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[Dimensioni] Glennascaul Cap. 5


mantis

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<<Non intendevo questo... certo, apriamo pure la finestra senza forzarla, ma quello che volevo dire è: facciamo quello che ho appena proposto oppure credete che sia meglio tornarcene semplicemente nelle nostre stanze? Da quello che ho capito infatti, Flann reputa rischioso attuare questa piccola messinscena, confidando invece nel riuscire comunque a giustificarci a parole per quello che abbiamo fatto, mentre io non sono di questo avviso... voi cosa pensate?>>

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L'estralo ascolta preoccupato le parole dei compagni, sforzandosi di fare ancora attenzione ai rumori dalla stanza che hanno precipitosamente lasciato.

*Mior no fa altris menadis, sin ca dome par sorte.*

Rivolgendosi al giovane investigatore dice "Preferisco l'idea di Flann, non vorrei avere contro anche questo castello, oltre al villaggio."

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Rapidamente Quan, Flann, Hurik, Myrsus, Daenyon e Spark, tornano sui loro passi verso le stanze superiori.

I latrati inquietanti di quelle bestie sono oramai lontani, come gli ultimi raggi di sole che irradiano il maniero. La sfera color arancio, che lentamente muore lasciando il palcoscenico alla sua pallida sorella, sembra come intrappolata tra l'orizzonte della terra e quello del cielo, creato da una barriera di nubi grigio-blu.

Arrivati nella stanza di Hurik ognuno appoggia sul letto e sul tavolo libri di ogni forma, spessore e lingua. Ve ne sono tredici, quelli che in fretta sono riusciti a prendere. Due abbastanza voluminosi, gli altri più piccoli, ma densi di scrittura e miniature che ricordano un'epoca oramai dimenticata.

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Il menestrello ascolta in silenzio le riflessioni dei compagni. Quando Spark si avvia verso le camere, annuisce tra sè e lo segue, stringendo sotto il braccio i libri; anzi ne approfitta per dare un rapido sguardo alle rilegature, cercando di leggere di sfuggita almeno i titoli.

*Speriamo che questi vecchi libri ci regalino qualche informazione utile... ammesso che davvero il sogno di Hurik abbia qualche significato. Ma comincio a convincermi che sia così.*

*Comincio a temere sempre di più il momento in cui incontreremo Baltor. Siamo così vulnerabili! Non abbiamo nessun alleato all'interno del castello. Se solo avessi il tempo di parlare con Brugor...*

@Mantis:

Spoiler:  
Insomma, cosa è riuscito a portarsi via Flann dalla biblioteca? :think:
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Dando una prima scandagliata ai libri, questi trattano dei seguenti argomenti:

1 grosso tomo di Botanica (con immagini e disegni di erbe e piante);

1 grosso tomo che è un Bestiario (anch'esso con immagini di animali);

2 volumi che trattano di magia;

2 volumi che sembrano essere poesie e racconti;

1 libro su Luminens;

1 libro su Aragrad e i suoi territori;

3 volumi che sembrano essere atlanti geografici dell'Equalia

2 libri di medicina (con immagini e sezioni del corpo umano e animale)

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<<L'idea di fondo era quella Daeyon>> dice in tono pacato Myrsus alla domanda del capitano.

Poi, come è inevitabile, lo stregone viene subito attratto dai due tomi che parlano di magia; senza indugiare, quindi, afferra il primo di essi per sfogliarlo lentamente.

*Vediamo cosa dicono questi libri..*

@ Mantis

Spoiler:  
Prendo uno dei due libri di magia ed inizio a sfogliarlo anzitutto per capire di che tipo di magia tratta e dopo per vedere se riesco a ricavarne qualche informazione a noi utile
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"La conoscenza è potere, mio caro Daenyon. Pertanto, qualunque informazione su questo castello e sulla sua storia potrebbe aiutarci." risponde Flann, prendendo il libro che tratta di Aragrad "Ma non disdegnerei neppure i racconti o le poesie. Spesso, la tradizione popolare non è altro che del buon pettegolezzo messo in rima..."

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Mentre Hurik si straia sul letto per riposarsi, Daenyon prende il libro su Luminens ed inizia a sfogliare le sue pagine ingiallite e spesse.

A prima vista il libro tratta del culto di Luminens dalle sue origini, dovrebbe essere stato scritto almeno 30-40 anni fa. Sono trattate le principali divinità, come i sei santi, la gerarchia del culto, le organizzazioni più importanti.

Il libro di magia, che Myrsus inizia a sfogliare, anch'esso ingiallito e non in perfette condizioni, sembra invece trattare del cervello e delle sue incredibili proprietà. In particolar modo tratta di come influenzare le emozioni degli esseri viventi, quel ramo della magia meglio conosciuto come Psichemanzia.

Da una prima occhiata al libro riguardante Aragrad, Flann nota come il volume sia ben strutturato e completo. La prima parte è una breve storia del posto, che parte da centinaia di anni prima per poi descrivere le abitudini della cittadina, includendo anche mappe della zona, tradizioni, culti ed altre informazioni.

Questo è quello che riescono a scoprire sfogliando i libri per una mezz'ora.

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Insieme agli altri anche il giovane Spark comincia a sfogliare qualche libro, ma con ben poca metodicità. Si limita a sfogliarne qualcuno distrattamente, non capendo bene che cosa deve cercare. Dapprima si sofferma sul libro di magia che non era stato preso da Myrsus, poi su quello che tratta di botanica, ma ben presto si rende conto che non è il momento di inseguire interessi personali, quando probabilmente ciò che cercano non si trova lì. Dopo un po' di tempo, finalmente si decide ad aprire bocca: <<Scusa Flann, ma i libri che hai preso li hai scelti a caso o hai seguito qualche criterio preciso? Io confesso di aver scelto a caso, non comprendendo cosa ti passava per la mente... Ciononostante, sarà dura cavarci fuori qualcosa di utile se non sappiamo né cosa cercare né dove cercarlo... non trovi?>> Nel frattempo, cercando comunque di aiutare il più possibile, l'investigatore ha aperto il libro di poesie e racconti, seguendo il precedente commento del menestrello, e lo sta studiando attentamente...

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"Li ho scelti a caso, ma ho seguito un ragionamento. Anzi, due. Il primo è: se erano presenti dei libri sul tavolo, ci sono buone possibilità che qualcuno del castello li abbia consultati in un passato recente. Questo potrebbe dirci qualcosa sugli interessi di chi abita in questo posto... e magari potrebbe portarci a qualche utile indizio."

Mentre parla, Flann continua a consultare le mappe disegnate tra le pagine del libro, alla ricerca di note o di appunti che attirino la sua attenzione; in particolare, si sofferma su quelle che descrivono gli intorni del castello o il castello stesso. Con l'aiuto del pugnale, taglia via all'altezza della rilegatura le pagine con le mappe che reputa più interessanti, avendo cura di non rovinarle.

"Il secondo non è stato proprio un ragionamento, direi più un'intuizione: supponiamo che i sogni di Hurik siano davvero dei messaggi da parte dello spirito di questa donna. Oppure di qualcuno che con la magia voglia farci arrivare un messaggio. Nel sogno di Hurik, la donna declamava una poesia ed indicava un qualcosa che ad Hurik ha ricordato la decorazione della vetrata davanti alla biblioteca. Che, guarda caso, assomiglia molto ad un libro..."

Intanto il pugnale viene riposto via, insieme alle mappe. Gli occhi di Flann si alzano dal volume e si posano sui compagni: prima su Hurik, per poi scivolare fino a Spark.

"Ed ora, tra i tanti libri che abbiamo preso, ecco lì quelle poesie. Una coincidenza? Non lo so. Nel dubbio, mio caro Spark, un'occhiata a quelle pagine che tieni tra le mani io la darei. Non c'è più molto tempo, tra poco verremo chiamati per la cena..."

L'attenzione del menestrello viene di nuovo assorbita dal libro. Le pagine del tomo frusciano e crepitano, mentre girano rapide al tocco delle sue mani agili e nervose...

@Mantis:

Spoiler:  
La sezione tradizioni e culti merita di certo un'occhiata. Cosa attira l'attenzione di Flann?

E poi, c'interessa la sezione "storia di Aragrad", soprattutto gli avvenimenti più recenti (a quanto tempo prima risalgono?) ed i nomi di qualche persona che spicca per gesta o disavventure (quante generazioni prima di Gianciotto? C'è qualcuno accusato di stregoneria? Che fine ha fatto?).

Là dove possibile, il nostro bardo cerca di fare collegamenti con i quadri che ha visto in biblioteca.

Un'ultima domanda: il libro su Aragrad e quelli di racconti e poesie sono molto voluminosi?

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<<Effettivamente detta così la cosa ha molto più senso...>> rimugina l'investigatore. *Il menestrello non è affatto uno sciocco, anzi...* D'un tratto prende a sfogliare il libro che ha in mano con più decisione, avanti e indietro. <<Qui c'è più di una nota scritta a mano, humm, scrittura femminile, e molte sottolineature! E... Che io sia dannato, avevi ragione Flann!>> sobbalza improvvisamente. <<Ma... ma... che cosa? Che.. vuol dire questo?>> Il ragazzo dapprima riesce solo a balbettare, rimirando inebetito la prima pagina del libro come se avesse davanti un qualche fenomeno che viola tutte le leggi fisiche da lui conosciute. Poi però si ricompone, dopo quell'attimo di confusione. <<Beh... sì... forse non è ciò che può sembrare di primo impatto...>> Subito dopo si decide a leggere la frase misteriosa anche agli altri, una dedica, si direbbe:

<<A Cesca, mia musa e guida. Con affetto... Mizar!>>

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"Non è affatto strano, no... ma se fossimo i personaggi di una storia narrata, questo sarebbe il classico colpo di scena."

*La conferma che tanto abbiamo cercato... finalmente l'abbiamo trovata.*

Gli occhi verdi del menestrello brillano di soddisfazione, mentre si prende la briga di spiegare ad un perplesso Daenyon il perchè di tanto sbigottimento.

"Messer Mizar de Bernarde della famiglia dei Dapolentia, mio caro capitano, è l'uomo che ci ha guidato fino ad Aragrad e che è attualmente imprigionato dagli Inquisitori. La sorpresa di Myrsus nel ritrovarlo in un libro di poesie, e dedicato per di più alla dama oggetto delle nostre investigazioni, è dunque assolutamente comprensibile."

"Piuttosto, Spark, mi piacerebbe davvero sapere quale poesia stesse leggendo dama Cesca e cosa c'è scritto nelle sue note. Ce ne leggeresti un estratto?"

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