borborygmos94 Inviato 20 Novembre 2006 Segnala Inviato 20 Novembre 2006 Hoot Riporto la trama di un bellissimo libro per l'ambiente Autore:Carl Hiaasen Premio Libro per l'ambiente,Premio Andersen Dopo l'ennesimo trasloco con la sua famiglia, Roy è vagamente preoccupato: la Florida non sembra abbastanza divertente... Finché un mattino appare quello strano ragazzetto. Dal finestrino dello scuolabus, Roy lo vede sfrecciare lungo il marciapiede. Senza libri, senza zaino e soprattutto senza scarpe. Chi è? Dove è diretto? Intanto, nel cantiere dove dovrebbe nascere un nuovo megastore di frittelle, si moltiplicano gli "incidenti": scompaiono i paletti di rilevamento, sbucano alligatori nei gabinetti degli operai, spariscono i sedili degli escavatori... Ce n'è abbastanza per risvegliare la curiosità di Roy, che presto si troverà coinvolto in una battaglia contro il tempo: smascherare gli speculatori prima che qualcuno ci rimetta le penne... Vermeer e il codice segreto Considerato il Codice da Vinci per ragazzi,un libro bellissimo pieno di misteri di cui ora è uscito il secondo cioé il codice Wright,ecco a voi due motivi per leggerlo... Tre identiche lettere anonime consegnate in una calda notte di ottobre. "La donna che scrive" di Vermeer rubata da un ladro apparentemente folle. Un libro del 1931 che tratta di fenomeni inspiegabili. Inquietanti premonizioni. Eventi slegati tra loro che reclamano una sola spiegazione. Riusciranno tre giovani amici a smascherare il criminale che sta dietro a questo mistero? Caro amico, mi auguro di poter contare sul suo aiuto per portare alla luce un crimine antico di secoli. Non mostrare a nessuno questa lettera. In tutto il mondo soltanto altre due persone l'hanno ricevuta questa stessa notte. Anche se forse non vi incontrerete mai, voi tre avrete occasione di collaborare in modi imprevedibili. Se parlerai con le autorità, metterai sicuramente la tua vita in pericolo... :bye:
Samirah Inviato 21 Novembre 2006 Segnala Inviato 21 Novembre 2006 Ecco un ottimo esempio di come il fantasy di buona qualità possa essere prodotto anche in Italia. La saga è composta da due trilogie: Il figlio delle tempeste La pietra degli elementi Il seme perduto Il figlio del vento Le nebbie di Afra La spada dei re Lo stile narrativo è molto semplice, in certi tratti sembra anche rasentare la banalità (soprattutto nei dialoghi), ma questo (secondo me unico) difetto viene ampiamente compensato dall'atmosfera che si respira in questi libri. L'ambientazione è ben caratterizzata ed i personaggi sono ben inseriti in essa. Per riassumere in breve, il mondo è abitato da quattro popoli che fanno capo ai quattro elementi. E' un mondo fantasy dove la magia dipende quasi unicamente dal potere degli elementi, anche se le forze maggiori in gioco solo la Luce e l'Ombra, la Vita e la Morte. La storia è molto ben sviluppata ed avvincente, per quanto a tratti sminuita dalle spiegazioni quasi scolastiche di certi fenomeni. Forse qualcuno troverà stucchevoli le abbondanti prediche morali presenti nei libri, ma a mio modesto parere non c'è niente di più piacevole di una storia tormentata a lieto fine! Voto complessivo: 8
esahettr Inviato 23 Novembre 2006 Segnala Inviato 23 Novembre 2006 Un gran bel libro sull'adolescenza, che si legge d'un fiato. Si parla di Miles, soprannominato ironicamente Ciccio per la sua magrezza dagli amici, un sedicenne della Florida. Decide di iscriversi in un liceo campus, alla ricerca di stimoli intellettuali e personali maggiori di quanto una scuola pubblica di provincia possa offrire. Qui incontra amici veri, una ragazza bellissima con un passato segnato e troverà il prorpio "Grande Forse". Commovente in alcuni punti, Green riesce a trasmetterci tutte le emozioni e le sensazioni di quest'età senza retorica o banalità. Il genere è quello "romanzo americano di formazione", ma è superiore alla maggior parte di libri simili di almeno una spanna. Consigliato.
Slevin Inviato 6 Gennaio 2007 Segnala Inviato 6 Gennaio 2007 "Un Posto nel Mondo" di Fabio Volo... Un percorso alla ricerca di se stesso che raggiunge l'apice negli occhi di una bambina... A me ha cambiato la vita...
Baronts Inviato 7 Gennaio 2007 Segnala Inviato 7 Gennaio 2007 Ultimo libro del grande Faletti, l'ho letto in pochissimi giorni. Non aspettatevi il classico giallo, qui si va quasi sul fantasy, e credo che ai lettori di questo forum non dispiaccia. Ottima caratterizzazione dei personaggi ed ha fatto anche un ottimo lavoro di ricerca storica locale. Lo stile è il tipico di Faletti, forso un millimetro meno impattante, ma sempre d'effetto. Vi consiglio di leggerlo.
esahettr Inviato 7 Gennaio 2007 Segnala Inviato 7 Gennaio 2007 Alur, in queste vacanze non ho avuto una beneamato da fare, a parte sci e snowboard, quindi mi sono dato alla lettura. Ho fatto fuori sette libri. Le ali della sfinge, l'ultimo di Camilleri, è la indagine standard del commissario Montalbano. La storia è sempre uguale, le situazioni sempre le stesse, ma ci si diverte lo stesso e tutto sommato ne esce fuori un prodotto più che discreto. Consigliato agli amanti dell'autore e del personaggio, agli altri raccomando maggiormente i primi, più freschi e appassionanti. Istanbul, il libro più amato del premio Nobel Pamuk, è un inno a una città in bilico fra Oriente e Occidente, tra occulto e modernità. L'autore ci porta con sè sulle rive del Bosforo e nelle viuzze dei quartieri poveri dell'antica Costantinopoli, dove edifici orrendi giaciono accanto a dimenticati capolavori dell'architettura. Il testo è anche un'autobiografia dei primi venticinque anni di vita di Pamuk. Veniamo a sapere che il padre dello scrittore aveva una quantità illimitata di manti, e dei pianti disperati della madre. Teniamo l'autore per mano al suo primo appuntamento con una ragazza, siamo insieme a lui quando urla alla madre che non gliene può fregare di meno dell'archittettura, perchè vuole fare lo scrittore. Non lo perdiamo di vista quando la manda a quel paese ed esce nella stradine fredde e tortuose di Istanbul, a sbollire la propria rabbia. Mi sa che c'aveva ragione lui. Come Dio comanda, l'ultima fatica di Ammaniti, è incentrato su un'Italia grottesca e tragicomica, fatta di skinhead e prostitute, di piccoli ladri e bambini cresciuti troppo presto. Rispetto a Io non ho paura Ammaniti compie un gigantesco passo avanti, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi. Essi, sebbene siano sempre al limite della caricatura, acquistano credibilità e verosimiglianza, salvo che in alcuni punti un po' macchinosi e "imposti dall'alto". L'unico vero problema del libro rimane quello che contraddistingue tutte le opere di Ammaniti: manca la profondità. La storia è più che buona, fa ridere e commuove, ci immedesimiamo nei personaggi, e, nonostante rappresentino quando di peggio l'umanità possa offrire, impariamno ad amarli, ma non c'è sfondo. Non c'è nulla di universale, se capite ciò che intendo. Dopo averlo letto, ti rimane in mente un'ottima trama, dei personaggi ai quali ormai vuoi bene, ma non c'è nulla su cui riflettere. Questo è uno dei tipici difetti della narrativa contemporanea, quindi non c'è da stupirsi se anche uno scrittore talentuoso come Ammaniti (uno dei migliori in Italia imho) ci casca. Il Cliente e L'uomo della pioggia, due dei romanzi più famosi di Grisham, sono due legal thriller perfetti. In entrambi la trama è semplice e affilata come una lama di coltello, e nemmeno la più minuscola incongruenza la offusca. Ero sempre stato scettico, quando mi parlavano di Grisham, così mia madre mi ha regalato questi due romanzi, e sono stato costretto a cambiare radicalmente idea. Ca***, se ci sa fare, con le parole. Si serve una prosa asciutta e ironica alla Elmore Leonard e la vicenda ci si presnta limpidissima davanti agli occhi, quasi stessimo guardando un film. Nessuna meraviglia quindi che dai romanzi di Grisham siano stati tratti tanti film di successo. Il primo dei due, imho, è solo un thriller perfetto, lo si potrebbe usare per insegnare agli aspiranti scittori da quanto è limpido, mentre il secondo è qualcosa di più. E' la lotta privata di una donna e del suo giovane e coraggioso avvocato contra la più grossa società assicurativa degli States, che si rifiuta di pagare un trapianto di midollo osseo al figlio malato di leucemia. Aristotele e la giustizia poetica, di Margaret Doody, è il secondo episodio delle avventure di Stefanos e del filosofo Aristotele, nel terzo secolo prima di Cristo. Devono indagare sul rapimento di una celebre ereditiera, e, con l'aiuto dell'Oracolo di Delfi, riescono a venire a capo anche di questo mistero. Si potrebbe dire che la Doody migliora scrivendo. Questo secondo episodio è molto superiore al suo predessore, alquanto legnoso e scontato. I suoi libri non sono nulla di eccezionale, ma li ho traovati entrambi godibilissimi, e, a parte le rare lezioncine filosofiche delle quali francamente si potrebbe anche fare a meno, molto divertenti. L'inosostenibile leggerezza dell'essere, il grande succeso di Milan Kundera è un romanzo sull'ambiguità dell'esistenza, e sulla grande differenza che è lo spartiacque di tutte le nostre vite: la differenza fra amore e sesso. I quattro protagonisti sono ossessionati dalla leggerezza e dalla mancanza di senso della vita. Non si può vivere due volte, quindi non sapremo mai quando e se abbiamo sbagliato, anche e soprattutto nell'amore. Inoltre, è una testimonianza degli orrori perpetrati dall'Unione Sovietica nei propri Stati satellite, prima fra tutti la Repubblica Ceca. Alcune delle molte riflessioni che costellano il romanzo sono imho un po' banali e scontate, ma ne ho trovate invece alcune di molto pronfonde e toccanti, che ci consentono di capire più a fondo i meccanismi della vita e dell'amore. 1
Dr. Randazzo Inviato 11 Marzo 2007 Segnala Inviato 11 Marzo 2007 Propongo 1 lettura: Amin Malouf - Samarcanda. A metà tra il 1400 e il 1960, conduce la storia la poesia di Omar Kayyam, poeta del vino e dei piaceri, in un mondo (quello islamico) tutto all'opposto di questo e pergiunta bigotto, all'ombra della setta degli assassini sciiti ormai conosciuti dappertutto.
esahettr Inviato 1 Maggio 2007 Segnala Inviato 1 Maggio 2007 Ieri non avevo sbattimento di vedere gente, così ho preso e mi sono comprato la nuova edizione del Pasto nudo di Burroughs. Mi ci sono messo e l'ho finito. E' un'opera immensa, a mio avviso, assolutamente pazzesca. Mi sembra straordinario come un uomo completamente preda della propria tossicodipendenza sia riuscito a scrivere in modo così lucido, cristallino, fotografico. Non c'è trama, e i vari episodi (inframmezzati da qualche appunto delirante ma non fine a sè stesso sulla condizione dell'autore) hanno come unico filo conduttore un pugno di personaggi che spesso si scambiano l'uno con l'altro, e uno stato ferocemente parodistico nella sua crudeltà melliflua e programmata. Gli spunti da cui partire sono infiniti; questo è uno di quei libri da leggere e rileggere decine di volte. Le descrizioni dei luoghi, dei personaggi e delle sensazioni sono dei piccoli capolavori di forza visionaria. Burroughs lo sa, e nonostante la pretesa da lui espressa nel finale quando dice di "ripudiare l'intrattenimento", ci gioca, facendo rimandi e strizzando l'occhio al lettore più attento. E' un libro caleidoscopico questo, un'opera di altissimo livello, spesso sottovalutata per le sue scene "pornografiche" o ripugnanti, che consiglio a tutti. Ne sentiremo ancora parlare, di Burroughs, fra cent'anni. Se c'è qualcuno che l'ha letto, si faccia sentire...
Dr. Randazzo Inviato 2 Maggio 2007 Segnala Inviato 2 Maggio 2007 La mia recensione negativa va a "il poeta" di Michael Connelly: trattasi di semplice triller poliziesco con protagonista il fratello dell'ultima vittima deìi quello che tutti tranne lui hanno catalogato come "suicidi" di poliziotti, ma che in realtà sono omicidi fatti dallo stesso killer. Banalmente nessuno è riuscito a collegare dei bilgietti con versi di poesie di Poe nei pressi delle scene dei crimini a 1 assassino... tutti tranne il protagonista appunto. Personaggi mal descritti e con poco spessore. Libro lento e poco affascinante, da evitare se non siete invasati del genere.
2001 Space Odissy Inviato 3 Luglio 2007 Segnala Inviato 3 Luglio 2007 Storia Spoiler: Feha Gìbuss, abita in una modesta casa di periferia della tentacolare e caotica metropoli. E’ un ragazzo allegro e simpatico, che vive una vita comune a tutti i ragazzi della sua età. Con allegati i suoi piccoli problemi; le angherie dei bulli del quartiere da evitare, la matematica da studiare, l’inarrivabile e bellissima Maria, della quale è innamorato (non corrisposto). Un giorno Feha rischia la vita in un incredibile incidente; ne esce incolume ma al pronto soccorso, dopo le lastre, scopre qualcosa di eccezionale. Conficcato in un vertebra alla base del collo vi è conficcato un inspiegabile chiodino! Il giorno seguente Feha, a casa da scuola, riesce a convincere finalmente la mamma a infiltrarsi nella polverosa soffitta, seguito del suo più grande amico, il bassotto Sagace. Ed è proprio Sagace che, giocando, fa cadere un pesante armadio che frana sul vecchio pavimento in vetro. Dietro ad un’asse divelta, fra i cassettoni pieni di cianfrusaglie, Feha rinviene un misterioso libro, serrato con un sigillo indistruttibile è vergato con una lingua sconosciuta. Una settimana dopo Feha ha un tremendo incubo: in esso troverà il codice per poter decifrare la Lingua misteriosa, una remota lingua Angelica. Da questo momento Feha si trova in grandissimo pericolo, ed è costretto a intraprendere una fuga vertiginosa che lo spingerà ai confini dell'Aldilà, nel terribile Magistero Malako di Orumvèis. Accompagnato dallo spaventoso Scacciombre, sua guardia del corpo extraterrena, Feha verrà a conoscenza di antichi segreti, che gli sveleranno il suo ruolo all’interno di un grande dramma: la guerra degli Angeli per salvare gli Uomini dagli Eserciti delle Tenebre. Imparerà a usare i poteri degli Angeli proprio a Orumvèis, dove verrà nominato Angelo Custode dell'Ordine del Girasole di Tunumuqhs; di qui dovrà procedere verso Ozihb, dove vi è l'unica persona in grado di decifrare l'antica lingua nella quale è scritto il misterioso Libro della Profezia, il Vecchio Bibliotecario. A Ozihb Feha apprenderà d'essere l'Aspirante, colui che può riaprire i Varchi Angelici, assediati dai demoni. Per farlo dovrà andare alla ricerca del sacro tempio, rivelato da Incanightsaw, la mappa portentosa disegnata da Erl dei Giganti; ma sul suo cammino dovrà affrontare con i suoi compagni, Aylin, Hashim e Caino, oltre che agli Arcangeli, lo Scacciombre e il terribile Deoradhan, le armate dei demoni scuri e il malvagio Nostradamus, il mago più potente della storia. Feha lo sconfiggerà scoprendone il segreto, racchiuso nel girasole della sala gialla. Si tratta di un romanzo con una scrittura elegante e frizzante, semplice eppure ricercata. Il testo è ricco di riferimenti iconografici e storici accurati, e nasconde numerose chicche, come anagrammi e riferimenti incrociati a fatti storici e altri libri del genere (stile Il signore degli Anelli, Harry Potter, Eragon), raccolti e citati in chiave ironica, forse la qualità più bella del racconto. Dopo una prima parte più compassata la narrazione si fa sempre più serrata, e il suspence aumenta pagina dopo pagina fino allo scontro finale, che si legge tutto (e senza) fiato. Croce lo definirebbe un "perfetto libro di genere"; nel senso che chiarmanete è e rimane un fantasy, non Dostoevskij, ma rispetto ad altri usciti in questo periodo ha decisive peculiarità: è ambientato anche in Italia, quindi non sotto anglofantasy imperante; il fatto che compenetra il mondo reale con quello dell'Aldilà, e degli Angeli, in maniera ironica e iconograficamente curata, non da spiccia New Age; il fatto che non rinuncia all'ironia ma ha una sottile linea malinconica, che emerge nelle leggere inflessioni dialettali che ogni tanto affiorano; e poi per il fatto che al di là del semplice racconto fantasy fa riferimenti seri alle tragedie dell'uomo, come, ad esempio, la dimora di un demone nei pressi di Blewgrewus, a quanto pare amagramma di Wewelsburg, per chi ha conoscenze storiche, sede delle SS di Himler e del nazismo magico.
Strikeiron Inviato 14 Luglio 2007 Segnala Inviato 14 Luglio 2007 Pensavo di non poter più leggere un fantasy scritto bene. Mi sbagliavo. Rankstrail è un bambino senza nulla di particolarmente speciale. Tranne il fatto che deve cacciare di frodo per aiutare la sua famiglia a sopravvivere in una città dove i meno fortunati sono quelli che più patiscono le minacce di un'aristocrazia ottusa e irriconoscente. I nani sono ridotti a schiavi degli uomini, gli orchi minacciano la sopravvivenza delle terre conosciute e soltanto un'ultimo guerriero elfo appare di tanto in tanto, scatenando disgrazie sul suo cammino. Ma ovviamente nulla è come appare. Rankstrail lo imparerà a poco a poco... Ottimo libro. Non mi vergogno a dire che in certe parti ho sentito il classico groppo in gola. E' un fantasy con orgoglio, di quelli scritti bene e con intelligenza... Se non l'avete ancora letto provate a darci una letta. Potreste scoprire un buon libro.
Merin Inviato 14 Luglio 2007 Segnala Inviato 14 Luglio 2007 Il privilegio di essere un guru, mi ha fatto ridere molto...e ultimamente di libri intelligenti e divertenti allo stesso tempo ritengo ce ne siano pochi. Il protagonista è un infermiere sciupafemmine che è nato lo stesso giorno mese anno di Tom Cruise e che, per conquistare una donna che gliel'avrebbe data dopo dieci minuti, passa mesi e mesi a fingere di essere un vegetariano convinto, un animalista accanito, un guru della new age. Molto ironico su certe "mode" o meglio su certe persone che seguono certe mode. Un libro scritto da un uomo sul mondo visto da un uomo ma con una chicca come quella di reinterpretare alcune parti degli eventi dal punto di vista di "lei"....quante differenze Insomma, un libro apparentemente sciocchino ma in fondo divertente e intelligente. e che comunque non spara a zero su certe tematiche come potrebbe sembrare... anzi. Ringrazio ancora i miei amici Sara e Davide che me lo hanno regalato....e nota curiosa, dopo aver letto questo libro per la seconda volta, pochi giorni fa, mi è venuto in mente Aerys a cui mi sento di consigliarlo vivamente. Fattelo regalare Sempre che tu non lo abbia già letto ovviamente
Eiden Inviato 17 Luglio 2007 Segnala Inviato 17 Luglio 2007 @ Strikeiron altri astenersi Spoiler: il libro lo postò Borbo qualche tempo fa... ma gia che ci sono... La saga di Deverry di Katharine Kerr La lama dei druidi Jill è solo una ragazzina smarrita, ma è anche la figlia di una delle più terribili 'daghe d'argento' del reame di Deverry, carne e sangue di uno dei formidabili guerreri che viaggiano attraverso il paese vendendo la propria spada. Così è quasi inevitabile che, dopo aver ritrovato suo padre, Jill diventi a sua volta una terribile combattente. Ma neppure Jill può immaginare che gli eventi hanno in serbo per lei un ruolo da eroina in una sfida cosmica. Nevyn il Druido esiste da secoli, ma sta ancora cercando di espiare un'antica colpa e intanto conduce una lotta magica ed epica insieme contro i perfidi negromanti di Annwyn. Chi prevarrà in questa battaglia che vede le forze del bene e del male usare re ed eroi come pedine di un'immane scacchiera? L'incantesimo dei druidi Rhodry e Jill sono impegnati in una missione ai limiti dell'impossibile, nonostante l'aiuto del potente Devyn il Druido. Essi infatti intendono salvare il paese di Deverry dalle mire dei negromanti di Annwyn, l'oscura fratellanza che vuole impadronirsi della regione, ma l'unica speranza di realizzare questo obiettivo consiste nel convincere gli uomini e gli elfi ad unire le loro forze. Come vincere una diffidenza e un'ostilità che si sono consolidate nei secoli? Come convincere le due razze ad accantonare i mille motivi di contrasto che il tempo ha creato? Come se non bastasse, i maghi di Annwyn conoscono i piani di Rhodry e Jill, e sono già pronti a contrastarli con qualunque mezzo. Basteranno l'astuzia e i poteri di Nevyn a sconvolgere i loro diabolici schemi e a salvare il regno di Deverry? Il destino di Deverry Nevyn il bardo, Nevyn il druido, Nevyn il negromante. Da secoli il suo corpo immortale percorre le distese, le colline, i boschi del regno di Deverry, cercando di scontare i peccati commessi in un'esistenza remota. Da secoli Nevyn è al centro di tutte le principali vicende storiche, come amico di guerrieri e consigliere di re e da secoli combatte una mistica battaglia contro una sinistra confraternita di malvagi negromanti. Adesso le vicende storiche e politiche del regno di Deverry sono arrivate a un punto nodale e Nevyn scopre con orrore che tutte le sue trame, i suoi piani, le situazioni di cui ha favorito il consolidamento, hanno subilo la subdola influenza della Corporazione Oscura. Tutto è predisposto per scatenare un'apocalittica guerra di magia che farà a pezzi il suo mondo e Nevyn non se n'è neppure accorto! Solo un colpo di genio... o di fortuna, può mutare i destini di Deverry e Nevyn dovrà fare ricorso a tutte le sue arti, dibattendosi in mezzo a una ragnatela d'intrighi e d'inganni e fronteggiando poteri che non conoscono limiti posti dallo spazio e dal tempo ai comuni mortali. Il drago di Deverry Sono anni ormai che il paese di Deverry è in subbuglio, dilaniato da guerre e contese e tutto sembra precipitare quando Rhodry Maeelwaedd, erede al trono di Aberwyn, viene rapito. Con l'aiuto del mago elfico Salamander, la bella Jill, da sempre la sua innamorata, si mette sulle sue tracce che la conducono fino alla remota terra di Bardek. Anche Nevyn, il mago immortale, che è passato attraverso le ere, si vede costretto ad affrontare la nuova emergenza e deve ben presto rendersi conto che la fonte di ogni male, di ogni pericolo per la serenità di Devery, di ogni insidia, è sempre la stessa: il negromante suo nemico che può contare sull'appoggio di una vasta rete di complici, di qua e di là dal mare. Anche Nevyn è costreto a mettersi in cammino veso Bardek, ma un'insidiosa trappola lo attende. Saprà prevenirla? Saga bellissima scritta in maniera impeccabile, dire che sia un capolavoro e dirgli poco, la lettura ti prende dalla prima pagina e ti trasporta fino all'ultima, senza che te ne renda conto... la saga continua con molti altri libri.. che posterò dopo averli finiti, per finire, non ho mai incontrato in nessun altro ciclo narrativo un intreccio si storie più accattivante e brillante, veramente da leggere. VOTO: 9
krithyj Inviato 24 Agosto 2007 Segnala Inviato 24 Agosto 2007 forse non molto fantasy ma proporrei a chiunque Twilight e New Moon (anche il seguito ma non è ancora uscito ) di stephenie Meyer... adorabilissima storia d'amore di una ragazza e un vampiro... tutto descritto dalla protagonista femminile che si trova irresistibilmente attratta da colui che , oltre ad amarla, vorrebbe ucciderla per bere il suo sangue.... velocissimo da leggere, trama avvincente, scene drammatiche,romantiche e simpatiche che si alternano per creare un bellissimo romanzo... letti entrambi in una sera l'uno(ho lettura del magico credo, ma ci ho passato un buon numero di ore senza alzare gli occhi).... adoro libri del genere (aspetto con ansia l'ultimo e soprattutto la "riscrittura" del primo dal punto di vista del vampiro)
Dark_Megres Inviato 25 Agosto 2007 Segnala Inviato 25 Agosto 2007 Ecco un capolavoro senza età. Una pietra miliare della letteratura fantascientifica (e fantastica... e politica, e filosofica. Nulla da dire, Dune spazia oltre ogni genere letterario e diventa opera a se) così imponente nella sua mole statuaria da aver fortemente influenzato la fantasia di nomi come Spilberg, Asimov, Cameron e King. Lo stesso Gerorge Lucas dice "Senza Dune, Guerre Stellari non sarebbe mai esistito", e credetemi, ha tutte le ragioni per dirlo, tanto che Star Wars in confronto a quest'opera sembra null'altro che una pallida immagine riflessa. L'opera si divide in due trilogie, che sono state nuovamente pubblicate da poco dalla Sterling - Dune - Messia di Dune - I figli di Dune - L'imperatore-Dio di Dune - Gli Eretici di Dune - La rifondazione di Dune Dune ha creato il geocrafting, la fantapolitica, tutta una serie di consuetudini letterarie a cui siamo così assuefatti da darle per scontate. Tra l'altro è facile accorgersi di come l'intero concetto della psionica (e qui dentro metto anche Star Wars) sia un sottoprodotto di questa memorabile pietra miliare. Dune è una quintessenza di verità scandite con un ritmo e un equilibrio incredibile. Oltretutto il mondo ricreato da Herbert gode di un equilibrio e di una complessità tali da lasciare sgomenti. Questo è un parere esterno, una recensione trovata in rete (tanto per far vedere che per quanto partito, non sono di parte ^^) Spoiler: Questo memorabile romanzo di Frank Herbert è stato generosamente lodato dalla critica di ogni generazione, in particolare per la sua ineccepibile ricostruzione fantascientifica di un mondo e della sua ecologia. E' veramente un ecosistema vasto e perfettamente strutturato quello che ci viene proposto da Frank Herbert, un mondo dalle regole precise, arido e pericoloso, ma anche intenso e affascinante. La perfetta sintesi di tematiche ambientali e intreccio narrativo appassionante rendono quest'opera un insieme unico e intrigante, avvincente e frenetico nell'incedere quanto pregnante e misurato nell'epilogo. Quando avrete il tempo e la voglia di immergervi in un'avventura realmente intensa leggetevi questo romanzo, ne rimarrete stregati. Qualche nota su Herbert: Frank Patrick Herbert (8 ottobre 1920 - 11 febbraio 1986) è stato un celebre autore di fantascienza nordamericano. Herbert è stato uno scrittore acclamato dalla critica ed ha contemporaneamente riportato un successo di pubblico a livello mondiale. Rimane noto soprattutto per il suo romanzo Dune e per i cinque successivi libri della serie. La saga di Dune affronta temi complessi cari allo scrittore come la sopravvivenza umana, l'evoluzione, l'ecologia e la commistione di religione, politica e potere. Da molti degli appassionati del genere è considerata l'opera migliore di fantascienza epica mai scritta, e rimane certamente una delle più popolari. Dune vinse nel 1965 il Premio Nebula, a cui fece seguito il Premio Hugo nel 1966, cioè entrambi i massimi riconoscimenti nell'ambito fantascientifico.
Hewen Inviato 26 Settembre 2007 Segnala Inviato 26 Settembre 2007 MOBY DICK Non vi aspettate un libriccino per ragazzi, tutt'altro! Questo capolavoro è molto di più della vicenda della baleniera Pequod e del capitano Achab, entrambi maledetti dal fato. Penso che il libro debba essere descritto sotto più voci: NARRATIVO La storia la conoscete tutti, immagino. Questa è narrata con capitoli di narrazione alternati a capitoli di altro genere per cui si può dire che la vicenda in se e per se occupa circa 2\3 del libro (forse anche meno) FILOSOFICO Melville nel suo oscuro linguaggio ha lasciato la traccia del suo pensiero e spesso si lascia andare con speculazioni di tipo filosofico. Non di rado queste speculazioni non sono esplicite, cosicchè risultano di difficile interpretazione e tutt'oggi ci si interroga sull'esatto messaggio che Melville ha voluto lasciarci STORICO\SCIENTIFICO Melville descrive con estrema accuratezza il mondo della baleneria e con termini scientifici tutto ciò che la riguarda, inclusi i grandi leviatani protagonisti della vicenda. A volte il libro sconfina nella saggistica AUTOBIOGRAFICO Proprio così, amici! Melville è stato per diversi anni a bordo di una baleniera, era un uomo di mondo insomma. Per cui si può dire che tutta l'opera è il risultato della sua esperienza di vita oltre che del suo ingegno CONSIGLIO PERSONALE Moby Dick è un libro scritto per chi ha voglia di esplorare i recessi più nascosti dell'animo umano, NON è un libro d'avventura nel senso più stretto del termine per cui lo consiglio a chi ha voglia di riflessioni di vario genere e a chi vuole conoscere da vicino la vita di mare sui velieri dell'800 [MOD - Unisco il commento di esa, ma preferirei evitare che vengano postati solo commenti nel topic, in modo da mantenere la leggibilità solo alle recensioni - Codan] L'ho letto anch'io Moby Dick, quest'estate, nell'ottima traduzione di Pavese. Che dire? Bisogna leggerlo. Semplicemente imprescindibile.
Hewen Inviato 14 Novembre 2007 Segnala Inviato 14 Novembre 2007 E' un libro snello ed interessantissimo che sfata ogni luogo comune sulla cultura orientale e sulla figura delle Geishe. L'autrice è Sharon Francois, una giovane (ma a quanto pare attenta) autrice che ha condotto studi accurati sull'argomento (tra cui la tesi di laurea), nonchè viaggi in prima persona nella terra del sol levante Nonostante io stesso non sia un appassionato della cultura orientale, suggerisco vivamente questa lettura in quanto può essere un'ulteriore dimostrazione di come certe informazioni divulgate soprattutto da cinema e TV siano imprecise e scarsamente rispondenti alla realtà dei fatti (e qui mi riferisco soprattutto al film "Memorie di una Geisha") link alla recensione ufficiale: http://www.asianfeast.org/stampa/lereditadiunageisha.htm
esahettr Inviato 21 Novembre 2007 Segnala Inviato 21 Novembre 2007 L'opera omnia di kafka in libreria è arrivata solo ieri così la scorsa settimana ho letto tre libbricini (nel senso di smilzi) che avevo sulla scrivania da un po'. Il lupo della steppa, Hesse, è una parabola surreale sulla molteplicità della natura umana. La storia è imperniata sull'estremo tentativo di trovare una spiritualità universale da parte un intellettuale cinquantenne ormai prossimo al suicidio. E' un libro conforme alla concezione che aveva Hesse della letteratura: più che di una storia, si tratta di un incrocio fra un contenitore e una parabola esplicativa. Anche se forse artisticamente meno necessario altre opere dell'autore, Il lupo della steppa è uno di quei libri che non possono non far riflettere a causa dell'assoluta validità del contenuto sociale e metafisico. Le tre Stimmate di pamer Eldrictch, di Philip K Dick, è una delle mie prime incursioni nella fantascienza contemporanea. Utilizzando un linguaggio ridotto all'osso Dick crea un universo patologicamente psichedelico, in cui i personaggi sono archetipi che hanno scambiato la propria identità con una funzione. Particolarmente degna di nota è la capacità dell'autore di orchestrare la trama in una struttura ciclica e incompiuto, di deriva postomoderna; l'effetto raggiunto è una frammentazione talmente esasperata da rendere impossibile un riassunto del romanzo. Tuttavia, rimaniamo incantati da questo meccanismo volutamente difettoso, pregno di riferimenti metafisici, in cui tutto rimanda a qualcos'altro e niente è quello che sembra. Ogni certezza viene ribaltata più e più volte, ogni parola potrebbe contenere un elemento inaspettato. In Big Sur, penultimo atto dell'anomala autobiografia a puntate di Kerouac, rimangono solo sprazzi della spregiudicata fame di vita degli eroi di Sulla strada. Jack Duluoz, distrutto dalla fama, ormai completamente alcolizzato, decide di trascorrere un paio di mesi nella capanna di un amico (che poi sarebbe Ferlinghetti) a Big Sur sulla costa fra LA e Frisco. La prosodia bop raggiunge il suo culmine espressivo esplodendo in interminabili periodi privi di punteggiatura dall'andamento simile al jazz in una summa di poesia malinconica che non può non colpire al cuore. Tutta la sofferenza accumulata dalla mente ipersensibile di un genio, tutto l'inutile dolore dell'universo si riversa in queste pagine al ritmo delle onde del mare e il risultato è uno dei libri più umani che abbia mai letto, capace di trascinarti completamente nel vortice di emozioni del protagonista. Il poema finale è sublime.
Kruppe Inviato 12 Dicembre 2007 Segnala Inviato 12 Dicembre 2007 Consiglio caldamente "I fiori blu" di Queneau. Si tratta di un romanzo onirico e divertente sul tema della storia e del suo disfacimento. I due protagonisti sono Gioacchino Duca d'Auge, che vediamo per la prima volta nel 1264 e che percorrerà tutta la storia fino ai giorni nostri, e Cidrolin, flemmatico propietrario di una chiatta sulla Senna dove ha la sua dimora. In un gioco di scatole cinesi il Duca e Cidrolin si sognano a vicenda e le loro storie si fondono, fino a ricongiungersi ai giorni nostri, tra trovate assurde e surreali come i cavalli parlanti del Duca (Demostene il più loquace e Stephan quello più silenzioso), e l'assurdità della vita quotidiana di Cidrolin. Da non dimenticare inoltre la traduzione di Italo Calvino, che in un testo tanto coplesso dal punto di vista stilistico, è fondamentale.
Merin Inviato 23 Gennaio 2008 Segnala Inviato 23 Gennaio 2008 La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo - Audrey Niffenegger Best sellers, Oscar Mondadori Ho letto questo libro per caso. Una amica/collega della mia morosa , non trovandolo, mi aveva chiesto di procurarglielo. Dopo alcune visite in altrettante librerie scovo due copie di questo libro, una per lei...e una per me Devo dire che mi è piaciuto parecchio. La trama, molto stringatamente, è quella di un uomo che per un problema genetico viaggia nel tempo, scomparendo e riapparendo in momenti diversi in luoghi diversi, ma con un unico comune denominatore....solo la sua persona trasla nel tempo, niente altro, neanche i suoi vestiti. Il protagonista arriverà anche a sposarsi (da qui il titolo) e a cercare di trovare il modo di condurre una vita normale, per quanto normale possa essere la vita di un bibliotecario che viaggia nel tempo e che può rivedere se stesso e gli altri in altri momenti della loro vita. Il libro, per come lo giudico io, è leggermente monotono nella prima parte. Ci sono un susseguirsi di episodi che, alemno per me, potevano essere esclusi, ma superato lo scoglio iniziale la trama avvince mettendo piano piano al loro posto tutti i tasselli della storia, fino al finale dove tutto viene chiarito. Se letto d'un fiato, immedesimandosi nella storia il finale è emozionante e ricco di pathos, nonché per certi versi strappalacrime. Cercare di comprendere a pieno il carattere di ogni personaggio risulta essere fondamentale e vincente per farsi appassionare da una storia ovviamente fantastica ma che ha il pregio di far credere al lettore che tutto questo possa essere reale e realistico, niente spade laser...ma cosa fareste se vostro marito o vostra moglie venisse a trovarvi quando avete 10 anni e ancora non sapeste che quella persona sarà l'amore della vostra vita?
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