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Il risveglio


Nathaniel Joseph Claw

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Inviato

Non senti alcun rumore provenire da dietro le porte; i lucchetti sono entrambi danneggiati, quindi puoi aprirle agevolmente. Aperta la prima, trovi davanti a te una stanzetta buia, illuminata appena dalle lanterne presenti in quella in cui ti trovi. Mentre cerchi di scrutare il fondo del luogo per farti un'idea sulle sue dimensioni, senti il rumore di un oggetto in ferro che cade sul pavimento e, subito dopo, una voce tremolante che, nonostante sia evidentemente impregnata di panico, cerca di risultare sicura e autoritaria:

« Vattene, chiunque tu sia! Ho già ucciso tutti e non ho problemi a far fuori anche te! » ogni parola trasuda menzogna, in un disperato tentativo di intimorirti. « Non hai sentito? Vattene se tieni alla tua vita »

Dopo un attimo di silenzio, una sagoma umana compare davanti ai tuoi occhi, balzando da dietro un angolo che prima ti impediva di vederla.

« BWAAAAAAAAAAAAARG! » urla, risultando quasi ridicolo. « Spariiiiiiisci o moriraaaaaaiiiiiiiiii! »

Il buio della stanza ti nasconde i lineamenti dell'uomo, ma la fioca illuminazione è sufficiente per discernerne le forme generali: alto quanto te, indossa solo delle mutande stracciate e protrae in avanti il petto villoso. I peli ne coprono quasi tutto il corpo, troppo folti in ogni parte, ma veramente eccessivi sul volto: i capelli e la peluria del volto ne nascondono quasi completamente la testa, facendolo quasi sembrare una pianta che impugna una spada corta nella mano sinistra.

Spoiler:  
Hai riuscito la prova di Percepire Intenzioni.

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Inviato

Depongo il corpo della donna a terra e mostro le mie mani vuote all'uomo che si nascondeva nella stanza, rimanendo sulla soglia.

Calma.

Non ho intenzione di farti del male, sto solo cercando la via di uscita da questo posto maledetto. Chi sei? Cosa ci facevi qui dentro?

E cosa è successo ai tuoi vestiti?

Un pazzo? O un prigioniero spaventato?

Inviato

Mentre parli, l'uomo continua a urlare e a blaterare minacce insensate.

« Bwuuuuugraaaaaaaa! Chiudi quella porta o ti mangerò vivo! »

Poi, tranquillizzato dalle tue parole, si calma, piegandosi un po' in avanti per vederti meglio: ora che si è fatto più vicino, puoi distinguerne il volto (caratterizzato da lineamenti bruschi e accentuati), almeno nelle pochissime parti non completamente coperte dalla barba. Sbattendo a più riprese gli occhi, si scherma dalla luce poggiando una mano sulla fronte a mo' di visiera. Quando apre la bocca per parlare, noti la mancanza degli incisivi inferiori e di un canino.

« I miei vestiti? » chiede dubbioso. « Dopo vent'anni questo panno si è sporcato un bel po', sì... però mi ci sono affezionato! » e qui scoppia in una fragorosa risata.

« Io sono il prigioniero seimilaottocentoventiquattro ed ero qui dentro perché... » continua a ridacchiare. « Beh, sai come si dice, meglio soli al buio che in una fossa con un Otyugh! »

Poi torna serio in volto e il tono si fa più brusco.

« Per favore, non farmi del male. E non costringermi a seguirti per "sconfiggere quei traditori", sono stanco e ammalato e non potrei esserti d'aiuto. E inoltre ho visto che fine hanno fatto gli altri prigionieri come me... »

Inviato

Come vuoi... non so nulla di questo posto. Voglio solo andarmene...

Se vuoi seguirmi, ce ne andremo insieme. Più indietro ho trovato un magazzino che credo contenga gli effetti personali dei prigionieri... possiamo andare a recuperarli, magari troviamo le tue cose.

Un prigioniero... lui potrebbe saperne di più, su cosa succedeva qui. E non dovrebbe avere nessun motivo per uccidermi...

Rimango a distanza e con le mani in vista, per rassicurarlo sulle mie intenzioni

Inviato

Alle tue parole il volto dell'uomo scoppia di gioia.

« Andartene? Vuoi solo andartene? » agitando le braccia, inscena quasi una scenetta teatrale. « Oh, per tutti gli dei dimenticati, chi devo ringraziare per questo dono celestiale? »

Fa qualche passo verso di te, uscendo dalla stanzetta buia e lasciando cadere la spada a terra per stropicciarsi gli occhi.

« Purtroppo i miei averi non sono più in quel magazzino... » guarda in alto, pensieroso. « L'ultima volta che sono corso lì dentro per rubare qualcosa è stata due anni fa. Ah, quante frustate! »

Noti la schiena dell'uomo, segnata da almeno un centinaio di solchi cicatrizzati che la attraversano per tutta la sua ampiezza (molti ormai quasi completamente rimarginati, ma una trentina ancora vistosi). I lunghissimi capelli castani però coprono il corpo fino a metà della schiena, quindi non sai quante altre ce ne siano lì sotto.

« E, sentiamo, come vuoi scappare? » si volta verso di te. « No, perché c'ho provato fin troppe volte! Però non avevo mai visitato quest'ala della prigione... magari qui da qualche parte c'è una via di fuga! »

E scoppia a ridere, dimostrando di non credere alle sue stesse parole.

Inviato

Come voglio scappare? Uno di quei maghi zoppi mi ha rivelato che da questa parte dovrebbe esserci l'uscita.

Ora è morto, e non so se mi abbia mentito. Ma immagino che cercando tra questi corridoi alla fine troveremo la porta.

Riprendo in braccio la donna avvolta nel sudario e la consegno all'ormai ex-prigioniero

Ce la fai a portarla? Non per criticare, ma in caso incontrassimo altri di quei tizi sarebbe meglio che ad avere le mani libere fossi io...

A proposito... non hai un nome a parte "prigioniero Seimilaottocento..."

Non è facile da ricordare.

E mi accingo ad aprire la seconda porta.

Inviato

« Uno di quei maghi zoppi ti ha riv... » spalanca gli occhi, aprendo la bocca in una strana smorfia. « COSA?! Porco mondo, che figli di una cagna bastarda! Io chiedo di farmi uscire un migliaio di volte e tutto quello che ottengo sono frustate su frustate; uno arriva, ammazza qualcuno e subito lo accompagnano all'uscita! »

Si carica del peso della ragazza, sorreggendola con le braccia.

« Perché ci portiamo questo peso? Non credo che valga la pena di rischiare di fare una finaccia solo per una sepoltura... » piega la testa ridacchiando. « Ma tu sei quello vestito, quindi: agli ordini! Il mio nome.. il mio nome non lo pronuncio chissà da quanto tempo... tu puoi chiamarmi Angwor. Mi è sempre piaciuto come nome! »

Quando apri la seconda porta, un'ondata di puzza ancor peggiore di quella che scaturisce dalla bestia nella fossa ti investe, costringendoti a trattenere il respiro. Il prigioniero impugna in una mano una lanterna, continuando a sorreggere la ragazza tra le braccia, e la solleva, così da illuminare l'antro buio: dopo circa quattro metri, il pavimento sembra composto di un materiale diverso dalla roccia. Entrati nel corridoio, capite che lo sgradevole odore è generato proprio da questo strano pavimento: una disgustosa distesa di escrementi si prolunga per almeno una decina di metri, rendendo l'ambiente insostenibile e costringendovi a respirare il meno possibile. Nell'angolo a destra della distesa di escrementi, nonostante la scarsa illuminazione fornita dalla lanterna, vedi una grata in ferro incassata nella parete e in parte sommersa dagli escrementi.

« Ahhhhhhhhhhhhhh, ridatemi le mie piacevoli frustate! »

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Inviato

Ugh... bhe, a meno che non pensasse di farmi uscire dalle fogne, direi che quel mago mi ha mentito.

Fisso disgustato la massa di escrementi davanti a me, e la grata dall'altra parte della stanza.

Eppure... dovremmo considerare anche questa opzione.

Esco dalla stanza e richiudo la porta per proteggere le mie narici da un lezzo innecessario.

Angwor... mi sembra una scelta eccellente. Credo che dovrei scegliermene uno anche io...

Abbiamo due opzioni, mi pare. Quella grata probabilmente porta ad un sistema fognario, e le fogne porteranno di sicuro all'aperto... ma immagino sia inutile sottolineare quanto poco allettante sia questa opzione.

La seconda è continuare a girare seguendo la sorte in questa... prigione? E sperare di trovare un'altra uscita.

Mi massaggio gli occhi con le dita, poi lo fisso

Tu sai di certo più cose di me... cosa sai di questo posto? Ogni dettaglio può essere utile.

Inviato

« Se so qualcosa su questa prigione, » il tono dell'uomo si fa serio, in netto distacco con il comportamento precedente. « È che oltre quel varco nel muro » indica la porta di accesso alla stanza, probabilmente riferendosi all'apertura modellata da Therodam. « Non ci sono vie di fuga ».

Si passa una mano nei folti capelli, strecciando un ciuffo al passaggio delle dita.

« E se so un'altra cosa, è che non si presenterà mai più un'occasione così ghiotta per scappare di qui. Quindi, se per te non è un problema, io vado a farmi un bel bagno rilassante ».

Apre la porta e, senza neanche essere entrato, la richiude alle sue spalle e si volta verso di te con un'espressione disgustata.

« Non mi va poi così tanto di svignarmela... in fondo qui c'è un bel pasto freddo al giorno... e fuori potrei anche stare peggio... »

Inviato

Nessuna via di fuga da quella parte... fantastico.

Bene... che bagno rilassante sia! Mi pare di aver sentito che faccia anche bene alla pelle...

Accenno un sorriso tentando di sdrammatizzare, mentre prendo dalle sue braccia la donna che è morta cercando di salvarmi la vita e la adagio sul tavolo dopo averlo sgombrato da ogni cosa.

Non possiamo portarcela dietro... mi dispiace...

Spoglio della sua tunica anche l'uomo incappucciato presente in questa stanza, e lo stendo sopra di lei. Poi getto tutti i corpi nella fossa del mostro in modo da creare un ambiente quanto meno macabro possibile come ultima dimora per la donna.

Spero che nessuno ti disturbi... ti prometto che se un giorno potrò, tornerò per darti il riposo che meriti.

Poi mi rivolgo ad Angwor

Credo sia il caso che recuperi quella spada... non si sa mai...

Poi, trattenendo i conati e cercando di non pensare a quello in cui sto nuotando, mi avvio verso la grata e cerco di smuoverla.

Inviato

« Sì, in qualche modo dovrò pur difendermi dai mille pericoli che una fogna può nascondere! » risponde ridacchiando e riprendendo in mano la spada, mentre ti segue verso l'inevitabile destino.

Quando metti piede nel "manto" di escrementi, ti rendi conto che sono troppo mollicci per essere scarti di esseri umani e per un attimo ti fermi a chiederti in mezzo ai rifiuti di quale mostruosa creatura tu ti stia avventurando. Come previsto (anche se in fondo ci speravi che non fosse così), si tratta di una vera e propria vasca e il fetido contenuto ti arriva fino a sopra le gambe. L'odore è talmente forte che pensi di poter svenire da un momento all'altro.

« Braaaaaaaaaa, speriamo che faccia davvero bene alla pelle! »

Raggiunte le sbarre, le agguanti e le smuovi, poi un curioso ronzio di meccanismi che scorrono su se stessi proviene dalla pietra proprio sopra la grata. Muovendosi lentamente, le sbarre cominciano a sollevarsi, rivelando la natura del congegno: ad una serie di sbarrette in metallo lunghe circa venti centimetri è saldata una larga superficie rettangolare che, probabilmente, tratteneva il contenuto della vasca al suo posto. Quando l'intera apparecchiatura è scomparsa all'interno della parete, la massa semi-liquida alle tue spalle comincia a smuoversi, colando rapidamente verso l'uscita che si è appena creata. Travolto dalla grande massa di escrementi, vieni inesorabilmente trascinato all'interno di un tubo (collegato all'apertura) che, allungandosi con una pendenza vertiginosa, ti conduce ad altissima velocità verso il basso.

« AAAAAAAAAAAAAAAAAAABWLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA » le urla dell'uomo ti penetrano i timpani. « SE TI PREEENDO TI AMMAZZOOOOOOOO »

Dopo alcuni secondi di frenetica discesa, riacquisti il possesso delle tue capacità e cerchi di attaccarti con le mani alle pareti del tubo, venendo però ogni volta travolto dal fiume che ti sta spingendo. Sicuramente non è stato ideato come una via di fuga e svariate volte sbatti violentemente contro le dure sporgenze del tubo, riportando ammaccature e piccoli tagli. Quando ormai ti sembra di morire per la puzza e la fatica della corsa, vedi in fondo al tunnel una luce... una luce che si fa sempre più vicina!

« Ehi, ci siaaaamooooooo. CI SIAAAAMOOOOOOOOOO »

Improvvisamente ti si stappano le orecchie e con un grande sbalzo voli fuori dal tubo, cadendo nel vuoto per un paio di metri e atterrando sgraziatamente su un qualcosa di solido. Immediatamente dopo, Angwor cade al tuo fianco e tutto ciò che era alle vostre spalle vi piove addosso in tutto il suo disgustoso fetore. Aprendo gli occhi capisci di trovarti su uno strato solidificato di ciò con cui hai viaggiato finora: un conato di vomito ti assale con prepotenza.

« ... » si alza in ginocchio, pulendosi il volto con le mani e poi alzando il viso al cielo e urlando. « L'aria... l'aria... L'ARIA! IL CIELO! GLI ALBERI! L'AAAAARIAAAAAAAAAAAAAAA! SONO LIBERO! LIBEROOOOOOOOO!!! »

Attorno a te si propaga una distesa di escrementi solidificati per almeno una cinquantina di metri (circondati da un recinto formato da piccoli sassi) davanti a te, alla tua sinistra e alla tua destra. Alle tue spalle c'è una parete rocciosa che sale verso l'alto con una pendenza vertiginosa e, a circa tre metri d'altezza, l'apertura del tubo da cui sei uscito. Davanti a te e alla tua sinistra, oltre il recinto che racchiude la discarica c'è una piccola distesa erbosa, inghiottita dopo una decina di metri da un'area boschiva; alla tua destra gli alberi sono molto più radi e il prato si distende fino all'orizzonte. La scena, tralasciando il punto in cui ti trovi, è abbastanza suggestiva, soprattutto perché illuminata dalla dolce luce lunare.

Sei libero. La tua vita può cominciare. O, perlomeno, ricominciare

Inviato

Ancora supino in mezzo agli escrementi, sospiro di sollievo nel vedere le stelle. Mi infondono pace e sicurezza molto più delle anguste pareti del sotterraneo in cui mi sono svegliato appena pochi minuti fa.

Poi un conato mi fa piegare la testa di lato, ma a parte le fastidiose contrazioni dello stomaco, nessun danno

Sputo per terra

Ugh! Grazie al cielo non avevo più niente da vomitare...

Mi alzo cercando di pulirmi per quanto possibile dalla melma che mi ricopre e mi avvio barcollando lontano dallo scarico.

Ehi Angwor... adesso che siamo fuori, cosa farai?

Inviato

« Adesso siamo liberi... » è incredulo, non riesce a capacitarsene. « L-I-B-E-R-I! Non ci posso credere... »

Probabilmente delle lacrime gli segnano il volto, sotto al viscido strato melmoso che lo ricopre.

« Tu... tu mi hai portato fuori... grazie... io... io non so davvero come ringraziarti. Sono... sono venti anni che cerco di ottenere la libertà e... e tu sei arrivato e mi hai portato fuori... tu... io... grazie, grazie davvero »

Ansimando e guardandosi attorno vogliosamente, ti segue fino alla fine della "vasca" ricolma di rifiuti, raggiungendo il basso recinto di sassi.

« Io ho così tante cose da fare » dice, rispondendo alla tua domanda. « Ho dei conti in sospeso e, sai, quando sei da solo in un buco per più di un minuto, non puoi fare altro che rimuginare su quello che vorresti fare e, in particolare, su come lo vorresti fare. Ma tu? Tu perché eri lì dentro? Non ti ho mai visto, quindi non eri un prigioniero... però sei voluto fuggire, quindi suppongo tu non sia neanche uno di quei fanatici che hanno attaccato l'ordine... non riesco a capire, spiegami... »

Inviato

Speravo potessi aiutarmi tu a capire...

Strappo un filo d'erba dal prato e lo rigiro tra le dita

Io sono stato svegliato da uno di quei tizi incappucciati proprio oggi, durante l'attacco di quelle... persone...

Non ricordo niente, da prima di quel momento... e ho paura di ricordare. Là dentro ho incontrato solo persone che cercavano di uccidermi, blaterando cose di cui non ho capito molto.

Soffio via il filo d'erba e mi volto verso l'ex-prigioniero

Raccontami di quel posto. Era una prigione? Chi erano quei tizi incappucciati? Perchè avevano una gamba scheletrica? E chi erano quelli che li hanno combattuti oggi?

E tu, cos'hai fatto per finire in un posto del genere?

Inviato

Angwor ti fissa incredulo.

« Tu non ricordi... niente? » fa uno sbuffo nasale, come per ridere di se stesso. « E io ingenuo che credevo di essere quello nella condizione peggiore; dovevo immaginare che quei mostri potevano essere ancora più crudeli! Beh, allora adesso puoi iniziare la vita che preferisci! Non hai vincoli, puoi anche andare a Sendalia a scommettere sui polli! »

Guarda per un attimo il cielo, in silenzio.

« Se ti hanno riservato un trattamento del genere, devi essere un tipo molto importante... » accenna un sorriso. « Magari potrei fare un po' di soldi, catturandoti e consegnandoti... »

Scoppia a ridere, iniziando a strappare mucchi d'erba per strusciarli contro il proprio corpo e rimuovere parte dello sporco.

« No, non posso, purtroppo ho un conto in sospeso: devo vendicare ciò che è stato fatto alla mia famiglia... però posso anche fermarmi un attimo a parlare qui con te, vent'anni o vent'anni e qualche ora non fanno troppa differenza! » si schiarisce la gola, poi continua. « Quella da cui siamo appena evasi non era una prigione, ma LA prigione: il luogo di reclusione più sicuro di tutto il territorio. Poche altre carceri nel continente possono esserle paragonate... e sicuramente nessuna qui nella gloriosa nazione di Amiedea »

Si sgranchisce le ossa.

« Quegli uomini erano membri dell'Ordine del sangue di Grumdul, gli storici carcerieri della Rocciosa » dice, indicando la montagna alle vostre spalle. « E la loro gamba... boh... si vocifera che sia considerato "sensuale" da alcune donne, ma per me è solo il segno della pazzia che prima o poi cattura le loro menti. I fanatici che sono comparsi oggi sono delle persone che non tenevano alla propria vita, suppongo... ma io non credo di essere adatto a rispondere a domande come questa... sai, non ho avuto molti contatti con l'esterno nell'ultimo periodo! »

Si alza definitivamente in piedi, facendo qualche passo e tendendoti la mano per aiutarti.

« E.. per finire lì dentro, beh, io sono stato figlio di mio padre. Per farla breve, un membro dell'Ordine delle zampe secche voleva la nostra terra... e quale metodo più rapido che assassinare tutta la mia famiglia e sbattermi in cella come colpevole? »

Inviato

Ordine del sangue di Grumdul?

Gi prendo la mano e la stringo con fermezza

Uhmmm.. Amiedea hai detto, eh? A quanto pare non so nemmeno dove mi trovi...

Per caso sai da che parte sia il paese più vicino? A dire il vero penso di avere ancora una traccia per scoprire le mie origini... devo cercare un uomo di nome Gank...

Inviato

« Il paese più vicino, dici? » ti guarda, sembra finalmente prendere coscienza della tua sconvolgente situazione di completo esule. « Non so quale sia la città più vicina, però sono certo di saper raggiungere il castello che quel farabutto ha strappato alla mia famiglia, costringendola alla rovina e gettandomi in quel buco per tutto questo tempo... So di non poterti essere di grande aiuto, ma potrei portarti fin lì... magari riuscirai a trovare qualcuno che conosca questo Gank... »

Ti solleva vigorosamente, tornando poi a pulirsi il corpo.

« Prima però dovremmo trovare un villaggio o una fattoria, così da darci una sistemata e trovare un mezzo di trasporto. Hai idee migliori? »

Inviato

No... direi che non ho idee migliori.

E non dimenticare un buon pasto... mi sento come se non mangiassi da un secolo!

Se si avvia, lo seguo. Altrimenti mi avvio io verso il bosco, intenzionato a salire su un albero e dare un'occhiata ai dintorni.

E dovrei anche trovarmi un nome... almeno finchè non ricorderò il mio...

Inviato

« Ehi, io pensavo di andarci senza passare dagli alberi! »

Studiando per un attimo il limitare della zona boschiva, individui un albero un po' più alto degli altri e, subito dopo, intuisci quale percorso seguire per raggiungerne la cima. Con rapidi scatti da un ramo all'altro, conquisti la sommità di un alto pino, così da guardarti attorno sfruttando una visuale più ampia.

Alla tua sinistra, nascosto dietro una lieve collinetta (a circa venti minuti di cammino) che prima ne impediva la vista, vedi quello che potrebbe essere un accampamento o una fattoria, evidente nella natura sconfinata poiché è l'unico "focolaio" di illuminazione nell'arco di di chilometri. Osservando anche il paesaggio alla tua destra e di fronte a te, ti rendi conto che la foresta si estende fino all'orizzonte, con un progressivo aumento della concentrazione della vegetazione; inoltre, anche se probabilmente potrebbe essere un'effetto dato dalla crescente altezza delle piante, sembra che, in lontananza, il terreno tenta ad essere in pendenza verso l'alto. Scrutando meglio tra gli alberi, riesci ad individuare un punto in cui si apre una piccola radura nel fitto degli alberi e ti sembra di scorgere, all'interno della radura, anche un qualcosa di simile ad un corso d'acqua.

Inevitabilmente vieni attratto dall'idea di scoprire tutto quello che non ricordi, di riprovare le esperienze che rendono una vita degna di essere vissuta. L'aria ti riempie i polmoni, allontanando le orribili sensazioni che ti avvolgono da quando Therodam ti ha svegliato.

« Si vede niente da lassù? » il tono è gioioso, con tutta probabilità Angwor sta volgendo la mente ai tuoi stessi pensieri.

Inviato

Oh, si... si vedono un sacco di cose!

E si sente il profumo della libertà...

Dopo aver fissato nella mente la posizione delle luci e della radura, ed essermi saziato della vista della foresta e del terso cielo stellato, torno a terra da Angwor.

Indicando con il braccio la mia sinistra lo ragguaglio

Da quella parte ci dev'essere un accampamento o una fattoria, a giudicare dalle luci che ho visto... saranno venti minuti appena.

Ma prima di presentarci da loro, in piena notte, e nelle nostre condizioni, credo sarebbe meglio darci una lavata. C'è una radura con un corso d'acqua in mezzo agli alberi...

E mi avvio verso la radura, intenzionato a mondarmi da tutte le lordure sia fisiche che metaforiche, che mi sono rimaste addosso dalla prigione.

...sai Angwor... stavo pensando che dovrei seguire il tuo esempio e scegliere un nome. Almeno finchè non mi ricorderò come mi chiamavo...

Cosa ne pensi di Ethan? Ethan Starthief...

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