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Fiammingo - Un Mondo Senza Luce - Pathfinder


Fiammingo

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Inviata

L'acqua era scura, nonostante la bella giornata, e completamente calma. Sulle lievi increspature della superficie si tingevano di sfumature dorate, toccate dai tiepidi raggi di quel sole stanco, che lentamente scivolava verso le Montagne Pietrose. Ancora qualche ora, e sarebbe scomparso del tutto dietro il cupo massiccio. I monti Gansher, sulla destra, sembrano voler catturare per forza l'attenzione, i loro dorsi irti e sconnessi sembrano protendersi nel campo visivo fino a riempirlo completamente. D'altronde, a parte lo stesso lago di Skotha, non v'è nulla di degno di nota. Tutt'intorno, l'altopiano di Storval offre alla vista la sua desolazione fino a perdita d'occhio, unica distrazione alcune altre catene montuose. Non cresce quasi nulla in questo luogo, a parte qualche rado arbusto. Tribù nomadi di predoni attraversano queste regioni, ed enormi creature giacciono nelle zone più cupe in attesa di un pasto degno delle loro fauci, i metabolismi rallentati per placare le necessità fisiologiche. I nascondigli vengono loro offerti dalle numerose depressioni che sembrano essere state scavate da antichi giganti.

Sei figure si stagliano lungo la riva del largo lago, uno dei pochi luoghi in cui erbe, cespugli e anche qualche albero riescono a sopravvivere. Su un lato, un umano dalle belle vesti, in contrasto con la sua natura umile, monta un cavallo dal manto fulvo. Porta i capelli mori tagliati corti e ben curati, come si addice ad un elegante servitore. E' leggermente proteso verso destra, come a voler stare più vicino al nano che monta lo scuro cavallo fermo accanto al suo. Questa seconda figura è vestita meglio della precedente, ed è più robusta. L'eleganza delle sue vesti sembra quasi oscurare i suoi tratti tipicamente nanici, creando un distacco con i suoi perlopiù rudi compagni di razza. Un po' più in là, su un terzo cavallo, un uomo dal tremendo aspetto, volto e corpo modificati in versioni orrende dell'originale, osservava il lago con entrambe le sue coscienze. Si distrasse quando da dietro di lui la donna che aveva trasportato scese dalla cavalcatura, facendo svolazzare le vesti che indossava. Era praticamente oggettiva la bellezza di quell'umana, i corvini capelli ed il corpo incantevole erano la giusta cornice per il suo volto perfetto. Sembrava impossibile pensare che una simile creatura potesse maneggiare con tanta letalità un'arma. Il dottore scostò da lei lo sguardo, e lo posò sull'enorme ragno che sostava poco distante, esattamente alla distanza che gli stessi cavalli ritenevano sicura. L'enorme creatura era contemporaneamente mostruosa e magnifica, temibile ed ammirabile. Sopra di essa, un altra cupa figura osservava il lago dalla sua maschera demoniaca. Costui li aveva portati qui, tutti, con la promessa di un nuovo mondo, di nuove conquiste, di mezzi.. E loro si erano fidati delle sue promesse, delle promesse di uno degli Spettri. Oltre l'Eidolon, un cavallo nonmorto dalla pelle incartapecorita ed in alcuni punti strappata, sosteneva sugli scheletrici arti un ultimo umano, coperto da una nera tunica e dal volto coperto dal cappuccio. Anche costui scese dalla montatura, e si avvicinò all'acqua per osservarne la superficie più da vicino. Dalle narici della sua inusuale cavacatura uscì uno sbuffo di vapore.

Il gruppo era giunto qui inseguendo parole sfuggenti, pronunciate da un altro Spettro, tradotte da una pergamena prima che bruciasse da sola.

Sotto Chorak giace la mappa che condurrà il giustiziere a distruggere Akalekt, e le speranze...

Nulla di più era stato tradotto, ma si trattava di una via da seguire per forza, una via che forse poteva condurre alla reale locazione dell'antica arma Argentea.

Dinanzi a voi, al centro del lago, un'isola pietrosa sembra emergere dall'acqua come la prua di una nave affondata. Le sue rocce sono completamente bianche, nettamente in contrasto con il resto della regione, caratterizzata da scure formazioni pietrose. Anche da qui, nonostante le centinaia di metri di distanza, si poteva scorgere chiaramente una grossa struttura bianca, come adagiata nella roccia, ed una grande entrata nel sottosuolo, nera più della notte più cupa.

''Sapevate che questa regione è anche popolata da diverse tribù di giganti? Abitano le montagne, in effetti potremmo essere più vicini di quanto pensiamo ad un loro villaggio. Quella stessa tomba, la tomba di Chorak, quella di cui si vede l'enorme entrata, è un'antichissima costruzione realizzata dai giganti. Loro stessi, i giganti, sono convinti che sia l'ultimo resto della fiorente società caduta che un tempo governava questi territori. Tuttavia, sembra che nessuno sia mai entrato lì dentro per verificarlo. In effetti, dicono che chi ci provi venga accolto con massi e balestrate. Tutto a misura di gigante, ovviamente. C'è da augurarsi che non occorra entrarci.." La voce di Devis, l'umano che serve il nano, interruppe, per l'ennesima volta dall'inizio del viaggio, il silenzio.


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Inviato

"Il solito menagramo! Potremo sempre usare il tuo corpo per verificare la tua tesi, se necessario." commentò Yusara, sistemandosi i capelli: le punte erano già leggermente unte, nulla di che stupirsi tenendo conto del suo compagno di viaggio, quel professore folle, tuttavia detestava essere in disordine. Estraesse dallo zaino un piccolo pettine, che bagnò con un po' d'acqua della borraccia, e prese a spazzolarsi. non come un bagno, ma sempre meglio che niente pensò tra sè e sè.

Nonostante sembrasse distratta, stava esaminando con attenzione le rive del lago, nella speranza che i suoi compagni decidessero finalmente di accamparsi. "E adesso il nostro Nazgul-guida cosa ci consiglia?" concluse con tono acido, per nascondere la stanchezza.

Inviato

Silvier fa un profondo sospiro. "Devis...Le tue idiozie tientele per te, per favore." Detto questo smonta da cavallo e si guarda attorno. Dopo essersi sgranchito un po' le gambe si rivolge allo Spettro "Bene, Vostra Oscurità, ammetto che mi è giunto in mente lo stesso interrogativo espresso dalla signorina: ora che siamo qui, cosa dobbiamo fare?"

Inviato

Nel quieto silenzio del lago, a fianco dell'oscura aracnide, lo Spettro senza voltarsi verso gli altri sibilò con una voce d'oltretomba: "Ora farò in modo che passiate sull'altra sponda..."

Tuonando malevole parole arcane che parvero salire dalle viscere della terra, incrociò le braccia davanti a sé, per poi sollevarle in alto con le mani che sembravano voler strappare il cuore del cielo stesso. E al compimento di questo breve rituale, l'enorme forma mostruosa di Unwelianth, il ragno, si dissolse in una nube nera che ascese e si divise in tre parti. Esse, a loro volta, ripresero consistenza fino a formare ciascuna un orrendo insetto simile ad un'infernale vespa ronzante.

Ognuna di esse era grande tre volte un uomo. Tar-Ulair volse lo sguardo ai suoi compagni di viaggio senza dire nulla, mentre una delle schifose vespe si posava accanto a lui consentendogli di salirle in groppa e le altre due si posavano vicino agli altri membri del gruppo lì presente.

Inviato

I cavalli, quelli normali, nitrirono furiosamente e tentarono di darsi alla fuga alla vista di quelle creature, ma vennero placati, seppur a malapena. Devis appariva molto preoccupato, guardava gli orridi insetti giganti con incertezza. ''Non sarà pericoloso volare su quei.. cosi?'' Le vespe apparivano relativamente tranquille, ogni tanto agitavano le grandi ali come fossero ansiose di prendere il volo. I loro enormi occhi compositi parevano guardare tutto intorno con impazienza. Zoun prese la parola: ''Come facciamo con le nostre cavalcature?'' Disse posando la mano sullo scheletrico muso del suo cavallo.

Tutto sommato, tre vespe potevano bene portare due persone ciascuna, in modo da permettere a tutti di raggiungere l'isola in un solo viaggio.

Inviato

Ottimo, ora devo pure salire su un insetto gigante... i miei compagni di viaggio mancano proprio di gusto pensa Yusara. Con lentezza ripone il pettine, si lega i capelli in una treccia puntantoli sulla nuca spero che in questo modo non si sporchino toccando quella vespa e con estrema grazia si accomoda sull'animale.

Partiamo dunque: vorrei stare su questo "coso" il meno possibile! commenta ricordando la coppia di stalloni neri che avevano rubato lei e Shigure per la sua fuga.

Inviato

"I cavalli", rispose Tar-Ulair sibilando all'uomo incappucciato mentre si alzava in volo, "possono essere facilmente trasportati, se credete d'aver modo di cavalcare dentro una tomba..."

Inviato

Silvier si avvicina ad una vespa ed allunga una mano verso l'insetto, come se volesse toccarlo, ma poi cambia idea. "Davvero impressionanti questi esseri. Devis, renditi utile una buona volta, aiutami a salire." dice rivolgendosi al suo servitore. Wow! Queste vespe potrebbero essere addestrate a dovere ed essere usate come mezzo di trasporto a pagamento! Potrebbe rivelarsi un investimento vantaggioso la cattura di qualcuno di questi esseri. Dovrò chiedere a quell'idiota di Devis qualche informazione in più su questi insetti prima o poi

Inviato

Il chirurgo era rimasto in silenzio per tutto il tempo, assorto nei suoi pensieri, con il volto seminascosto dalla maschera un metallo che gli giungeva fino alle narici chirurgicamente asportate. Nonostante il petto pressoché nudo non sentiva freddo... effettivamente non sentiva sensazioni sulla pelle da un bel po' di tempo.

I suoi pensieri stavano vagando sui più disparati soggetti, ultimo dei quali la loro missione. A lui non interessava minimamente libera il Dio, creatura o qualsiasi cosa fosse che volevano gli altri, lui non desiderava conquistare il mondo... troppa fatica, troppe responsabilità. A dir la verità nemmeno era convinto che ci sarebbero riusciti.

No... a lui interessava maggiormente il corpo della ragazza che viaggiava con loro... non a caso le aveva proposto di viaggiare sul suo cavallo.

I suoi occhi perennemente spalancati dalla mancanza di palpebre si posarono su di lei mentre il suo pensiero vi vagava. Non vedeva la candida pelle ne la bellezza del volto. No... lui vedeva direttamente i muscoli sotto di essa, i tendini e le arterie che pulsavano. Desiderava sezionarla... lo desiderava ardentemente, ma non mosse un muscolo, non disse una parola. Aveva come l'impressione che se anche avesse provato solo a chiederle il permesso si sarebbe trovato con una spada infilata nel cuore... e per ora purtroppo ne aveva solo uno!

Con movimenti lenti e poco fluidi scese da cavallo e si avvicinò ad una delle grandi bestie volanti, quella su cui era salita la ragazza.

Non ti dispiace se continuiamo assieme vero? Ormai... sorrise, la sua voce era graffiata e roca, nonostante il sorriso difficilmente potesse apparire sotto la gorgiera metallica.

Non sollevò alcuna obiezione al volare sul dorso delle vespe... non era mai stato di troppe parole e discutere ora sarebbe stato inutile e controproducente...

Khitan nel frattempo sonnecchiava...

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Descrizione:

Spoiler:  
Nella sua forma originale ha l'aspetto di un mostro più che di un umano.

La pelle è coriacea, di un violaceo infetto, indurita da anni di esperimenti. Il volto è scavato, scarnificato ed alieno. Privo di palpebre, asportate chirurgicamente, e di capelli, privo di naso, asportato allo stesso modo delle palpebre, e di labbra. I muscoli sono in bella vista, sotto una pelle troppo tirata, presenta diversi innesti di metallo infissi nella carne stessa. Solitamente indossa vesti lunghe e corpetti di pelle che gli lasciano libero il petto, le braccia e le spalle per avere più superficie in cui iniettarsi i propri reagenti. Il colto è perlopiù nascosto da una maschera di metallo.

Inviato

Veramente Silver poco fa mi ha espresso il piacere di poter intrattenere una coversazione con voi ed ormai è effettivamente tempo che socializziate anche con altri. risponde minacciosa Yusara: è stanca, sporca, in groppa ad un gigantesco insetto e con un essere deforme che le fa le avance... che venga un gigante: ha proprio bisogno di far soffrire qualcuno per ritirarsi su il morale.

Inviato

Ecco, Mio Signore, metta il piede qui e... Oooff.. Un.. Piccoloslancio... Ehf. Fatto, è a bordo Devis aiutò per come poteva il suo padrone a salire sulla vespa che attendeva dinanzi a loro, poi si rivolse allo Spettro Scusi, ma non sarebbe meglio utilizzare delle cavalcature un po' più.. modeste per attraversare il lago? Voglio dire che se è vero quanto detto dalle leggende, con creature volanti di minori dimensioni avremo più possibilità di schivare eventuali.. Sassate a misura di gigante.. Parlò con indecisione, quasi intimorito da quella che poteva essere la risposta dell'Oscuro Signore.

Inviato

Attraversato da un vago desiderio di strappare la lingua al goffo Umano, dal dorso del mostruoso insetto su cui era seduto, lo Spettro tagliò con la voce il ronzio delle ali e rispose: "Se sei capace di richiamare creature volanti di tuo gradimento e abbastanza forti da sostenere il tuo peso, avresti potuto farlo, Umano. Altrimenti risparmiaci le tue patetiche lamentele."

Così dicendo, Tar-Ulair diresse l'immonda vespa verso la destinazione, imponendole di rimanere alla più bassa quota possibile.

Inviato

"Devis, è mai possibile che tu riesca a dire solo scempiaggini?" dice Bearskull sgridando il suo gregario. "Mi scuso a nome del mio servitore, Mastro Spettro, certe volte penso che dovrei tagliargli la lingua.". Dopo essersi scusato con lo Spettro, Bearskull si rivolge ai suoi compagni "Bene: con chi avrò l'onore di volare?"

Inviato

Sirak rimase immobile ad osservare la donna alla sua risposta. Tutti i muscoli del corpo si tesero in un involontario spasmo di rabbia. Odiava essere rifiutato, in ogni maniera possibile. Sentì qualcosa muoversi dentro il proprio corpo, come una forza oscura che desiderava uscire e far pentire quella donna del suo rifiuto.

Non ancora...

E quella voce nella sua testa? La sentiva spesso dalla prigionia ma ancora non aveva compreso di cosa si trattasse. Forse era il segno del suo progressivo avvicinarsi al rango di dio?

Respirò profondamente e sorrise sotto la gorgiera metallica.

Come desiderate Milady... un'affettata gentilezza nella sua voce, macchiata da una falsità appena apparente.

Si voltò quindi e si diresse, con quella sua andatura particolare, verso Beraskull.

Sarò io il tuo compagno.

Non era una proposta, non era un ordine... era una semplice affermazione.

Inviato

"Molto bene, Dottore. Sarà un vero piacere viaggiare con un uomo di scienza erudito come voi." dice Bearskull sorridendo lievemente. Di tutti proprio il mostro mi doveva capitare? Avrei preferito viaggiare persino con quel deficiente di Devis!. Cercando di non far trapelare i suoi veri pensieri, Bearskull si sposta un po' in avanti e (sempre sorridendo) dice "Ecco, Dottore, salga pure"

Inviato

La carne delle enormi vespe era morbida al tatto e sulle gambe, ricoperta da spessa peluria bionda e nera. Chi sedeva dietro un altro passeggero poteva sentire sotto di sé l'ansioso pulsare del grosso pungiglione dell'animale. Un ingente quantità di polvere si sollevò da terra quando con un furioso battere d'ali le vespe si sollevarono da terra e presero a volare sull'acqua, verso l'isola. A destra, la vespa cavalcata da Bearskull e Sirak volava più in alto delle altre, a circa quindici metri dalla superficie. In centro, Tar-Ulair e Zoun sedevano sulla bestia che si teneva più in basso. A sinistra Yusara ed il terrorizzato Devis volavano sull'ultimo animale. Il servitore si voltò un momento a guardare i cavalli, lasciati legati in attesa di un secondo viaggio.

Volarono senza problemi per più di trecento metri, quando la enorme apertura nel terreno, completamente nera, circondata da candide colonne. A quel punto, la colonna si tinse di bianco in due punti, e poi in altri due. Pochi istanti e tutto fu chiaro. Quattro enormi massi, delle dimensioni di quasi metà vespa, schizzarono dal cupo foro verso gli animali. La vespa più in alto e quella a media altezza vennero bersagliate dai colpi. Entrambe con un'agile manovra riuscirono a scansare i primi due colpi senza rischiare di disarcionare i propri passeggeri. Yusara e Devis rischiarono di cadere quando la loro cavalcatura, per evitare il secondo colpo, virò bruscamente a destra e poi verso l'alto. Per fortuna, riuscirono a reggersi alla spessa peluria, seppure Devis dovette sforzarsi molto per sollevarsi di nuovo e sedersi normalmente. L'animale che portava Silvier e Sirak, invece, venne colpito dal secondo colpo, e prese a piroettare in aria, verso il basso, stordito. Poi prese a battere le ali furiosamente, e tornò in quota. Il dottore riuscì a rimanere in sella, mentre Bearskull non riuscì a tenersi, venne sbalzato dal colpo, e cominciò a cadere. Fortunatamente, la vespa, ripresasi, lo afferrò con una zampa. Appariva chiaro che altri massi sarebbero presto giunti, e forse gli enormi animali sarebbero stati colpiti nuovamente.

Spoiler:  
Avete un turno per fare qualcosa, come se fosse un turno in combattimento normale. Postate tutti anche se non fate nulla. Bearskull può usare un'azione di round completo per tornare in sella.
Inviato

Lo Spettro lanciò un acuto grido quando prese coscienza del vile attacco. Con voce d'oltretomba ordinò ai tre insetti infernali di affrettarsi a raggiungere l'isola, ed essi obbedirono lanciandosi in avanti con tutta la potenza delle loro ali.

La maschera di Tar-Ulair parve assumere un'espressione ancor più crudele mentre egli cercava con lo sguardo i fautori dell'indegno agguato.

Spoiler:  

Percezione +13.

Le Vespe volano a 13,5 m/round (18 m ridotti per il carico medio). Le faccio correre, quindi diventa 13,5 x 4 = 54 m/round.

Inviato

Dannazione! Devis, porti molta sfortuna! Aggrappati saldo alla vespa e cerca di capire da dove arrivino i massi!

Yusara si abbassa sulla vespa, cercando di non perdere la presa, e si guarda attorno, per individuare i potenziali aggressori.

Inviato

Imprecando in tutte le lingue che conosce, Silvier cerca di tornare in sella. "Siano stramaledetti...koron!...tutti i dannatissimi...prasna!...antenati di quei b******i!".

Inviato

Il Dottore gridò di rabbia, un grido che di umano aveva ben poco, più simile a quello di uno di quei mostri giganteschi e terrificanti utilizzati per spaventare i bambini nelle favole dei bardi, nell'essere quasi sbalzato dalla Vespa. La mano istintivamente andò alla sacca con i reagenti. Avrebbe scatenato un inferno di fuoco all'interno di quel maledettissimo buco! Avrebbe arrostito qualunque fo**utissima creatura avesse osato usarlo come bersaglio! Si sarebbe vendicato... oh se si sarebbe vendicato! Li avrebbe bruciati tutti e poi avrebbe giocato ciò che rimaneva dei loro corpi carbonizzati! Li avrebbe utilizzati come materiale per i suoi esperimenti!

No... non ancora...

La mano si fermò prima di prendere le bombe. Ancora quella voce... ma era veramente una voce? Non era forse una sensazione?

Siriak non perse troppo tempo a chiederselo, limitandosi a togliere la mano dalla sacca. Si era lasciato prendere dalla rabbia e dalla foga ma ora era calmo.

Si guardò attorno e vide il proprio compagno in difficoltà. Sotto la gorgiera si fece largo un sorriso.

Aiutalo...

La mano del Dottore si mosse istintivamente, andando a dare una mano a Silver per tornare in sella.

Siriak non era sicuro del perché di quel movimento ma non se ne curò, piegandosi leggermente in modo da avere la possibilità di aiutare l'uomo, mentre con l'altra mano si teneva al meglio alla Vespa per evitare di essere sbalzato da un altro di quei massi.

Aggrappati... disse con quella sua voce spezzata e graffiata rivolgendosi verso Silver per poi spostare la testa e gridare verso lo spettro:

Vedi di far correre questi maledetti insetti!

Non sarebbe morto cadendo in quel lago... non era ancora diventato un Dio e non vi avrebbe rinunciato così facilmente!

EDIT: @DM

Spoiler:  
mi sono dimenticato di dirti quali extracts preparo per il giorno^^

Lv1: 2 Cura ferite Leggere, 2 Scudo, 1 Ingrandire Persone 1 Bomber's Eye ed uno slot vuoto per farmi eventualmente un extract al momento del bisogno

Lv2: 1 Vomit Swarm, 1 Cura Ferite Moderate, 1 Forza del Toro, 1 Fire Breath ed uno slot vuoto per farmi eventualmente un extract al momento del bisogno

Lv3: 1 Volare, 1 Beast Shape I, 1 Eroismo, 1 Cura Ferite Critiche

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