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Risveglio


Demian

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I fantastici 4:

Mentre Trovarelli ed Arturo scendono le scale per andare di sotto, Garrota e Carso mantengono la posizione sorvegliando le porte, per impedire che altri possano attaccarli e imprigionare il gruppo nei sotterranei.

Ricevuto il messaggio di Ponztrelli, Carso accende la sua trasmittente e gli invia una risposta: Presenza nemica confermata, siamo in combattimento. 11 creature dell'Ombra eliminate. Nessuna conferma dell'attacco imminente. Stiamo perlustrando il covo delle creature dell'Ombra in cerca di superstiti da interrogare. Inviateci i rinforzi, potremmo aver bisogno di aiuto. Dite ai ragazzi di chiedere ad Angelus dove si trovi la casa di Geppetto, noi siamo li. Al momento siamo intrappolati all'interno.

Arturo e Trovarelli si fermano un attimo lungo le scale, essendo molto buio, quasi non ci vedono più, il pilota accende quindi la torcia elettrica che aveva nello zaino, dopodichè i due proseguono, scoprendo un ambiente che un tempo doveva essere una cantina, ora però sembra più una prigione, c'è un corridoio centrale in legno, con porte su entrambi i lati, una dopo l'altra vengono aperte tutte, ma nelle piccole celle non c'è nessuno, finchè Arturo e Trovarelli non ne trovano una che non riescono ad aprire semplicemente tirandola, pare essere chiusa a chiave, aperto uno spioncino i due vedono che all'interno c'è un uomo, la sua pelle sembra esser stata bruciata molto tempo fa, probabilmente è un Dannato, come Brandoli, c'è però qualcosa di strano, la pelle di quest'uomo sembra traslucida, luminescente, come se emettesse luce dall'interno, una fioca luce verdastra.

Lo sconosciuto è incatenato alle pareti, e siede su una branda, quando vi affacciate allo spioncino, chiede: Chi siete? Cosa sta succedendo?

Lopini:

Dopo esserti ripreso a casa di Giovanni, in breve tempo hai perso nuovamente i sensi, a causa del dolore.

Quando ti riprendi di nuovo sei su un carro, Hamar lo sta conducendo, e Brandoli è al tuo fianco.

Come va, ragazzo?, chiede il Dannato, ci stai facendo preoccupare. Riesci a parlare?

Confuse nella nebbia del suo stordimento, Lopini si rende conto che le oscure sagome che paiono sovrastarlo sono gli edifici del Sin Village, lo stanno portando all'Osteria.

Preoccupato, Brandoli si avvicina all'invalido e gli mostra due siringhe, il farmaco ritemprante. Non lo abbiamo ancora usato, ma se pensi che possa aiutarti, posso somministrartelo. Cosa vuoi che faccia?

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Prima che Trovarelli abbia tempo di rispondere lo tiro via dalla vista e udito del prigioniero e gli sussurro...

Facciamo attenzione potrebbe essere una trappola... sia ad aprire che a risondere alle sue domande...

Poi torno a farmi vedere dallo spioncino... e dico...

non credo siate nella posizione giusta per fare domande.... piuttosto chi siete voi e perche siete incatenato li dento...

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Ti prego somministramelo... se può alleviarmi il dolore... e se non svengo ancora dammi una pacca in testa... voglio svegliarmi solo quando sarò pieno di morfina nel sangue!

Brandoli, amico mio, dobbiamo trovare quella maledetta e ucciderla... per quella povera donna... e per quel povero ragazzo... queste creature dell' ombra sono davvero spregevoli... nell' ombra ci sono diverse fazioni... alcune in guerra tra loro, altre alleate... dobbiamo capire queste cose... per sapere con chi abbiamo a che fare... maledizione esisterà pure qualcuno che ha scoperto qualcosa e ci può aiutare...

Lopini appare molto affaticato e stordito... parlo tenendo quasi sempre gli occhi chiusi.

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Andrea Trovarelli

Col suo spiccato accento romagnolo, come il più bonario piadinario della riviera: "Mo via, Arturo, non vedi quanto ha sofferto quest'uomo, liberiamolo senza neanche pensarci due volte! Se colui che lo imprigionava è lo stesso mostro che ha tentato di ucciderci con quelle dannate marionette animate e con gli altri mostri, allora anche lui è nella nostra stessa posizione, in gabbia e con la vita minacciata - avvicinandomi per sussurrare al suo orecchio - ...e poi siamo noi ad essere armati e pronti al combattimento mica sto macilento cadavere di essere umano! - ritornando a farmi sentire - Un po' di compassione, via!

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Andrea Trovarelli

Bofonchio un "Bah!?" molto inespressivo, misto tra un non capisco e ma guarda te...

Mo soccia, si comporta come uno schiavista negriero! Veh, trovi uno mezzo morto, incatenato, in una segreta, al buio, chissà da quanto tempo immobile, che magari non si regge manco in piedi per la debolezza e l'atrofia alle gambe, e che fa? Gli punta il cannone addosso! Ma cosa farà quando si trova un mostro vero davanti?

Rambo, dammi ben una mano a portarlo fuori, va là... che non si regge in piedi...

A Matte

Spoiler:  
Ma è macilento e decrepito o è Chuck Norris ma solo fosforescente?
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I fantastici 2:

Negli umidi sotterranei della casa di Geppetto, Trovarelli apre la porta della ccella e si avvicina alla scarna figura seduta sulla branda, chinandosi per portarsi un braccio del prigionero sopra le spalle, in modo da sorreggerlo.

Il macilento e decrepito carcerato guarda il pilota con espressione stranita, poi con voce stentata inizia a ragionare a bassa voce: Se voi siete arrivati fin qui... allora forse Luchini è morto. Ma tanto ormai è tardi, non lo potete fermare.

Trovarelli guarda il prigioniero con espressione perplessa, mentre Arturo stringe ancor più saldamente il suo fucile, nel frattempo il macilento riprende la parola: Sapete? Un tempo, dicevano che le cose venute dall'Ombra erano il nemico. ... Ma non sono state loro, a ridurmi così. Sono stati gli altri, gli umani, quando hanno tirato le loro bombe. Io combattevo per loro, e mi hanno ripagato, rovinandomi. Bruciato, dannato... ma mi sono vendicato. Con gli anni ho capito. La venuta dell'Ombra era un segno. L'inizio dell'estinzione di una specie imperfetta, indegna del mondo in cui viveva. Così ho ucciso... tanta gente. Tutti quelli che potevo, quando potevo, e mi mangiavo i corpi. Ho attirato mostri su centri abitati, fatto la spia sui punti deboli dei villaggi a bande di cannibali. E ora... ho indicato la via alle forze dell'Ombra, perché possano distruggere questo posto. Il territorio a nord, radioattivo... nessuno ci andava più, ma ormai le cose sono cambiate, c'è un corridoio, una fascia dove la radioattività è calata, loro passeranno da li, con le loro navi volanti. Io gli ho indicato la strada, io l'ho scoperta, io esploravo le terre radioattive, perchè sono ormai radioattivo anch'io, e dicendo questo guarda Trovarelli negli occhi, mostrando un sorriso sardonico sul volto, sono radioattivo, e solo standomi vicino ti stai avvelenando..

Detto questo, il prigioniero si spinge in avanti, tentando di staccare il naso di Trovarelli con un morso, per essere macilento ora sembra anche estremamente agile e forte, come se fosse un Chuck Norris fosforescente, il pilota si tira indietro appena intempo.

Il cecchino ed il Black & Decker:

Dopo l'uccisione dell'ultimo mostro, la casa di Geppetto è piombata nel silenzio, anche da sotto non giunge alcun rumore, i due rimasti di guardia si stanno chiedendo cosa stiano facendo i loro compagni.

Lopini:

Certo, amico, ecco... ecco, dice Brandoli, iniettandoti una dopo l'altra le dosi di farmaco ritemprante, pian piano senti che il dolore si attutisce, e la nuova sensazione di sollievo ti fa assopire nuovamente, pian piano, scivoli ancora una volta nell'oscurità.

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Andrea Trovarelli

Come un lampo, il pensiero passa nella mente di Andrea - Ma che c*zz*...!?! Ce n'era ancora qualcuno, allora... che palle, tutti a me... ma non potevo svegliarmi nel secondo turno?

Al f*tt*t*Sadomaster Mario:

Spoiler:  
Tento di levarmelo di dosso, scaraventandolo via beninteso dentro la cella, per ogni azione che qui scrivo spendo punti azione a go-go in tutti i casi, e successivamente di lanciare nella cella con la bestiaccia ancora dentro una granata e di lanciarmi fuori dalla cella prima che esploda... Arturo è fuori, vero?

Beh, almeno avrà la possibilità, se sopravvive, di farsi una bella doccia decontaminante alla base...

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Tutti, importante:

Spoiler:  
Dunque, su questo Post due punti in particolare:

1) Siete passati di livello. +700 PE a testa. Siete a 15.260 PE. Trovarelli è a 15.460 PE.

Ovvero Livello 6.

Fladui, dobbiamo discutere del tuo passaggio nel Topic di servizio, se non erro si tratta del 1° Livello da Esploratore. Vieni a http://www.dragonslair.it/forum/threads/50045-Risveglio-Topic-di-Servizio?highlight=risveglio+topic+servizio

Arghetiland, io e tu ci vediamo direttamente, così ne parliamo, lo stesso per g.g..

Imperatore, dobbiamo vedere se fare di persona o in rete, io sarei a Bologna Giovedi.

Per le modificazioni generiche, dopo vi aggiorno in http://www.dragonslair.it/forum/threads/50045-Risveglio-Topic-di-Servizio?highlight=risveglio+topic+servizio, per quello che dovrete decidere voi, ne parleremo come già detto.

Per l'altra questione:

2) Avendo concluso questa sessione, faccio un rapido salto in avanti in cui vi narro ciò che succede subito dopo quello che avete fatto finora, in altre parole (come la sigla di un videogame), vi faccio fare un salto narrativo in avanti, offrendovi una panoramica della situazione e l'accesso alla nuova fase.

Tutti:

Trovarelli scatta indietro spingendo a terra, allo stesso tempo, il prigioniero, dopodiché afferra una granata e, dopo averla attivata, la lancia nella cella, buttandosi verso la porta e chiudendola alle proprie spalle.

Arturo, accortosi di quanto il compagno sta facendo, scatta indietro per mettersi al sicuro, venendo in breve raggiunto da Trovarelli, i due si rendono però conto di una cosa: anche se all'esterno della cella, ancora non sono al sicuro, perché le pareti sono di legno, scattano quindi verso le scale, correndo con tutta la forza che possono, alle loro spalle le ultime parole del carcerato sembrano una risata di scherno: Tanto morirete anche voi! Fra tre giorni, tutto qui sarà spazzato via, non ce la farete mai, non cel la... la detonazione della granata interrompe il discorso, facendo a pezzi la cella ed il corridoio, l'onda d'urto vi butta a terra lungo le scale, ma almeno eravate abbastanza distanti e, anche se storditi, perlomeno siete illesi.

Carso e Garrota sono fermi, in attesa del ritorno dei compagni, quando li odono correre sulle scale, stanno per rivolgerli la parola, ma all'improvviso un'esplosione al piano sottostante manda in pezzi gran parte del pavimento, e anche una delle pareti in legno, quella dove c'era la porta dalla quale era uscito l'ultimo mostro, la detonazione spezza la struttura interna dell'abitazione, ed ampie crepe cominciano ad aprirsi anche nelle pareti in muratura, mentre il soffitto s'inclina verso il centro, pare che il cuore della casa stia collassando su sè stesso, evidentemente il botto ha distrutto un asse portante della costruzione.

Ripresisi, Arturo e Trovarelli risalgono le scale, trovandosi sul piano superiore vicino a Carso e Garrota, c'è fumo, a quanto pare l'esplosione ha fatto prendere fuoco a parte delle pareti di legno. Resisi conto di dover uscire alla svelta, i quattro si buttano sulla parete che è stata crepata dal botto, cominciando a percuotere i mattoni col calcio dei fucili e coi soprammobili, afferrandoli e strappandoli via, la crepa prodotta dallo scoppio viene in breve tempo allargata, e il gruppo può uscire in strada, trovandosi di fronte allo sguardo stranito della folla, e alle armi puntate di una quindicina di miliziani, saranno anche dei vecchi fucili arrugginiti, ma il loro fuoco incrociato costituisce comunque un pericolo mortale, i fuggitivi devono così arrendersi.

Carso, Garrota, Arturo e Trovarelli vengono ammanettati, legati uno all'altro e portati verso il centro della città, in un edificio dove erano riuniti in discussione i capi delle tre gang dominanti, loro sarà il compito di giudicare, fortunatamente per il gruppo, anche Alicia Sterpi era li, impegnata a convincere i suoi interlocutori dell'innocenza della sua gang nei recenti scontri con la banda dei cannibali orientali, e sfruttando il contrasto fra le gang, stava riuscendo a portare i tre capibanda dalla propria parte, per cui essi erano già ben disposti quando i quattro prigionieri vengono portati loro davanti.

I miliziani portano i prigionieri di fronte ai tre capibanda, le persone più potenti di Sin Village, Arturo le conosce, e sa che è bene temerle, si tratta di Marco Coli, Veronica Semir e Paolo Branca, gli altri tre intuiscono solamente quanto il giudizio di questi uomini e donne sia al momento determinate per la loro sorte.

Interrogati sotto la minaccia delle armi, i quattro prigionieri devono ammettere la presenza di creature dell'ombra in città, peraltro confermata dagli stessi miliziani, che hanno trovato i resti nei vicoli e fra le rovine della casa di Luchini, Carso spiega anche che si trattava di spie, avanguardie di una forza d'invasione che sarebbe in avvicinamento, del resto il soldato si rende conto che ormai non ha senso nascondere la minaccia alla popolazione.

I tre capibanda sono dubbiosi sull'affidabilità della parola dei prigionieri, ma Alicia Sterpi si affretta, facendosi avanti e prendendo la parola, a garantire per loro, parlandone come di uomini degni di fiducia, i tre gangster passano quindi a discutere fra loro, giungendo ad una conclusione: essi non credono alla realisticità della minaccia, sono convinti che nessuna forza possa attraversare i territori radioattivi a nord, ciononostante, vista la garanzia della Sterpi, accettano la possibilità che ciò avvenga, e prepareranno la città alla guerra, liberando, per il momento, i prigionieri sotto la responsabilità di Alicia.

Se, dopo quattro giorni, l'attacco dell'Ombra non giungerà, i prigionieri e anche la loro garante saranno chiamati a nuovo giudizio, con la possibilità di un'esecuzione in caso di menzogna; Alicia Sterpi accetta il provvedimento, e può andarsene portando con sè Carso, Garrota, Arturo e Trovarelli, i cinque si allontanano tornando all'Osteria, e durante il viaggio parlano, riportandosi a vicenda tutto ciò che è successo.

Giunti all'Osteria, i quattro trovano Lopini ricoperto da lenzuola, adagiato su uno dei divanetti all'interno, Brandoli sta vegliando su di lui, mentre Hamar sta facendo la guardia alla porta, con lui ci sono altri due uomini, si tratta dei rinforzi inviati dal bunker, due uomini d'armi con cui Carso aveva combattuto in Emilia Romagna: Emanuèl Ricardo e Hanson Gorka; vedendo il gruppo tornare, Brandoli si alza raggiungendolo, e racconta tutto ciò che è successo, compresa la reale natura di Aurora, Trovarelli è sconcertato da questa notizia, e ancora non sa se credere alle parole del Dannato, ciononostante le notevoli ustioni su tutto il corpo di Lopini appaiono come una prova incontrovertibile, il pilota per il momento seppellisce i suoi dubbi, se un giorno incontrerà ancora Aurora, allora cercherà di scoprire la verità, o forse sarà lui a cercarla, chissà, di certo per ora non ha idea di dove lei possa essere.

Coi due uomini di rinforzo, anche nuove cure sono arrivate dalla base sotterranea, esse vengono iniettate a Lopini, che si riprende, ma non tutta la sua pelle può guarire, il siero rigenerante non è tanto potente da cancellare tutti i segni delle ustioni, per cui l'ingegnere rimarrà sfregiato, con tracce di ustioni su parte del volto e del resto del corpo, li dove le fiamme di Aurora hanno colpito più in profondità, tornato cosciente, Lopini non può far altro che prendere atto della sua nuova situazione.

Con tutti tornati coscienti, viene preparato rapidamente il pranzo, il gruppo mangia per tornare in forze, dopodiché comincia una riunione nella sala da pranzo, per stabilire il da farsi, partecipano Alicia Sterpi, Brandoli, Hamar, Angelus, Ricardo, Gorka, Carso, Arturo, Lopini, Trovarelli e Garrota, mentre Auriga e Ponztrelli resteranno costantemente in collegamento radio, per essere anche loro presenti all'incontro.

Carso è il primo a parlare, facendo il punto della situazione: anche se Aurora si è rivelata essere un nemico, le sue informazioni erano corrette, c'erano delle spie dell'Ombra in città, e una forza d'invasione in avvicinamento. Ora si tratta di stabilire come agire.

Ci sono proposte?, chiede Alicia.

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A Matte

Spoiler:  
Come la mettiamo con le radiazioni che mi hanno infettato?

Spoiler:  
Beh, non è che vi siete baciati o ci sei stato vicino una vita, mica si muore per una radiografia. Era una fonte di radiazione, ma non così letale, o almeno, non per così poco tempo.
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Andrea Trovarelli

Che bel casino! Sarà ora di spolverare tutti i mezzi a disposizione di Sin Village per la guerra imminente... e finalmente potrò tornare ai miei cari vecchi corazzati che non mi hanno mai deluso...! detto con 48millemila denti luccicanti e col sorriso più sardonico possibile!

Lopini te la senti di mettere mano ai vari carri che ci sono a disposizione qua a Sin Village? Giusto per farli assomigliare un po' a qualche mezzo corazzato artigianale, ecco...

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Alicia risponde rapidamente alle richieste fattele: Purtroppo non esiste una vera e propria cartina della città, dalla sua fondazione a partire dalle rovine, è stata popolata più che altro da analfabeti, i quali non ne avevano bisogno. Però posso prepararvi un disegno abbozzato., dice a Lopini, passando poi a rivolgersi a Trovarelli: Per lo scontro imminente, i veicoli che abbiamo in città potrebbero non bastare, sono più che altro usati come trasporti commerciali, per quanto rinforzati e modificati. Abbiamo però un avamposto fra le rovine della comunità di Gaibana, un piccolo fortilizio di confine presidiato dalla nostra milizia, ci sono anche dei veicoli adattati al combattimento. Brandoli conosce il comandante di quelle forze, e potrà convincerlo a venire a Sin Village come rinforzo, ma avrà bisogno di una scorta, e di un mezzo di trasporto, potresti portarlo tu, Trovarelli, appena avrete sistemato l'auto corazzata.

Alicia passa poi a rispondere a Garrota, considerando però nelle sue parole anche Lopini: Per quanto riguarda le armi, abbiamo alcuni regalini della vecchia guerra: qualche mitragliatrice pesante e quello che rimane di alcuni cannoni da campagna, o forse obici? Non saprei, non conosco bene la differenza, dice la donna, il centro abitato è circondato da mura di legno, mattoni e lamiera, difeso in genera dalla milizia, ma ci sarebbe anche possibile armare la popolazione, solo che dobbiamo fabbricargli le armi. In genere, partendo da zero costruiamo grossi fucili ad aria compressa, in grado di sparare sassi, schegge di vetro o di metallo, abbiamo però bisogno di qualcuno che dia una mano nella saldatura dei tubi metallici, e per lo riempimento delle bombole di gas. Possiamo anche mettere in fusione alcuni rottami per creare delle piattaforme in grado di sparare frecce di metallo. Ci manca però il numero di uomini che possieda le qualità tecniche per poter completare questo compito in breve tempo. Anche per questo, Lopini, pensavo di chiederti di dedicartici, dopo aver terminato le riparazioni sulla Jetta.

A proposito della Jetta., dice Carso prendendo la parola: Mi sono fatto spedire dalla base il pezzo di ricambio che ci mancava, e anche qualcos'altro. Una torretta laser automatica, da montare sul tettuccio, sarà controllata automaticamente dal computer centrale della base, e basterà darle l'ordine di fuoco perché lei cominci a bersagliare i bersagli che le vengono indicati. E' tecnologia che dovresti conoscere, Lopini, penso che tu la possa installare senza troppi problemi.

Il soldato si rivolge poi ad Arturo: In previsione della possibilità di un avvicinamento da terra alle mura, mi sono fatto anche inviare delle mine antiuomo, non molte ma abbastanza per fare del danno. Dovremo piazzarle a nord, dove prevediamo giungerà il nemico, e mimetizzarne la presenza. Avrò bisogno di qualcuno che conosca la zona, e tu sei un esploratore. Penso che potremmo occuparcene tu ed io, magari portiamo anche Hamar con noi.

Dopo esser rimasto a lungo in silenzioso ascolto, anche il Colonnello Auriga prende la parola: Mi paiono molte buone proposte. Discutetele e vedete come sviluppare il lavoro, ma non trascurate altre possibilità che vi si possono presentare. Mentre voi penserete al Sin Village, noi prepareremo la base per la guerra. Dovremo arare un ampio spiazzo fuori dall'ingresso, per piazzare i mezzi. Per cui, si, come avete capito da ora tutto cambia. Stiamo per rendere nota ai locali la nostra presenza. Il bunker scende in guerra. Vi preciso però un particolare: le nostre forze non si faranno coinvolgere nella fase iniziale dello scontro. All'inizio sarete soli.

Se ci mostrassimo da subito, noi e la nostra potenza di fuoco, potremmo infliggere buoni danni al nemico, ma fargli anche capire l'impossibilità di una vittoria, per cui le forze dell'Ombra potrebbero ritirarsi. Non è ciò che vogliamo, il nostro obiettivo è annientarle. Per cui, dovrete resistere da soli, all'inizio, quando saranno ben impegnati con voi, allora noi ci muoveremo per tagliare all'Ombra le vie di fuga, e fare a pezzi tutti quelli che sono stati mandati all'attacco. Trasformeremo il loro attacco a sorpresa in una trappola.

Sentendo le parole di Auriga, Alicia è ammutolita, si è resa perfettamente conto che una scelta tattica di questo tipo comporterà un maggior numero di morti per la sua gente, ma rendendosi conto che sarà impossibile convincere il Colonnello ad agire diversamente, tace; anche Brandoli ha afferrato tutto il terribile significato della dichiarazione fatta alla radio, ma tutto sommato non pare né sconvolto né dispiaciuto, del resto non c'è da meravigliarsi, lui è un sopravvissuto, centocinquant'anni fa ha visto il suo mondo finire, incenerito, è stato avvolto dalle sue fiamme, ma è rimasto come un rifiuto dell'inferno, ha vissuto un secolo e mezzo guardando invecchiare e morire tutti coloro che conosceva e che avrebbe conosciuto, è stato maledetto, ed è disposto a farla pagare cara all'Ombra, ad ogni costo, accetta quindi ciò che sente con naturalezza, come un calcolo che anche lui avrebbe potuto fare, un maggior azzardo per un maggior successo, lui e Auriga paiono sulla stessa lunghezza d'onda, non stanno pensando a come difendere Sin Village, stanno ragionando su come annichilire coloro che la attaccheranno.

Fate in modo che nessuno si avvicini alla foresta, dice ancora Auriga, faremo un po' di casino, dovremo abbattere alberi e preparare una zona di decollo/atterraggio, sappiamo inoltre dal prigioniero che il nemico arriverà dal cielo, ricopriremo quindi lo spazio ricavato con teli mimetici ricoperti di foglie, e attenderemo.

Per la questione delle bande di predoni e cannibali?, chiede Carso, desideroso di potersi occupare della preparazione allo scontro senza la preoccupazione per un'apertura di ostilità sul fronte interno, è Alicia a rispondergli: Dopo l'ultimo agguato che avete teso ai cannibali nella foresta, compresi i tre uccisi stamattina, dice riferendosi anche a quello che con uno stratagemma era stato allontanato da Carso, solo per tornare più tardi ed essere trucidato mentre il gruppo era fuori, le bande più selvagge hanno perso la supremazia militare che prima detenevano. Non hanno più la superiorità numerica, e quindi quello che prima era uno scontro per il potere fra loro e le tre famiglie dominanti i traffici di droga, alcool e prostituzione, si è trasformato in una vittoria per la seconda parte. Predoni e cannibali saranno allontanati dalla comunità, costretti a ritirarsi verso sud. Le tre famiglie lo hanno deciso prima, e le bande non hanno più la possibilità d'opporsi. Finita la battaglia, potremo terminare di fare pulizia, nel frattempo direi che ci si può accontentare.

Mentre state parlando, Brandoli ha preso da un cassetto una vecchia, sgualcita cartina del paese, e ci sta disegnando grossolanamente sopra con un pennarello rosso, aspetta che tutti tacciano, poi torna ad avvicinarsi al tavolo, poggiandovi la mappa: Ecco, come potete vedere, la zona fortificata vera e propria è a forma di mezzaluna, con quattro porte, due su via Ravenna a nord e sud, un'altra parte a nord per l'accesso alla via Adriatica, e una sul ponte presso il fiume. Il villaggio è cresciuto fin oltre le vecchie rovine di Sant'Egidio, grazie alle nuove baracche. Come avete visto, le mura circondano completamente il centro, sia dal lato dei campi e dei boschi, che da quello del fiume. Oltre il fiume ci sono le rovine di Gaibanella mutate in un villaggio dagli schiavi, in caso d'attacco sarebbe meglio abbandonare quel sito, indifendibile, e ritirare tutti dentro la cinta, non che la cosa ci cambi molto, dato che ci aspettiamo un attacco da nord. Perfetto, ci sono altre questioni da discutere quindi?, chiede infine il Dannato.

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Immagine chiaramente tratta da Google Map.

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no, nulla. Mettiamoci all' opera allora! la parte strategica la lascio a chi di competenza quà. Io vado a finire i lavori con la Jetta, così poi potro controllare meglio gli armamenti e le difese.

Allora vado in officina se non c' è altro!

Intanto mi alzo dirigendomi verso l' uscita della stanza, sono molto ansioso di fare ciò che va fatto. So bene che il tempo stringe e che c' è molto da organizzare... Non mi fido molto delle capacità di questa cittadina, con tutte le sue contraddizzioni interne e quant' altro... Poi anch' io mi devo un' pò adeguare a questo nuovo mondo, prima ero abituato a lavori molto precisi. In un mondo come questo non c'è tempo per il rigore, è tutto molto empirico, anche la riparazione dei mezzi è molto "fantasiosa", si fa con quello che si trova! Per questo quando osservo le mura della città, talvolta coperte di lamiera arrugginita e vari pezzi trovati chissà dove, talvolta palesemente poco stabili (rispetto alle stutture alle quali sono abituato io, cioè quelle di un mondo molto più preciso) mi vengono i brividi a pensare ad un attacco da parte di un esercito ben addestrato con mezzi ingegnosi e comandanti esperti.

mah! speriamo almeno che l' esercito dell' ombra sia "variopinto" così come lo siamo noi...

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Concordo con Lopini, dice Carso, non abbiamo molto tempo, tre giorni... forse meno. Dobbiamo sviluppare i preparativi con urgenza. Io direi che Lopini e Trovarelli possono andare ad occuparsi della Jetta, magari portando con sé Brandoli, Hamar, che trasporterà i pezzi, e Garrota. A lavori ultimati, Trovarelli trasporterà direttamente Brandoli al forte di Gaibana, perchè si possano contattare le forze li distaccate. Garrota andrà con loro per proteggerli, Lopini invece potrà dedicarsi alle altre opere di costruzione e manutenzione degli armamenti, mentre Hamar tornerà qui per fare guida a me, Arturo e Gorka nell'opera di piazzamento delle mine.

Mentre voi sarete impegnati nei compiti suddetti di riparazione, io avrò bisogno di girare per la città, Arturo potrebbe farmi da guida, ma anche Angelus potrebbe essere utile allo scopo. Ciò di cui ho bisogno, è individuare una struttura alta e che offra protezione, dalla quale durante la battaglia potrò cecchinare con più tranquillità le forze dell'Ombra..

Detto questo, Carso fa una pausa per guardare negli occhi tutti i presenti, poi dice: Questo a meno che non ci siano proposte migliori, o altre osservazioni da sollevare. E' meglio farlo ora finché siamo qui riuniti.

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