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[Ricky Vee - d&d 4.0] Atto I - La fortezza sulla Coltre Oscura


Ricky Vee

Messaggio consigliato

Inviato

Rivolgendomi a Flesia

Pensavo fosse più lontana questa città, allora concordo, partiamo che magari arriviamo prima di notte

Detto questo mi avvicino alla porta pensieroso

Troppe novità tutte insieme, poi Parle a partire così alla sua età... C'è qualcosa che non mi torna in tutta questa storia

Mi blocco di colpo

Ovviamente, Dora, ti lasceremo il tempo di prendere con te quel di caro e di utile che ti è rimasto in questo marasma


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Inviato

Esco dall’edificio e mi dirigo verso la strada.

Aspetto che anche gli altri mi raggiungano.

Ripenso alle parole di Dora e la mia mente comincia a fantasticare.

Tombe di drago, mappe, magari un tesoro.

Dopo avere a lungo ascoltato i racconti delle imprese del Capitano, è finalmente giunto il momento di viverne una in prima persona. Sono sicuro che le giornate passate ad imparare a parare con lo scudo e a menare fendenti mi ritorneranno utili.

Poi mi vengono in mente le ultime parole del Capitano quando , ieri sera, gli dissi che partivo:

…E mi raccomando, non cacciarti nei guai!

Spoiler:  
Aspetto che tutti ci mettiamo in cammino, a meno che non accada qualcosa
Inviato

Io non ho molto da prendere, giusto un paio di cose, ma non ci metto più di cinque minuti.

Risponde Dora ad Hatreg mentre inizia già a buttare in una sacca una manciata di vestiti.

Allora, partiamo?

Inviato

La breve conversazione non porta nessun risvolto favorevole a capire cosa realmente abbia spinto Parle alla ricerca del tesoro. Rinfodero l'ascia e seguo gli altri fuori dalla struttura...

Anche se sono favorevole alle lunghe passeggiate forse una cavalcatura può diminuire il distacco da Parle, visto che sicuramente non aveva i soldi per acquistarne una! Che ne pensate?

Inviato

Ragazzi su non perdiamo altro tempo e mettiamoci in viaggio.

Se c'è un cavallo lo daremo a Dora, ma muoviamoci.

Dobbiamo sbrigarci se vogliamo avere qualche speranza di trovare Parle... vivo

Mentre aspetto che Dora si prepari, esco e vedo se fuori c'è un cavallo o un carro.

Inviato

Ci vuole poco tempo, prima che Dora riesca a prendere tutti i suoi pochi averi e vi incamminiate sulla Strada del Re.

Le prime ore di viaggio sono piacevoli. La donna vi parla dei ragazzini che ha allevato dopo che ve ne siete andati, di come amava il suo lavoro, della noia che si provava nel vivere da pensionati in quel luogo isolato, e comprende la scelta di suo marito che, ormai vecchio, ha cercato comunque qualcosa da fare.

Tutto è tranquillo. Dovreste essere più o meno a metà strada.

@Tutti

Spoiler:  
Se volete vi do la possibilità di ruolare durante il viaggio. Parlare tra di voi, dire chi siete, etc...

In ogni caso, ho bisogno di un ordine di marcia che terrò sempre presente, a meno che voi non mi specifichiate diversamente. Per favore scrivetemelo sul topic di servizio.

Se invece che parlare tra voi siete impazienti e volete continuare, ditelo pure, sempre sul topic di servizio ^^

Inviato

Ascolto in silenzio le parole della donna. Nel mentre osservo tutti gli altri di quell’eterogeneo gruppetto. Rimango incuriosito da quello chiamato Tarabat.

Che razza è quello? Un elfo?

Poi osservo il nano. Non sembra essere addestrato al combattimento. Niente armatura metallica, niente scudo, un martellino attaccato alla cintola. Mi avvicino e gli faccio, con un mezzo sorriso, che difficilmente viene notato dato il vocione e l’espressione tirata e quasi comica che assume il mio viso:

Credevo che voi nani foste tutti guerrieri, nel senso di… addestrati. Tu invece non… voglio dire… che hai fatto quando… dopo l’orfanotrofio?

L'espressione è ancora corrucciata, ma non minacciosa

Inviato

Rivolgendomi a Khothak

L'apparenza a una razza a volte inganna amico mio, diciamo che non sono uno che adora usare le armi in combattimento, ma che all'occorrenza potrei anche saperle usare. Preferisco fidarmi dei miei artigli piuttosto...

Detto questo assumo una posizione nella "pancia" del gruppo, per usare un gergo ciclistico.

Sempre rivolgendomi a Khorthak

Nel malaugurato caso di un combattimento comunque preferisco non essere in prima linea, hai intuito bene, ma so essere molto utile anche da lontano

Inviato

Artigli

Udendo queste parole i miei occhi fissano il bastone del nano e notano l’orso intagliato sulla sommità. Sono tentato di chiedergliene l’origine, ma mi mordo la lingua: da quanto conosco i nani, possono tenere interminabili racconti e per il momento è meglio tenere gli occhi aperti. C’è stato un attacco all’orfanotrofio, Hatreg ha saggiamente fatto notare che potrebbe esserci un combattimento: stare per strada non mi rassicura. Meglio arrivare in fretta a Winterhaven, comincio ad avere anche una certa fame…

Inviato

Neanche io ho memoria di voi, avevo pochi anni quando ho lasciato l'orfanotrofio. Comunque, il mio nome è Korthak. Ho zappato la terra e accudito gli animali in una fattoria, per molti anni. Una vitaccia. Mi ha dato sì una casa e di che mangiare, ma non avrei resistito altri giorni. Poi qualcuno mi ha insegnato ad usare questa estraggo la spada e la faccio roteare un paio di volte. Adesso voglio proprio vedere se davvero è possibile farci qualcosa di utile e ricavarci qualche moneta d’oro.

Inviato

Apro lo zaino e prendo un vecchio libro, con la copertina in cuoio. Sulla prima pagina c'è un titolo a caratteri dorati: "L'orfanotrofio"

Bè se può esservi di aiuto in questo libro c'è parte della storia di quello che accadeva all'orfanotrofio, e in parte alcune cose fantasticate da me.

Credo sia stato il mio primo vero tentativo di scrivere un'avventura. I protagonisti siamo tutti noi e forse leggendolo vi potrete ricordare qualcosa...

Se qualcuno vuole può leggerlo... Solo una cosa, ovviamente l'autore è stato bravissimo, anche se era all'inizio della sua carriera pertanto accetto solo complimenti

eheheh

Porgo il libro al primo che si fa avanti.

Inviato

Io sono giunto all'orfanotrofio verso i 10 anni poi ci sono stato un paio d'anni, vista la mia età non giovanissima al mio arrivoho legato poco con gli abitanti della casa di Parle, però nutro una profonda gratitudine per l'uomo, anche se dalle maniere brusche, mi ha fatto di nuovo sentire a casa...

Detto questo gli occhi per un attimo si fanno lucidi e il nano si gratta pensoso la barba, poi rallenta un attimo il passo,prima di riprenderlo spedito.

Parle, vecchio pazzo cosa ti è saltato in mente?

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