel paragrafo quello sull'alzata di sopracciglio.

Sostanzialmente nel momento in cui Aldo, Bruno o Carlo notano che Dino (o un altro fra loro), con il linguaggio del corpo fa capire che "questa non mi convince" è il momento di interrompere e cambiare il rilancio, la veduta, etc.

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E' giusto dire grazie a chi ti da una mano :) sopratutto quando questo può aiutarti a divertirti di più.

Stavo ripensando alle casistiche delle partite che ho fatto, una decina e a come l'impatto di aver sbagliato l'interpretazione della regola avesse sballato le cose. Fortuna vuole che, in effetti praticamente non la si è usata praticamente, gli unici casi che mi son venuti in mente erano quelli legati al gioco.

Del resto nelle tre quattro demo che ho fatto demo, spesso mi son trovato di fronte a giocatori non abituati ad avere così tanta "libertà" - alcuni proprio al liite del Mother may I -, quindi mi è andata bene diciamo.

Direi che buona norma e regola è andarsi a rileggere il manuale quando si pensa di giocare, male non fa :)

Se sei daccordo e nessuno ha domande in merito, direi che la discussione ha esaurito i suoi scopi e possiamo chiuderla.

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