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Il risveglio


Nathaniel Joseph Claw

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Inviato

Ringhia, stringendo i pugni fino a lacerarsi i palmi con gli artigli.

« Non riconosci questo posto? Tranquillo, fai quello che ti ho detto e non avrai più motivo di rimetterci piede »

Ti fissa con gli occhi carichi di furore, tremando di rabbia. La fiamma violacea che circonda il suo corpo si espande ulteriormente, avvolgendo anche te in un calore quasi doloroso. Ora più che mai le sue parole suonano come un ordine.

« Recita il tuo giuramento. Ora »


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Inviato

Se mi sottometto a un demone, è la fine... non oso immaginare i guai che potrebbe portare!

Io...

Dopo gli eventi caotici degli ultimi secondi, cerco di riacquistare un tono, almeno nel mondo dei sogni

...non mi sembra una buona idea formulare un giuramento con un demone. Tanto meno un giuramento i cui termini mi sono ignoti. Preferirei non farlo.

Inviato

Infuriato, il demone ti afferra con la mano, stringendo tra le dita il tuo debole corpo privo di forze. Ringhiando, ti stritola con intensità sempre crescente, fino a romperti le ossa di braccia e spalle. Il dolore ti acceca, costringendoti ad urlare, ma non puoi fare nulla per fermarlo.

« Giura. Ora. O morirai »

Ansima furiosamente per la rabbia. Rivoli di sangue gli colano dalle labbra.

« La tua vita non vale per me quanto vale per lei. Non ho paura di farlo. Giura, o questo sarà il tuo ultimo incubo »

Inviato

« Riconosco i tuoi occhi »

Sono le ultime parole che senti, prima che la possente mano del demone finisca di stritolarti, facendoti perdere conoscenza per la seconda volta. Sveglio da così poco tempo, VIVO da così poco tempo, e già prigioniero della morte. Ancora una volta l'oblio. Il nulla.

I polmoni sono vuoti, hai bisogno di più ossigeno per sopravvivere. Sollevi la schiena, inspirando con la bocca con tutta la tua forza e boccheggiando in cerca di aria. Attorno a te ce n'è più di quanta tu ne abbia bisogno, ma il percorso dalla gola agli alveoli è troppo lungo e ogni secondo ti sembra di morire. Di nuovo.

Sei circondato dal buio più totale, oppresso da un'oscurità solida che ti impedisce di muoverti. Ma tu devi muoverti, tu VUOI muoverti. Con grande sforzo mentale, riesci ad allontanare la barriera che ti circonda, fino a dissiparla completamente. Ti trovi in una stanza nera, anche più nera del buio da cui eri circondato; ora, però, sei in grado di "distinguere" diversi gradi di nero, è come se l'oscurità avesse preso il posto della luce, permettendoti di percepire le profondità e i colori. Nuovi colori, per la precisione: intorno a te non vedi né rosso, né verde, né blu, bensì i "contrari", i loro esatti opposti. Contrariamente a quanto credevi, un colore non è l'opposto del suo complementare: in questo momento i tuoi occhi possono discernere luci (o, meglio, "ombre") mai percepite prima. Probabilmente è questo che vedresti, se potessi "guardare a fondo" la tua ombra.

La stanza è di forma cubica, ma le superfici delle sei facce non sono definite, bensì ondulate in modi sempre differenti, come se percorse da continue onde. Il braccio non ti fa più male e riesci a muoverlo, così come riesci a controllare ogni parte del tuo corpo. Non sei morto. In qualche modo, in qualche mondo, sei vivo.

Inviato

Respiro a lungo rimanendo immobile e cercando di fare ordine nei miei pensieri

Cosa diavolo è successo... quel demone... mi ha ucciso. Dove sono? Non è questo che mi aspettavo dall'oltretomba...

Mi guardo intorno cercando di capirci qualcosa

Bah... l'importante è che il mostro sia sparito... ma adesso devo tornare indietro.

Mi alzo in piedi ed esamino la stanza, rimanendo stupito e incuriosito dai nuovi "colori" che esistono in questo luogo

Inviato

Ogni metro quadrato è percorso da un incomprensibile moto interno che ne rende la superficie ondulata in modi sempre diversi. Quando guardi un punto preciso della stanza, vedi solo forme confuse ed indistinte, ma senti che il resto dello spazio alle tue spalle è ben definito. Tuttavia, appena ti volti per confermare questa sensazione, l'ambiente si rivela informe come la parte esaminata in precedenza. Ti sembra tutto molto strano, ma non è la prima volta che hai a che fare con qualcosa di questo tipo.

Inviato

Strano...

Faccio caso alle mie condizioni, mi guardo le mani e il corpo in cerca delle ferite infertemi dal demone. Poi mi avvicino alla parte davanti a me

Mi chiedo come sia potuto finire in questo posto... e come posso uscirne?

Provo a toccare la parete, saggiandone la consistenza

Spoiler:  
Cosa ho addosso? La stanza è un cubo spoglio, o contiene qualcosa?
Inviato

Quando esamini il tuo corpo in cerca delle ferite, ti stupisci di vedere due ampi squarci all'altezza dell'addome: il varco non si è ancora rimarginato dopo il passaggio degli artigli del demone, eppure non provi dolore e ti sembra di essere intatto. Appena ti chiedi come sia possibile uscire dalla stanza, toccando la parete, i moti ondulatori cominciano a fluire verso l'esterno a partire dal punto su cui hai appoggiato la mano, spostando l'oscura materia e rivelando un varco che conduce ad un lungo corridoio in tutto e per tutto identico al luogo in cui ti trovi. Un rumore di passi lenti e trascinati a terra proviene dal fondo del corridoio di fronte a te, dove il percorso compie una netta svolta di novanta gradi verso destra. In quel punto il buio (che, contrariamente ad ogni logica, ti permette di vedere più chiaramente) si fa sempre più intenso, come se qualcuno stesse trasportando una sorgente di oscurità (che, nell'incredibile luogo in cui ti trovi, sembra avere la funzione di "luminosità").

Spoiler:  
Se esamini il tuo corpo, riconosci i vestiti che indossavi quando hai liberato il demone. Distogliendo lo sguardo, però, scompaiono e la sagoma del tuo corpo diviene indefinita. Quando punti lo sguardo in un punto della stanza, non vedi altro che una superficie piatta e "ondeggiante", ma ti sembra di "sentire" che nella parte alle tue spalle ci sia qualcosa. Tuttavia, appena ti giri, tutto è esattamente come dall'altro lato.
Inviato

Ma... sono morto? Non capisco più nulla...

Seguendo le mie sensazioni, tento di tastare alle mie spalle senza rivolgere lo sguardo in quella direzione

E adesso? chi sta arrivando?

Spoiler:  
Ho solo i vestiti addosso? Niente altro?
Inviato

I passi trascinati si fanno sempre più vicini alla svolta, entro una decina di secondi l'ospite dovrebbe comparire. Tastando lo spazio dietro di te, tocchi con le dita la strana materia plasmabile che compone la stanza, continuamente deformata da onde di diversa intensità. Appena ti chiedi chi stia arrivando dal corridoio, la superficie su cui hai poggiato le dita muta la propria forma, assumendo l'aspetto di una sagoma vagamente umanoide con gli arti (sia superiori che inferiori) che proseguono indefinitamente per diversi metri, senza concludersi con mani o piedi. Fintanto che ti concentri sulla domanda, puoi guardare la figura appena comparsa senza che svanisca nel nulla per tornare la solita materia informe che ti circonda.

Guardando ancora il tuo corpo, non vedi altro che i vestiti, però ti sembra di percepire la presenza di qualcosa, sebbene tu non riesca a vedere cosa sia e tutto ti sembri semplicemente oscurità.

Inviato

Quando compare la sagoma, quasi in risposta alla mia domanda inconscia, rimango se possibile ancora più sbalordito

Ma che... prima il muro quando volevo un'uscita... adesso una sagoma quando voglio una risposta...

Mi chiedo se...

Provo a desiderare di avere tutte le mie cose e che la parete opposta a quella da cui sta arrivando il msterioso essere si apra verso un luogo sicuro. Ma nel frattempo mi appiattisco di fianco all'apertura in modo da nascondermi il più possibile.

Inviato

Contemporaneamente alla nascita dei pensieri, ti ritrovi addosso il tuo equipaggiamento, esattamente come lo ricordi nel momento in cui sei stato aggredito alla locanda. Concentrandoti sulla parete opposta, però, non riesci a plasmarla per soddisfare il desiderio di salvezza: per quanto tu possa sforzarti, l'idea di "luogo sicuro" non è abbastanza concreta nella tua mente. Lo strofinio delle lunghe gambe del nuovo arrivato si fa sempre più vicino, ormai dovrebbe essere arrivato a metà del corridoio.

Inviato

...appena penso a qualcosa, si realizza. Sembra un sogno.

Ma ho imparato a mie spese che anche i sogni possono essere pericolosi...

Sperando intensamente che il nuovo arrivato sia pacifico, metto mano all'arco e incocco una freccia rimanendo appiattito contro la parete.

Inviato

Il rumore del tuo respiro accompagna l'incessante strascichio in lento avvicinamento. Quando l'ospite varca la soglia della stanza in cui ti trovi, vedi l'immagine ingrandita della figura che poco fa hai materializzato con la domanda. Da un corpo nero, a tratti solido e a tratti gassoso, si diramano quattro lunghe propaggini, due superiori e due inferiori, e un piccolo ammasso di forma quasi sferica in mezzo ai filamenti superiori: potrebbero essere degli arti e una testa, se solo braccia e gambe non fossero eccessivamente lunghe e il volto privo di ogni traccia di lineamenti. Uno dei due oscuri filamenti superiori termina arricciandosi ed emette una forte oscurità che "illumina" la zona, permettendoti di vedere tutto più chiaramente (non riesci comunque a distinguere alcuna figura nella stanza: tutto è informe e ondulato).

Strisciando le due lunghe propaggini sul pavimento, si ferma ad un passo da te, inclinando il capo privo di espressione e avvicinandoti la "lanterna" di ombra. Quando inizia a parlare, ti sembra che i suoni non siano prodotti da un punto in particolare, ma vengano "emanati" dall'intero corpo.

« Ti sei risvegliato » la voce della creatura è cupa e lontana. « Il padrone sarà contento »

Inviato

Inclina ancora di più il capo, muovendo la "lanterna di oscurità" e proiettando nuove ombre sulle superfici della stanza.

« Il padrone della Reggia » il modo in cui i suoni fuoriescono da questo "coso" è fastidioso, difficilmente riuscirai ad abituarti. « Ho ricevuto l'ordine di chiamarlo al tuo risveglio, sarà contento di vederti di nuovo nel pieno delle forze »

Fa per uscire dalla stanza, esitando sulla soglia.

« Strano, però » la voce è uniforme, priva di una nota che possa suggerirti l'uso di un tono dubbioso. « Ci aveva assicurato che non saresti stato in grado di modellare la Reggia. Aveva detto che non ti saresti ricordato come farlo »

Inviato

Questo "padrone" mi conosce?

Mi affretto a seguire la forma di ombra, con la speranza che soffoca la prudenza

Forse stavolta riuscirò a scoprire chi ero nel passato... cosa ho fatto...

Inviato

...non amichevole quanto speravo, ma se non altro sono ancora vivo. Meglio non contraddire nessuno, almeno finchè non saprò come andaremne da qui!

Continuo a seguire l'ombra

Come sono arrivato qui? L'ultima cosa che ricordo era di venire stritolato da un demone... e poi mi sono svegliato qui.

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