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Inviata

Così è detto nel poema eddico Grímnismál, al XX canto:

«Huginn ok Muninn

fliúga hverian dag

iörmungrund yfir;

óumk ek of Hugin

at hann aptr ne komit,

þó siámk meirr um Munin.»

«Huginn e Muninn

volano ogni giorno

alti intorno alla terra.

Io ho timore per Huginn

che non ritorni;

ma ho ancora più timore per Muninn.»

Era l’alba di un gelido mattino a Midgard. Le montagne, le foreste, tutto era avvolto nella nebbia e nella neve, in un sogno polare e senza risveglio.

Non si vedevano né uomini, né animali, né bestie in cielo e per terra. In alto, fra le nuvole gravide, sulle cime dei monti, un corvo volava. Le sue piccole ali erano intirizzite dal freddo, le sue piume zuppe di neve, il suo becco ricoperto di ghiaccio; eppure volava, testardo, volava contro il vento del mondo che ululava fra le pareti rocciose.

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