Irrlicht Inviata 29 Agosto 2011 Segnala Inviata 29 Agosto 2011 Paradiso. Probabilmente non esiste un concetto migliore per descrivere il Giardino Stellato. Ciascuno di voi lo vide per la prima volta quando fu accolto dall'Imperatore in un'immensa distesa erbosa e fiorita. In lontananza montagne di un'imponenza inconcepibile, il mare oltre bianche spiagge, e boschi d'alberi che, pur indicibilmente alti, erano superati da torri d'argento sotto un cielo notturno sfavillante di un oceano di stelle. I colori vividi come mai in vita avevate percepito, i suoni nitidi e musicali come se persino i vostri stessi passi emanassero melodie. E tutto ciò è da allora una meraviglia che mai sbiadisce, mai diviene abitudine, nonostante molto sia il tempo trascorso dal vostro arrivo. Giorni, anni... secoli? Non sapreste dirlo. Qui il tempo è il viaggiatore e voi le costanti. Voi e tutti gli altri che come voi sono stati elevati nel Giardino Stellato: uomini, donne, animali... e ben più strane creature. L'Imperatore, come da tutti viene chiamato, da subito divenne il vostro Maestro. Perennemente celato dalla sua nera armatura, nonostante la sua natura paia essere ignota ad ogni creatura che nel Giardino cammina, fin dal principio egli vi dimostrò di essere un'entità di incommensurabile potere. Potere. Una parola il cui significato vi si schiuse davanti. "Poter fare"; l'Imperatore vi fece comprendere come ogni cosa sia realmente possibile, una volta spalancate le porte della percezione. Avete imparato ad essere il lupo che corre nelle ancestrali foreste, l'aquila che ascende oltre le vette, il pesce che guizza nelle iesplorate profodità; siete divenuti Forze. E tuttavia, ne siete coscienti, i limiti da superare sono ancora infiniti. Ma per ora non sarà nel Giardino Stellato che ne supererete altri. Trascesa la mortalità, divenuti entità superne, è giunto il momento di tornare negli universi dei mortali, dove l'entropia tutto consuma, anche gli spiriti dei giusti; di costoro dovrete essere guide ed ispirazione, in modo palese o celato come più riterrete opportuno, così che essi non siano abbattuti dalla disperazione, ma elevati nella speranza. Come a voi stessi accadde. Chi su uno dei pinnacoli argentati a scrutare gli astri infiniti, chi a cullarsi tra le radici di un immenso albero, chi a concentrarsi per accrescere la luce della porpria spada, tutti nella placida notte avete udito la chiamata dell'Imperatore. L'adunata è per l'alba nel luogo in cui egli vi accolse. Spoiler: Descrizione del personaggio e scrivete se e cosa fate prima del raduno (a fantasia libera). Ricordate che tra Eterni potete comunicare telepaticamente. Le regole di scrittura sono le solite, immagino le conosciate tutti.
Hungryghoul Inviato 29 Agosto 2011 Segnala Inviato 29 Agosto 2011 La spada emette dei lampi quando impatta contro gli artigli dell'antico drago. Le sue scaglie dorate si illuminano brevemente, ma non riescono ad eguagliare il luccichio avido dei degli occhi quando crede di aver indiduato un'apertura nelle difese del suo avversario e lascia partire un devastante colpo di coda. Il suo avversario, un massiccio orco si limita ad abbassarsi, piegandosi su stesso, lasciando che la coda, una scia dorata sopra di sè, passi sopra di lui. Lo spostamento d'aria rischia di farlo vacillare, ma si era preparato ad esso, quindi non rallenta ma continua a puntare al ventre del grosso rettile. Un colpo dal basso all'alto, al ventre reso esposto dal drago per portare la sua codata. In quell' istante l'umanoide però viene toccato dall'imperatore e si irrigidisce. E' solo una frazione di secondo, ma tanto basta al suo esperto avversario per colpirlo con una delle sue zampe inferiori. L'orco riesce solo un secondo prima a frapporre tra se e gli artigli la sua spada, ma la violenza del colpo lo fa finire a terra a qualche metro di distanza. Quando si rialza, non ha nessun graffio, nè la polvere che ha alzato si deposita su di lui. Ghigna mentre ripone la spada nel fodero che porta sulla schiena. Il drago lo guarda interessato prima di mostrare i denti a sua volta, nell'imitazione dragonica di un sorriso umano. "Non dirmi che sei già stanco! Per un tempo insopportabilmente lungo mi hai chiesto di combattere per te, Eterno!" L'orco ruota la spalla, per assicurarsi che sia tutto apposto. Un vizio che aveva da mortale e che non ha ancora perso. "Mi dispiace abbandonare un simile combattimento. Avevo appena iniziato a divertirmi. Ma l'Imperatore mi chiama ed io devo ubbidire. Come tutti noi. Alla prossima Venerabile!" Dice mentre si lancia nel vuoto, lasciandosi cadere dall'argento altopiano in cui stava combattendo. Si lascia cadere per qualche istante, assaporando il vento e guardando la sconfinata pianura venirgli addosso. Quando ne ha abbastanza, l'orco decide di sfruttare parte dell'insegnamento ricevuto sinora e mettere le ali. Divenuto un'acquila, vola verso il punto designato dall'Imperatore, ansioso di ubbidire. DESCRIZIONE Spoiler: Immagine: http://www.google.com/imgres?q=armored+orcs+deviant+art&hl=it&gbv=2&biw=1088&bih=679&tbm=isch&tbnid=80FxTeqKtOLdZM:&imgrefurl=http://community.wizards.com/go/thread/view/75882/22389433/%3Fpg%3Dlast&docid=VAKM8aj0MpNDlM&w=560&h=890&ei=AJpbTvi2HIfKswbY7fXiCA&zoom=1&iact=rc&dur=264&page=6&tbnh=161&tbnw=101&start=76&ndsp=15&ved=1t:429,r:9,s:76&tx=54&ty=81 Krool preferisce mantenere l'aspetto che aveva da mortale. L'armatura che gli ha affidato l'Imperatore infatti ha assunto le sembianze della sua fida corazza a piastre, così come la lama di luce, che ha l'aspetto di un affilato falchion di acciaio scuro. Fisicamente imponente, ricoperto di cicatrici e con due tatuaggi sulle guancie a mostrare il suo grado nell'esercito a cui apparteneva, riesce ad emanare un'aura di tranquillità e minaccia assieme. Come la calma prima della tempesta.
Baok Inviato 29 Agosto 2011 Segnala Inviato 29 Agosto 2011 La copertina del volume recitava "Il Canto dei Nani - La storia di Hurden, figlio di Morden, sovrano di Krodeska". Per il Santo, come lo chiamavano quando ancora era un mortale, quell volume significava molto: gli ricordava chi era in realtà, gli faceva respirare i profumi delle sue terre, le gelide brezze sulle coste del Grande Mare, mentre i grandi pescherecci all'orizzonte sembravano solo piccole macchie sull'inenarrabile bellezza della luce del tramonto. Non che non fosse contento nel Giardino Stellato, ma ricordare le sue origini, immergersi col pensiero nel suo passato mortale non facevano altro che aumentare la sensazione di pace che provava in ogni secondo della sua esistenza in quel luogo paradisiaco. Dopo tutto, era proprio la pace ciò che avrebbe voluto conquistare in vita; una pace eterna, che adesso, grazie all'Imperatore, era diventata realtà. Almeno per lui. Quando il Supremo lo chiamò, il ritmo della lettura gli fu spezzato, ma ciò non turbò Valdemar, bensì lo rese gioioso di quella convocazione. *Sono pronto!* - pensò, sapendo che anche l'Imperatore l'avrebbe saputo. E così, come se il tempo non fosse nemmeno passato da quando stava sfogliando le pagine del libro, finì per ritrovarsi nell'immensa distesa erbosa e fiorita, nella quale chissà quanto tempo prima l'Imperatore li aveva già radunati. Da allora la vita di Valdemar era completamente cambiata. Descrizione Spoiler: Valdemar è il classico uomo del nord, dall’altezza spropositata, una zazzera bionda chiarissima che gli scende fino al collo, occhi grigi come la cenere. Il suo fisico asciutto, frutto di costante allenamento, è rivestito da un abbigliamento pesante, adatto alle regioni settentrionali.
The Nemesis Inviato 30 Agosto 2011 Segnala Inviato 30 Agosto 2011 Antares era disteso sulle gelide distese di uno degli innumerevoli pianeti di quel sistema celeste, intento ad ammirare il cielo stellato come spesso faceva fin da quando era bambino. Uno dei rari momenti che ormai non si poteva quasi più concedere, in cui i desideri umani riaffioravano nella coscienza, tingendo parzialmente la tela dell'animo, ricordandogli ciò che lui era stato, e che in cuor suo sarebbe sempre rimasto. <<Mondi lontani, irraggiungibili tranne che per pochi eletti...>> La luce delle tre lune e delle stelle risplendeva negli occhi verdi dello stregone, mentre con le braccia unite dietro la testa e le gambe incrociate meditava su quali stelle, quali pianeti ancora in quella galassia non avesse ancora visitato, e quali avrei potuto infine visitare in futuro. Ormai, da quando era asceso allo stato di Eterno, il suo sempiterno sogno di raggiungere le stelle non gli sarebbe stato più impossibile. Ovviamente, più remoto e sconosciuto sarebbe stato il luogo in cui sarebbe stato inviato, più felice lui sarebbe stato. Certo, da quando era trasceso, la sua vita passata era stata cancellata e non aveva più rivisto i suoi cari e la sua famiglia, ma nonostante ciò era sereno, perchè sapeva che vivevano delle vite piene e tranquille, e dedicare la propria vita al bene ed all'Imperatore erano le uniche cose importanti. Raccolse un frammento di pietra, con noncuranza, e lo lanciò senza neppure guardare ad una trentina di metri davanti a sé, colpendo con precisione sul naso la bestia che gli si stava avvicinando a velocità strepitosa, avendo forse intravisto in lui un potenziale spuntino notturno. L'animale stordito si voltò e si ritirò: doveva essergli passata la fame, o forse aveva avvertito l'aura di potere che circondava lo stregone. Una stella cadente attraversò il cielo, disegnando un perfetto lato del triangolo composto dalle tre lune, mentre il cielo iniziò lentamente a rischiararsi. Poi, all'improvviso, una voce limpida nella sua testa, calma e chiara, un inconfondibile messaggio dell'Imperatore, che colpiva dritto nell'anima. <<...Antares...>> Lo stava richiamando a sè, e senza nemmeno chiedersi il perchè lui si apprestò per tornare immediatamente al Giardino Stellato. Solo un'ultima occhiata a quel panorama, ed al manto notturno che si stava lentamente ritirando, ed in pochi istanti scomparve, lasciando dietro di sè un'impercettibile nebbiolina scintillante. Descrizione Spoiler: Antares solitamente appare come un uomo di altezza media, non particolarmente robusto, vestito di una tunica rosso-bruna. I suoi capelli, talvolta neri, talvolta argentati, o addirittura platinati, incorniciano il viso insieme ad una piccola barba, del medesimo colore. Gli occhi verde smeraldo brillano al centro del volto, ma quando manifesta i suoi poteri da Eterno diventano totalmente neri pece, eccetto per l'iride che si tinge di bianco puro. Cammina spesso accompagnandosi con un bianco bastone, anche se lo usa raramente per sostenersi.
dak'kon Inviato 4 Settembre 2011 Segnala Inviato 4 Settembre 2011 L'immensa pianura in fiamme si estende davanti a lui, infinita in ogni istante e in ogni direzione. Eppure il calore non brucia il corpo di Aro: quel corpo che orami ha trasceso i limiti della mortalità per elevarsi al di sopra e al di là di quanto avrebbe mai creduto possibile. La semplice libertà della corsa è ciò che brilla neglio occhi e sul sorriso dell'uomo. Non fa altro da quasi due giorni, perso nell'ipnotica melodia delle sue falcate regolari e instancabili divora chilometri e chilometri tra quelle fiamme rigeneratrici per il suo spirito. Ad un tratto il ruggito delle fiamme muta improvvisamente il volume e l'intera pianura sembra concentrare la propria potenza creativa e luminosa in un unico punto davanti a lui: una sfera luccicante ricoperta e lambita da fiamme multicolori. E' un richiamo. Un ordine perentorio al quale non si può opporre rifiuto. E' la possibilità di dimostrare che l'addestramento con L'Imperatore è servito a qualcosa ... una qualche missione, dunque. Si, verrò mio signore. é la telapatica risposta, diretta ovunque intorno a se. Bastano pochi istanti di concentrazione, un semplice desiderio perchè l'illusione si dissolva. Intorno a lui ora non esiste più la pianura in fiamme ma un immenso prato ricoperto di fiori e profumi dolcissimi, in lontananza mare, foresta e montagne chiudevano i confini di quel piccolo paradiso perfetto quanto una delle immagini che lui era in grado di generare a piacere nella mente di ogni essere vivente. descrizione Spoiler: Aro è un uomo dall'aspetto comune di circa venti anni, capelli corti e neri e occhi marrone scuro. Attualmente pare indossare una semplice corazza imbottita senza maniche che rivela il sottile gioco dei muscoli abituati a tendere l'arco o a impugnare una spada. Il volto è sorridente ed è come se un'aura di serenità appagasse sempre i suoi lineamenti.
Krinn Inviato 5 Settembre 2011 Segnala Inviato 5 Settembre 2011 Troppo tempo è passato da quando Alonsus camminava sulle piane di Eberron a predicare la pace in tempo di guerra. Ora, nei giardini dell'Imperatore, Alonsus ha avuto il tempo per riflettere sul significato di causa ed effetto negli eventi degli uomini. E' opportuno comprendere e annullare le cause se si vuole combattere un effetto, dato che annullare un effetto è compito assai più arduo. Capelli castano chiaro portati corti e una barba ordinata dello stesso colore a incorniciare la bocca, occhi nocciola sotto una fronte che sembra già rugosa nonostante la giovane età del fisico, altezza poco più alta della media con un fisico che potrebbe essere definito gracile, se non fosse un Immortale. Il dettaglio principale della Veste del Cosmo di Alonsus, portata solitamente a forma di tunica, è il colore bianco, che domina sulle altre tonalità. Tale è il colore dell'energia positiva incanalata dall'Oracolo della Vita, che è anche sinonimo di purezza. Alonsus stava vagando con l'occhio della mente, in meditazione, riflettendo su alti valori filosofici in relazione ai motivi di contrasto tra etnie e razze nei mondi di cui ha appreso l'esistenza. La cima di uno dei monti del Giardino è un luogo sufficientemente silenzioso per meditare in pace, forse da una simile abitudine viene il suo soprannome, Alonsus della bianca montagna. Il richiamo mentale dell'Imperatore cancella il silenzio del momento, ma non vi è dispiacere in Alonsus. Dopo lungo tempo passato ad affinare la mente e lo spirito, ora è giunto forse il tempo di mettere in buon uso le sue conoscenze e abilità. *Rispondo subito alla chiamata, Imperatore.* Senza attendere oltre, mormoro alcune parole in Celestiale per spostarmi istantaneamente nel luogo dove, secoli prima, ho aperto gli occhi. Lì attenderò la mia missione, riportando alla mente i ricordi di quel giorno felice.
Irrlicht Inviato 6 Settembre 2011 Autore Segnala Inviato 6 Settembre 2011 Lì dove tutto è iniziato vi riunite, precipitando con armonico fragore come meteore splendenti che non lasciano crateri e devastazione. Davanti a voi, Lui. Di spalle, con le mani pacificamente incrociate dietro la schiena, coperta da quel nero mantello a voi ormai familiare che pare aver vita propria. "Lungo è stato il vostro cammino fin qui...", riflette con la voce chiara e tonante, eppur confortevole, che conoscete bene. "E molto più lunga è la via che avete davanti...", aggiunge girando il viso in vostra direzione. Per la prima volta vedete i suoi occhi, fino ad oggi sempre nascosti da azzurri cristalli che splendevano sull'elmo di scuro metallo, ora assenti. E quegli occhi paiono ancor più luminosi; un verde vibrante e pupille come quelle di un felino, o di un rettile, che sembrano penetrare ogni maschera e copertura. "È il momento per voi", continua, "di divenire Guide e Vendicatori. Sarete la fortuna che aiuta l'audace, il mendicante che indica la direzione al giusto, la spada che trafigge il maligno, e la catena che trattiene la decadenza nella sua fossa nera. Fino al giorno in cui la Terra sarà stanca del male che cova nel suo grembo e si aprirà per esporlo alla purificante Luce Solare." "Visitate gli innumerevoli mondi, e scegliete bene come comportarvi, perché chi sostenete possa elevarsi e diventare un giorno un vostro Eterno Fratello." Nel dire questo, l'Imperatore allarga le braccia e le solleva. Con tale gesto, davanti a sé apre una grande fenditura nell'infinito delle stelle. Un pianeta grigio e azzurro è in primo piano sullo sfondo siderale, e malgrado l'oggettiva bellezza dello spettacolo, è come se un vento mesto fuoriuscisse dalla fenditura e vi travolgesse, inondandovi di sensazioni antiche e non piacevoli che quasi avevate dimenticato... serrandovi il cuore in unamorsa di tristezza. "Quel mondo ferito", riprende il vostro Maestro, "i suoi nativi lo chiamano in due modi diversi: uno per ognuna delle due stirpi che da eoni se ne contendono il dominio. I Draghi, antichi e imponenti, lo chiamarono Occhio di Drago. Gli Umani, che vennero in seguito, in beffarda imitazione, lo chiamarono Occhio del Cacciatore. Dove Cacciatore significa Cacciatore di Draghi." "Quando gli Uomini sorsero, da subito minacciarono la razza Draconica con avidità ed arroganza." "Quando gli Uomini sorsero, da subito i Draghi videro di mal occhio l'ascesa di un altra razza intelligente, e vi si opposero con crudeltà." "Ere di conflitto devastarono quel globo un tempo splendido, ed oggi l'ultima guerra infuria per la padronanza dell'unica terra fertile rimasta. Una guerra ridotta all'osso, in cui entrambe le fazioni, stremate, mantengono una tenue tregua e si leccano le ferite. Ma sia Umani che Draghi hanno ciascuno un ultimo campione destinato ad affrontare il proprio corrispettivo. Alhafnir, l'ultimo Drago guerriero, e Sithenius l'ultimo Cacciatore di Draghi. Chi dei due prevarrà sull'altro deciderà la sorte del mondo. E la vostra influenza come indirizzerà il corso degli eventi?" "Andate...", conclude levando il braccio sinistro alla fenditura mentre gira il corpo verso di voi, "e siate forti e fieri...". Quasi senza rendervene conto, saltate oltre la breccia edi nuovo, come grandi comete luminose, sfrecciate ad incredibile velocità verso la vostra destinazione. E cadete, attraverso il cielo freddo, fino al suolo brullo di una valle vulcanica. Quando la nube di polvere da voi sollevata si dirada, vi rendete subito conto di quanto desolato il paesaggio sia e di come esso paia la rappresentazione fisica delle sensazioni che vi hanno colpito quando avete veduto questo mondo dal Giardino Stellato...
Hungryghoul Inviato 6 Settembre 2011 Segnala Inviato 6 Settembre 2011 Mi scuoto la polvere che mi si è depositata addosso. *Quale parte scegliere? L'imperatore ci ha lasciato libertà di scelta. GLi umani sembrano essere gli invasori, ma i draghi non sembra li abbiano accolti* Mi rivolgo agli altri eterni, i miei nuovi fratelli. "Guerra, la guerra non cambia mai." Dico, rivolto quasi più a me stesso, colpito dalla mestizia del paesaggio "Voi sapete qualcosa di più riguardo a questo pianeta? L'imperatore è stato parco con le parole..."
The Nemesis Inviato 7 Settembre 2011 Segnala Inviato 7 Settembre 2011 Questo pianeta non è mai stato sulla mia lista di viaggio dico a Krool e nemmeno ne sapevo l'esistenza. Non lo conosco, mi spiace, non posso aiutarti. Però visto che siamo qui, mentre tentiamo di riappacificare le due razze potrei approfittare dell'occasione per esplorarlo quindi inizio a scrollarmi di dosso la nera polvere, e mi guardo in giro, per cercare di capire in quale luogo del pianeta ci troviamo. @DM Spoiler: Prova di Percezione +34
Irrlicht Inviato 7 Settembre 2011 Autore Segnala Inviato 7 Settembre 2011 Antares Spoiler: I fumi vulcanici, seppur non così intensi da creare una grande nube, portano con loro molta cenere, che inevitabilmente ricade come una pioggia grigia e desolante. Le esalazioni gassose che escono dal suolo paiono sfiati d'una creatura in agonia, e ti pare quasi di sentire la vita che se ne va da questa terra. Non c'è vegetazione in vista, e in una direzione, oltre la figura del vulcano, è possibile intravedere una lontana catena di monti nebbiosi. In quella opposta, nulla si prospetta alla vista; probabilmente c'è un'ampia apertura, come pianure oppure un mare o grande lago. Spoiler: Immagino che volessi un diverso genere di informazioni, ma per quelle serve Conoscenze (Geografia).
Baok Inviato 7 Settembre 2011 Segnala Inviato 7 Settembre 2011 *Draghi e uomini... cacciatori* Le parole dell'Imperatore rimasero impresse nella mente di Valdemar, come anche la visione dei suoi occhi splendenti. Nelle sue terre i draghi non c'erano, o almeno non più. I cosiddetti "cacciatori" li avevano uccisi tutti secoli prima, ma questo al Santo non dispiaceva affatto. Gli antichi racconti narravano le gesta dei grandi cavalieri che combattevano contro quelle bestie assetate di sangue e distruzione. Nulla di giusto vi era in loro, secondo Valdemar. Rimanendo momentaneamente in silenzio, Valdemar si guarda intorno, cercando di capire al meglio il territorio nel quale erano capitati e una possibile via che potesse portare il gruppo verso una prossima destinazione. Ma cosa sapeva in realtà di quel mondo? Spoiler: Eseguo tutte le eventuali prove di Conoscenze a mia disposizione e una prova di Percezione per guardarmi intorno e cercare una via da seguire.
Irrlicht Inviato 9 Settembre 2011 Autore Segnala Inviato 9 Settembre 2011 Valdemar Spoiler: L'antica guerra ha devastato profondamente sia il mondo che le due razze contendenti. Gli Umani rimasti sono tutti concentrati in una manciata di città: Serfula alla foce di un fiume, Cadash dentro una montagna, e Janglia, Feere e Balchia al limitare delle Terre Verdi (le ultime terre non devastate). Tutte nello stesso continente senza nome e non distanti l'una dall'altra, collegate tra loro attraverso lunghi cunicoli sotterranei, poiché il viaggio in superficie è estremamente rischioso, se non per gruppi molto piccoli oppure estremamente preparati a difendersi. Essendo i nemici gigantesche bestie volanti, tutte le città allo scoperto sono architettonicamente strutturate in modo da non lasciare grandi spazi aperti, se non in appositi punti strategici, e tutte le costruzioni sono in pietra e con i tetti collegati da tratti di pietra rinforzata per creare delle specie di griglie atte ad evitare che gli avversari scendano dall'alto per ghermire. A questo scopo, queste città sono anche adornate da sinistri spuntoni di metallo, su molti dei quali, specie quelli delle torri più alte, vengono di proposito tenute le teste impalate di alcuni dei Draghi più noti, in sfregio e monito per quelli ancora vivi. Le diverse etnie Umane sono tutte mescolate in queste città, e gli individui sopravvissuti fino ad oggi hanno ormai messo da parte la quasi totalità degli antichi rancori o pregiudizi etnici, unendosi in una sola cultura. I crimini sono materia a parte; furti e truffe scarseggiano perché scarseggiano i beni stessi, il più prezioso dei quali è il cibo, che viene puramente da minuscoli allevamenti e orti o dalla pesca (principalmente marittima e costiera, unica fonte affidabile, poiché la vita marina è l'unica ancora intoccata dalla rovina). Gli omicidi, in compenso, non sono infrequenti. Non per fame, poiché vale qui il medesimo discorso dei furti ed ogni individuo sa che deve procurarsi il cibo da sé e non è possibile vivere sempre alle spalle di altri, ma piuttosto per ragioni spesso futili, ingigantitesi nell'attingere alla tensione e disperazione che tutti portano addosso, fino a sfociare in furibonde liti che culminano con la morte di qualcuno. Quello stesso clima di disperazione porta diverse persone al suicidio. Lo stupro è un caso a parte, poiché, sebbene tutt'altro che gradito, non è punito dalle autorità. Questo in un'ottica per cui le donne e le famiglie, tutt'altro che incentivate a procreare, vista la situazione, sono "costrette" a farlo, a seguito di tali violenze. E molti dei figli di violenza vengono lasciati agli orfanotrofi militari, chiudendo così il barbaro circolo creato dalla suddetta asssenza di punizione per stupro. Ogni città è governata da un reggente, e tutti e cinque si riuniscono periodicamente. Al momento ognuno di loro sta tentando di rimettere insieme un corpo militare sufficientemente vasto, dopo che nell'ultima grande battaglia le perdite sono state spropositate. Oltre ai normali soldati, anche tutti i Cacciatori di Draghi la cui esistenza fosse nota avevano preso parte a tale scontro, e sebbene il colpo inferto ai grandi rettili sia stato in tal modo devastante, ad ogni singolo Cacciatore costò la vita. Gli Umani non sanno quanti ancora siano i Draghi rimasti, ma i cinque reggenti sono ben consci del fatto che un attacco di un pugno di essi, allo stato attuale, sarebbe sufficiente a radere al suolo una città, tranne forse Cadash che è la meglio difesa. Non sanno invece che c'è un ultimo Cacciatore di Draghi che potrebbe addestrarne altri oppure braccare gli ultimi sopravvissuti e sterminarli uno ad uno. I Draghi rimasti sono solo ventisei. Uno di loro è Alhafnir, e oltre lui solo quattordici sono adulti e in grado di combattere. Ma sebbene singolarmente impossibili da abbattere per Umani sprovvisti di addestramento, numeri ed equipaggiamenti appropriati, tutti loro sono ben lontani, a differenza del loro campione, dal poter sperare di sopravvivere con certezza ad un assalto in una città Umana. Ed Alhafnir, da solo, andrebbe anch'egli incontro a morte certa. Questi ultimi Draghi si nascondono in un crepaccio al confine nord-est delle Terre Verdi, che oltre ad esser lontano dagli insediamenti Umani è anche irraggiungibile per qualunque esercito di dimensioni degne di nota. Uno degli adulti è anche il Drago più anziano rimasto, guida spirituale di Alhafnir, e sa di trovarsi in una situazione di stallo, poiché anche se gli Umani sono al loro minimo livello di potenza, attaccare è rischioso; anche perché se gli adulti morissero, i giovani resterebbero praticamente indifesi. E non è possibile aspettare troppo a lungo perché i Draghi crescono e si moltiplicano nel corso di ere... ere durante le quali gli Umani tornerebbero facilmente ad essere potenti e in numero schiacciante. Inoltre, sia Umani che Draghi sanno bene che le Terre Verdi non sono un Paradiso Benedetto, ma una terra che, seppur ancora poco, comincia anch'essa a risentire della devastazione diffusa nel resto del mondo, e se si lasciasse trascorrere troppo tempo per ammassare grandi forze da scagliare alle rispettive nemesi, si avrebbe un'ennesima battaglia che devasterebbe anche quelle, condannando definitivamente tutti.
Krinn Inviato 9 Settembre 2011 Segnala Inviato 9 Settembre 2011 *Il conflitto è il filo conduttore della vita, qui. Ovunque vada, sembra che la vita voglia porre fine a sé stessa in questo modo inutile.* "Non sono mai stato qui, ma le ferite impresse alla terra non lasciano dubbi sui possibili destini di questo mondo. Chiunque delle due fazioni vinca, vincerebbe ben poco, sempre che quest'ultima terra fertile non venga distrutta nel corso di altre battaglie. Draghi e uomini hanno vissuto per distruggersi, e come risultato hanno distrutto anche il resto della vita. Dovremmo far sì che imparino a convivere e ricostruire il mondo. C'è abbastanza spazio per tutti, al di là delle Terre Verdi, se entrambe le fazioni si impegnassero nella ricostruzione del mondo." Osservo le condizioni della zona fino a dove il mio sguardo può giungere, e cerco di capire quanto profonda è la ferita inferta alla natura, se e come il mondo possa guarire per supportare due popolazioni in pace. Inoltre cerco addietro nei ricordi impressi nelle stesse ferite nel mondo, fino a un tempo in cui draghi e umani hanno cominciato le ostilità. *Come era il mondo prima? Cosa ha scatenato tutto questo in principio?* Spoiler: Prova di percezione/sopravvivenza per avere un'idea di come è la zona attorno a noi, quindi prova di conoscenze (natura) per stabilire la salute dell'ecosistema e come sia possibile guarirlo, prova di conoscenze (storia) per dettagli sugli inizi dello scontro
Baok Inviato 9 Settembre 2011 Segnala Inviato 9 Settembre 2011 Per la prima volta dall'inizio di quel viaggio, Valdemar parlò, esponendo tutte le informazioni che gli venivano in mente. "Gli Umani sono stanziati in cinque centri urbani non molto distanti tra loro. I reggenti di tali città stanno cercando di formare una forza militare abbastanza vasta da annientare la minaccia draconica. I Cacciatori di Draghi potrebbero essere adatti allo scopo, ma sono stati tutti sconfitti nell'ultima grande battaglia. Tutti tranne uno. Ma, a quanto pare, i cinque reggenti non sono a conoscenza della sua esistenza." Interruppe il discorso per qualche secondo. "Per quanto riguarda la fazione dei Draghi, ne sono rimasti ventisei in tutto il mondo, di cui solo quindici in grado di combattere, tra cui un certo Alhafnir. Sono stanziati in un crepaccio al confine nord-est delle Terre Verdi, un punto strategico che potrebbe impedire l'avanzata di un esercito." Attese ancora qualche secondo. "Se volete condividere qualche altra informazione..." Ricordò le parole dell'Imperatore. "E la vostra influenza come indirizzerà il corso degli eventi?" Era questo il loro scopo: influenzare. Dovevano fare qualcosa per risolvere quella situazione. *Gli umani sono la giusta parte.* Questo fu il suo primo pensiero al riguardo. Forse era per le leggende che venivano narrate nelle sue terre, ma Valdemar disprezzava la razza draconica pur non avendone mai incontrato personalmente un esemplare. Valdemar aveva la stoffa del comandante, quale era stato nel corso della sua vita terrena. E da tale, istintivamente, si sentiva di prendere una decisione. Ma in quel gruppo non era il capo, erano tutti alla pari. Si limitò ad un consiglio. "Personalmente, consiglierei di dirigerci alla volta della città umana più vicina. Voi altri che dite?" Intanto, si guardava intorno, in cerca di una via da seguire. Spoiler: Prova di Percezione per trovare una via da seguire. Prova di Conoscenze (geografia) per individuare la città più vicina dalla nostra posizione e anche la distanza da lì al confine nord-est delle Terre Verdi.
Hungryghoul Inviato 9 Settembre 2011 Segnala Inviato 9 Settembre 2011 *COmbattere è giusto solo quando lo si fa per una giusta causa. Ma per chi schierarsi in questo conflitto?. Entrambe le parti sembrano avere i propri motivi. Devo saperne di più prima di agire. La fretta è cattiva consigliera.* Guardo gli altri Eterni, mentre lascio vagare il mio sguardo sulle pianure desolate. "Non ho altre informazioni fratello. Quindi credo che la nostra priorità sia raccoglierne il più possibile prima di intervenire in questo modo. Dato che possiamo comunicare senza problemi di distanza credo che forse sarebbe saggio dividersi, in modo da raccogliere il maggior numero di informazioni nel più breve tempo possibile." Mi gratto pensoso il mento, passandomi le dita tra la corta barba, un abitudine che ho sempre avuto. "Queste situazioni di Stallo in una guerra, data la mia esperienza, possono durare molto come poco. Quindi il tempo è per noi un fattore cruciale." Concludo incrociando le braccia. "Io gli umani li conosco bene solo quando si tratta di incrociare la spada con loro. Non mi intendo di politica e cose simili. Credo che andrò dai draghi, a raccogliere informazioni. Siete d'accordo?"
Baok Inviato 9 Settembre 2011 Segnala Inviato 9 Settembre 2011 "Intendi dire che dovremmo dividerci?" - chiese all'orco. Valdemar inarcò un sopracciglio. Sinceramente, non si aspettava che avrebbero finito per prendere strade diverse, almeno non così presto. Di certo non avrebbe cambiato idea sull'incontrare gli umani.
Hungryghoul Inviato 9 Settembre 2011 Segnala Inviato 9 Settembre 2011 Muovo la testa giù e sù. "Trovo la cosa sia logica. Non possiamo intervenire senza informazioni. E dividerci ci permetterebbe di ottenerle nel minor tempo possibile. Inoltre saremo sempre in comunicazione, con in poteri donateci dall'Imperatore"
Irrlicht Inviato 9 Settembre 2011 Autore Segnala Inviato 9 Settembre 2011 Alonsus Spoiler: I fumi vulcanici, seppur non così intensi da creare una grande nube, portano con loro molta cenere, che inevitabilmente ricade come una pioggia grigia e desolante. Le esalazioni gassose che escono dal suolo paiono sfiati d'una creatura in agonia, e ti pare quasi di sentire la vita che se ne va da questa terra. Non c'è vegetazione in vista, e in una direzione, oltre la figura del vulcano, è possibile intravedere una lontana catena di monti nebbiosi. In quella opposta, nulla si prospetta alla vista; probabilmente c'è un'ampia apertura, come pianure oppure un mare o grande lago. L'ecosistema è distrutto. Fuori dalle Terre Verdi resta poco più che polvere e cenere. Ben poca è la vita in grado di resistere in tali ambienti, ma qualcosa, in segreto, lotta ancora per sopravvivere. Intanto, una minaccia in più sorge e cresce come un cancro su tutte le terre: i morti senza pace si levano dai campi di battaglia in cui perirono e da luoghi più oscuri, e vagabondano senza pace. La guarigione richiederà un tempo che supera immensamente la vita di ogni Umano e Drago attualmente viventi, e la base di essa è che la lunga guerra termini, perché se anche le Terre Verdi venissero rovinate, non esisterebbe più speranza. Il conflitto iniziò ere addietro, quando gli Umani, culturalmente sviluppatisi ad innaturale velocità, cominciarono ad espandersi con bramosia. I Draghi, che già covavano timore sotto l'ombra di minacciose profezie, non ebbero remore nel cercare di tenerli confinati. Ma in quel tempo i Draghi erano quasi solitari, e prima che si unissero tutti, gli Umani poterono raggiungere ogni terra senza particolari problemi. Valdemar Spoiler: Dalla vallata in cui siete, una via corre verso nord, dove non c'è niente in vista; forse un grande lago, mare o una pianura, da quel che si può capire. L'altra, a sud, va verso una catena di monti nebbiosi. Da dove vi trovate ora non sei in grado di stabilire dove siete di preciso. Spoiler: Hai già incontrato Draghi nel Giardino Stellato, Eterni come te.
Baok Inviato 9 Settembre 2011 Segnala Inviato 9 Settembre 2011 Valdemar si trovò d'accordo con le parole di Krool, augurandogli una buona sorte nel covo dei draghi, ma senza dirglielo. Lui si sarebbe sicuramente diretto in una delle città umane e con i poteri donatigli dall'Imperatore avrebbe potuto raggiungerne una in un battibaleno. "Volendo, potrei riuscire a teletrasportarmi a Serfula, una città umana situata sulla foce di un fiume. Chi viene con me?" - chiese scrutando uno ad uno tutti i componenti del gruppo. Essendo quella la sua prossima destinazione, avrebbe avuto bisogno del maggior numero di informazioni possibili. Spoiler: Prova di Conoscenze (locali) e Conoscenze (nobiltà) sulla città di Serfula.
The Nemesis Inviato 9 Settembre 2011 Segnala Inviato 9 Settembre 2011 Io andrò con Krool affermo infine ai miei compagni Avrà bisogno di qualcuno che lo accompagni fino al covo dei draghi e, conoscendo le relazioni tra i due popoli, sarebbe imprudente lasciarlo andare da solo. Per quanto l'Imperatore possa averci reso potenti innalzandoci ad esseri superiori, quali Eterni che siamo, non dobbiamo mai sottovalutare le forze di chi ci potrebbe essere ostili. Anche se, tuttavia, i draghi per quel che ne so dovrebbero essere più saggi e intelligenti degli umani... E poi devo dirvelo sinceramente, sono proprio curioso di conoscere i draghi di questo mondo. Aggiungo infine, accennando un sorriso.
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