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Alfghar Saga, Capitolo I: Il Gelido Nord


Black Wolf

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(Sono DeadlyRabbit, ho perso i dati di accesso del mioaccount e al momento mi trovo con Athelorn, se va bene rispondo con il suo account finche' non reperisco i miei... ).

Khalam.

Sorride fiero quando sente parlare del suo popolo, ascoltando i discorsi dei vari membri del gruppo. Fissa i suoi compagni e risponde, orgoglioso

"i barbari del nord tengono molto a mantenere la tranquillita' della citta'..."

In realta' lui personalmente non se ne curava poi molto, ma ad altri suoi compagni faceva piacere poter scendere nel villaggio ed essere visto con occhi riconoscenti

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  • 2 settimane dopo...
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Aeneria Rithloth; Khalam; Okrim Tharavor

"La miglior riconoscenza, gentile signora, è di godersi la Fiera, e parlare in lungo e in largo di Kaupang e dei suoi traffici!" replica lo Jarl alla vecchietta, sorridendole dietro la barba irsuta e chiazzata di peli bianchi.

"E voi, giovanotti coraggiosi" continua voltandosi verso Khalam e i suoi due taciturni compari, che preferiscono stare in silenzio piuttosto che sfoggiare i propri vasti errori di pronuncia della lingua Comune, "dovreste venire più spesso giù dai monti! Qui la birra abbonda, e la carne non manca mai!"

Mentre incede con passo fiero, Birger elargisce cenni di saluto e sorrisi, e persino alcune pacche sulle spalle agli uomini e alle donne, ai vecchi e ai bambini che incrocia lungo la strada che porta agli attracchi.

Ad Olaf, dal canto suo, brillano gli occhi nell'ammirare l'arma di Okrim, e ne afferra il manico con deferenza saggiandone la stabilità e l'equilibrio con un paio di fendenti a vuoto. Nonostante l'ascia sia progettata per un nano, il giovane dimostra una certa padronanza e abilità nel maneggiarla, e commenta soddisfatto "Proprio un bel ferro, non c'è che dire! Bilanciato e compatto! Devi fare un bel pò di male con questa qui!" porge l'arma indietro a Okrim, sorridendogli, e aggiungendo "Ma io preferisco la lancia e la spada. Meno d'impatto, ma più maneggevoli, senza contare che per come combattiamo noi di Kaupang, lo scudo e la lancia sono l'unica possibilità! Hai mai visto un muro di scudi, compare?"

Almash Grimendil

Il mercante accetta di buon grado le monete supplementari, tirando fuori da sotto il banchetto due coppe di terracotta e un'otre da cui versa del bel vino rosso. Porge una coppa piena ad Almash, e l'altra la tiene per sè, sorbendo leggere sorsate mentre parla. "Sa, mio buon straniero, ogni tanto alcuni strani individui del Sud si fanno tutta quanta l'Antica Via per venire a scavare un pò di neve qui al Nord, sperando di trovare chissà cosa." si china un pò sul banco facendosi vicino ad Almish con aria complice "Ad attirarli qui sono le leggende di un'antica civiltà che, come dicono, visse qui quando il Padre era ancora un bambino, e il Guerriero ancora combatteva le possenti scorregge del suo pony. Ora, pare che questa antica civiltà fosse estremamente potente, composta da creature che pochi potrebbero definire Uomini, Elfi o Nani. Erano, sempre secondo le dicerie, creature divine, tanto potenti da plasmare la terra a loro piacimento, tanto astuti da poter conversare con le bestie di questo mondo, tanto saggi da governare persino il clima. In quei giorni, il Nord era caldo ed ospitale, e la loro civiltà fioriva, città venivano fondate, terre selvagge esplorate, e tutti vivevano in armonia. Non si sa quando, ma d'un tratto, alcuni dicono per causa di demoni spuntati dal sottosuolo, una guerra sanguinosa portò la fiorente civiltà a ridursi a vivere in roccaforti tra i monti abbandonando le città e i villaggi fiorenti. Insomma, per farla breve, chi viene a cercare qui al Nord, spera di trovare antichi artefatti magici, che secondo loro sarebbero stati aabbandonati dall'antico popolo. Io sono scettico circa queste dicerie, ma c'è chi ci da credito. Ti consiglio, comunque, di recarti dallo Jarl, che sicuramente saprà dirti di più. Birger è un uomo saggio, oltre che valoroso, ed un grande studioso di ciò che fu!" sorride il mercante, vuotando la coppa con un ultimo sorso e aspettando replice dall'interlocutore.

Chriv Fargan

"Non lo so, Signore, mi ha detto solo di cercare Chriv Fargan, e di portarlo da lui" replica il minuscolo bambino tutto d'un fiato, tenendo la testa china, e aspettando sulla porta della bottega.

Quando Chriv risana il volto tumefatto della ragazza, questa lo guarda tra l'ammirazione e la gratitudine, e gli getta le braccia al collo sorridendo. "Grazie! Grazie mille! Grazie davvero! Verrò a trovarti al tempio, lo prometto!"

Il falegname è altrettanto grato al giovane, ma esprime la gratitudine con un mezzo inchino, dicendo "Ci proverò, e certamente una parte del ricavato delle mie vendite andrà al tempio, stanne certo. Grazie!"

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''la ringrazio ancora, e spargero di sicuro la voce tra le mie conoscenze di questo bellissimo villaggio e della ospitalità delle sue genti'' fa lei in risposta.

ora, chiedo venia se prendo congedo, ma mi sento stanca, e vorrei riposarmi un po' prima di visitare il tempio e la magnifica fiera. spero che i divini incrocino ancora le nostre strade!'' detto cio' guarda il giovanotto che l'ha difesa.

''la sua proposta di accompagnare questa vecchia è ancora valida? non so' dove sia la locanda...''

(detto cio', se il barbaro acconsente, si lascia guidare da esso, altrimenti viaggia da sola)

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Assaggio il vino e prendo qualche altro pezzo della colazione che ho acquistato mentre ascolto avido le parole del mercante che con il suo racconto mi fa viaggiare con la fantasia ad epoche di fasti e potere e mi fa pensare di essere in grado di ottenere in qualche modo una parte di quel potere. Poi il mercante finisce il suo racconto e torno alla realtà:

Signore, so che ai suoi occhi sono uno dei tanti che vengono qui a cercar fortuna e la ringrazio della cortesia mostratami, spero di non averla infastidita con queste mie sciocche domande a cui risponderà mille volte al giorno.

Lo Jarl... devo ricordarmi di questo nome e trovarlo, forse è qualcuno che "SA" e non parla solo per leggende.

Quindi continuo a mangiare tranquillamente parlando del più e del mano col mercante e qua e là chiedendo informazioni su questo Jarl.

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Sorride al dire dell'uomo, guardandosi poi intorno e rimirando la città, così diversa da ciò che lui era abituato.

A sentire la voce della donna, si gira verso di lei, annuendo.

"La scorterò personalmente, mentre i miei compagni sbrigano le faccende per cui siamo scesi a valle"

Così dicendo si avvia con lei, scortandola

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