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Fuga da Ethrona


Force Missile Mage

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Ascolto Rikimaru mentre mi guardo intorno con fare preoccupato. Rispondo con tono squillante Hai ragione, è proprio il caso che ci conoscessimo... sei un esploratore? Dimostramelo trovando la sala per la colazione e andiamo li a parlare con più calma. Faccio una brevissima pausa, intercettabile solo al confronto con la mia rapidissima parlantina Così non dovrete neanche aspettarmi più tardi mentre mangio e non sciupiamo il vostro prezioso tempo!

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Mpff.. Con un live mugugno, il padre di Scagliafine si allontana, facendo risuonare i suoi corti passi per tutta la cattedrale, uscendo dall'enorme portone alto almeno come sette gnomi messi uno sopra l'altro.

Alle parole di Thoril, Gylehllah rimane per un attimo interdetto, poi si accarezza la guancia rispondendo con tono incerto: Credevo che aveste già con voi l'equipaggiamento necessario per la missione.. Torna risoluto come in precedenza. Poco importa, farò arrivare i migliori fabbricanti di armi e armature di tutta Ethrona nel meraviglioso complesso che abbiamo allestito per voi nei pressi del Grande Cancello. Non preoccupatevi di fare rifornimenti adesso, ce ne sarà modo e tempo quando sarà necessario. Voltandosi, sposta lo sguardo verso Rikimaru e Gemian. Non contavamo di fermarci qui, quindi non c'è niente di pronto.. vi prego di aspettare fino all'arrivo.

Detto questo, inclina la testa verso Rashen: Avanti, ti accompagno nell'orto della cattedrale. E i due si allontanano, dirigendosi verso una porticina al termine della navata sinistra.

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Giunto all'orto della cattedrale, osservo con sollievo il terriccio ai miei piedi.

Si, il posto pare andare bene.

Nobile Gylellah, vi sono infinitamente grato per la cortesia. Ora gradirei rimanere solo, affinché io possa preparare il mio spirito all'impresa. Inoltre... se posso permettermi. Prima non ho osato chiederlo, perché non volevo che il mio desiderio pesasse sulla comunità. Ma mi sarebbe utile anche un arco. Possibilmente lungo e composito. Nel tempo che sarà fatto arrivare, io avrò terminato la preparazione e potrò raggiungere i miei compagni per varcare la soglia.

Ciò detto, lo osservo in attesa che si allontani, e mi guardo attorno per accertarmi di non essere osservato.

Spoiler:  
Se necessario, faccio una prova di osservare.
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@Rashen

Bene, quindi anche un arco: non ci sono problemi. Risponde il consigliere con il suo tono gioviale, per poi allontanarsi ed uscire dalla piccola porticina da cui siete entrati. Mi occuperò personalmente di impedire a chiunque di disturbarti, partiremo non appena sarai pronto.

Guardandoti attorno, non puoi fare a meno di posare lo sguardo sulle rigogliose coltivazioni del piccolo orto (un rettangolo di circa 6 x 15 metri). La magia divina dei sacerdoti è necessaria in tutta Ethrona per permettere alle coltivazioni di produrre qualcosa di commestibile, ma qui deve essere stata sfruttata al massimo della sua potenza: le piante sono numerose e più sviluppate del normale, i frutti sono grossi e polposi e nessuna parte del campo sembra infruttuosa o rovinata. Non hai mai visto nulla del genere in vendita nella città, molto probabilmente ciò che viene prodotto in quest'orto rimane all'interno delle mura della cattedrale: sicuramente qualcuno pagherebbe un occhio della testa per mettere le mani su questo ben di dio, un uomo privo di scrupoli potrebbe approfittarne. Scrutando in ogni angolo del giardino, non individui nessuno: lo spazio è libero e non ci sono intrusi.

@Gemian, Rikimaru, Scagliafine & Thoril:

Dopo essere scomparso con Rashen oltre la piccola porticina, Gylehllah ritorna al vostro cospetto in pochissimo tempo. Raggiunto il piccolo cerchio che avete formato nei pressi dell'altare, il consigliere vi informa con tono cordiale e quasi allegro: Il vostro compagno non ci metterà molto; partiremo non appena avrà terminato.

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M'inginocchio a terra, presso uno dei sentieri di terra lasciati liberi dalla vegetazione per permettere ai monaci la coltivazione.

Probabilmente potrei guadagnare bene vendendo uno qualunque di questi frutti. ... Ma non penso che dove stiamo andando il denaro abbia importanza, in fondo.

Con l'indice della mano destra traccio un cerchio nel nero, fertile limo, dopodichè nel cerchio traccio un simbolo, il simbolo che rappresenta Malphas, fatto questo eseguo il rituale per evocarlo.

Per prima cosa appaiono le colombe, bianche, che volano in modo febbrile, disordinato, tutt'attorno, e da loro emerge Malphas, la figura slanciata, pallidissima, pare quella di un giovane elfo, ma i suoi occhi ed i suoi denti sono completamente neri, ha piume di corvo al posto dei capelli, veste una tunica nera ed un mantello del medesimo colore, fatto con le teste e le piume di molti corvi imperiali.

Completo il rituale stringendo con Malphas il patto di fedeltà, ed infine assorbo la sua essenza, che svanisce in me, vaporosa come nebbia.

Spoiler:  
Prova per legarmi a Malphas: CD 15, tiro: 1D20+4.

Se fallisco sono soggetto all'influenza negativa di Maslphas: Se ho accesso a del veleno, sono obbligato ad utilizzarlo contro i miei nemici con la massima frequenza, inoltre tendo ad innamorarmi con eccessiva facilità, ad esempio in seguito a gesti amichevoli da parte di donne.

In ogni caso porto il segno di M, ovvero la mia lingua ed i miei denti sono diventati neri.

Ottengo:

Evocazione di un corvo o di una colomba. Ho il completo controllo sull'animale, posso vedere ciò che vede e sentire ciò che sente, quando lo controllo posso usare alcune sue abilità al posto delle mie (osservare, ascoltare, cercare, raggirare (ammetto che questa non l'ho capita?!?), altre, ad esempio percepire intenzioni e conoscenze devono essere le mie. Il corvo/colomba non può parlare, non ha limiti di durata, ed il mio collegamento col volatile non ha limiti di distanza, posso averne solo uno per volta, ma ne posso evocare a volontà. Posso far scomparire il corvo quando voglio, ed evocarne un altro.

Invisibilità: come azione di round completo posso diventare invisibile come se avessi utilizzato l'incantesimo. Diventerà un'azione standard al 5°, una di movimento al 10°. Posso usare quest'abilità a volontà ogni 5 round dal momento in cui sono tornato visibile.

Uso dei veleni: Non incorro in pericoli per me stesso quando applico il veleno ad armi o altri oggetti.

Attacco furtivo: Se al nemico è negato il bonus di destrezza all'armatura, +1D6 danni quando lo colpisco, come per il Ladro. Con armi a distanza solo entro 9 metri.

Mi rialzo e col piede calpesto più volte il sigillo che avevo tracciato, fino ad essere certo d'averlo fatto svanire, appiattisco il terreno tentando di cancellare ogni traccia, anche quelle dei miei piedi, facendole apparire come se avessi passeggiato per il giardino in meditazione, dedico alla cosa il tempo che serve, poi evoco un corvo e gli ordino d'appoggiarsi sulla mia spalla, infine mi avvio all'uscita dell'orto, per cercare i miei compagni.

Non saranno passati più di venti minuti da quando sono entrato qui. I miei compagni dovrebbero essere vicini, ma qualora non trovassi nè loro nè altri, li attendero dove Gylellah ci ha parlato. Epoi, se proprio non trovo nessuno, invierò il mio amico a farsi un voletto.

Appena all'esterno ordino mentalmente al corvo di raggiungere il punto più alto nella stanza, e di tenere d'occhio l'ambiente facendosi notare il meno possibile.

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@Rashen:

Il rituale per legarti a Malphas riesce perfettamente: il suo potere penetra nel tuo corpo e, grazie alla sola forza di volontà, riesci a resistere alla sua influenza negativa. Aperta la porticina, rientri nell'immensa cattedrale e liberi il corvo che, librandosi in volo accostato alla parete, raggiunge rapidamente il punto più alto del soffitto, divenendo praticamente impossibile da individuare. A pochi passi dall'altare i tuoi compagni sono ancora in attesa; sicuramente non hanno avuto modo di notare il tuo animale, così lontano e vicino alla decoratissima parete.

@Tutti:

Quando notate aprirsi la porticina che conduce al cortile e uscirne Rashen, volgete istintivamente lo sguardo in direzione di Gylehllah che, intuendo che deve essere successo qualcosa, si guarda attorno alla ricerca del fenomeno scatenante della comune reazione. Appena il vostro compagno vi raggiunge in cerchio, il consigliere capisce la situazione e comincia a parlare alzando ed abbassando ritmicamente i talloni: Bene, tutto a posto Rashen? Ora che siamo tutti, non dobbiamo perdere un secondo di più: dirigiamoci immediatamente al Grande Cancello!

Salutando tutti i presenti nella cattedrale oltre alla vostra guida, partite assieme a lui per raggiungere la tanto attesa destinazione.

Attraversata nuovamente la cattedrale, uscite sulla piazza ancora vuota e prendete una stradina leggermente in salita che conduce alla parte più ad est della città. Lungo il tragitto che vi porta fino all'uscita Est di Ethrona, avreste tutto il tempo per scambiare qualche parola, tuttavia la tensione per l'importanza della missione vi pesa sulle spalle, costringendovi ad un muto ed imbarazzante silenzio. Dopo aver parlato con il drappelli di guardie a presidio della porta, Gylehllah vi scorta fuori dalle mura della città: pochissimi hanno potuto assaporare quest'esperienza, ancora di meno hanno avuto la possibilità di tornare a raccontarlo. Viaggiando lungo un sentiero difficilmente distinguibile dal resto della pavimentazione della grotta sotterranea in cui è incassata la prigione del vostro popolo, vi trovate immersi in un ambiente che mai prima d'ora avreste potuto immaginare: attorno a voi ci sono solo pareti rocciose e terra, da nessuna parte scorgete i palazzi e le imponenti costruzioni che caratterizzano ogni angolo di Ethrona o i tipici lampioni a luce artificiale che infestano ogni metro delle strade della città; l'unica sorgente luminosa che vi permette di non stampare il muso contro le pareti è una lampada in mano alla vostra guida che, nonostante renda visibile una vastissima area intorno a voi, non arriva fino ad accecare come gli impianti di illuminazione con cui siete vissuti finora. Attraversati grandi e spaziose caverne naturali e angusti cunicoli, dopo un'ultima svolta a destra, Gylehllah si ferma, facendovi segno di raggiungerlo velocemente. Quando vi trovate alle sue spalle, vi indica con un ampio e teatrale gesto del braccio un cancello chiuso posto a protezione di un'insenatura nella parete rocciosa dritta davanti a voi ad una ventina di metri. Ecco il Grande Cancello, la porta per la superficie. Davanti a voi avete l'unica via di fuga per liberare il popolo di Ethrona e voi.. voi siete l'unica speranza per trovare finalmente il modo di ottenere la libertà che ci spetta. Vi consiglio di trascorrere questo giorno ad ambientarvi nei vostri alloggi, Dice, indicando una porta in pietra aperta incassata nella parete di roccia alla vostra destra. Tutto quello che avete richiesto vi è stato portato e vi verrà fornito da un inserviente all'ingresso. Chiedete per la colazione e vi sarà fornita in un batter d'occhio. Che Glodturn sia con voi.

Poi Gylehllah torna indietro sui suoi passi, abbandonandovi nel buio dell'umida grotta, in cui le uniche luci sono quella che proviene dalla porta dei vostri alloggi e quella verdastra e inquietante di cui risplende l'imponente cancello.

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Rashen è taciturno, pensieroso, come se la sua mente fosse rivolta altrove.

Bene, piccolo amico. Ora riprendi il volo nella cattedrale, e mantenendoti lontano dallo sguardo di tutti, segui gli alti prelati del clero ed ascolta i loro discorsi., penso ordinando al corvo come agire.

Mhhh, in effetti ragionandoci potrebbe essere una possibilità. Un popolo prigioniero e una religione che parla di liberazione, una buona leva per ottenere potere e ricchezza alla casta sacerdotale. Chissà che non ci sia qualche maneggio della chiesa dietro la "grande porta", una trappola mortale per gli eletti, un altro anno di sovranità per il clero. ... Forse dovrei avere più fede, fidarmi di più degli altri. Però preferisco non scoprirmi le spalle, vediamo se mister corvo saprà scoprirmi qualcosa d'interessante.

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Appena vedo davanti a me il Grande Cancello un irresistibile senso di curiosità mi attanaglia mente e cuore, dalla mia testa il pensiero del cibo si dilegua e le mie gambe si muovono da sole verso la meta. Nessuna ipotesi solo domande, una miriade che si susseguono sensa tregua Cos'è que bagliore verde? Magia o fisica? Di cosa è fatto? Pietra, metallo, cristallo o qualche altro materiale che non ho ancora conosciuto? Come si apre? Basta spingere, serve una parola magica o si attraversa come l'acqua? Cosa c'è oltre? Esseri viventi? Da dove arrivano, dal sottosuolo o da sopra, o forse sono sempre stati li nel mezzo? ...

Mentre cammino di buon passo la catena di domande sembra non avere fine, come candele: la prima accende la seconda senza perdere la propria luce.

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Non appena giungo di fronte al Grande Cancello, il mio cuore batte oramai all'impazzata.

Ecco dunque la porta per la libertà del popolo di Ethrona..

Il mio sguardo si posa su ogni dettaglio del massiccio portone, scrutandolo attentamente.

Per la gloria del Clan Azuma, non falliro!

Il mio sguardo poi si posa sulla luce proveniente dalle nostre stanze, situate poco distanti dal Grande Cancello stesso.

Bene esordisco un pò impacciato Le presentazioni le abbiamo già fatte ed io vi ho anche esposto quello che sono in grado di fare. Se non vi dispiace, gradirei sapere adesso quello che voi siete in grado di fare, in modo che, tutti insieme, si possa elaborare una corretta linea d'azione sia durante eventuali combattimenti sia fuori dai combattimenti. In questo modo non ci intralceremo inutilmente e forse in maniera mortale a vicenda.

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Esaminando il cancello:

L'enorme cancello davanti a voi è di dimensioni spropositate: dieci metri di lunghezza e quasi la metà in altezza, realizzato in un materiale simile al ferro battuto, è decorato da una quantità impressionante di ghirigori e intrecci delle sbarre delle inferriate che, curvando e descrivendo ampie circonferenze, si incastrano l'un l'altra in centinaia di disegni geometrici. Lo spazio tra una barra e l'altra è talmente irrisorio che potrebbe penetrarvi appena la mano di un piccolo di halfling, quindi riuscite a scorgere a fatica ciò che si trova alle spalle dell'imponente barriera, senza poter distinguere abbastanza delle forme in modo da farvi un idea di cosa troverete. Una luce verdastra, a tratti fastidiosa, viene emanata costantemente dal cancello, come se appartenesse al materiale stesso; cercando con gli occhi il suo punto di origine, individuate quello in cui l'illuminazione è più abbagliante: proprio nella parte centrale, dove si dovrebbe trovare la serratura che, come potevate immaginare, è assente.

​@Tutti:

Quasi istintivamente, Thoril poggia una mano sulla superficie dell'inferriata, ritraendola di scatto dopo essersi accorto che, con una leggerissima pressione, le due ante del cancello cominciano ad aprirsi lentamente, tornando poi al loro posto al termine dell'applicazione della forza.

Dopo qualche secondo di stupore per il semplice e quasi ridicolo metodo di apertura, Scagliafine prende la parola, rispondendo a Rikimaru: Sì, è necessario conoscerci al meglio, prima di rischiare di trovarci nei guai. Io, come si può intuire, sono stato addestrato nell'uso della magia nella sua forma più distruttiva e impetuosa: con i miei incantesimi sono in grado di abbattere praticamente qualunque cosa.

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Questo manufatto non è simile a null'altro io abbia visto prima ad Ethrona. Impressionante. Se è un inganno, tanto di cappello agli artefici. Per contro, se fosse la porta di una prigione come mai pare così facile ad aprirsi? Forse la magia che lo serrava non agisce più come alle origini. ... Inoltre è stato scoperto tardi nella storia di Ethrona. Dov'era prima? Oppure... che cosa lo nascondeva?

Pensieroso, sposto il peso da un piede all'altro, osservando il cancello a braccia incrociate, la fosca luminescenza verdastra della struttura si riflette a tratti nei miei occhi.

Mentre osservo questo spettacolo, cionondimeno mi concentro anche sul mio corvo, guardo e sento ciò che lui vede o ode, ne dirigo i movimenti facendogli sorvegliare gli alti membri della chiesa che riesco ad individuare. Mi concentro su coloro che odo parlare della missione che attende me ed i miei compagni.

Spoiler:  
Eventualmente una prova di Ascoltare.

Improvvisamente, le parole di Scagliafine mi riportano alla realtà, e per un attimo mi "scollego" dal corvo, concentrandomi ancora una volta su ciò che mi circonda.

Io ho appreso antiche arti magiche. Con esse molte possibilità si sono aperte davanti a me, ma mio compito sarà scoprire il giusto modo di sfruttare i miei doni., dico rendendomi invisibile, una volta fatto mi sposto di alcuni passi ed annullo l'effetto d'invisibilità.

Il mio potere mi permette un utilizzo incessante di capacità sovrannaturali, ma il prezzo da pagare è il poter fare ricorso soltanto a poche di esse per volta. Per oggi potrei essere un esploratore ed una spia, domani non saprei dirlo.

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Al vedere il meccanismo di apertura un pensiero inizia a baluare nella mia mente, colpendo ripetutamente la barriera della razionalità.... questa volta non riuscendo a sfondarla No no Gemian, ci sarà tutto il tempo per varcare la soglia e scoprirne i contenuti.

Per sopprimere la voglia mi rendo conto di dovermi concentrare su qualcos'altro così torno indietro verso la porta per bussare al suo uscio. Mentre cammino ho perfino la gentilezza di rispondere agli altri Anch'io attingo alla Trama, principalmente per colorare rimediando agli errori estetici della natura.

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Mai vista cosa simile...

Dopo aver quasi aperto il cancello mi giro verso gli altri

Beh, immagino avremo tutto il tempo per osservare ciò che si nasconde dall'altra parte, benchè la curiosità mi stia divorando, e immagino che questo valga anche per voi, dovremmo prima far scorta di sonno e cibo...

Detto questo mi avvio mio malgrado verso la "casa" che dovrebbe accoglierci ma non senza voltarmi un altro secondo ad osservare il cancello.

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Mmm.. splendido.. Quindi l'unico vero combattente è il nano..

I miei occhi si spostano su ciascuno dei miei compagni.

Un paio di maghi, di cui uno non ho ancora ben capito le specialità e uno strano individuo non catalogabile..

Molto bene dico rivolto a tutti i miei compagni Nell'eventualità che si debba combattere oltre quella soglia, cerchiamo di farlo in maniera più corale possibile, in modo da incrementare le nostra probabilità di uscirne vittoriosi.

Osservo quindi Thoril, spostarsi verso i nostri "alloggi" e, accennando un sorriso, mi appresto a seguirlo.

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@Rashen:

Il tuo corvo, svolazzando all'interno dell'immensa cattedrale ad un palmo dal soffitto, può ascoltare i discorsi dei tre consiglieri rimasti nella chiesa, seduti sulle panche in prima fila davanti all'altare. Inizialmente il dialogo non verte su nulla di particolare e si compone essenzialmente di chiacchiere inutili, poi, dopo una serie di pettegolezzi che sicuramente non si confà a degli alti funzionari del governo cittadino, uno tira fuori un argomento riguardante la vostra missione: sembra che uno degli inservienti assunti per sistemare i vostri alloggi e servirvi non sia soddisfatto dell'incarico e potrebbe rivelarsi un impiccio. Quasi infastiditi, gli altri due consiglieri sviano immediatamente la conversazione per tornare a parlare di futilità.

@Tutti:

Dopo il trucco di Rashen, Scagliafine lo segue con gli occhi, mantenendoli fissi sul suo volto. Davvero grandioso, complimenti! Questo però potrebbe aiutarti a fuggire, là dentro sarà più importante poter affrontare il nemico a viso aperto e senza timore! Dopodiché segue Gemian verso la porta di pietra, tenendo sempre lo sguardo su Rashen.

Battuti due colpetti sulla porta in pietra aperta, il rumore che ne scaturisce non è sicuramente sufficiente a richiamare l'attenzione di qualcuno. Scrutando l'entrata ai vostri alloggi, potete vedere un corridoio dritto largo meno di 3 metri e lungo circa 8, con una porta, in pietra come le pareti del corridoio, sulla parete destra e un varco sul lato opposto in cui vi trovate. La luce proviene da delle lanterne incassate ad intervalli regolari lungo le pareti e dal varco sul fondo che sembra aprirsi su una grande stanza.

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