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Classici...


Messaggio consigliato

rodari l'ho letto un casino alle elementari, la nostra maestra di italiano era una fanatica, e ho anche personalmente interpretato (chi ride gli spacco il c***) alcuni suoi testi teatrali. credo che per insegnare la grammatica agli under 10 sia perfetto, ma non bisogna sottovalutare la potenza simbolica di alcuni suoi racconti, anche se all'apparenza ci sembrano "naif"

Io lo apprezzo davvero molto, ha un fascino visionario e non-sense che ha dell'invidiabile, e che secondo me è un peccato vada perduto... Diceva giustamente Piero Dorfles qualche tempo fa a "Per un pugno di libri" (che ogni tanto guardo e non guardo la domenica pomeriggio...): "Ecco perchè questi ragazzi vengono su male: non conoscono Rodari!".

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Io lo apprezzo davvero molto, ha un fascino visionario e non-sense che ha dell'invidiabile, e che secondo me è un peccato vada perduto... Diceva giustamente Piero Dorfles qualche tempo fa a "Per un pugno di libri" (che ogni tanto guardo e non guardo la domenica pomeriggio...): "Ecco perchè questi ragazzi vengono su male: non conoscono Rodari!".

è per quello che io invece sono venuto su benissimo :mrgreen:

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Ah, aggiungo un classico che non è piaciuto a nessuno, (neppure alla mia prof di lettere :-p ), ma che io ho gradito eccome: Ivanhoe, di W. Scott... davvero bello, secondo me.

bello. pieno di descrizioni impagabili degli ambienti. così si scopre (non ci si pensa) che i pavimenti erano di terra battuta.

marcel proust (il tempo ritrovato va letto non da giovanissimi... ma è un classico che non va scordato) diceva: "ogni lettore, quando legge, legge se stesso. l'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumentoottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso". credo sia proprio così...;-)

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Ah, aggiungo un classico che non è piaciuto a nessuno, (neppure alla mia prof di lettere :-p ), ma che io ho gradito eccome: Ivanhoe, di W. Scott... davvero bello, secondo me.

quoto alla grande....è veramente bello e si legge anche in modo abbastanza scorrevole....lo consiglio vivamente....;-)

bye bye.....:-D

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so che è roba quasi contemporanea, ma cosa ne pensate dell'opera di gabriel garcia marquez?

io ho letto solo un breve racconto su di un naufrago, di cui purtroppo non ricordo il titolo, e cent'anni di solitudine, che reputo uno dei migliori libri del secolo. è un romanzo di una potenza visionaria e simbolica da rimanerci secchi. il primo capitolo, quello del ghiaccio, poi, lo trovo semplicemente folgorante.

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L'ho già ribadito da qualche altra parte,per me il mglior libro italiano è il nome della rosa...

Poemi classici greci e romani per me sono il top dei top

Storie di crociate e battaglie medievali idem con patate

Manzoni poteva andarsene a teatro più spesso...

D'annunzio è un egocentrico del c...o,poi gli altri italiani suoi contemporanei sono una pizza...

Io adoro l'azione, l'intrigo, adrenalina a mille!!!

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L'ho già ribadito da qualche altra parte,per me il mglior libro italiano è il nome della rosa...

Poemi classici greci e romani per me sono il top dei top

Storie di crociate e battaglie medievali idem con patate

Manzoni poteva andarsene a teatro più spesso...

D'annunzio è un egocentrico del c...o,poi gli altri italiani suoi contemporanei sono una pizza...

Io adoro l'azione, l'intrigo, adrenalina a mille!!!

eco, anche se del secolo scorso non è un classico....:rolleyes:

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tonnellate di appassionati di marquez a quanto vedo :mrgreen:

riguardo al nome della rosa, seppure l'abbia molto apprezzato, sono imho sicuro che non diventerà mai un classico.

alla definizione di calvino postata dallo strikkio aggiungo che un'opera d'arte veramente grande dovrebbe, anzi, no, deve, essere "necessaria". ciò avviene quando l'artista in questione sente l'assoluto bisogno di creare. eco è un professore di semiologia che si diletta a scribacchiare (attenzione, facendolo imho piuttosto bene, non è un'offesa) nel tempo libero. in nessuno dei suoi libri, nemmeno nel nome della rosa, c'è una vera necessità. i suoi romanzi, benchè ottimamente costruiti e orchestrati, difettano di quel bisogno primordiale di esprimersi comune a tutti i capolavori

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tonnellate di appassionati di marquez a quanto vedo :mrgreen:

riguardo al nome della rosa, seppure l'abbia molto apprezzato, sono imho sicuro che non diventerà mai un classico.

alla definizione di calvino postata dallo strikkio aggiungo che un'opera d'arte veramente grande dovrebbe, anzi, no, deve, essere "necessaria". ciò avvine quando l'artista in questione sente l'assoluto bisogno di creare. eco è un professore di semiologia che si diletta a scribacchiare (attenzione, facendolo imho piuttosto bene, non è un'offesa) nel tempo libero. in nessuno dei suoi libri, nemmeno nel nome della rosa, c'è una vera necessità. i suoi romanzi, benchè ottimamente costruiti e orchestrati, difettano di quel bisogno primordiale di esprimersi comune a tutti i capolavori

eco è un ottimo divulgatore, ma non sarà mai un classico.

mentre marquez potrebbe esserlo. anche se il discorso dell'affascinazione di "cento anni di solitudine" nasce soprattutto dalla diversità del "sentire". quello che ci colpisce così tanto è questo "sentire" comune a tutta la cultura sud americana e lui lo incarna benissimo. ci sono altri autori che conosciamo meno o addirittura ignoriamo...

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Hemingway mi ha stupito......quando ho letto la trama del vecchio e il mare mi sono incuriosito ( più che altro per la sua esiguità) e ho deciso di leggerlo..sono arrivato ad una conclusione.....è uno scrittore fantastico:-D

io hemingway fino a quest'estate lo conoscevo solo di fama, poi ho letto il già citato vecchio e il mare e per chi suona la campana, uno dei più bei libri che abbia mai letto :-p

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non capisco questa affermazione: Hemingway non è un classico? Anche il già citato Joyce è di inizio '900...

oppure non ho capito cosa intendevi... :-p

mi sembrava che l'intervento di eshaettr avesse già chiarito il mio... e comunque dicevo "anche se" è del secolo scorso per me non è un classico. cioè non è la lontananza nel tempo che rende classici gli autori. eco per me è l'equivalente "alto" di faletti, un "prodotto" e non un "esigenza". con ciò a me il suo romanzo è anche piaciuto. :rolleyes: e faletti non sarà mai un classico... sei d'accordo?:cool:

ho trovato in rete questa intervista, potrebbe essere uno spunto per la discussione: cos'è un classico?

http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=789

hemingway è un classico. ;-)

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io hemingway fino a quest'estate lo conoscevo solo di fama, poi ho letto il già citato vecchio e il mare e per chi suona la campana, uno dei più bei libri che abbia mai letto :-p

come dici tu ti "quoto" per chi suona la campana, mentre per quello che riguarda "il vecchio e il mare" sono d'accordo con la critica di eco (ih ih) e non è un libro che amo molto. certo quando l'ho letto da ragazzina mi aveva colpito. sarà stato eco a farmi cambiare idea? acci che contraddizione! :banghead:

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