Vai al contenuto

Messaggio consigliato

Inviata

sto pensando di usare nell'ambientazione uno stato con un esercito stile quello romano. (legione manipolare. diciamo simile a quella del 200 ac)

vorrei capire come sarebbero usate le varie classi in un serecito di questo tipo...

ok, guerrieri sarebbero i principes gli hastati e i triari

i barbari saranno velites.

i ranger saranno velites frombolieri e esploratori

i bardi (e marescialli) signifer e ...come si chiamano... "cornifer"?...

chierici: a bassi livelli saranno nell'ospedale da campo e simili. agli alti livelli io scombinerei la legione manipolare classica, ponendo una ridotta linea di chierici tra i triari e i principes.

druidi: bassi livelli: come i chierici, e magari un po' di esplorazione. alti livelli come i chierici, in più saranno utilissimi come genieri (il controllo della natura è utile per guadare i fiumi e simili)

ladri? non saprei proprio...esploratori e basta? perchè in quel periodo spie e sotterfugi non usavano molto tra i romani

maghi: immagino ce ne saranno pochi nell'esercito. in battaglia staranno tra i frombolieri e useranno anche magie di supporto durante gli spostamenti

stregoni idem, non so, forse saranno meno accettati...

monaco?...non so come inserirli...esploratori? forse è meglio lasciarli fuori...che dite?

paladino... probabilmente saranno in cavalleria, no?

consigli? correzioni? sono dubbioso soprattutto sui chierici di alto livello (scompaginare la legione classica mi destabilizza) e ladri e monaci...


Inviato

Hola! :bye:

Personalmente, lascerei assolutamente fuori dalle balls i Monaci, ed utilizzerei i Rogue invece come frombolieri da usare nelle selve, in manovre d'aggiramento e agguato.

Considera che in una campagna high magic, una formazione stil-romana non avrebbe però senso di esistere, qualche palla di fuoco e viene fatta fuori.

Per cui, fossi in te limiterei la magia, o rivedrei notevolmente il progetto.

I maghi li manderei al diavolo, prenderei dei maghi combattenti piuttosto, praticamente sono degli artiglieri, e se presenti in un certo numero la loro potenza di fuoco potrebbe essere letale.

Gli stregoni, considera non dovrebbero essere molto comuni... a meno che non ci siano in giro dei draghi particolarmente lussuriosi :lol:

Paladini non li vedrei bene come cavalleria, la cavalleria romana non era tanto virtuosa, e spesso neanche particolarmente corazzata. Dei ranger a cavallo?

Comunque, per la cavalleria pesante userei dei guerrieri o qualcosa di più appropriato (e cioè, non i paladini)

Ciò detto, se ne hai modo potresti guardare il manuale Eternal Rome, della Green Ronin Publishing... in altre parole, come giocare D&D in ambientazione romana, con gli adattamenti per le classi.

Inviato

Secondo me non puoi cercare di mettere tutte le classi in un esercito. Ad esempio ci vedo molto male barbari per la sua disciplina.

Dove gioco (Mystara), c'è un intero impero basato sull'impero romano-bizantino. Ecco le classi:

Barbaro: neanche a sognartelo, al massimo potrebbe essere qualche multiclasse barbaro ma che è solo un eccezione.

Bardo: nessuno. Per come è concepito è un vagabondo cantastorie, non uno che suona la carica in un esercito.

Chierico: Nell'impero c'è un pantheon i cui dei principali hanno seguaci nell'esercito. (Dei della battaglia o del valore supporteranno le truppe in battaglia, Dei più "pacifici" avranno seguaci negli ospedali da campo per curare i feriti).

Druido: nessuno, vedi il barbaro.

Ladro: spie, informatori, assassini e simili. Certamente non vanno in battaglia. L'unica eccezione potrebbero essere dei multiclasse ladro/guerriero e i marinai.

Guerriero: Il 70-80% dell'esercito. Soldati, cavalieri, arcieri, marinai e quant'altro.

Mago: c'è un'apposita scuola di magia che forma maghi da battaglia che ci concentrano su invocazione e trasmutazione, che supportano in battaglia i soldati.

Monaco: nessuno. E' un concetto troppo orientale.

Paladino: vedi chierici. Naturalmente saranno soprattutto di divinità guerriere.

Ranger: qualche cacciatore/battipista/esploratore potrebbe esserci, ma poche manciate.

Stregone: nessuno, escluse poche eccezioni che seguono la strada del mago nell'esercito.

Altre classi:

Rodomonte, Samurai, Lama iettatrice, Ninja, Wu Jen, Warlock, Shugenja, Sciamano degli spiriti: non c'entrano un tubo.

Mago combattente: vedi mago. Anzi forse più adatto del mago stesso come "cannone" da battaglia.

Esploratore: vedi ranger.

Anima prescelta: vedi chierico

Inviato

Se si vuole parlare di verosimiglianza storica, più di due terzi delle classi non troverebbero posto in un esercito simil-romano dell'epoca repubblicana...

I legionari e i centurioni sarebbero tutti guerrieri, in tutti e tre gli ordini, ma lo sarebbero anche gli equites e i velites, dato che si tratterebbe solo di una differenza di equipaggiamento o origine a separarli dalla fanteria pesante classica...

Tutt'al più, tribuni e centurioni potrebbero avere livelli da maresciallo...

Ladri, scout e ranger potrebbero ricoprire il ruolo di ambasciatori o esploratori...

Volendo introdurre delle classi "magiche", le uniche plausibili sarebbero il mago, il guaritore e il warmage, in quanto specialisti e studiosi erano figure gradite nelle legioni, anche solo come consiglieri dei duci e dei cesari... I bardi potrebbero fungere da aedi e cronisti per questo o quel duce, senza alcun vero utilizzo in battaglia... Magari come motivatori delle truppe o ambasciatori...

I barbari non verrebbero accettati per la loro mancanza di disciplina, i monaci per l'incapacità di usare la panoplia standard, gli stregoni e i warlock per superstizione, i chierici e i paladini perchè non esistevano e i druidi perchè non si interesserebbero alle sorti della legione o dell'Urbe più di tanto...

Altre classi sarebbero semplicemente assurde in una legione...

Nelle legioni potrebbero trovare posto anche combattenti ed esperti, come classi da PNG, magari anche qualche aristocratico, ma solo come reclute o artigiani (i primi) e figli di papà inviati a farsi un nome come condottieri per motivi politici (i secondi)...

Inviato

innanzitutto grazie per i suggerimenti.veniamo al dunque:

precisazione: credo di non essermi spiegato bene...io non voglio adattare D&D ad un'ambientazione nell'antica roma. voglio adattare una società tipo quella romana ad un mondo tipo quello di D&D.

non so se ho reso il concetto...(e la concetta?)...

la mia idea è che le classi esistano tutte, magari non si sono sviluppate nello stato "romano", ma esistono.

bisogna tener presente che i romani erano avvezzi a farsi accompagnare in battaglia dai "socii". quindi, se (per esempio) questi "romanoidi" avessero un'alleanza con una civiltà in cui sono presenti anche druidi, secondo me non esiterebbero a farsi aiutare da questi ultimi...

quindi:

vero, monaco a casa, i romani non saprebbero che farsene.

barbaro: secondo me il velites, che seminudo (magari coperto di pelle di animale) e armato alla benemeglio, si lancia a capofitto contro le fila nemiche...bè ha un che di barbaresco (come luca)...certo...è vero che spesso i velites diventano legionari a tutti gli effetti e quest'ira sarebbe mal vista, anzi, d'ostacolo...

ranger: effettivamente anche i frombolieri dovrebbero essere guerrieri...non ha senso che abbiano legami particolari con la natura...i ragner vanno bene come esploratori e simili.

non avevo considerato attentamente il problema della formazione relativamente alla magia.

come si può fare? bisognerebbe allargare la formazione?

si parte dal presupposto che i "romanidi" abbiano maghi pronti a contrincantesimare?

bo?

grazie ancora

Inviato

precisazione: credo di non essermi spiegato bene...io non voglio adattare D&D ad un'ambientazione nell'antica roma. voglio adattare una società tipo quella romana ad un mondo tipo quello di D&D.

non so se ho reso il concetto...(e la concetta?)...

Che è esattamente quello di cui ho tenuto conto io. Quello che ti ho illustrato sono le classi presenti all'interno di un esercito di un impero basato sulla società romana.

la mia idea è che le classi esistano tutte, magari non si sono sviluppate nello stato "romano", ma esistono.

bisogna tener presente che i romani erano avvezzi a farsi accompagnare in battaglia dai "socii". quindi, se (per esempio) questi "romanoidi" avessero un'alleanza con una civiltà in cui sono presenti anche druidi, secondo me non esiterebbero a farsi aiutare da questi ultimi...

Io invece non sono d'accordo. Potrebbe essere che delle tribù barbariche combattano per l'impero come ausiliari (come fece spartaco, che certo non era un guerriero), ma non sono parte dell'esercito vero e proprio, non hanno gradi o cose del genere.

barbaro: secondo me il velites, che seminudo (magari coperto di pelle di animale) e armato alla benemeglio, si lancia a capofitto contro le fila nemiche...bè ha un che di barbaresco (come luca)...certo...è vero che spesso i velites diventano legionari a tutti gli effetti e quest'ira sarebbe mal vista, anzi, d'ostacolo...

Secondo me non puoi considerarli barbari. E' vero che avevano armature leggere, ma erano armati di spada e scudo, quindi sono guerrieri. Altrimenti, ti rivolto la frittata: se quelli sono barbari, cosa sono le eventuali tribù barbariche esterne all'esercito?

non avevo considerato attentamente il problema della formazione relativamente alla magia.

come si può fare? bisognerebbe allargare la formazione?

si parte dal presupposto che i "romanidi" abbiano maghi pronti a contrincantesimare?

bo?

Vedi quanto ho detto nel post sopra.

Inviato

E' vero che avevano armature leggere, ma erano armati di spada e scudo, quindi sono guerrieri.

???

I barbari sono competenti sia nelle spade sia negli scudi.

La questione per me è semplice. Se si guarda al background, allora si può essere barbari praticamente solo se si è un guerriero di una tribù selvaggia a stretto contatto con la natura. Se si guarda alle capacità di classe, il barbaro può essere qualsiasi combattente con poca armatura e che basa il suo stile di combattimento prevalentemente sulle cariche.

Inviato

la mia idea è che le classi esistano tutte, magari non si sono sviluppate nello stato "romano", ma esistono.

bisogna tener presente che i romani erano avvezzi a farsi accompagnare in battaglia dai "socii". quindi, se (per esempio) questi "romanoidi" avessero un'alleanza con una civiltà in cui sono presenti anche druidi, secondo me non esiterebbero a farsi aiutare da questi ultimi...

Un conto è che le classi esistano tutte (ma sappiamo che in una pseudo società romana non è così), un altro è che passino la selezione per il reclutamento... I romani assoldavano solo il meglio del meglio come ausiliario straniero (cavalieri numidi, arcieri persiani, peltasti traci, eccetera)...

secondo me il velites, che seminudo (magari coperto di pelle di animale) e armato alla benemeglio, si lancia a capofitto contro le fila nemiche...bè ha un che di barbaresco...

Ma anche no... Il velite era uno schermagliatore leggero con un equipaggiamento standard come ogni altro reparto della legione... Fondamentalmente serviva per sfrondare gli scudi nemici coi pila o sfoltire le prime file con le frombole, ma era inutile in corpo a corpo e si ritirava sempre dietro le prime due linee una volta finiti i lanci...

Era un tipo di fante leggero e mobile che agiva da lontano e non un barbaro furioso che carica nudo il nemico, come certi celti...

non avevo considerato attentamente il problema della formazione relativamente alla magia.

come si può fare? bisognerebbe allargare la formazione?

si parte dal presupposto che i "romanidi" abbiano maghi pronti a contrincantesimare?

L'esercito repubblicano su cui ti vuoi basare non era un esercito professionista, anche se tutti i cittadini facevano addestramento militare durante la vita, perciò gli utenti di magia di una legione sarebbero dei cittadini che sanno usare la magia per conto loro e che sono usati in battaglia nel ruolo che più gli compete, anche se alcuni potrebbero seguire una carriera militare professionale (ad esempio i warmage e i guaritori)...

Inviato

???

I barbari sono competenti sia nelle spade sia negli scudi.

La questione per me è semplice. Se si guarda al background, allora si può essere barbari praticamente solo se si è un guerriero di una tribù selvaggia a stretto contatto con la natura. Se si guarda alle capacità di classe, il barbaro può essere qualsiasi combattente con poca armatura e che basa il suo stile di combattimento prevalentemente sulle cariche.

Non intendevo quello, volevo dire che un guerriero agile con spada e scudo e molto diverso da un combattente che si lancia in mischia sbraitando e menano fendenti con armi pesanti. Come pensi che possa un gruppo di barbari rispettare una formazione?

Il velites del barbaro ha solo l'abbigliamento. Non è solo questione di BG, ma di un personaggio per definizione rozzo e selvaggio, che carica a testa bassa sfruttando la pura forza fisica (alias, l'ira e i suoi bonus).

Inviato

non avevo considerato attentamente il problema della formazione relativamente alla magia.

come si può fare? bisognerebbe allargare la formazione?

si parte dal presupposto che i "romanidi" abbiano maghi pronti a contrincantesimare?

bo?

grazie ancora

Dipende da che grado di magia intendi mettere.

Considera innanzitutto che le formazioni di battaglia, così come le strategie, vengono sviluppate in base a cosa c'è a disposizione (a ciò nel tempo si aggiungono esperienza, intuizioni soggettive e simili, ma sarebbe un altro discorso), e in base a cosa si deve affrontare (se ce ne sono il tempo e la possibilità).

Di conseguenza, la presenza di una magia diffusa, così come di creature mostruose, porterebbe ad una grossa rivisitazione delle strategie di battaglia.

Questo non è il caso di tutti i fantasy, ad esempio nel Signore degli Anelli, così come in molti dei libri di Shannara, la magia, seppur esistente, non risulta essere così diffusa o utilizzata di frequente da arrivare a portare reali cambiamenti nelle strategie.

Viceversa, com'è spiegato anche nel manuale del perfetto combattente, l'approccio militare muterebbe in modo consistente se la presenza d'incantesimi e mostri fosse molto comune, secondo il relativo paragrafo un esercito fantasy in D&D dovrebbe adattarsi alle condizioni facendo uso, ad esempio, di tattiche molto più moderne.

Un esempio fatto è il paragone dei mostri, usati sul campo di battaglia come dei tank dei giorni nostri, essi se affrontati a viso aperto in corpo a corpo farebbero strage degli avversari (se non erro, l'esempio era sui giganti, o lo avevo sperimentato io usando dei giganti delle colline, non mi ricordo, di certo però parlano dei mostri grossi come di tank), ad ogni modo si faceva notare che era invece meglio fronteggiarli con formazioni aperte e sparpagliate, dotate di armi in grado di colpire sulla distanza.

Se non erro, veniva fatto un esempio anche sul dardo incantato, o sulle bacchette di dardo incantato. Pensaci un attimo, 10 incantatori deboli con bacchette di dardo incantato possono lanciare a volontà con 10D4+10 danni a turno senza TS (la portata non è molto comoda, ma neppure sto gran problema), anche fronteggiando un animale crudele notevolmente più forte di loro, potrebbero buttarlo giù perdendo un paio di compagni e basta, specie se con loro c'è un bardo che aumenta di 1 i danni di tutti, quindi in 11 sarebbero 10D4+20 danni, una media più o meno di 40 a turno, mentre l'avversario dovrebbe spostarsi ogni volta per colpirli e non potrebbe incalzare (prendendo in considerazione creature prive d'attacchi a distanza).

Se poi consideri la presenza di mostri in grado di fungere da artiglieria, e le creature volanti che possono entrare in campo come ti pare: bombardamento o fanteria aviotrasportata, vedere ancora dei castelli in D&D sarebbe quasi un controsenso a questo punto.

Ma, come detto all'inizio, non in tutte le ambientazioni c'è questo grado di magia, per cui se vuoi tenere la campagna a livelli bassi e limitarla può quadrare benissimo anche con le tattiche standard, altrimenti la coerenza comincia a stridere, sarebbe come se nel mondo ci fossero pochissimi mostri/poteri di una certa rilevanza, e i pg se li beccassero tutti loro, o gli altri se li beccassero soltanto quando i pg gli passano vicino -.-"

Io una volta ho giocato un'ambientazione molto high magic, diciamo che anche le città da 5000 abitanti avevano un golem di pietra a guardia di ogni loro porta, e il regno nel complessivo aveva 4 colossi di ferro da usare come armi d'assedio, questo in parte sminuiva il senso di protagonismo dei pg, perchè il contatto con "qualcosa di più" era sempre presente, in ogni caso è stato parecchio divertente giocarla.

Inviato

Ma perchè, giocare a Lex Arcana no? Risolvi tutti i problemi ed è una gran bella ambientazione. Bassa magia , però, se non ricordo male. Il manuale è ganzissimo.

Praticamente, l'Impero no finisce nel 500 ma continua a la guerra alle tribù celte.

Inviato

grazie ancora per le risposte... direi che mi avete convinto. saranno quasi tutti guerrieri...

la presenza di magia nella campagna non l'ho ancora decisa...però per ora pare che una giocatrice voglia fare una druida e l'altra l'accordo sublime...quindi non credo che sarà a basso livello...

ah, già è vero che non era professionista...diventa professionista solo in età imperiale...giusto?

immagino che farò si che i romanoidi vivano in un posto a bassa magia e nel momento dell'invasione si trovino a dover contrastare un paese con magia media medio-alta...

così avrò modo di adattarli man mano...

ora guardo perfetto combattente la sezione sull'esercito fantasy

lex arcana non lo userò: una delle giocatrici ha appena imparato a giocare a D&D, io non ho il manuale, e non ho assolutamente tempo di imparare un altro gioco

grazie ancora a tutti! (^_^)

Inviato

Diventa professionale poco prima del 1° secolo a.C., con la riforma di Gaio Mario del 107... Prima di quel periodo, le legioni erano formate esclusivamente da volontari reclutati da precise fasce di reddito e che si dovevano comprare le armi per conto loro...

Dopo erano presi da qualsiasi fascia di reddito e potevano fare carriera esclusivamente militare, come soldati professionisti... L'equipaggiamento divenne standardizzato e venne fornito direttamente dallo stato, come capita ancora oggi coi nostri eserciti nazionali...

Mario rivoluzionò anche la composizione delle legioni, la loro suddivisione in unità più piccole con un numero di uomini prestabilito e il ruolo di ogni membro dell'unità e istituì il concetto di un esercito nazionale permanente che si addestra di continuo, in modo che non ci fosse bisogno ogni volta di reclutare un esercito di volontari per affrontare questa o quella minaccia...

  • Mi piace 1

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...