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Il risveglio


Nathaniel Joseph Claw

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Inviato

« Sì, sa, un controllo » la voce squillante ti irrita non poco. « Cose "statali", sa... » fa facce buffe come per sembrare stupido. « Cose che noi "ignorantoni" non possiamo capire... »

Vi accompagna su per una scala a chiocciola.

« Di qui passano molte merci e probabilmente vogliono intensificare i controlli... » mostra un'espressione annoiata e fa cenno di "no" con la testa. « Ma sono sicuro che non abbiate con voi merci di contrabbando, sembrate delle così care persone »

Trascinandovi per gli ampi gradoni sormontati da un tappeto di tessuto rosso, raggiungete il vostro piano.

« Vi auguro una buona permanenza, buonanotte! »

Angwor si appoggia con il braccio alla parete di color bianco latte.

« Porco mondo, Ethan » ha una voce disperata. « Fai andare via questo tizio... »


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Inviato

Un controllo... non mi sembra una cosa positiva per due galeotti...

Ma sono troppo stanco per replicare e mi limito ad annuire e congedarlo con un cenno, prima di entrare nella mia stanza e chiudermi la porta alle spalle.

Basta che non siano quegli stregoni a fare i controlli...

Compiuti i miei piccoli rituali, mi abbandono sul letto, stremato dal lungo viaggio

Spoiler:  
Come al solito: lancio Allarme sulla mia stanza, in modo che solo io senta il suono se entrano intrusi.

Addosso tengo gli anelli, pugnale sotto al cuscino e arco di fianco al letto.

Inviato

Quando ti svegli, ti ritrovi circondato da alberi, immerso in un buio inquietante squarciato da una luce proveniente da lontano che ti impedisce di guardarla per più di qualche secondo. Tutt'intorno a te senti grida strazianti e pianti di bambini. Non puoi resistere dal tapparti le orecchie con le mani ma, sebbene i pianti di bambini terminino, le urla di dolore si fanno ancora più forti, finché ti sembra che ti colpiscano ripetutamente il petto. Pieghi la testa per vedere da cosa sia causato il dolore e rimani terrorizzato nello scorgere un foro all'altezza dell'addome del diametro di una decina di centimetri, da cui escono ondate di scarafaggi che pian piano ti stanno ricoprendo tutto il corpo.

« ETHAN! ETHAAAN! » lo strillare preoccupato di Angwor ti strappa dal sogno, riportandoti alla realtà. « ETHAN SONO QUI! »

Un istante dopo il tuo compagno scardina con un potente calcio la porta della tua stanza, entrando ansante e sovrastando il trillo mentale causato dall'incantesimo che hai lanciato la sera prima.

« ETHAN SVEGLIATI CI HANNO... » grida, arrivando accanto al tuo letto.

« Che nessuno in questa stanza si muova » una voce rauca proviene dall'uscio. « Non avete modo di fuggire, arrendetevi e lasciatevi catturare » le parole sono scandite con grande tranquillità da un membro dell'Ordine, in piedi sulla porta con l'indice scheletrico puntato nella vostra direzione. La luce proveniente da una lanterna fissata sul muro che non ricordi di aver acceso illumina tutta la stanza, rivelando il volto pallido e asciutto dell'uomo.

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Spoiler:  
La stanza di Angwor è quella alla sinistra della tua (più vicina alle scale), quella di Madlock è alla destra (la porta è fuori dal disegno).
Inviato

Ma che... dannazione...

Metto a fuoco la figura sulla soglia, e il petto mi si stringe in una morsa

Ancora... in quanti saranno questa volta? E come starà Madlock?

Stringendo il pugnale sotto il cuscino e aguzzando le orecchie, cerco di valutare meglio la situazione

Spoiler:  
Il dito è puntato verso di me, o verso Angwor? Sento dei rumori provenire dal resto dell'edificio (soldati, grida, esplosioni...)?
Inviato

Dall'esterno della tua camera non provengono rumori particolari e ti sembra tutto molto tranquillo. Dalla stanza accanto, dove alloggia Madlock, però si sentono passi rapidi: probabilmente l'avvertimento di Angwor potrebbe aver svegliato anche lui, come altri nella locanda. L'uomo sorride con un ghigno quasi animalesco e punta l'indice più o meno nel mezzo tra te e il tuo compagno. Non vedi altre persone nel corridoio, per il poco che puoi scorgere.

Inviato

Mi alzo lentamente dal letto, tenendo il pugnale nascosto tra le coperte e il cuscino

Sembra solo... confida nella sua magia... se gli impedissimo di compiere i suoi gesti arcani potremmo cavarcela.

Ma sembra pronto a lanciare un incantesimo... dobbiamo evitare il primo...

Penso rapidamente, per non far insospettire l'incantatore

Il notro vantaggio è nel numero e nella sorpresa... speriamo che Angwor capisca...

Vai Angwor! Prendilo e bloccalo!

Spoiler:  
Sperando che Angwor (mago? Stregone? Warmage? Dusblade??? Non importa...) riesca a prenderlo in lotta, io preparo l'azione di tentare un passo di 3 metri (+30 alla prova, se fallisco rimane un passo da 1,5 metri) e lanciare il pugnale contro il mago, nel caso tenti di lanciare un incantesimo.

Tpc +13, danni 1d4+9 (ed eventuali 2d6 da schermaglia se il passo ha successo)

Inviato

« Porco mondo » sbraita Angwor, lanciandosi verso l'uomo. « Ma tu guarda che fine mi tocca fare... AAAAAAAAH! »

La risposta tranquilla del mago stona con l'irruenza del grido violento del tuo compagno.

« Stolti » rotea il polso tracciando simboli nell'aria. « Oboedientiae mo... »

Balzando giù dal letto, scagli il tuo pugnale contro il bersaglio, squarciandone la parte sinistra del collo e ammutolendolo di colpo. Mentre il ghigno viscido si trasforma in un'espressione di stupore, una cascata di sangue gli inonda la spalla, ricoprendo in breve il braccio e la gamba. Caduto a terra, il corpo impatta contro la parete, come cercando inutilmente un appiglio alla vita.

« Ethan... » Angwor frena lo slancio, voltandosi verso di te.

Rapidi passi seguono l'aprirsi di una porta e immediatamente Madlock è sulla soglia della tua stanza, soffermando lo sguardo disgustato sul cadavere. Indossa la sua tunica e porta a tracolla la sacca, impugnando nella mano il bastone di legno.

« Cosa... » è sveglio ma disorientato, distoglie lo sguardo dal corpo privo di vita solo per un istante, poi torna a guardarlo inorridito. « Dobbiamo andarcene? »

Spoiler:  
UOH UOH UOH! Critico -> mortale -> tempra bassa.
Inviato

Fisso leggermente stupito l'effetto del mio pugnale, e poi Angwor. Poi di nuovo il corpo...

Bene... io...

Quando entra Madlock, mi riprendo e comincio a riorganizzare le idee

Grazie al cielo... ma adesso dobbiamo levare le tende...

Raccolgo rapidamente il pugnale e il resto delle mie cose

Si, dobbiamo andarcene in fretta. Come vedi ci hanno trovato...

Inviato

« Questi uomini ci perseguitano... » ti guarda dispiaciuto. « D'ora in poi rimarrò al tuo fianco il più possibile, non posso permettere che mi colgano di nuovo impreparato... » stringe forte il bastone. « Non posso permettere che ti accada qualcosa per una mia svista! Il mondo ha bisogno di te! »

« Sì, certo » Angwor è spazientito. « Ora come ce la caviamo? Ce ne andiamo come se niente fosse? »

Dalle altre stanze non provengono rumori e non senti passi di persone che salgono le scale, dal piano inferiore però senti il vociare squillante e fastidioso dell'uomo che vi ha accolto la sera prima, intento probabilmente ad accogliere o salutare qualche cliente.

Inviato

Non preoccuparti troppo Madlock... pensa che invece io ero preoccupato per te, che potresti condurre una vita tranquilla...

Finito di raccogliere le mie cose, mi avvio fuori dalla stanza rispondendo ad Angwor

Si... più o meno il piano è quello... Fatemi solo controllare che non ce ne siano altri che ci aspettano di sotto.

E furtivamente mi avvio verso le scale, cercando di scorgere se al piano di sotto risultino presenti altri stregoni o soldati.

Inviato

« Una vita tranquilla è per chi non ha a cuore la giustizia! » ti risponde con una punta di orgoglio.

Percorso il breve corridoio raggiungi le scale a chiocciola e, scendendo qualche gradino rimanendo nascosto e cercando di non farti notare, ottieni una panoramica del primo piano della locanda: il gestore, vestito come la sera prima, sta chiacchierando con uno gnomo dall'abbigliamento estremamente elegante: una giacca bianca sontuosa ne snellisce le forme, arricchita nei dettagli dorati delle cuciture, delle scarpe a punta in stoffa e dei guanti decorati, entrambi gli elementi di un intenso color rosso, risaltano per la loro forte esoticità. Quelle che si scambiano sono frasi di cortesia, probabilmente di congedo dopo il soggiorno.

Sul divanetto sul quale per poco non ti addormentavi la sera prima è seduto un uomo con indosso un'armatura di pelle, seduto a gambe incrociate e con le braccia conserte. Il volto è caratterizzato da lineamenti estremamente "lineari", quasi assenti, che disegnano la testa come un perfetto ovale, il capo pelato contribuisce a scandire la sensazione di avere a che fare con una "forma geometrica" più che con una persona, mentre dei baffi neri sottili e lunghi rendono la figura un po' ridicola. Accanto a lui sono seduti due uomini armati e dalla sua espressione puoi capire che ha avuto qualche guaio in mattinata per qualche motivo.

Nel piano delle stanze non ci sono finestre, l'unica via di fuga di sembra essere attraversare il piano terra.

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Inviato

Niente incappucciati... ma quelli potrebbero essere dei soldati.

Torno dietro al pilastro centrale della scala e rifletto

Inoltre dobbiamo andarcene prima che l'oste accompagni di sopra il nuovo cliente... c'è un macello in mezzo al corridoio! Non abbiamo scelta... dobbiamo correre il rischio.

Se non altro non dobbiamo fermarci a pagare...

Torno dagli altri e li ragguaglio sulla situazione

Non ci sono altri di questi incappucciati, ma ci sono tre uomini armati e un nuovo ospite. Cerchiamo di passare facendo finta di nulla...

Poi quando siamo pronti, scendo sbadigliando per la scala a chiocciola

Yaaawn... buongiorno a tutti...

Inviato

« Buongiorno clienti, ben alzati! » vi saluta con voce squillante il gestore, dimenticando lo gnomo con cui stava parlando. « Vi chiedo immensamente scusa per il disguido... sapete, ho provato a spiegare a quel signore che in questa locanda non pernottano contrabbandieri, ma non c'è stato modo di fermarlo... » vi sorride e compie un accenno di inchino. « E, a quanto pare, avevo ragione! Spero che anche gli altri clienti non siano disturbati dalla visita di quello zelante funzionario e che reagiscano di buon umore come certamente un uomo gentile e comprensivo come lei ha fatto »

Esce dal bancone, mettendosi tra voi e l'uomo dal volto ovale, quasi ad impedirti di guardarlo, e indica con ampi gesti la porta d'uscita.

« Sarei comunque venuto a svegliarvi tra meno di un'ora... » il sorriso gli squarcia l'intero volto. « Se gradite partire subito, le vostre cavalcature dovrebbero essere già pronte. Spero che il suo soggiorno qui non sia stato rovinato da questo piccolo disguido... »

Inviato

No... no, nessun problema. Credo abbiamo chiarito.

...credo che passeremo come assassini in questa città...

Mi sforzo di sorridere

Partiremo immediatamente... un buongiorno a tutti voi, signori.

E salutando i presenti, mi avvio verso la porta, cercando di non forzare troppo il passo

Inviato

« Sono felice che il soggiorno sia stato di vostro gradimento » vi dice, inchinandosi ripetutamente. « Sapete dove soggiornare quando passate da queste parti, gentili clienti »

« Sì... certo... ci rivedrete di sicuro » risponde Angwor, inchinandosi al ritmo dell'uomo.

Il gestore vi accompagna alla porta, aprendola per voi e inchinandosi un'ultima volta.

« La colazione del giorno della partenza vi viene fornita direttamente in un pratico sacchetto, presentatevi allo stalliere e non dovrete perdere tempo per mettervi seduti a mangiare, così che i vostri viaggi d'affari possano essere ancora più rapidi! »

Usciti tutti dalla locanda, vi chiude la porta dietro le spalle, tornando subito a discutere con lo gnomo. In qualche secondo vi ambientate alla luce naturale, dopo aver sopportato quella artificiale del locale, mentre mettete a fuoco la città che, in mattinata, si rivela molto più attiva della sera passata: la strada principale è percorsa da una carrozza ogni dieci secondi circa, che normalmente curva nella via perpendicolare ad essa nel punto centrale della città, mentre moltissime persone passeggiano confusamente per le piccole viuzze che si insinuano tra gli alti edifici risplendenti di un bianco lucente.

« I vostri cavalli sono pronti, eccovi i pasti » lo stalliere richiama la vostra attenzione, porgendovi tre sacchetti che emanano un buon odore dolce e indicandovi le vostre cavalcature, proprio fuori dalla stalla.

Inviato

Grazie mille, buon uomo...

Prendo il sacchetto e salto in sella esortando i miei compagni

Forza, siamo in ritardo sulla tabella di marcia. Faremmo molto meglio a sbirgarci!

E mi avvio al piccolo trotto verso le più vicine porte della città, avendo cura di sparire dalla vista della locanda il prima possibile

Faremmo meglio a stabilire dei turni di guardia per la notte... ed evitare le città per quanto possibile. Inoltre, almeno finchè il culto del sangue di Grumdul non sarà debellato, non dovremo far vedere le nostre facce nei dintorni di questo posto...

Inviato

Non sai quale sia l'effettivo pericolo di essere riconosciuto, ma una leggera tensione ti cattura finché non raggiungi la porta della città e finalmente riesci ad uscire dal centro abitato.

« La città bianca le augura un buon viaggio e la invita a ritornare e fare un'altra sosta quando ne avrà bisogno » recita stanca la guardia che ha preso il posto di quella della notte.

Dopo due ore di cammino, la strada principale si dirama sempre più frequentemente in diverse vie secondarie che, all'orizzonte, raggiungono diversi borghi di dimensioni sempre più notevoli.

« Ora ci stiamo avvicinando al confine » Angwor freme all'idea di raggiungere la sua terra natale. « La capitale della regione confinante è molto vicina, quindi cominciano a vedersi più insediamenti... la memoria mi ha tradito, raggiungeremo la metà tra meno di due giorni »

Man mano che la densità delle cittadine aumenta, si presenta una leggera vegetazione che colora gradualmente il territorio, finché la strada non è affiancata addirittura da piccole aree boscose. Passato l'intero giorno a cavallo, si fa sera e Angwor comincia a lamentare la propria stanchezza, mentre Madlock sembra ancora nel pieno delle forze, rallegrato dalla natura sempre più presente.

« Come passiamo la notte? » il tuo compagno ti si fa più vicino con li cavallo. « Rischiamo di dover fare a botte con quegli zoppi e troviamo alloggio nella locanda più vicina o ci accampiamo in uno spiazzo qui attorno? »

Inviato

Preferisco evitare una sveglia come quella di ieri... che tu sappia, ci sono bestie feroci in queste terre?

Inoltre non dovremmo escludere che qualcuno possa starci seguendo da quando abbiamo lasciato la città bianca...

Intanto studio il paesaggio, cercando un punto che mi sembri adeguato per un campo improvvisato. Possibilmente al riparo da vento ed eventualmente pioggia, non in bella vista e lontano dalla strada.

E speriamo di riuscire a dormire sereni, almeno questa notte... a quanto pare gli incubi mi tormentano...

Inviato

« Ormai abbiamo superato le terre popolate da bestie pericolose, qui siamo in una delle parti più popolate della nazione... » annuisce, guardandosi attorno per aiutarti a trovare un posto adatto. « Dobbiamo solo cercare un posto appartato per evitare di essere presi come straccioni... »

A queste parole Madlock non riesce a trattenere una specie di risata, la prima da quando vi siete incamminati. Intuendo i pensieri del ragazzo, l'evaso si passa una mano nei capelli con aria fiera.

« Qui dentro ci sono anni di sopportazione, ragazzo... » sputa a terra rabbioso. « Mi toglierò tutto quando potrò chiamare "casa" la mia rocca »

Cercate per un po' un luogo adatto per piantare un accampamento e infine individuate un'area ben protetta dagli alberi e impossibile da notare dalla strada. L'erba è rigogliosa e in punto un ruscello sotterraneo sfiora la superficie, rendendosi visibile per un tratto di poco più di tre metri. Mentre sistemate l'accampamento, Madlock sembra più allegro del solito, dal volto ormai è sparita ogni traccia del maleficio subito nel magazzino.

« Credevo sarebbe stato difficile allontanarmi dal mio monastero » parla rivolto a te, ma volgendo lo sguardo a tutta la natura circostante. « Al tuo fianco farò grandi cose, ti aiuterò a risollevare le sorti di questo mondo » sospira, poi estrae dalla sacca il librone che aveva la prima volta che l'hai incontrato al laghetto. « Vuoi che ti legga un passo? »

Inviato

Legati i destrieri ad un albero nei pressi del ruscello, schiaccio l'erba per formare una superficie liscia e morbida su cui montare la tenda.

E mentre mi accingo a mettere insieme tela, corde e pali, rispondo a Madlock.

Volentieri! Così finalmente capirò cosa credi che io sia...

Spoiler:  
Io ho avuto tempo per preparare gli incantesimi, una volta lasciata la città bianca? Nel caso, sono gli stessi di ieri.

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