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Classici...


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Mi sembrava bella la discussione che stava nascendo tempo fa in un altro topic

Secondo voi, tra i grandi classici (italiani sopratutto, ma anche non, quelli che si studiano a scuola ad esempio), quali sono quelli molto sopravvalutati e quali invece meritano la nomea di autentici capolavori con la quale ce li presentano?

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diciamo che per classici intendo i pilastri della letteratura di una lingua... appunto dicevo quelli che si studiano a scuola... io ti posso dire quali sono alcuni classici italiani (che però conosciamo tutti) o inglesi... per me Joyce è un classico ed è anche una figata, mentre Verga è un classico che non mi dice più di tanto...

Sui Promessi Sposi sono combattuto... non orrendo come dice Aerys, ma di certo non si merita 2 ore alla settimana per 30 settimane nella vita di una persona...

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vediamo...sui promessi sposi quoto aerys , invece anche se molti mi odieranno:-D devo dire ceh adoro la divina commedia(magari è un po antica ma si può tranquillamente leggere, escluso il paradiso, molto astratto e filosofico)

inoltre mi piace moltissimo pirandello (sopratutto le novelle) ...

nella straniera vorrei fare una citazione per eliminare kafka dal programma scolastico....lo ritengo illeggibile.....imho

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vediamo...sui promessi sposi quoto aerys , invece anche se molti mi odieranno:-D devo dire ceh adoro la divina commedia(magari è un po antica ma si può tranquillamente leggere, escluso il paradiso, molto astratto e filosofico)

inoltre mi piace moltissimo pirandello (sopratutto le novelle) ...

nella straniera vorrei fare una citazione per eliminare kafka dal programma scolastico....lo ritengo illeggibile.....imho

la divina commedia la conosco troppo poco, non posso dire niente.

pirandello piace anche a me, soprattutto la sua insistenza sull'idea della "maschera"

kafka è duro come un pezzo di granito però da grande soddisfazione. l'ho fatto in tedesco in maniera approfondita e devo dire che dopo 2 mesi ha incominciato a piacermi, cominciavo a calarmi facilmente nel suo mondo.

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io, non volendomi arrendermi all apparenza ho letto (in italiano) sia il processo che la metamorfosi .... l idea è molto buona (sopratutto nel processo) ma scritta in modo, come dire..."ermetico"(non è un termine appropriatissimo:lol: )

ho capito cmq cosa intendi dire, e ha i ragione. però ti assicuro che se uno ci riflette su un bel po', io a capire kafka sono stato aiutato dal mio mitico profe di tedesco, quello che ci resta dopo una bella lettura approfondita è veramente tanto.

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invece anche se molti mi odieranno:-D devo dire ceh adoro la divina commedia(magari è un po antica ma si può tranquillamente leggere, escluso il paradiso, molto astratto e filosofico)

a me è piaciuta molto...anche se il paradiso l'ho trovato molto pesante e difficile da comprendere...senza una guida (prof) brava non ce l'avrei fatta credo...;-)

bye bye.....:-D

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:teach: la letteratura italiana è bellissima. e soprattutto non esiste solo pirandello... che è perfettamente in sintonia con il mondo intorno. è uno scrittore europeo.;-)

:thumbsup: Dante bisognerebbe leggerlo tutti i giorni.

avete mai ptovato a leggere la vita nova?

svevo se parliamo del novecento. un grande. e guido morselli. sciascia. fenoglio.

e tornando indietro federico de roberto, un autore che è stato dimenticato dalla nostra scuola. che per me rappresenta l'italia meglio di manzoni. ippolito nievo, che viene considerato un minore senza esserlo. foscolo scusate ma io amo anche i i sepolcri.

preferisco il tasso all'ariosto

. la gerusalemme liberata è un meraviglioso poema che non ha nulla da invidiare ai romanzi fantasy :rolleyes:

dimenticavo lo zibaldone di leopardi. e gli scapigliati... ma mi fermo qui. :sleep:

:thumbsdo: di pascoli salvo solo poche cose tipo i poemi conviviali. carducci lo butto a mare.

se volete discuterne sono qui.

certo che a scuola i professori fanno male gli autori italiani, riuscendo a farli diventare pesanti e propongono spesso invece le traduzioni di autori stranieri.

sono sicura che anche in manzoni - premesso che a me non piace e che è diventato il simbolo della letteratura italiana perchè il più grande scrittore cattolico - si possono trovare delle cose positive, letto e discusso in un certo modo. certo, un anno intero su manzoni è esagerato.

mi scuso per l'invasione di spazio. ma mi sembrava che Airon17 volesse discutere di questo...

peace

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"La Divina Commedia" (o senza il Divina, se preferite fare proprio gli arcaici...) è secondo me un'opera avanti mille anni rispetto al suo tempo. Al di là del grandissimo intreccio filosofico-culturale, della metrica sopraffina e di tutto ciò che ben sappiamo, volete mettere che genialata? Tutti sono lì a parlare di amore cortese e donne-angelo, e Dante -TAC!- ci piazza un bel libro di mostri e avventura... :-D

"Scherzi" a parte, Dante Rulez.

Pirandello lo trovo personalmente interessantissimo, così come tanti altri: Verga, in misura minore, mi è sempre piaciuto, ma anche Svevo, Foscolo (con quei basettoni, come si può non apprezzarlo?!?), andando più indietro direi che anche Virgilio non scherzava (Titiro e Melibeo erano due che avevano capito praticamente tutto della vita...). Leopardi lo apprezzo come molto come poeta ma non solo (leggetevi il "Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo", o il leggendario "Dialogo della Natura e di un Islandese"... Vabbè, gran parte delle Operette Morali), ed anche Pascoli ("quando partisti, come son rimasta! / come l'aratro in mezzo

alla maggese").

Classici sopravvalutati? Ne esistono, secondo me. Purtroppo o per fortuna, ci portiamo dietro dall'Antica Roma una schiacciante consapevolezza/convinzione di come i nostri avi fossero migliori di noi. Questo ha avuto varie espressioni, dal mos maiorum al senso di inferiorità. In letteratura, vige spesso la regola per cui se qualcuno ha scritto qualcosa più di un secolo fa, allora è stupendo. Mi sembra un po' ottuso come punto di vista: perchè deve per forza essere irresistibile un'opera che mi annoia e che proprio non digerisco?

Quando si parla d'arte, io pretendo di riscontrare da un'opera quel primordiale ed infantile senso di appagamento che danno le cose belle. Capisco ed apprezzo ciò che è un buono sfoggio di tecnica (in poesia come in musica, in pittura...), ma ricerco quel qualcosa in più che fa tendere all'assoluto.

Non vogliatemene male: tra le pagine di un libro, ricerco anche il piacere personale.

Se dobbiamo estendere il discorso ai grandi classici mondiali, allora la discussione si fa più corposa: mi sento innanzitutto di acclamare a gran voce il cosiddetto simbolismo francese (ovviamente Baudelaire, Verlaine e Rimbaud ma anche il meno conosciuto Mallarmè, da molti ritenuto punto di partenza per artisti "nostrani" e colossali tipo Quasimodo e udite udite Ungaretti...), poi se proprio devo saltare di palo in frasca e attraversare la Manica, allora non mi potete toccare Coleridge, credo il mio romantico preferito. Ecco, il romanticismo è una fase artistica che ho sempre apprezzato (esclusi i Promessi Sposi :-p ) in diverse sue forme, coincidenti con diverse realtà geografiche: Italia, Inghilterra, Germania, Russia...

Mi rendo conto di come il mio post sia un delirio cronotopico, ma me ne frego abbastanza, e ritengo che un vero genio, che non credo affatto sopravvalutato, sia Shakespeare (o chi per lui, insomma...), che ha donato situazioni mille volte ricalcate e personaggi stupendi alla letteratura (da Calibano a Macbeth...). Tornando ulteriormente indietro nel tempo, e spostandoci ad est, il "tema dell'autore che non si sa bene se sia esistito davvero e se sì quale fosse la sua identità" mi rimanda ad Omero.

Qui, non ci sono ca**i.

Postilla finale: chi di voi conosce Bulgakov? Io ne vado matto.

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mi scuso per l'invasione di spazio. ma mi sembrava che Airon17 volesse discutere di questo...

ma di cosa? il tuo è stato un intervento interessantissimo... ;-)

Foscolo e Leopardi li sto studiando adesso e se per il primo ho provato una stima improvvisa nel leggerne la vita (ma quante se ne è fatte? :rolleyes: ), il seconmdo lo apprezzo un po' di più, sopratutto, come dice Aerys, nelle operette morali.

Il romanticismo inglese non lo amo molto, tranne Blake (che viene un po' prima) che era fenomenale.

Vabbè, speravo di poter tenere il discorso solo sulla prosa, ma è impossibile... largo anche alle opinioni sui poeti!

Su Omero c'è poco da dire. IL MIGLIORE (anche più di Tolkien). :-p

Aggiungo Lewis Carroll che è un grandissimo, i suoi libri (in lingua originale, per carità, tradurlo bene è pressochè impossibile) sono un piacere purissimo.

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"La Divina Commedia" (o senza il Divina, se preferite fare proprio gli arcaici...) .

allora bisogna toglierci anche una "m";-)

cmq, per rispondere a Saehrimnir, la vita nova (non l ho letta tutta) è molto interessante, come tutte le opere "minori"di dante.....ultimamente mi sono interessato a petrarca( con il canzoniere) e a boccaccio (con il decamerun) e devo dire che non mi hanno dato le stesse soddisfazioni di dante...

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allora bisogna toglierci anche una "m";-)

cmq, per rispondere a Saehrimnir, la vita nova (non l ho letta tutta) è molto interessante, come tutte le opere "minori"di dante.....ultimamente mi sono interessato a petrarca( con il canzoniere) e a boccaccio (con il decamerun) e devo dire che non mi hanno dato le stesse soddisfazioni di dante...

boccaccio!!!:banghead:

invece petrarca, l'avevo tralasciato apposta... ma qui entriamo nel gusto personale. resta un grande della nostra letteratura. però laura non è beatrice ;-)

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Laura è una s+++++a, Beatrice è molto più "user friendly". Boccaccio non è affatto male, devo dire, benchè debba ammettere di averne letto pochino.

E di un "classico moderno" tipo Rodari, che mi dite?

boccaccio non mi fa impazzire, però preso a piccole dosi lo apprezzo non poco. a scuola abbiamo letto un bel po' di roba sua e mi sono appassionato senza troppa difficoltà alle sue strane novelle.

rodari l'ho letto un casino alle elementari, la nostra maestra di italiano era una fanatica, e ho anche personalmente interpretato (chi ride gli spacco il c***) alcuni suoi testi teatrali. credo che per insegnare la grammatica agli under 10 sia perfetto, ma non bisogna sottovalutare la potenza simbolica di alcuni suoi racconti, anche se all'apparenza ci sembrano "naif"

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