Vastans Hostium Inviata 21 Dicembre 2011 Segnala Inviata 21 Dicembre 2011 Ho proposto ai miei amici un nuovo modo per la selezione dei personaggi. Infatti, almeno secondo me, D&D non è come i giochi in cui scegli il personaggio più forte e sei a posto. Un PG dovrebbe rispecchiare chi lo comanda, non semplicemente essere un'arma di morte per gli incontri. Per questo ho trovato (e abbiamo utilizzato) un nuovo metodo. Sono partito dal presupposto di dire: rendiamo il PG più simile a me possibile. Sono state date agli altri membri del mio gruppo delle schede con i nomi degli altri partecipanti e a lato tutte le classi/razze indicate. I membri del gruppo assegnano dei voti a 1 a 10 alel varie classi/razze, in base a quanto secondo lui il soggetto (il membro di cui si sta compilando la scheda) assomoglia o no oppure o no le caratteristiche di una razza, e le qualità/caratteristiche fisiche/attitudin per una razza. Il soggetto in questione alla fine assegnerà un +5 a una razza (quella che secondo lui lo identifica di più) e ad una classe (idem). Alla fine il DM somma i punteggi e la razza e la classe col punteggio più alto verranno usati dal membro. Non è finita qui: al posto di assegnare i bonus alle caratteristiche descritte nella scheda della razza si stabilirà in comune (sempre col membro in questione escluso) uno dei due bonus alle caratteristiche, e il membro in questione sceglierà la seconda. Questo metodo penso infranga molte delle regole di D&D, ma a tutto il mio gruppo è piaciuto, e si riesce a giocare con più gusto e divertimento. Non dà particolari vantaggi (infatti i bonus alle caratteristiche vanno assegnati prima di dire la classe, in modo che non possa darsi il bonus solo x essere più forte, ma anche in modo che gli altri non possano sabotarlo) e si può utilizzare una nuova sigla PGP (Personal Gaming Player). (Se ne avrete voglia) Enjoy^^
karitmiko Inviato 21 Dicembre 2011 Segnala Inviato 21 Dicembre 2011 conta che molte persone utilizzano i gdr anche (e soprattutto) per interpretare pg lontani da loro stessi,sia come caratteristiche fisiche che come personalità. in più in questo modo i personaggi sono come assegnati (anche se con dei criteri) ed il giocatore potrebbe trovarsi una razza o una classe che non gli piace o per la quale non ha idee sul tipo di interpretazione da applicare. 1
elamilmago Inviato 21 Dicembre 2011 Segnala Inviato 21 Dicembre 2011 Questo metodo penso infranga molte delle regole di D&D, ma a tutto il mio gruppo è piaciuto, e si riesce a giocare con più gusto e divertimento. Non dà particolari vantaggi (infatti i bonus alle caratteristiche vanno assegnati prima di dire la classe, in modo che non possa darsi il bonus solo x essere più forte, ma anche in modo che gli altri non possano sabotarlo) e si può utilizzare una nuova sigla PGP (Personal Gaming Player). (Se ne avrete voglia) Enjoy^^ Ciao, bell'argomento Però D&D non centra e non hai infranto nessuna regola del gioco. Sulla vostra scelta di usare stats che vi rappresentino non entro (per esempio io non interpreto me stesso ma solitamente a me piace interpretare persone che non sono) però sono molto contento della scelta successiva, ovvero di creare PG che abbiano stats sensate e non min-max come spesso capita. Questo modo di "costruire" i PG si rifletterà anche nel mondo del gioco, infatti come master non sarai più orientato a mandare contro i tuoi pg orde di mostri titanici di due o tre livelli sopra al livello medio del party per riuscire ad impegnare il gruppo, ma potrai anche usare incontri "bilanciati" per una tranquilla serata di divertimento. Non solo, potrete anche uscire dallo schema divertimento=battaglia, senza per questo rinunciarvi del tutto (è pur sempre D&D) Ciao e buona continuazione
DB_Cooper Inviato 21 Dicembre 2011 Segnala Inviato 21 Dicembre 2011 Ciao! Credo D&D si basi su un sottile equilibrio, in tal senso. La condizione ottimale sarebbe un punto d'incontro tra "azione" e "narrazione", proprio dove le regole diventano anche eventi "palbabili" e viceversa. D&D è un set di regole che si presta bene un pò a tutto l'environment fantasy. Francamente, non sono molto favorevole a chi gioca male (e in modo superficiale...la mia scuola di gioco è narrativa)...Ma ho riflettuto spesso sulla questione "min-max" e altro...Beh, al di la di certe aberrazioni, la struttura stessa di questi GDR porta a riflettere in quei termini e non lo vedo tanto lontano dalla realtà, francamente. Per fare esempi estremi: un tizio stupido e ottuso, tenterebbe forse di studiare la magia, ma difficilmente diventerà un mago. Allo stesso modo, un individuo cagionevole e zoppo, privo di alcuna dote fisica, perché dovrebbe addentrarsi nello studio delle armi? I più "velleitari" mi direbbero "lo farebbe per superare i propri limiti", ma a quel punto non credo sia D&D l'ambiente di gioco, se è di quella profondità che avete bisogno. Ci sono molti giochi e sistemi di gioco nettamente superiori per fare narrazione (MdT vecchio e nuovo) e comunque, anche li, un pizzico di attenzione a distribuire i punti devi metterla: non esiste una singola persona al mondo che sia in grado di riuscire in un campo in cui non è dotato. E' natura, è come vanno le cose. Se sei alto 2 metri, hai forza 20 e intelligenza 8, perché dovresti supporre di diventare un mago? Ci avrai anche provato (da BG), ma sicuramente i risultati non sono stati apprezzabili. Direi che, in sostanza, si fa un pò di confusione quando si parla di queste cose: se ci si lamenta della preponderanza dei numeri, D&D non è l'ambiente migliore in cui discutere (e lo dice uno a cui la quarta fa impazzire notoriamente, sia chiaro)...se ci si lamenta della superficialità dei giocatori, possiamo discutere su decine di modi con cui arginarla, ma non vedo, a lungo termine, un grande beneficio nell'accanirsi contro il sistema di punteggi. Ci ho provato, sono stato anche molto duro (la mortalità nelle mie campagne è leggendaria e due giocate fa ho staccato quattro dita della mano destra a un LADRO ). A breve termine serve, sciocchi e fai capire la direzione, ma alla lunga, è l'insieme di "sistema" e "narrazione" che in D&D deve funzionare. Poi ognuno è libero di adottare i sistemi e i rimedi che vuole e ben vengano nuove soluzioni: questo è soltanto il mio personalissimo punto di vista. DB
MDM Inviato 21 Dicembre 2011 Segnala Inviato 21 Dicembre 2011 e lo dice uno a cui la quarta fa impazzire notoriamente, sia chiaro E a chi non fa impazzire una bella quarta? Scusate, non ho resistito. Comunque, io ho notato due cose nel corso degli anni: bene o male tutti i PG a lungo andare finiscono per assomigliare caratterialmente al proprio giocatore, anche i più strani; inoltre, ci sono dei giocatori che hanno delle aspettative drasticamente al di fuori delle loro effettive capacità: ho visto fin troppi background da elfo eroico, serio e solenne, con un passato tragico resistere per qualche sessione e poi sbracarsi perché il giocatore è un inguaribile cazzaro e non ce la fa a sostenere quel tono di narrazione a lungo. Quindi, il mio consiglio è quello di prendere con le pinze questo sistema, perché votare la razza e la classe a cui assomiglia di più un giocatore potrebbe voler dire andare contro i gusti che quel giocatore ha. Se penso al mio gruppo storico, ho almeno due giocatori che preferirebbero smettere di giocare piuttosto che acettare il risultato di una simile votazione: uno che fa sempre ladri di razze mostruose ma poi ruola come un guerriero/barbaro e uno che fa sempre classi di incantatore puro però non è minimamente portato. Inoltre, secondo me il problema non è tanto interpretare secondo lo standard, quanto fare in modo che lo standard rimanga tale. In altre parole, potrà pure esistere un nano astemio che pratica la magia o un elfo bestemmiatore e petomane, anzi sono dei personaggi francamente più interessanti di quelli soliti fatti con lo stampino...però bisogna che tali personaggi vadano incontro alla disapprovazione sociale dei loro simili, e qui ci vuole il master che deve vigilare sull'interpretazione del carattere standard della razza. 1
Blackstorm Inviato 22 Dicembre 2011 Segnala Inviato 22 Dicembre 2011 Io non capisco bene la novità. A parte questo, il gioco di ruolo si basa anche sull'interpretare personaggi a volte lontani dal proprio modo di essere. Io posso essere molto debole fisicamente, ma magari divertirmi a giocare un barbaro violento (anzi, con un gustoso contrppasso, forse proprio per quello mi divertirò maggiormente). Sia chiaro, se vi divertite bene, però devono essere d'accordo tutti. Perchè se anche solo uno è scontento della razza e classe che gli sono venute fuori, il metodo è sbagliato.Non perchè infranga leggi o regole, ma perchè fallisce nel compito primario di un gdr: far divertire i giocatori.
Zhoul Inviato 22 Dicembre 2011 Segnala Inviato 22 Dicembre 2011 io adoro interpretare le più piccole sfumature. spesso aggiungo piccole fobie, o anche gusti e tic per rendere il pg più reale possibile. non mi interessa fare me stesso (sarei un umano con forza 8 saggezza 20 e intelligenza 24). voglio fare qualcosa di molto diverso.
Amministratore Subumloc Inviato 22 Dicembre 2011 Amministratore Segnala Inviato 22 Dicembre 2011 Una piccola nota storica: uno dei primi GdR usciti negli anni '70, chiamato Villains&Vigilantes (da poco ripubblciato in versione digitale), era un gioco di supereroi basato proprio sul concetto di "tu con i superpoteri". La creazione del PG consisteva nel valutare le proprie caratteristiche su una scala tipo D&D e poi aggiungerci i superpoteri, mi pare addirittura determinati casualmente. Questo per dire che l'idea non è nuova, ma non importa! Vastans, se tu e il tuo gruppo vi siete divertiti a fare i PG così benissimo, quello è l'importante dei GdR.
Vastans Hostium Inviato 22 Dicembre 2011 Autore Segnala Inviato 22 Dicembre 2011 Vi dirò, non è il primo "commento non positivo" che mi fanno. Sarà che ho una visione di vedere il gioco tutta particolare (se io voglio fare il leader lo farò anche in gioco), ma alla fin eè piaciuta. Molti, come avete fatto voi, hanno criticato il fatto che in questo modo si rischia di non scegliere il proprio personaggio. Per questo ho aggiunto il 5 disponibile ad ogni membro: se gli viene fuori la razza che ha scelto bene, altrimenti vuol dire che ha una considerazione di sè un pò strana (ed è successo, tutti vedavaom un nostro compagno un mago abilissimo, che alla fine è diventato, e lui si è messo i 5 al paladino...). Inoltre, non capisco come vi divertiate a usare personaggi "non vostri". I miei PG per la maggioranza sono umani con le mie caratteristiche fisiche (1,86m per 72kg), l'assegnare le caratteristiche poi è un'altra questione. Il punto è: molti hanno detto non mi interessa fare me stesso beh, questo lo si può fare se si è davvero bravi e preparati, ma altrimenti riuscirei a malapena ad immaginarmi dragonide, per fare un esempio. Forse sto parlando con la voce dell'inesperienza, ma non è forse questo il significato di "gioco di ruolo"? Per ultimo, vorrei rispondere a Blackstorm dicendo che allafine i membri giocanti, anche quelli che non hanno ottenuto la razza/classe che volevano, si sono ambientati subito, e il gruppo funziona molto bene, interpretando al meglio il ruolo dei proprio personaggi.
Vortex Inviato 22 Dicembre 2011 Segnala Inviato 22 Dicembre 2011 L'importante è che tutti i giocatori abbiano accettato di buon grado il nuovo sistema. Una scelta lontana dalle regole che scontentasse qualche giocatore, va ponderata con maggiore attenzione... Riguardo il nuovo sistema sinceramente credo che sia un pò macchinoso e forse un pò lontano dalla visione di gioco di ruolo che ho in mente io. Mi spiego meglio, ogni giocatore ha una sua indole e tende a scegliere il ruolo (difensore, assalitore, controllore ecc) che più predilige. Per quello, basta accordarsi tra giocatori e sopratutto nella nuova edizione, ognuno vuole provare più di una classe nuova, quindi non è mai un problema. (almeno per noi) Riguardo l'interpretazione è proprio quella la parte più avvincente, ovvero fare "role play" con un certo personaggio che può essere distante dal modo di essere di colui che lo interpreta. VIceversa si avrà personaggi sempre simili tra loro, campagna dopo campagna. Interpretare qualcosa di simile a se stessi, falsa un pò la "sfida del role play" e toglie del divertimento (e anche della difficoltà) E' la mia personalissima opinione e chiedo scusa se ci sono degli errori, ho scritto di furia.
Vastans Hostium Inviato 22 Dicembre 2011 Autore Segnala Inviato 22 Dicembre 2011 Interpretare qualcosa di simile a se stessi falsa un pò la "sfida del role play" Non ho capito bene questa affermazione. Cmq hai ragione dicendo che se fosse andato bene solo a me di certo non avremo fatto in questo modo. Prima di utilizzare questo metodo ognuno si è fatto la propria sfilza di classi, non trovando mai quella giusta, perché periodicamente ci si stanca. Per questo assegnare la classe forse è piaciuto molto, perché per fare il PG si è dovuto capirlo, prima ancora che costruirlo. Se io mi scelgo il PG so già a cosa vado incontro, e di conseguenza vivo il role play con più naturalezza. Ma creare un PG mai utilizzato e che ci assomiglia crea un legame tra noi e il PG, e secondo me è proprio questo il signficato di "gioco di ruolo".
Vortex Inviato 23 Dicembre 2011 Segnala Inviato 23 Dicembre 2011 Intendo dire che la vera sfida del fare roleplay è proprio quella di interpretare personaggi diversi da come è la natura del giocatore stesso (come accade per esempio nei tornei) Allo stesso modo dell'attore che interpreta personaggi diversi dal proprio modo di essere, anche nel gioco di ruolo può capitare di dover essere un paladino (per esempio) quando invece si è di indole più casinista. (sto semplificando e banalizzando molto ovviamente) E' forse più difficile e limitante, va detto che non tutti i pg sono pronti per questo e che alcuni tendono a comportarsi allo stesso modo con classi e razze molto diverse tra loro.
Blackstorm Inviato 23 Dicembre 2011 Segnala Inviato 23 Dicembre 2011 Inoltre, non capisco come vi divertiate a usare personaggi "non vostri". I miei PG per la maggioranza sono umani con le mie caratteristiche fisiche (1,86m per 72kg), l'assegnare le caratteristiche poi è un'altra questione. Sentire un personaggio proprio, e farne uno identico a se stesso sono due concetti totalmente diversi. Io per esempio sono in sovrappeso di una ventina di chili, eppure non ho mai giocato pg di 110 kg, e non vedo perchè questo debba essere considerato strano. beh, questo lo si può fare se si è davvero bravi e preparati, ma altrimenti riuscirei a malapena ad immaginarmi dragonide, per fare un esempio. Forse sto parlando con la voce dell'inesperienza, ma non è forse questo il significato di "gioco di ruolo"? Il significato di gioco di ruolo non è giocare se stessi, è interpretare un personaggio in un mondo fantastico. Tu non interpreti te stesso, perchè non sei un guerriero o un mago o un ladro. Inoltre, ti posso assicurare che è molto più facile interpretare un personaggio molto simile, se non identico, a se stessi, che non una creatura di razza e classe molto diverse. Ad esempio io ho difficoltà elevatissime a giocare un malvagio serio, sebbene ne abbia in mente le caratteristiche salienti per giocarlo, e ti assicuro che ho una certa esperienza. Per ultimo, vorrei rispondere a Blackstorm dicendo che allafine i membri giocanti, anche quelli che non hanno ottenuto la razza/classe che volevano, si sono ambientati subito, e il gruppo funziona molto bene, interpretando al meglio il ruolo dei proprio personaggi. Ribadisco, se vi state divertendo e sono tutti d'accordo, va benissimo.
Vastans Hostium Inviato 24 Dicembre 2011 Autore Segnala Inviato 24 Dicembre 2011 Sentire un personaggio proprio, e farne uno identico a se stesso sono due concetti totalmente diversi. Sono d'accordo, ma devi tenere conto che le caratteristiche fisiche sono elementi marginali. non travisare le mie parole, non ho detto che quando gioco interpreto me stesso, semplicemente cerco di comportarmi come farei normalmente e di conseguenza scelgo un PG che mi "calzi a pennello"(sono parole un pò brutte, ma spiegano bene ciò che voglio dire).
Garath Inviato 24 Dicembre 2011 Segnala Inviato 24 Dicembre 2011 Come è stato giustamente detto è un interessante modo di creare i PG . Puntualizzo però che va bene fino a quando va bene ai giocatori, onestamente a me non stimolerebbe molto giocare in questo modo. Capisco che ci siano persone che trovano più familiare interpretare se stessi, soprattutto neofiti.... , consiglio però di non perdere mai di vista oltre il gioco anche il "ruolo" e considerare questo sistema per quello che è, cioè solo una possibile variazione, sono sicuro che con il tempo tutti quanti preferirete dare libero spazio alla vostra fantasia, che poi (IMHO) è la cosa più bella del GDR.
Vastans Hostium Inviato 24 Dicembre 2011 Autore Segnala Inviato 24 Dicembre 2011 Ognuno vede il GdR come vuole. Dai commenti letti si evince che nessuno a parte me vuole usare personaggi che si avvicinino al suo modo di intendere un personagio. Va benissimo, ma vi consiglio di provarlo almeno una volta questo metodo. Se non volete amen B-|
Arhiman Inviato 24 Dicembre 2011 Segnala Inviato 24 Dicembre 2011 A me piace parecchio la tua idea, magari per fare una campagna veloce ^^, pensa che a volte per evitare i giocatori pp (una vera piaga da noi) ogni tanto facciamo che tirare a sorte la razza e la classe, con scarsi risultati in media, però è molto divertente (un minotauro mago è fantastico)!
Vastans Hostium Inviato 24 Dicembre 2011 Autore Segnala Inviato 24 Dicembre 2011 pensa che a volte per evitare i giocatori pp (una vera piaga da noi) ogni tanto facciamo che tirare a sorte la razza e la classe, con scarsi risultati in media, però è molto divertente (un minotauro mago è fantastico)! Pure noi l'abbiamo fatto, e mi era venuto gnomo invocatore (che avendo il potere del mago che evoca la mano magica andavo in giro su questa mano fluttuante, troppo fygo! ). Ti dico, anche noi eravamo partiti con l'idea di una campagna veloce, dopo però questa cosa ci ha preso. In ogni caso non ho raggiunto il mio scopo, xk nel mio gruppo il role playing è praticamente 0...
MadLuke Inviato 24 Dicembre 2011 Segnala Inviato 24 Dicembre 2011 Mi sembra di capire che tu e i tuoi compagni di gioco abbiate riconosciuto che NON siete bravi a fare GdR, e per questo motivo volete aiutarvi nella pratica ricorrendo a questo "trucco" che riduce il gap tra personalità reale del giocatore e personalità del personaggio che andate a interpretare. Anche io (come tutti credo) mi sono chiesto più volte che personaggio sarei se vivessi nel mondo D&D, e dopo riflessione è uscito il personaggio che è rappresentato nel mio avatar proprio di DL: - LB perché è noto a chiunque mi conosca che senso del dovere, lealtà e sincerità non mi fanno difetto. Sulla bontà non sta a me dirlo, ho tanto a cui rimediare, ma... - Paladino: anche quando guardavo Kenshiro, la stella del sacrificio (Rei) e della benevolenza (Shue) erano quelle che mi affascinavano di più - elfo: per la mia affinità con la natura, il gran piacere e conforto che provo a stare immerso nel verde, in particolare per gli alberi. E poi per lo stesso distacco, ossia non-passionalità, mancato attaccamento alle cose terrene che accomuna i longevi elfi. ...Ma a intepretare un personaggio del genere non ci penso proprio, non ne ho voglia. Adesso sono la regina delle infingarde, e mi diverte un sacco! Ciao, MadLuke.
Blackstorm Inviato 24 Dicembre 2011 Segnala Inviato 24 Dicembre 2011 non ho detto che quando gioco interpreto me stesso, semplicemente cerco di comportarmi come farei normalmente Che è un modo come un altro per dire che interpreti te stesso. Ribadisco, la sfida interpretativa è interpretare qualcosa che non si comporterebbe mai come verrebbe istintivo a se. Dai commenti letti si evince che nessuno a parte me vuole usare personaggi che si avvicinino al suo modo di intendere un personagio. Scusa? Cosa significa sta frase? Non vuol dire assolutamente niente.
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