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Il risveglio


Nathaniel Joseph Claw

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Inviato

« Nu... nulla di pericoloso? » spalanca gli occhi in modo troppo teatrale per essere credibile. « Molta gente è stata uccisa, e a noi potrebbe toccare la stessa sorte! Poi, davvero? Mi stai davvero chiedendo perché cerco tra queste cianfrusaglie un anello che mi è stato rubato? Se qualcuno ha preso quell'anello, in qualche modo lo dovrà pur vendere... »

Si incammina, facendosi seguire, verso il raggruppamento di case accanto a quelle diroccate, poi dopo un paio di passi goffi si blocca.

« Vi prego, toglietemi questi legacci... » ti supplica, mentre sta per perdere il precario equilibrio.


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Inviato

Guardandoti attorno vieni nuovamente colpito dalla desolazione del paese che ti trasmette un forte senso di solitudine e lontananza.

« Una val... » cerca di portarsi le mani al volto con un gesto di disappunto, ma i legacci glielo impediscono. « Una valida ragione? Ce l'ho: non puoi certo andare in giro a legare tutti quelli che incontri! »

Sembra quasi arrabbiato, poi si calma e ti sorride.

« Però potresti avere ragione a non fidarti » se avesse le mani libere ora ti darebbe una pacca sulla spalla. « Venite, vi accompagno da mio zio »

Assieme a Madlock scorti lo strano ragazzo che, rischiando svariate volte di inciampare, vi porta davanti alla porta in legno di una delle casupole sullo stesso lato della piazza dove ci sono le abitazioni diroccate. La casa non è in nessun modo diversa da tutte le altre e niente ti può far pensare che si tratti della residenza di qualcuno importante nel paese.

« Zioooo » dà due calci alla porta prima che lo possiate fermare. « Sono venuto a trovarti, aprimi... »

Dall'interno non giunge alcuna risposta.

« Probabilmente è a dormire... Ora mi lascerete legato fino alla fine dei miei giorni? »

« Ethan, non credo che sarebbe una buona idea slegarlo... » fa cenno di no con la testa. « È... è "strano"... »

Inviato

Non lego tutti quelli che incontro. Ma tutti quelli che mi aggrediscono senza motivo, millantando incredibili poteri e vantando numerose vittime, nel mezzo di un paese in cui tutti i viaggiatori vengono trovati uccisi... bhe LORO li lego sempre, quando ne ho l'occasione.

Lo seguo fino alla casa dove ci porta e assisto alla sua scenetta.

Secondo me ha scelto una casa qualsiasi... probabilmente abbandonata, o con un complice all'interno.

prendo in mano l'arco e mi rivolgo a Madlock

Tappagli la bocca e tienilo d'occhio. Vado a svegliare lo zio.

Poi tento di aprire la porta, e se non si apre e non vedo altre vie d'accesso, la sfondo.

Inviato

Alle tue parole Madlock reagisce con un mezzo sorriso. Quando gli ordini di occuparsi del ragazzo, si limita ad annuire ed a premergli un braccio contro la bocca, stringendolo da dietro e soffocandogli in gola la risposta diretta a te. La porta è chiusa dall'interno e anche l'unica finestra che dà sulla piazza è inaccessibile. Una prima spallata non è sufficiente ad abbatterla, ma quando la colpisci per la seconda volta riesci a scardinare la serratura, aprendo la via d'accesso all'edificio.

Appena la porta sbatte con violenza contro la parete interna, un leggero gridolino viene trattenuto a fatica dal fondo della stanza e, compiendo un passo al suo interno, ne individui la fonte: un uomo grassoccio è accovacciato a terra, tutto rannicchiato tra la parete e una massiccia panca in legno. Senza sorprenderti più di tanto, noti che la casa è abbastanza povera e tutto l'ambiente di trasmette un senso di umiltà e fatica: gli utensili per cucinare sono logori e si trovano ammassati su di una brandina dall'aria dura e particolarmente scomoda che, probabilmente, viene utilizzata come letto durante la notte. Sul soffitto c'è una botola da cui pende una corda sfilacciata che arriva fino al pavimento.

« AAAAH! » grida una seconda volta l'uomo paffuto, portandosi le mani al volto e distogliendo lo sguardo di scatto. « Ch... che... chi... TI PREGO NON FARMI DEL MALE! »

« Ethan! » esclama Madlock che, occupato a tenere a bada il "prigioniero", non è entrato nella casupola. « Che c'è dentro? »

Inviato

Salve. E scusi per la porta. Non le farò del male senza motivo, quindi può anche tranquillizzarsi.

Lei ha un nipote?

Faccio correre lo sguardo per la stanza

Se questo è il sindaco, non oso immaginare come siano le case dei contadini.

Niente di interessante Madlock... tutto tranquillo per ora.

Inviato

L'uomo rimane con le mani sul volto, guardandoti attraverso lo spazio tra le dita. Smette di gridare e il suo tono si va meno spaventato, tuttavia continua ad ansimare lievemente.

« Chi... chi sei? » sembra quasi che stia per scoppiare a piangere. « Cosa vuoi da me? No... non ho figli né nipoti... »

Emette uno strano verso con la gola, una specie di rantolo disperato.

« Non uccidermi... ti prego, non uccidermi... »

Inviato

Perfetto... ci ha portati in una casa qualsiasi.

Non si preoccupi, non intendo uccidere nessuno. Sa dirmi dove abita il sindaco di questo posto?

Leggermente scocciato per l'ennesima presa in giro del ragazzo tamburello con il piede in terra

...oh, e mi dispiace per la porta. Ma si può sapere perchè non ha risposto, prima?

Inviato

L'uomo trema ad ogni tua parola, come se fosse convinto di dover morire da un momento all'altro.

« Beh... non... non ricevo molte visite a quest'ora, di solito... non... » prende un ampio respiro. « Questo posto non è sicuro, non è saggio aprire la porta... no, non è per niente saggio... Io.. io potrei sapere dove si trova il sindaco... ma non voglio mettere inutilmente a rischio la sua vita, chi lo cerca? »

« Oh, stai fermo! » puoi sentire Madlock inveire contro il prigioniero che, probabilmente, si sta sbracciando e impegnando al massimo per liberarsi dalla presa. Tuttavia il ragazzo sembra avere tutto sotto controllo.

« Ma cosa succede lì fuori? » l'agitazione sale e lo costringe a raggomitolarsi ancora di più. « Oh, cielo... »

Inviato

Come vede, non è saggio nemmeno non aprire. Le assicuro che non voglio uccidere nessuno... Anzi, sono qui per cercare di risolvere i vostri guai.

Mi farebbe un grandissimo favore ad accompagnarmi dal sindaco.

Controllo come si evolve la situazione fuori dalla porta

Inviato

Dai un'occhiata fuori dalla porta e noti che, nonostante la strenua resistenza del giovane prigioniero, Madlock riesce a trattenerlo fermo, stringendogli i polsi con una mano e serrando l'altro braccio attorno al volto. Quando riporti la tua attenzione sull'uomo, ti accorgi che ti sta invitando a farti più vicino. Avanzi di qualche passo e lui si sistema in ginocchio a terra, senza alzarsi in piedi, sussurrandoti con voce tremante:

« Voglio fidarmi di te, ti dirò dove si nasconde il sindaco... però devi promettermi che non lo riferirai a nessuno e che nessuno verrà a sapere chi è stato a dirtelo... » i suoi occhi esprimono grande preoccupazione. « È chiuso nella chiesetta insieme a padre Baudo, mentre tutti in paese credono che sia ancora nella sua abitazione, quella proprio accanto alla mia »

Si guarda intorno, come per assicurarsi che nessuno stia ascoltando la conversazione.

« Mi raccomando » ti indica con l'indice, poi se lo batte sul petto. « Non mettermi nei guai... »

Inviato

Non ti metterò nei guai... ancora un paio di informazioni e ti lascerò in pace.

Parlami del sindaco. Come si chiama? Ha un nipote? E come mai si nasconde nella chiesa con padre Baudo?

Sai chi ha inchiodato le porte dall'esterno? E perchè sia stato fatto?

Minaccio il prigioniero con un gesto eloquente del pugno, mentre continuo a parlare con l'uomo nella casa

A proposito... il mio nome è Ethan, come posso chiamarla?

Inviato

Alla tua ultima domanda, l'uomo è percorso da un lievissimo brivido che lo fa sprofondare nel silenzio per qualche secondo.

« Nessuno da queste parti chiede i nomi della gente... » sembra quasi scusarsi della risposta tardiva, con un sorriso accennato sulle labbra. « Puoi chiamarmi Giardo... è parecchio che non sento pronunciare il mio nome, vivo qui da solo e non frequento molta gente... »

Per un istante fissa il vuoto, poi si dà una scrollata di spalle e torna a parlare con te.

« Il sindaco si è sempre fatto chiamare Gloverchief, finché... » si blocca una seconda volta con un'espressione disattenta, perdendo lo sguardo sulla parete. « Finché non è impazzito dopo che sono cominciati gli omicidi. Che io sappia non ha nessun nipote, ma sai come si dice... » sventola l'indice in aria, disegnando circonferenze. « "Ci sono troppi figli per troppe poche famiglie"... solo lui può rispondere con sicurezza alle tue domande... e forse neanche troppa »

Da fuori il prigioniero continua a sbracciarsi, ma Madlock resiste nella sua presa ferrea.

« Si è chiuso tra quelle mura insieme al prete... » esita, mordendosi il labbro inferiore. « Perché probabilmente anche lui si sente colpevole della maledizione che sta divorando questo posto... si sono ficcati lì dentro e nessuno li ha più visti » scrolla le spalle. « Non so dirti come hanno barricato le porte, non sono neanche mai andato a controllare »

Inviato

...non so perchè, ma anche questo mi sa di menzogna... la locandiera ha detto che si sentono le grida del sindaco di notte!

E perchè ha esitato nel dirmi il suo nome? Mi viene il sospetto che sia davvero lui il sindaco, ma non voglia problemi...

Lo guardo in silenzio per qualche secondo, cercandone gli occhi per valutare la sua sincerità e osservando le sue reazioni. Poi esco dalla casa e trascino dentro il ragazzo legato, sempre impedendogli di parlare.

E cosa sai dirmi di questo ragazzo? Lo conosci?

Inviato

Alla vista del ragazzo, Giardo impallidisce.

« Ma... tu... » si ritrae, spalmandosi con la schiena sulla parete. « Quindi tu sapevi già tutto. Mi hai solo preso in giro »

Il prigioniero si sbraccia con foga, cercando inutilmente di liberarsi dalla tua presa per poter parlare; intanto Madlock è in piedi sull'uscio e osserva la scena con curiosità.

« Non farmi del male... »

Si guarda attorno freneticamente, poi punta l'indice verso la botola sul soffitto da cui pende la corda.

« Nessuno qui ha più molto, però conservo ancora qualcosa di quello che ho racimolato quando le cose andavano meglio » congiunge le mani e le protende in avanti in segno di preghiera. « Risparmiami.. risparmiami... prendi tutto quello che ho e facci quello che vuoi, ma non farmi del male... »

Inviato

Un sorrisetto mi solca le labbra dopo il primo attimo di incertezza

E così, a quanto pare, anche il nostro amico Giardo ha parecchie cose da nascondere...

Molto meglio. Mi chiedevo quando avresti smesso di prenderti gioco di me.

La versione di questo qui...

e scuoto leggermente il ragazzo

...l'ho già sentita. Ma voglio sentire la storia dal punto di vista di una seconda persona.

Raccontami tutto con parole TUE. E bada che stavolta siano sincere!

Poi consegno il ragazzo a Madlock, sempre evitando accuratamente che parli, e senza farmi sentire da Giardo (se necessario esco dalla casa per farlo) gli parlo

Portalo alla locanda, chiedi all'ostessa se lo conosce e fatti dire tutto quello che sa sul suo conto. Poi interrogatelo tu e Shamdur, facendo attenzione, mi raccomando. Hai visto di cosa potrebbe essere capace.

Quando torno, confronteremo le due storie...

Inviato

Mentre parli Giardo fissa il pavimento, evitando accuratamente il tuo sguardo come un bambino in castigo. Quando stai per affidare il prigioniero alla custodia di Madlock, la sua irruenza si accentua e sembra quasi riuscire a divincolarsi dalla tua presa.

« Oh, basta, è insopportabile! » esclama il tuo compagno, sollevando il pugno destro in cielo e sussurrando parole che non comprendi. « Lumen, fer pacem! »

Con violenza abbatta il pugno sul capo dello scalmanato, liberando un alone di luce che in un istante irradia l'intera stanza. Sbatti le palpebre per la forte luminosità e, quando riprendi pieno possesso della tua vista, tutta l'aggressività e la voglia di liberarsi è sparita dal ragazzo: come un corpo morto cade di peso verso il pavimento, sorretto solo all'ultimo minuto dalle braccia di Madlock.

« Non preoccuparti, sono sicuro che Shamdur troverà il modo di farlo stare calmo... » sorridendo esce dalla casupola e sparisce oltre la confusione delle bancarelle.

Quando siete rimasti solo tu e Giardo, il proprietario della baracca solleva lentamente lo sguardo verso di te e, guardandolo attentamente, puoi accorgerti che i suoi occhi sono rossi e delle enormi lacrime sono sul punto di rigargli le guance.

« Non ha più senso mentire... » cade a sedere sulla rozza panchina di legno, poi torna a fissare il vuoto. « Ti dirò tutto quello che vuoi sapere, ma prima devi giurarmi che mi aiuterai a lasciare questo posto e, sii gentile, spiegami chi sei, perché sei qui e come hai conosciuto quel ragazzo... insomma, perché ti sei immischiato in questa faccenda? »

Inviato

E bravo il giovane Madlock! Sa farsi rispettare, quando vuole...

Lo guardo allontanarsi leggermente compiaciuto, prima di rivolgermi con accento un po' scocciato

Ho incontrato quel ragazzo quando mi ha aggredito al centro del mercato, e sono qui di passaggio. Come ho già detto, il mio nome è Ethan.

Adesso spiegami tutto dal principio. Partendo da: chi sei tu?

Inviato

L'uomo appoggia il volto sulle mani, massaggiandosi lentamente le palpebre.

« Il mio nome è Symund Gloverchief, sono il sindaco di questo posto maledetto... » il suo tono è un misto di vergogna, paura e rassegnazione. « Mi dispiace averti mentito, ma non voglio morire... non voglio... »

Tira su con il naso e trae un respiro molto profondo prima di riprendere a parlare.

« Quel ragazzo... quel ragazzo non è una cattiva persona, è solo molto strano e non è adatto a vivere in mezzo ad altra gente... »

Per un istante alza lo sguardo su di te, ritirandolo subito. La voce ora sembra caricarsi quasi di ironia, mentre la vergogna e la paura lasciano lo spazio alla pura rassegnazione.

« Ma, dimmi, perché mi stavi cercando, viaggiatore? »

Inviato

Liquido la domanda del sindaco con un gesto leggermente spazientito della mano, mentre mi appoggio ad una parete

Perchè ero convinto che lei sapesse molte cose a riguardo della maledizione che grava sul paese. E non mi sbagliavo.

Adesso, per favore, continui a raccontare. Come è iniziata questa terribile storia?

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