diego mangani Inviata 21 Giugno 2011 Segnala Inviata 21 Giugno 2011 MI è capitato che alcuni PG assomigliassero nel carattere e talvolta un po' nell'ASPETTO ai giocatori: Un mio giocatore a cui piacciono gli animali e i dinosauri ha fatto il suo PG ranger ed ha scelto un compagno animale dinosauro Secondo voi queste sono cose positive, o essendo D&D un gioco in cui bisogna usare la fantasia una cosa negativa e mancanza di immaginazione?
Blackstorm Inviato 21 Giugno 2011 Segnala Inviato 21 Giugno 2011 MI è capitato che alcuni PG assomigliassero nel carattere e talvolta un po' nell'ASPETTO ai giocatori: Un mio giocatore a cui piacciono gli animali e i dinosauri ha fatto il suo PG ranger ed ha scelto un compagno animale dinosauro Secondo voi queste sono cose positive, o essendo D&D un gioco in cui bisogna usare la fantasia una cosa negativa e mancanza di immaginazione? Perchè dovrebbe essere una cosa negativa? Anzi, mi sembra normale che si metta un po' di se nel personagigo. Pensare che sia una cosa brutta o negativa è folle.
D@rK-SePHiRoTH- Inviato 21 Giugno 2011 Segnala Inviato 21 Giugno 2011 Secondo voi queste sono cose positive, o essendo D&D un gioco in cui bisogna usare la fantasia una cosa negativa e mancanza di immaginazione? D&D non è una gara a chi interpreta il PG più particolare
Idrahil Inviato 21 Giugno 2011 Segnala Inviato 21 Giugno 2011 Ognuno è libero di interpretare quello che desidera... e in questo modo dovrebbe risultare persino un'interpretazione migliore (è più semplice immedesimarsi in un personaggio con un carattere simile al proprio)! Ed è abbastanza normale che un giocatore crei personaggi come piacciono a lui... se per lui il massimo di "stilosità" per un mago è Gandalf (originale, no?) vorrà un personaggio come Gandalf... non ci vedo nulla di male, se si diverte!
sarevok Inviato 21 Giugno 2011 Segnala Inviato 21 Giugno 2011 non ci vedo niente di male conosco persone che hanno creato pg sia ideali come aspetto e comportamento che totalmente opposti e anche chi ha fatto questo e poi ha appiattito le differenze di background e di personaggio interpretandoli tutti allo stesso modo (un ranger lupo mannaro schivo, un sergente dei SAS esperto di operazioni sotto copertura, un mago chiaccherone, un muratore di buon cuore trasformato in nosferatu, tutti e 4 i pg che si comportavano allo stesso modo, e a quanto pare ha continuato così anche cambiando gruppo di gioco e dandosi ai nw) alla fine uno si fa il personaggio che preferisce e lo interpreta come preferisce (oddio, magari non mi creare un personaggio muto che si dimentica di esserlo per chiedere info in giro)
Zandramas Inviato 21 Giugno 2011 Segnala Inviato 21 Giugno 2011 Secondo me dipende molto dallo stile di gioco del gruppo, e dall'esperienza dei giocatori coinvolti. Agli inizi, quando si è neofiti (o anche quando si gioca le prime volte in epoche o ambientazioni che non si conosce) è abbastanza normale creare una sorta di alterego personale simile a noi sotto più o meno aspetti. In seguito invece, quando si inizia a scioglersi di più dipende soprattutto dallo stile di gioco del gruppo. Penso che in molti gruppi questo non farebbe molta differenza. In altri gruppi invece (come nel mio), se con il passare del tempo i personaggi del giocatore diventano quasi una "carta carbone" tra di loro, la cosa può iniziare ad essere fastidiosa ed il malcontento potrebbe iniziare a manifestrsi in modo più o meno palesi. Quindi diciamo dipende tutto da quello che si cerca, ma soprattutto da quello che il gruppo cerca ^^.
Demian Inviato 21 Giugno 2011 Segnala Inviato 21 Giugno 2011 Aggiungo che l'ambientazione conta molto. In certe situazioni storiche comportamenti come quelli che abbiamo noi, in quanto cresciuti in queste condizioni, non sarebbero affatto accettabili, nè socialmente condivisibili. In genere si riesce a non far saltare fuori la cosa, anche perché un pò tutti si è abituati a questo, fa parte della nostra formazione ed è in gran parte ineliminabile. Altre volte, però, si nota, ma vabbè, se proprio la cosa non si può eliminare, si può soprassedere Esempio: l'atteggiamento verso le donne. Uno che conosco giocherebbe i suoi pg come dei veri cavalieri, che non permetterebbero mai lai violenza verso le donne, concependola come una cosa sbagliata. Fino a qualche tempo fa, la donna era invece vista come una figura subordinata all'interno della società, dotata di pochissima considerazione, e la nascita di una figlia femmina poteva essere considerata una sfortuna in famiglia, tanto che talvolta le si uccideva nel sonno. Non, non succedeva solo in Cina, anche da noi
FeAnPi Inviato 21 Giugno 2011 Segnala Inviato 21 Giugno 2011 Chiariamo: dipende dal contesto. In linea generale, viene più facile interpretare un PG che ci piace, e viene più realistico un PG in qualche modo simile a noi, dato che già ne possediamo gli schemi mentali. Di contro, bisogna tener presente l'ambientazione. Io sono ateo, ma in nessuna campagna ambientata nel medioevo storico (o in un simil-medioevo) mi sognerei di giocare un PG ateo: andrebbe totalmente contro la mentalità del tempo, sarebbe irrealistico. Il problema è che interpretare realmente qualcuno di diverso da noi ci viene difficile. Quanti libri e film ci sono dove i protagonisti, personaggi di altre epoche storiche, non sono altro che dei contemporanei in abito storico? Quanti giocatori interpretano così i propri personaggi?
diego mangani Inviato 21 Giugno 2011 Autore Segnala Inviato 21 Giugno 2011 Grazie... Perchè ho avuto qualche evento del genere con più giocatori, eccone alcuni buffi Mago che suona violino Ranger che si chiama Alan Grent Stregone che parla napoletano Naturlamente sono solo i tre più carattersitici che mi sono capitati ma tutti hanno messo qualcosa di loro nel PG
Llukas Inviato 22 Giugno 2011 Segnala Inviato 22 Giugno 2011 dipende. come sempre bisogna cercare un po' d'equilibrio. credo anche che sia impossibile privare i nostri Pg d'ogni relazione col giocatore che li utilizza.
Blackstorm Inviato 22 Giugno 2011 Segnala Inviato 22 Giugno 2011 Grazie... Perchè ho avuto qualche evento del genere con più giocatori, eccone alcuni buffi Mago che suona violino Ranger che si chiama Alan Grent Stregone che parla napoletano Naturlamente sono solo i tre più carattersitici che mi sono capitati ma tutti hanno messo qualcosa di loro nel PG Scusa, cosa hanno di buffo?
Zandramas Inviato 22 Giugno 2011 Segnala Inviato 22 Giugno 2011 Concordo, la cosa più difficile da non specchiare nel nostro PG sono proprio alcuni aspetti radicati nella nostra cultura. Giocando un PG di allineamento Buono inserito in un'ambientazione simil'medievale, è veramente difficile adegursi alla cultura dell'epoca; la sola idea di come venivano trattati gli schiavi in quel periodo (o servi della Gleba) ci fa accaponare la pelle ed inetavilmente nel nostro immaginario "un Buono si opporrebbe a questo" anche se in realtà la pratica era del tutto normale e raramente suscitava la benchè minina attenzione dal Cavaliere che passava dinnanzi. Certo riguardo questo va anche considerato il fatto che molte ambientazioni hanno una trasposizione della nostra cultura nel contensto fantasy, in alcune invece non si affronta tale argomento e quindi è lasciato alla discrezione del master/gruppo, in altre ancora questo concetto è marcato e diventa quindi più difficile interpretarlo coerentemente. Per quanto riguarda l'utilizzo dei dialetti lo trovo un bel modo per caratterizzare il personaggio. C'è sempre l'effetto fotocopia di cui parlavo sopra che va considerato, ad ogni modo in linea di massima la considero una pratica simpatica. Nella zona dove vivo ad esempio, nel raggio di 50km si parla una lingua e due diversi dialetti (italiano escluso dal conteggio) e ci è anche capitato di fare una associazione tra questi ed elfico, nanico e orchesco; oppure in Sine Requiem avevo fatto un PG bavarese, che parlava in accento Bavarese che tradotto in italiano diventava accento Barese (alla Banfi per intenderci). E' stato divertentissimo ^^ Oltre la cultura, quali sono secondo voi gli altri aspetti da cui è "più difficile" staccarsi?
Aleph Inviato 22 Giugno 2011 Segnala Inviato 22 Giugno 2011 su questo non sono pienamente d'accordo, bisogna vedere come viene considerato l'allineamento. secondo il tuo ragionamento, tutti gli orchi sono legali buoni, perchè la loro cultura prevede lo sterminio di massa delle altre popolazioni e per loro è perfettamente normale. io di solito associo al "buono" un concetto più ideale che reale. ovvero: non nuocere a gli altri. mettere in schiavitù è nuocere a gli altri, e quindi non è buono, anche se legale (ma, per la nostra mentalità, non giusto). quindi, il paladino sopra citato, tecnicamente dovrebbe opporsi a questa situazione se legale buono, e tentare di cambiare le leggi in merito, SENZA infrangerle ovviamente. se l'ambientazione prevede un sistema di allineamento specifico non è possibile dire "ma all'epoca si faceva così", perchè tutte le razze malvagie fanno "pop" e diventano buone, perchè loro fanno "così" come le altre fanno "cosà".
Lone Wolf Inviato 22 Giugno 2011 Segnala Inviato 22 Giugno 2011 Grazie... Perchè ho avuto qualche evento del genere con più giocatori, eccone alcuni buffi Mago che suona violino Ranger che si chiama Alan Grent Stregone che parla napoletano Naturlamente sono solo i tre più carattersitici che mi sono capitati ma tutti hanno messo qualcosa di loro nel PG In ordine: 1) niente vieta ad un mago di avere un hobby o la passione per la musica 2) alla fine è un nome che può benissimo esistere nella realtà. Comincia a preoccuparti quando avrai i ranger Legolas o i maghi Gandalf 3) se l'ambientazione è home made si può sempre dire che il dialetto della regione da cui proviene lo stregone ha un suono che ricordo molto il napoletano (alla fine i dialetti non sono solo caratterizzati dalla diversità delle parole, ma anche dall'accento)
FeAnPi Inviato 22 Giugno 2011 Segnala Inviato 22 Giugno 2011 D&D è infatti fantasy medievaleggiante, ovvero modernità in abito storico con elfi, spade e magia. Ma che la peste colga chi osa giocare a RuneQuest e ad altri GdR in questo modo!
Zandramas Inviato 22 Giugno 2011 Segnala Inviato 22 Giugno 2011 [...] secondo il tuo ragionamento, tutti gli orchi sono legali buoni, perchè la loro cultura prevede lo sterminio di massa delle altre popolazioni e per loro è perfettamente normale. io di solito associo al "buono" un concetto più ideale che reale.[...] No. Hai travisato le mie parole. Quando dico "trasposizione della cultura nell'ambientazione" intendo la trasposizione di uno o più aspetti della nostra cultura (es. trattamento delle donne, schiavismo, pena di morte, violenza su animali...) su quella che poi sarà la cultura degli abitanti dell'ambientazione, o meglio di quegli abitanti su cui verra centrata l'ambientazione a livello ideologico. Unire a tale discorso gli allineamenti di DnD in senso stretto è pericoloso, e non farebbe null'altro che alimentare entropia e flame. Se però guardiamo le cose da un livello più alto, dove Buono o Cattivo non sono altro che delle linee guida, puoi immaginare come in Sine Requiem (ambientato nel nazismo) trovare l'ultimo Ebreo rimasto miracolosamente indenne ed ucciderlo come si farebbe con una mosca o una zanzara, la cosa non verrebbe minimamente considerata come atto malvagio perchè non rientra tra le cose viste come malvagie dalla cultura su cui è centrata l'ambientazione. Se a farlo fosse un non tedesco, la cosa già cambierebbe ma qui stiamo scendendo già troppo nel dettaglio. Ho letto libri dove il Cavaliere "buono" protagonista cavalcava in un villaggio di Servi della Gleba senza minimamente badare a loro o alle loro condizioni, perchè sarebbe stato parificato a valutare la salute delle pecore di una gregge. Nell'esempio da te fatto riguardante gli orchi, diciamo che nelle ambientazioni canoniche di Dnd il punto di vista del sistema è centrato su quelli che sono i possibili Eroi, visto che è mirato a narrare le gesta di un manipolo di essi. Per quanto riguarda le avventure di stampo malvagio, io credo che siano una leggera forzatura, sono possibili ma il sistema(/ambientazione) sarebbe stato sicuramente diverso se si fosse prefisso lo scopo di narrarne (quasi esclusivamente) le loro gesta. Insomma questo è soggettivo all'ambientazione della campagna (per alcuni anche al sistema, anche se secondo me l'ambientazione ha maggiore voce in capitolo), e al tono che si vuole dare alla campagna stessa. Non prendendo nulla per assoluto si aprono molte più possibilità. P.S. @Fenapi: Secondo me DnD può essere e diventare quasi tutto quello che vogliamo vista la flessibilità del sistema. Certo, la situazione normale è quella che descrivi te.
FeAnPi Inviato 22 Giugno 2011 Segnala Inviato 22 Giugno 2011 Infatti, ma le ambientazioni standard purtroppo sono così, e c'è gente che dal manuale non si schioda neanche se provi a sollevarla con la gru. -__-
diego mangani Inviato 22 Giugno 2011 Autore Segnala Inviato 22 Giugno 2011 Scusa, cosa hanno di buffo? Beh lo stregone napoletano lo dovevi sentire... quando hanno affrontato il drago rosso... sembrava un napoletano che guarda una partita di calcio !!!!! Insomma era ganzo
Blackstorm Inviato 22 Giugno 2011 Segnala Inviato 22 Giugno 2011 Beh lo stregone napoletano lo dovevi sentire... quando hanno affrontato il drago rosso... sembrava un napoletano che guarda una partita di calcio !!!!! Insomma era ganzo Ganzo e buffo sono due cose abbastanza diverse. E gli altri cosa avevano di buffo?
Aleph Inviato 22 Giugno 2011 Segnala Inviato 22 Giugno 2011 No. Hai travisato le mie parole. Quando dico "trasposizione della cultura nell'ambientazione" intendo la trasposizione di uno o più aspetti della nostra cultura (es. trattamento delle donne, schiavismo, pena di morte, violenza su animali...) su quella che poi sarà la cultura degli abitanti dell'ambientazione, o meglio di quegli abitanti su cui verra centrata l'ambientazione a livello ideologico. Unire a tale discorso gli allineamenti di DnD in senso stretto è pericoloso, e non farebbe null'altro che alimentare entropia e flame. Se però guardiamo le cose da un livello più alto, dove Buono o Cattivo non sono altro che delle linee guida, puoi immaginare come in Sine Requiem (ambientato nel nazismo) trovare l'ultimo Ebreo rimasto miracolosamente indenne ed ucciderlo come si farebbe con una mosca o una zanzara, la cosa non verrebbe minimamente considerata come atto malvagio perchè non rientra tra le cose viste come malvagie dalla cultura su cui è centrata l'ambientazione. Se a farlo fosse un non tedesco, la cosa già cambierebbe ma qui stiamo scendendo già troppo nel dettaglio. Ho letto libri dove il Cavaliere "buono" protagonista cavalcava in un villaggio di Servi della Gleba senza minimamente badare a loro o alle loro condizioni, perchè sarebbe stato parificato a valutare la salute delle pecore di una gregge. Nell'esempio da te fatto riguardante gli orchi, diciamo che nelle ambientazioni canoniche di Dnd il punto di vista del sistema è centrato su quelli che sono i possibili Eroi, visto che è mirato a narrare le gesta di un manipolo di essi. Per quanto riguarda le avventure di stampo malvagio, io credo che siano una leggera forzatura, sono possibili ma il sistema(/ambientazione) sarebbe stato sicuramente diverso se si fosse prefisso lo scopo di narrarne (quasi esclusivamente) le loro gesta. Insomma questo è soggettivo all'ambientazione della campagna (per alcuni anche al sistema, anche se secondo me l'ambientazione ha maggiore voce in capitolo), e al tono che si vuole dare alla campagna stessa. Non prendendo nulla per assoluto si aprono molte più possibilità. ma è proprio qua l'errore secondo me. il fatto che l'eroe buono consideri i servi della gleba come bestie è MALVAGIO a prescindere dal fatto che per lui non lo sia. anche gli orchi che vedono negli umani dei rompiscatole da schiacciare come mosche non sarebbero malvagi altrimenti. tutto quello che hai scritto è tutto soggettivo, ed il fatto che una persona reputi o no una certa azione buona o malvagia non significa che lo sia davvero. certo, molte azioni possono essere "coperte" dall'ignoranza, ma spesso non è così, e giustificare con "è normale nel contesto storico" non significa che sia buono. stai confondendo la norma con il buono. proprio durante il nazismo, per esempio, era considerata cosa giusta rivelare dove si fossero nascosti ebrei/zingari/omosessuali per portarli al macello. non mi sembra una cosa idealmente "buona" no? e non mi sembra che un paladino legale buono possa permettere una cosa del genere no? altrimenti posso tranquillamente mettere nel mio BG "nel mio paese era comune uccidersi a vicenda, come se fossimo mosche, e quindi continuo a fare il mio paladino legale buono mentre massacro di colpi chiunque mi capita a tiro". non avrebbe un granchè senso no? ps, è possibile aprire un topic differente per questo che stiamo andando OT? graize admin! ^^
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