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Inviato

A parte sperare e ipotizzare, direi di rimboccarsi le maniche e segnarsi al playtest globale (la miglior mossa di marketing che potessero fare, tra l'altro, per creare aspettativa e sfruttare il passaparola). Magari se possiamo contribuire anche per l'1% alla nuova edizione, sarà un'edizione comunque migliore dell'1% (a prescindere da gusti o non gusti).

Più che dal playtest pubblico, penso che l’aspettativa e l’entusiasmo quasi unanime generati dalla nuova versione di d&d derivi dalla preannunciata inversione di rotta rispetto alla quarta edizione, una presa di distanza che già da diverso tempo sembra trapelare dalle dichiarazioni di Mearls & Soci. Insomma, si inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel, speriamo che non sia un treno.


Inviato

D&D non è un gioco che basa le sue meccaniche attorno all'interpretazione. In quarta hanno introdotto il sistema delle sfide di abilità come sistema meccanico per portare avanti una storia.

Ci sono un sacco di gruppi a cui questa cosa neanche importa, per cui non puoi legare la cosa alle meccaniche di combattimento. Basti vedere la discussione sul talento "Voto di povertà" e quanta gente se ne strasbatte della povertà richiesta, oppure i multiclasse assurdi senza logica interpretativa con 7 classi...

Chi vuole fare interpretazione continuerà a farla, limitare le scelte interpretative è una cosa sbagliata.

Inviato

Ma strabattersene dei limiti del VoP, significa non seguire le regole. A questo punto se non seguo le regole sto facendo altro, non D&D versione x.
Sono regole di interpretazione.

Appunto, molta gente se ne strasbatte. Quindi qual è il pro?

Inviato

mi sa che ti conviene cambiare gioco,in D&D i personaggi sono sempre stati eroi e dubito che con questa edizione cambierà qualcosa.

Certo che sono sempre stati eroi, ma un eroe del genere è una cosa al di la dell'eroismo, è eccessivamente irreale una cosa del genere a mio parere...

Secondo me è il sistema dei livelli a creare questo casino, ma mi sa che di creare un'edizione di D&D senza i livelli sarà VERAMENETE un utopia! XD

Inviato

Sono regole di interpretazione.

Appunto, molta gente se ne strasbatte. Quindi qual è il pro?

Ma sono pur sempre regole. Fregarsene comporta non seguirle e quindi giocare a qualcos altro. Che siano regole di interpretazione conta poco, perché queste hanno effetti meccanici sul gioco. E' un po' come fregarsene dei prerequisiti ai talenti o alle cdp.

Inviato

Ma non lo fanno. Li aggirano al massimo. Perché?

Perché a molti non gliene frega una mazza di interpretare.

Non è lo scopo del gioco, non è necessario porre limiti all'interpretazione. Perché le regole sono limiti, mai possibilità. I giochi puramente interpretativi sono appunto basati sulle limitazioni che hai, non ti offrono qualcosa che potresti fare senza.

  • Amministratore
Inviato

Un paio di link.

Il nuovo Legends&Lore:

First and foremost, as Mike said, this isn't another salvo in the so-called edition wars. This isn't an attempt to get you to play Dungeons & Dragons in a new way. This is the game you've already been playing, no matter what edition or version you prefer. The goal here is to embrace all forms of the D&D experience and to not exclude anyone. Imagine a game where the core essence of D&D has been distilled down to a very simple but entirely playable-in-its-right game. Now imagine that the game offered you modular, optional add-ons that allow you to create the character you want to play while letting the Dungeon Master create the game he or she wants to run. Like simple rules for your story-driven game? You're good to go. Like tactical combats and complex encounters? You can have that too. Like ultra-customized character creation? It's all there.

Second—and this sounds so crazy that you probably won't believe it right now—we're designing the game so that not every player has to choose from the same set of options. Again, imagine a game where one player has a simple character sheet that has just a few things noted on it, and the player next to him has all sorts of skills, feats, and special abilities. And yet they can still play the game together and everything remains relatively balanced. Your 1E-loving friend can play in your 3E-style game and not have to deal with all the options he or she doesn't want or need. Or vice versa. It's all up to you to decide.

Il blog del designer Robert J. Schwalb:

As you have no doubt read, our primary goal is to produce a rules set that speaks to every incarnation of D&D. So if you are a diehard BECMI/Rules Cyclopedia enthusiast or have embraced 4th edition, loved 2nd edition, 3rd edition, or never moved on from 1st edition, we’re creating this game for you. Imagine a game where you can play the version of D&D you love best. And then imagine everyone plays at the same table, in the same adventure. We aim to make a universal game system that lets you play the game in whatever way, whatever style, with whatever focus you want, whether you want to kick down doors and kill monsters, engage in high intrigue, intense roleplaying, or simply to immerse yourself in a shared world. We’re creating a game where the mechanics can be as complex or as light as you want them. We’re creating the game you want to play.
Inviato

This isn't an attempt to get you to play Dungeons & Dragons in a new way. This is the game you've already been playing
Ah, vabbeh. Allora ciao.

Gioco ai giochi che ho già giocato e che posseggo allora.

Abbandono la discussione.

Inviato

Certo che sono sempre stati eroi, ma un eroe del genere è una cosa al di la dell'eroismo, è eccessivamente irreale una cosa del genere a mio parere...

E' una posizione affascinante.

Potresti citare qualche esempio di eroe, tratto da un'opera di fantasia di qualsivoglia genere, che ritieni "realistico", e fare altrettanto per eroi che non lo sono affatto?

  • Supermoderatore
Inviato

E' una posizione affascinante.

Potresti citare qualche esempio di eroe, tratto da un'opera di fantasia di qualsivoglia genere, che ritieni "realistico"

Thomas Covenant, dalle serie dell'Incredulo di Donaldson credo possa essere un buon esempio in tal senso.

Inviato

Certo che sono sempre stati eroi, ma un eroe del genere è una cosa al di la dell'eroismo, è eccessivamente irreale una cosa del genere a mio parere...

Secondo me è il sistema dei livelli a creare questo casino, ma mi sa che di creare un'edizione di D&D senza i livelli sarà VERAMENETE un utopia! XD

non sono tanto i livelli quanto benefici esagerati da un livello ad un altro ed altri inesistenti o quasi nel passaggio tra altri 2,per esempio in 3.5 dal 4° al 5° un ladro non prende niente,dal 5° al 6° prende talento.

i sistemi a livelli ci sono pressappoco in ogni gdr,e quando non c'è il sistema è esageratamente complicato,ma in molti i passaggi non sono così evidenti.

l'irrealismo viene anche dal barbaro che prende 20 frecce in fronte e sta in piedi senza malus o al mago che è troppo stanco per lanciare un missile magico ma spara 3 palle di fuoco.

il fatto è che d&d non nasce per il gdr,e le moderne edizioni nascono solo come adattamento e miglioramento.

Inviato

Thomas Covenant, dalle serie dell'Incredulo di Donaldson credo possa essere un buon esempio in tal senso.

Non lo conosco.

Personalmente un fantasy "realistico" che mi viene in mente è l'opera omnia di George Martin.

Ma mi chiedevo come ti poni rispetto alla notevole mole di personaggi di fantasia, di ogni specie e tipo, in grado di confrontarsi coi personaggi di D&D, e spesso uscirne finanche "vincitori".

al mago che è troppo stanco per lanciare un missile magico ma spara 3 palle di fuoco.

?!?

Inviato

E' una posizione affascinante.

Potresti citare qualche esempio di eroe, tratto da un'opera di fantasia di qualsivoglia genere, che ritieni "realistico", e fare altrettanto per eroi che non lo sono affatto?

Beh, cito Una grande opera: Cronache del ghiaccio e del fuoco.

Chi non l'ha letto e ha intenzione di farlo o non ha ancora finito di vedere il telefilm non legga!

Spoiler:  
Parlando dei primi 2 libri, il protagonista, l'eroe, Eddard Stark è per l'appunto un eroe. Ma non è capace di sconfiggere da solo un esercito, anzi è del tutto vulnerabile, persino un membro delle guardie riesce a ferirlo profondamente, un volgare "npc" non protagonista...

Diversamente, Drizzt Do'Urden riesce a massacrare con pochi colpi di scimitarra qualsiasi creatura abbia innanzi, persino un cervello antico degli Illithid, o un potente e gigantesco basilisco, la cui pelle è parecchio spessa. E tutto questo senza neanche un minimo graffio.

Per me queste sono cose poco realistiche. Va benissimo che D&D è un mondo pieno di magia, dove non essendo questa realistica, non tutte le cose sono realistiche, però a mio avviso ci sono dei limiti...

Inviato

Diversamente, Drizzt Do'Urden riesce a massacrare con pochi colpi di scimitarra qualsiasi creatura abbia innanzi, persino un cervello antico degli Illithid, o un potente e gigantesco basilisco, la cui pelle è parecchio spessa. E tutto questo senza neanche un minimo graffio.

Nessuno tocchi Caino, Drizzt è un mito a prescindere da cosa Salvatore gli fa fare :-p

Inviato

Per me queste sono cose poco realistiche. Va benissimo che D&D è un mondo pieno di magia, dove non essendo questa realistica, non tutte le cose sono realistiche, però a mio avviso ci sono dei limiti...

Non so.

Tra fumetti e manga il tuo livello di realismo credo sia decisamente minoritario.

  • Supermoderatore
Inviato

Spero tu stia scherzando

Sul fatto che io ritenga Thomas Covenant un'eroe atipico e lontano dai canoni del normale eroe fantasy?No non sto affatto scherzando, comunque se ti va di parlarne più in dettaglio possiamo farlo qui

Inviato

Sul realismo: prendete il Signore degli Anelli, a cui D&D è abbastanzata legato per certe cose.

È vero che Aragorn, Legolas e Gimli ammazzano tanti orchi a testa, ma non si ha la situazione assurda di D&D in cui un guerriero di 20esimo può uccidere 2000 coboldi di lv1.

Inoltre gli stessi Gandalf, Saruman o il Signore dei Nazgûl sono sì potenti stregoni, ma non abbastanza da distruggere intere città con un solo schiocco di dita.

Neanche Conan per quanto forte può uccidere un mostro corazzato con una stilettata.

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