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[PbF Eberron] - Capitolo I: l’Evoluzione


zelgadiss

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Inviato

Il mezzo costrutto, capita la situazione, interviene nella discussione con il suo solito tono di voce neutro <<Non è affar mio di chi è questa sacca di cui discutete, ma noi abbiamo degli ordini da eseguire e non credo possiamo permetterci di perdere tempo. Se questo signore è in grado di provare le sue parole sarebbe opportuno evitare ulteriori problemi>>.


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Inviato

L'umano sembra dispiaciuto dall'intrusione del forgiato <<Eseguite degli ordini... allora forse vi ho sopravvalutato.>> Dice l'umano fra se e se, noncurante del fatto che anche gli altri lo sentano, dopodichè parla direttamente al costrutto <<Le mie prove stanno nel fatto che la tua amica qui ha ammesso di aver preso una borsa non sua, per le guardie sarebbe sufficiente...>> la frase termina con un mezzo sorrisetto.

Inviato

"Uff... ci mancano solo le guardie adesso! Io VOGLIO quel libro che mi è stato promesso!"

Sguscia dalle gambe del gigante di metallo e legno, si sistema ben bene la veste da studente che lo ha accompagnato sino a lì e, osservando lo sconosciuto, si presenta:

<<Comunque sia, io mi chiamo Bretchddellikch... Bretchddellikch Callrikchik! Questa missione mi serve per portare avanti... ...i... ...i miei studi... ... studi medici! Medici dico bene! Sono un curatore alla ricerca di... ...nuove... ...nuove conoscenze! Che ne dici di venire con noi e di sistemare la cosa in tutta tranquillità? Senza scomodare nessuno, l'Onorevole Corpo delle Guardie di Sharn non può essere... ...scomodato... scomodato per certe facezie, non convieni?>>

Invita affabilmente Oloben con un braccio a proseguire verso la direzione intrapresa dall'inizio, assumendo uno sguardo da fanciullo spensierato e tenero... <<Dai Oloben, vedrai che insieme ci divertiremo! Il musone qui non sarà il massimo della compagnia>> - indica il forgiato - <<ma ti assicuro che se ci scavi un po' troverai anche tu un lato... ...divertente.>>

[raggirare, diplomazia, cianciare, sproloquiare... quello che più reputi adatto insomma :D]

Inviato

L'umano sembra dispiaciuto dall'intrusione del forgiato <<Eseguite degli ordini... allora forse vi ho sopravvalutato.>> Dice l'umano fra se e se, noncurante del fatto che anche gli altri lo sentano, dopodichè parla direttamente al costrutto <<Le mie prove stanno nel fatto che la tua amica qui ha ammesso di aver preso una borsa non sua, per le guardie sarebbe sufficiente...>> la frase termina con un mezzo sorrisetto.

Ignorando il significato del commento sarcastico dell'umano, il forgiato risponde alla sua seconda frase <<Shira ha parlato di donazione, che se non erro significa che gli è stata data. Manca comunque il passaggio logico che collegherebbe proprio quella sacca a te>>.

Sapeva già che agli umani piaceva usare le parole in modo improprio a volte, giocando sull'ambiguità dei significati, ma questa era la prima volta che sfruttava questa conoscenza attivamente.

Inviato

Oloben non aveva ancora capito se si trovava davanti ad un gruppo di emeriti idioti o meno, comunque valeva la pena tentare. Certo è che pronunciare correttamente il nome dello gnomo sarebbe stata un'impresa degna di un eroe. Si rivolge allo gnomo, ignorando totalmente il forgiato:

<<É naturale che vengo con voi, se poi insistete tanto... come potrei rifiutare l'invito di un quasi collega... anch'io mi diletto in medicina, sapete? Magari potrete parlarmi della vostra ricerca.>> Un medico che si fa accompagnare da una ladra e da un colosso meccanico ha il sapore di frottole, questo poteva essere un buon modo per ottenere certezze.

Inviato

Alle parole del costrutto la ragazza non riesce a trattenere un risolino, e poi rivolgendosi al grosso amico, con un tono di voce basso e cospiratorio: <<Si, infatti! Vedi quanta gente malfidente c'è in giro? Una persona ti regala qualcosa e subito c'è qualcuno che rivendica una parte!>>.

Poi con passo sicuro segue lo gnomo e l'altro umano, più curiosa di prima. Chi era quello strano uomo capace di rimanere appeso a testa in giù? una cosa era salire una parete di corsa, quello era normale per lei, ma rimanere a testa in giù? Mentalmente si ripromette di scoprire il trucco quanto prima.

Inviato

Viridiana e l'elfo seguono a loro volta i compagni.

L'elfo ha abbassato l'arco, ma non lo rimette a tracolla, preferendo tenerlo in mano, pur senza freccia, quasi per sicurezza. Lo sconosciuto non lo convince del tutto, pur sapendo che ha ragione a rivendicare il contenuto della borsa. Egli ha visto il furto. Con un'occhiata apprensiva guarda la compagna e cerca di comunicarle almeno parte dei suoi timori.

Il gruppo si avvicina all'inizio vero e proprio di questo rione Centrale Inferiore, che si trova al livello più basso della città, pur non essendo proprio un quartiere infimo si nota che negozi e strade sono certamente meno curate, più strette e meno illuminate rispetto ai quartieri superiori.

A quest'ora della notte, oramai, ben poche persone girano per le strade, quasi sempre a passi frettolosi e intabarrate nei loro mantelli con cappucci, quasi a nascondere le loro fattezze, forse per sicurezza personale o forse per timore di vedere qualcosa che è meglio non conoscere.

Alcune strade più in la sentite il rumore di un carretto che si allontana, le ruote cerchiate che girano sul selciato e il ritmo sincopato degli zoccoli di un singolo animale.

L'appuntamento è dietro la Galleria di Sava, che vi è stato detto essere una galleria d'arte anche abbastanza importante, a quest'ora sicuramente chiusa.

Inviato

C16 stava ancora pensando a cosa avesse sbagliato nel suo intervento, evidentemente non aveva ancora compreso del tutto i viventi e il loro modo così illogico di ragionare. Per questo restava nelle retrovie del gruppo, in silenzio come suo solito, ma con l'immancabile tintinnio dello spadone che batteva sul suo corpo adamantino.

Inviato

Stufo di camminare, lo gnomo - come di sua consuetudine - decide di abbracciare una gamba del forgiato per farsi trasportare...

<<HOP!>>

<<Mi piacerebbe sapere perchè fai sempre così. All'inizio pensavo fosse per paura, ma adesso non ne comprendo il motivo...>> dice rompendo improvvisamente il suo silenzio.

Quando lo incontrò la prima volta aveva creduto fosse un bambino umano, poi lo aveva riclassificato correttamente come gnomo. Ma adesso il dubbio gli stava ritornando...

Inviato

<<Mi piacerebbe sapere perchè fai sempre così. All'inizio pensavo fosse per paura, ma adesso non ne comprendo il motivo...>>

Rotea gli occhi per qualche istante, pensieroso, per poi rispondergli:

<<Ma che domande... perchè le lumache strisciano no?>>

Inviato

Rotea gli occhi per qualche istante, pensieroso, per poi rispondergli:

<<Ma che domande... perchè le lumache strisciano no?>>

<<E' pigro!>> sbotta con una risatina Shira <<e furbo>> aggiunge dopo pochi istanti.

<<dovrebbe mancare poco al posto, spero...>>

La risposta della morfica gli sembrava adeguata, mentre quella dello gnomo sfuggiva completamente ad ogni suo tentativo di comprenderla.

L'appressarsi della loro meta però lo porta a desistere dal porre ulteriori domande al suo piccolo compagno di viaggio.

Inviato

Piccato interviene l'elfo <<Se non la piantate di battibeccare prima o poi si aprirà qualche finestra e ci butteranno addosso acqua gelata... nella migliore delle ipotesi!>>.

In effetti le voci dei compagni, pur avendo un tono normale, se non basso, rimbombano parecchio tra i muri stretti e alti delle stradine, nel silenzio notturno.

Forse per questo strano modo di annunciarsi le poche ombre che prima incontravate furtive e silenziose si azzerano.

Guardando in giro notate di essere completamente soli.

Poco più avanti, lungo la strada riconoscete un punto di riferimento, l'insegna illuminata da torce, della taverna La luna Calante, aperta tutta la notte.

Ricordate le indicazioni: dovete girare a sinistra alla seconda strada dopo la taverna, poi la prima destra, girando attorno all'edificio della Galleria.

Inviato

L'umano sta nel mezzo al gruppo, cerca di apparire divertito alla scena dello gnomo attaccato alla gamba del forgiato, anche se in realtà pensava a tutt'altro. La sua mente cercava ancora di capire con chi aveva a che fare. Per uno che aveva passato la vita quasi esclusivamente a contatto con umani quello era decisamente un gruppo strano. Per ora sembrava ricevere solo conferme su quello che aveva sentito su Forgiati e Elfi, ovvero che i primi avrebbero dovuto costruirli con un pò più di cervello, e che i secondi erano veramente insopportabili come gatti attaccati ai co****ni.

Inviato

La morfica seguiva silenziosa e un indietro il gruppo, osservando attentamente l'umano.

Non gli aveva ancora rivolto la parola ma vedeva qualcosa di strano in lui.

Vecchi ricordi si facevano strada nella sua memoria fino al giorno dell'attacco al suo villaggio.

Continuava a camminare ed osservare l'umano, ma adesso con aria molto seria e tirata.

Inviato

Distratta dall'andatura della felina Crisalia mise da parte i suoi pensieri e, quasi con un sorriso, iniziò ad andarle dietro saltellando. Quasi una rincorsa tra due bambini. Ma non voleva superarla ne tanto meno farle qualcosa. Si divertiva solo a saltellare dietro la sua andatura....

Inviato

L'incredibile e alquanto svariato gruppetto arriva senza problemi davanti alla Galleria d'arte. Un'insegna dipinta sulla parete, sopra la porta, vi conferma che siete al posto giusto: una vecchia fabbrica all'apparenza, riadattata a edificio quasi lussuoso per il livello del rione. Sicuramente l'antichità artefatta è resa bene dalle pareti di mattoni rossi, con delle grosse finestre dai vetri istoriati, rotti e riparati con altri colori che rendono irriconoscibili le immagini originali, quasi a cancellarne e distorcere il disegno.

Nessun passaggio laterale dalla parte da cui voi arrivate, perchè l'edificio è la continuazione di una serie per buona parte della stradina, ma camminando lungo tutta la facciata scoprite una stretta viuzza che conduce sicuramente alla parte posteriore.

E' stretta, e a differenza della via in cui vi trovate adesso, buia. Le torce perenni non arrivano ad illuminare questo passaggio. Una persona ci passa comoda, il forgiato forse striscerà le spalle sulle pareti, sicuramente in due affiancati non si passa.

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