Fiammingo Inviata 25 Febbraio 2012 Segnala Inviata 25 Febbraio 2012 Sera. La tribù è tutta riunita attorno al fuoco, chi mangia avidamente da scodelle piene di frattaglie, chi si rilassa ed allunga i piedi verso il fuoco, chi si diverte a guardare le stelle o a rimirare Luna. È quasi piena, noti. Il fuoco crepita ed illumina scarsamente la zona, aiutato dallo splendere dei bianchi tatuaggi di ognuno di voi, che brillano alla luce della Luna come nastri d'argento avvolti sui vostri corpi. Il capo della tribù, il saggio Knorsel, scruta attentamente ad uno ad uno ogni figura riunita attorno alle braci. Sembra più pensieroso del solito, a tratti quasi preoccupato. La pelliccia che indossa vibra nel vento, così come i lunghi capelli di molti di voi. Lasha e Siada sono sdraiati su un tronco, le mani di lui nei capelli argentei di lei, i loro occhi persi gli uni negli altri. Lo sguardo di Knorsel si posa su di loro più insistentemente, come al solito. Sai che alcuni Lunari non apprezzano l'amore tra voi, così come altri non apprezzano l'amore con i Solari. Ti soffermi a guardare il vostro capo. Lo conosci da poco più di un anno, quando ti ha salvato dalla confusione dell'Esaltazione incontrollata. Sai bene qual è il suo animale totem: il Toro. Ed è una cosa che appare evidente anche solo a guardarlo, poichè quello che potrebbe sembrare un copricapo in realtà altro non è che il suo Richiamo: un paio di robuste corna taurine. Sai anche che il suo potere è immenso, soprattutto se paragonato al tuo, che è il potere di un poco più che novizio. Distogli lo sguardo quando incroci il suo, e lo sposti su Nadiir, un'altra figura di spicco nel villaggio, venerato per la sua saggezza profonda piuttosto che per le sue abilità in combattimento come Knorsel. Il suo animale totem è il Tasso. Egli ti è stato particolarmente vicino durante i primi mesi di vita nel villaggio, è un dispensatore di frasi pregne di significato, un grande pensatore. Sollevi lo sguardo alla Luna, che ti cattura come in una sorta di trance ipnotica in cui il tempo smette di correre, nulla intorno ha più consistenza, perfio il vento smette di carezzarti le guance, e vedi animali correre in praterie scure che risaltano alla luce del tuo Dio protettore, fiere selvagge ruggire all'immensità della volta celeste, lumi opachi danzare d'intorno al candido disco di luce, faro della notte. Vieni risvegliato dal tossire di Knorsel, che presto attira l'attenzione di tutti. L'esperto cacciatore si guarda ancora un po' attorno, come a verificare che lo ascoltino proprio tutti, quindi aggiusta la seduta sul muschioso tronco che lo regge, e volge il viso nella tua direzione. Anche parte della dozzina di Lunari che completa la tribù inizia a fissarti, curiosa di sapere cosa dirà la loro guida. E presto Knorsel li accontenta. "Ho deciso. Sei pronto." afferma con voce profonda. Quasi tutti attorno a te sembrano afferrare il senso di quelle parole, sorridono, felici per te, un paio si complimentano. Ma tu devi ammettere che non comprendi, quindi lievemente esitante chiedi: "Per cosa, Knorsel?" Lui non si scompone, il suo alito si condensa in una voluta di vapore dinanzi alla sua bocca socchiusa. "Per il Picco di Khanel." Risponde. "Domani ti porterò a vederlo. Partiremo all'alba. Sii onorato, perchè vedrai una delle più grandi meraviglie del Creato." La cosa sembra essere prontamente confermata dagli sguardi dei membri più esperti di te, che intusci devono aver già visitato il luogo che ha nominato Knorsel. Comprendi che deve trattarsi di un rito di passaggio, un'ulteriore rafforzamento del elgame con la tribù dei nuovi membri. Knorsel si solleva in piedi, ergendosi nei suoi due metri di statura, imitato da altri, e il focolare si svuota rapidamente. Rimanete solamente tu, Lasha e Siada, i quali non sembrano darti attenzione, presi dal loro amore.
The Nemesis Inviato 25 Febbraio 2012 Segnala Inviato 25 Febbraio 2012 Cosa rappresenta questo picco? Mentre penso a ciò che mi accadrà domani, mi lascio scaldare dal poco calore che ancora il falò diffonde. Che sia il caso di interromperli? Mi chiedo, mentre con la coda dell'occhio lascio cadere lo sguardo sui due innamorati. Grrrr... Dico sottovoce, imitando le fusa di un gatto, con fare divertito e canzonatorio. Dopo alcuni attimi passati in silenzio a osservare la crepitante fiamma che lentamente si estingue, mi alzo anch'io per dirigermi al mio giaciglio. Meglio non disturbarli, nella tumultuosità del loro amore forse potranno trovare la pace che cercano. Dopodichè, giunto nel mio luogo di riposo, mi distendo. Per un lasso di tempo indefinito immagino la miriade di più disparate cose che potrebbero accadermi il giorno dopo, quindi mi addormento.
Fiammingo Inviato 10 Marzo 2012 Autore Segnala Inviato 10 Marzo 2012 Ti svegli alcune ore dopo, l'aria fresca degli ultimi momenti prima dell'alba che ti accarezza il volto. Ti sollevi sui gomiti e ti guardi intorno: poco distante, Knorsel è in piedi, si sta sistemando il mantello di pelliccia sulle spalle. Lo guardi: è largo un terzo più di te, alto qualche centimetro in più, i muscoli guizzano sotto la pelle abbronzata solcata dai magnifici tatuaggi che vi accomunano tutti, i lunghi capelli grigi ricadono sulla schiena. Veste un pesante completo da caccia, corredato di una pesante pelliccia, fermato da una rozza cinta in cuoio e decorato di zanne e artigli. Non ha armi: non hai mai avuto l'onore di vederlo combattere, ma sai che combatte sempre a mani nude. Si volta verso di te. "Ti sei svegliato." esordisce. "Preparati in fretta, partiremo quando il Sole si farà vedere."* Ti vesti velocemente, mentre vedi con la coda dell'occhio Knorsel chino dinanzi ad un albero, che prega, ed altri Lunari guardare te e lui, curiosi.* Partite poco dopo, camminate per un quarto d'ora nella boscaglia cupa, debolmente illuminata dai rosei raggi del primo sole, tra neri arbusti e verdi tronchi muschiati, scavalcate agilmente radici ed aggirate alberi secolari, senza mai perdere la facile via: il Picco di Khanel si para dinanzi a voi, ad alcune miglia di distanza, sempre presente, uno scuro faro che indica la giusta direzione. Knorsel si ferma, annusa l'aria, le grandi narici quasi taurine che si gonfiano del dolce sapore della rugiada, del mattino, della foresta selvaggia. In questa regione le temperature sono rigide, ma non abbastanza da impedire anche a piante caducifoglie di scavarsi un posto. Sulla mano del tuo capotribù appaiono degli artigli quando la accosta ad un tronco e tira, scalfendolo. Vedi i segni dello strappo illuminarsi d'argento, quindi spegnersi fino a divenire normalissime crepe nella corteccia dell'albero. Ne noti delle altre lì intorno, sullo stesso e su altri esemplari. Knorsel si volta, sei quasi certo di vedere una singola, piccola lacrima scorrere via dal suo viso.* "Assumi la tua Vera Forma da battaglia, viaggeremo più spediti." ti dice. Egli stesso abbassa la testa, chiude i pugni sollevando le braccia, quindi sembra quasi rannicchiarsi su sè stesso, prima di allargare le braccia e sollevare la testa in un ruggito animale, il suo corpo mutato in un ibrido impressionante: la testa non è più quella di un umano, ma quella di un grosso toro dagli occhi d'argento, le corna lunghe quasi un braccio ed affilate come lance; tutto il corpo, sotto la veste ed il mantello, è ricoperto ora di una spessa pelliccia scura, tuttavia incapace di nascondere i tatuaggi, le gambe sono divenute quelle di un bovino, le articolazioni cambiate, i piedi sostituiti da forti zoccoli neri che graffiano il terreno. In ultimo, l'intero corpo è divenuto immenso, il torace già molto sviluppato è almeno raddoppiato, la sua notevole altezza ha raggiunto quella delle fronde più basse degli alberi più alti, dandogli l'aspetto terrificante di un enorme minotauro. Lo imiti, assumendo la tua Warform, e lo segui quando si lancia ad alta velocità nella boscaglia, correndo a forte velocità sui possenti zoccoli. Quasi fai fatica a stargli dietro, e cominci ad avvertire una lieve fitta alla milza quando giungete alla base del monte, dopo un'ora e mezza. Al contrario, Knorsel sembra fresco come all'inizio del viaggio.* Vi fermate in corrispondenza del brusco cambiamento ambientale dovuto all'elevarsi del Picco: esso è un blocco di roccia rossastra gigantesco, lievemente eroso dalle condizioni atmosferiche, che sbuca dalla terra e si solleva per quasi duemila metri. È tra i monti più alti del Creato, ti hanno sempre detto, dopo le montagne al centro dell'Isola Benedetta e i vulcani del Sud. La base del Picco di Khanel è stata conquistata da arditi alberi aghiformi, che presto lasciao spazio a particolari tipi di piante grasse, capaci di reggere alle rigide temperature dell'altitudine e al terreno arido. Continuate a camminare fino a che la pendenza non diventa eccessiva, quindi Knorsel si rivolge nuovamente a te, con una voce resa ancora più profonda dalla trasformazione. "Da qui in avanti, dovremo scalare. Non pensare di poterti trasformare in un uccello per raggiungere il santuario, se non è una tua Vera Forma. E dato che non lo è, scala." Si volta ed afferra uno dei molti appigli offerti dalla nuda roccia, e vi si issa, per raggiungerne un altro, poi un altro. Si aiuta poco con gli zoccoli, dal momento che con essi non può fare presa, ma a giudicare dal contrarsi dei muscoli del suo corpo comprendi che potrebbe benissimo scalare usando solo le mani. Lo segui, sfruttando forza e agilità al meglio per farti strada tra gli appigli taglienti. Una sola volta una sporgenza cede sotto il tuo peso, e per un attimo temi di cadere nel vuoto sotto di voi, che con la coda dell'occhio valuti profondo abbastanza da causare una brutta caduta. Ancora una volta, le tue membra cominciano ad intorpidirsi per lo sforzo poco prima di raggiungere la vetta. Quando afferri la mano di Knorsel per issarti sul piano, pensi che l'accesso a questo santuario non è certo dei più facili. Il toro sembra leggerti nel pensiero, perchè commenta: "Ne vale la pena, però." Ripreso brevemente fiato, ti guardi intorno: la cima del Picco è a forma di anello, e voi ci siete dentro. L'arco sopra di voi è alto quasi cinque metri, stretto in cima appena un metro, mentre dove appoggiate i piedi è largo quasi cinque. Al centro dello spiazzo c'è un altare, che sembrerebbe essersi formato naturalmente, in quanto fa parte dello stesso blocco di pietra di tutto il resto del monte. Oltre l'altare, ammiri l'immensamente bello spettacolo del disco dorato del Sole, poco alto nel cielo, che illumina coraggiosamente nella sua timidezza mattutina l'intera distesa della foresta sotto di voi. Ti giri completamente, ammirando il panorama alberato tutto intorno, dove non è coperto dagli altri monti che circondano il Picco. A Sud e a Nord arrivi perfino ad intravedere la costa frastagliata. Knorsel sembra sollevato dallo stare qui, e con serenità di indica le città che si scorgono da quassù. Fella, ad ovest, tra i monti, Gethamane, sulla costa nord, Inata, a nordest, Biancomuro, coperta dalla mole del monte alla base del quale si abbarbica, a sud. Si intravedono anche innumerevoli villaggi e spiazzi coltivati, radure, laghetti, fiumi, Knorsel ti indica il vostro villaggio, la tua casa.* Riemergi dall'incantevole bellezza di quanto ti circonda e vedi Knorsel piegato all'altare, in ginocchio, che ti volge le spalle. Lo raggiungi, e vedi che tiene le mani sull'altare, il capo bovino chino in preghiera. Con un gesto pacato ti invita a fare altrettanto, e ti posizioni dal lato opposto dell'altare, la testa china a studiare gli strani simboli che lo percorrono, riunendosi al centro.* "Questo Santuario risale alla Prima Era. Fu costruito da un famoso eroe solare, Daiinryen, incanalando l'Essenza del Sole Invitto per scaldare queste terre aride e gelate. Con la caduta dei Solari, il santuario venne abbandonato, reso quasi irrangiungibile, lasciato a sè stesso, latitante il suo potere. Col tempo, questo luogo venne riscoperto da noi Lunari, ed il Sole Invitto stesso concesse l'uso della sua Essenza al primo di noi che vi accesse, che altri non era che la consorte di chi lo costruì, a patto che facessimo in modo che mai un Terrestre lo scoprisse ed imbrigliasse il suo potere selvaggio. Da quel momento in poi, noi Lunari possiamo trovare in questo posto conforto e riparo, oltre che potere. Ognuno di noi riceve un dono da questo Santuario, quando è il momento giusto. Oggi, tu riceverai il tuo."* Knorsel tace nuovamente, i suoi occhi sempre chiusi, il respiro scandito dalle larghe nari taurine. Poi, il terreno comincia a vibrare lentamente. Knorsel non si scuote, la cantilena che gli moriva in gola si fa strada fin oltre le sue labbra, cresce, si smorza, cresce ancora, viene coperta dal rumore della terra che trema. Un bagliore cattura il tuo sguardo, bagliore proveniente da una piccola fessura apertasi tra le incisioni dell'altare, nel suo centro, una fessura che si allarga, mentre la luce che emana aumenta d'intensità. Al culmine della potenza delle scosse che muovono il Picco, la luce, che ora vi avvolge entrambi nel suo candore, e si riflette sulle pareti dell'anello, lascia spazio ad una pietra rossa che emerge dalla crepa nella roccia, scorre senza far rumore, lentamente, sulla pietra e ne esce, brillante di potere puro. La terra piano piano smette di tremare, rimani paralizzato a fissare la pietra finchè non si ferma completamente, quando anche Knorsel apre gli occhi. Il suo sguardo solenne scorre dalla pietra al tuo volto, poi di nuovo sulla pietra. Un lieve cenno del capo, "Prendila", ti dice.* Esitante, allunghi la mano verso la pietra rossa, che oramai ha smesso di brillare. Nel momento stesso in cui la tocchi, essa pare muoversi da sola e rotolarti in mano. In quel momento, senti un'incredibilmente forte onda di energia scuoterti corpo ed anima, avverti solo ora l'immenso potere del luogo in cui ti trovi, una quantità tale da schiacciare qualunque altra forza tu abbia mai conosciuto prima. Ed in quella pietra avverti una delle innumerevoli facce, degli infiniti risvolti dello sconcertante potere del Santuario. E quella pietra ti appartiene.* "Quella," dice Knorsel, "È una pietra focale, detta dei Sette Draghi Saltanti. È il simbolo della tua comunione a questo Santuario. Tienila stretta, senza di essa ti sentirai perso. Tutti ne abbiamo una. La mia è come la tua," dice sollevando una collana che porta al collo fio a rivelare una gemma come quella che stringi in mano, incastonata in un pendente argentato. "quindi posso dirti a cosa serve: finchè la porterai, oltre ad essere connesso a questo Santuario, i tuoi colpi saranno più potente, se non userai armi." Ti sollevi, alzandoti in piedi, prima di Knorsel. Ed oltre le sue corna, giù, nell'immensità della foresta, scorgi una colonna di persone, riconoscibile esclusivamente per la sua grandezza, nel mezzo della quale scorrono zampilli di energia colorata, verde, rossa e blu, simili a lampi terreni. Notato il tuo sguardo a metà tra l'affascinato ed il curioso, Knorsel senza proferire parola si volta a guardare. Si alza anche lui, coprendoti la vista. Ti fai avanti, affiancandoti a lui, per continuare ad ammirare la colonna che, realizzi, sembra procedere a marcia forzata verso il villaggio. Guardi Knorsel, e nel suo sguardo taurino leggi il terrore, puro terrore. Non l'avevi mai visto, in lui, il terrore, ma i suoi occhi ora sono molto eloquenti. Non capisci bene, anche se un'idea si sta formando nella tua mente.* Porta le mani alla nuca, imprecando, solleva lo sguardo e poi torna a fissare con rabbia la marcia. Si volta di scatto verso di te. "Il villaggio è nei guai." prontamente risponde al tuo sguardo perso. "Quella è una legione dei Terrestri, a quanto pare parecchio numerosa e sostenuta da più di quei bastardi. Dobbiamo sbrigarci. *****." Knorsel libera furioso un altro grido selvaggio, quindi si getta nel vuoto davanti a voi. Atterra scivolando con gli zoccoli sulla roccia che cede sotto il suo peso, un po' corre e un po' si lascia andare, per andare più veloce, una volta sembra cadere ma si risolleva velocemente con le mani. Noti chiaramente che sbuffa di rabbia, ampie volute di vapore del suo alito si confondono alla polvere che solleva nella gelida mattinata. Più svelto che puoi, cerchi di imitarlo, graffiandoti mani e piedi nel tentativo di non caracollare giù per il ripido pendìo. Quando raggiunge il limitare della foresta, Knorsel spicca un balzo ed in volo si tramuta in un toro possente, che galoppa tra i primi alberi ad una velocità folle, quindi diviene un grosso cane che salta tra i tronchi più bassi e quelli caduti, si trasforma in un falco e si alza sopra le chiome degli alberi, una scimmia che salta di cima in cima, di nuovo un volatile che zigzaga tra gli alberi, un cervo con la schiuma alla bocca, un grosso ragno che avanza tirando a sè fili spessi di ragnatela, un felino sinuoso e scattante, un orso ringhiante, un cinghiale che abbatte gli alberi, una grossa lucertola che rotea le zampe nella folle corsa. Knorsel cambia velocemente forma a seconda della situazione, tu lo segui a ruota ma è veramente troppo veloce, riesci a stargli dietro fino ad un certo punto, poi lo perdi. Calcoli che ci avrete messo mezzora a fare il percorso a ritroso, pochissimo, pensi, ma non abbastanza, realizzi. Già vedevi il fumo da un po' quando raggiungi il villaggio: tutte le capanne sono a fuoco, torrenti di sangue scorrono ovunque, la cenere copre la terra e riempie l'aria riscaldata dalle scintille verdi e gialle, tutto è silenzio, ogni suono sembra ovattato. Qualcosa prende fuoco violentemente, causando una mezza esplosione, ma non senti nulla se non il calore sul viso e lo spostamente d'aria. Distingui due corpi tatuati rivolti al suolo, privi di vita, orribimente mutilati. Davanti a te, di poco fuori dalla boscaglia, un grosso orso con le corna da toro perde volume e pelliccia fino ad assumere nuovamente la forma umana di Knorsel, chino sulle ginocchia, il volto a terra davanti a lui, le mani che graffiano il terreno, la schiena scossa da singhiozzi sommessi. La sua figura enorme è grottesca ma al contempo incredibilmente coinvolgente, senti il malessere che si è impossessato di lui crescere anche in te stesso, le lacrime si fanno avanti sulla soglia degli occhi mentre osservi la catastrofe davanti a voi, il villaggio che era divenuto la tua casa distrutto completamente e dato alle fiamme, i Lunari che erano divenuti la tua famiglia bruciati ed uccisi selvaggiamente dai Terrestri.* Due colpi di tosse, qualcosa che cade nel fuoco e sfrigola, una nuvola di cenere che si solleva e si confonde al denso fumo, una piccola figura che si fa avanti dalla distruzione. Si dintingue la tunica logora, due piccole orecchie sul muso peloso, un rivolo di sangue che scorre dalla manica sinistra, strappata a metà braccio. Una camminata incerta, lo sguardo basso, sofferente. È Nadiir. Cammina ancora, claudicante, il muso da tasso della sua forma da battaglia sporco di fuliggine, il braccio ancora buono poggiato sul bastone nodoso con cui regge tutto il resto del corpo. Avanza, lo sguardo basso, fino a raggiungere la sagoma di Knorsel. Solleva gli occhi lucidi a guardare te, torna a guardare lui, scuote la testa. "Non abbiamo potuto fare niente. Erano troppi."* "No... Sarei dovuto esserci. Non sarebbe..." batte il pugno a terra. "Non sarebbe cambiato nulla. Ma forse non ti saresti salvato." "Io... Io... Sono.. Sono morti tutti?" graffia il terreno con le mani. "Dobbiamo allontanarci da qui, Knorsel, non siamo al sicuro." cambia discorso, il dolore sul suo volto è troppo forte. "DILLO!! Voglio sentirtelo dire! Sono morti tutti??" si solleva, in ginocchio, il volto che non riesci a vedere è segnato dalla sofferenza e dalle lacrime, dalla rabbia.* "Sì." abbassa la testa, "Non si è salvato nessun'altro." Knorsel si pulisce il volto con un grosso avambraccio. Si alza, scruta ancora la tetra scena di morte e distruzione, fa qualche passo avanti, oltre l'immobile Nadiir, che continua ad ansimare, arriva dinanzi ad un fuoco acceso, una capanna che brucia, la cenere incornicia la sua figura in un turbinio continuo. Si volta di scatto, parla ad entrambi, il pugno al petto, segno di risolutezza.* "Dobbiamo dividerci. Soli saremo meno appariscenti, insieme saremmo un bersaglio troppo facile, troppo evidente. Ci divideremo, cercheremo rifugi autonomamente. Non fidatevi di nessuno, non dormite più di una notte nello stesso posto. Soprattutto tu, sii prudente. Io e Nadiir veglieremo su di te per quanto ci sarà possibile, ti contatteremo occasionalmente, ma sarai solo, là fuori. Viaggia, esplora la regione, trova alleati fidati e se ti capita di trovare un Terrestre, uccidilo. Misura le parole, saggia il terreno, fiuta le prede, fa' attenzione a non stare sotto vento. Non sarà facile, ma confido che ce la farai."
The Nemesis Inviato 11 Marzo 2012 Segnala Inviato 11 Marzo 2012 Stanco, sudato, spaventato, arrabbiato, depresso... queste sono solo alcune delle sensazioni che provo, dopo ciò l'accaduto. Non appena Knorsel smette di parlarmi, si allontana aiutando Nadiir a sostenersi. Perchè è accaduto tutto ciò? chiedo a me stesso, mentre lacrime di rabbia e tristezza rigano il mio viso. Ora sono solo... di nuovo... sussurro a me stesso, fissando il terreno bruciato. Tutti coloro che conoscevo, la nostra amicizia... tutto è andato perduto... Ma i terrestri la pagheranno: divorerò le loro calde viscere sotto i loro sguardi imploranti, nessuno verrà risparmiato! Questa è una promessa, una promessa a me stesso, ed a tutti coloro che stanotte hanno versato il loro sangue qui. Dopodichè me ne vado, senza attendere oltre ma senza una meta precisa. Dove potrei andare? Non posso aggirarmi per le città, ed i villaggi possono essere anch'essi pericolosi. Meglio tenermi il più lontano possibile dalla gente. Almeno per ora Quindi assumo la mia vera forma, e mi allontano verso nord, tenendomi sempre lontano dalle strade e dai villaggi, cercando un posto sicuro ma comodo (relativamente) in cui riposarmi.
Fiammingo Inviato 20 Marzo 2012 Autore Segnala Inviato 20 Marzo 2012 Avanzi nella boscaglia per tutto il resto della giornata, diretto a nord, ma senza una meta precisa. Percorri diverse miglia senza affaticarti, intuisci che in un altro giorno supereresti Inara senza avvicinartici. Avverti un paio di volte la presenza di una fiera, ma credi che per ora gli animali selvatici non si avvicineranno. Superi anche senza farti notare un villaggio di barbari riuniti attorno al fuoco, la sera, e raggiungi una radura dalla particolare conformazione: una collinetta si leva al suo centro, e s'interrompe a metà, formando una specie di caverna. Decidi di passare qui la notte, poichè i tuoi sensi non individuano alcun pericolo. La mattina dopo prosegui il tuo viaggio nella brezza del Sole che sorge. Percorri ancora un paio di miglia, e raggiungi un luogo pregno di magia. Riconosci nelle colonne fittamente decorate di simboli appartenenti ad una lingua antica, nell'architrave di bronzo che apre una grotta che discende nelle profonde tenebre della notte, nel grande simbolo di un sole intagliato nella muschiosa pietra ai piedi dell'ingresso, le rovine di una antica tomba Solare, come quelle di cui avevi sentito parlare nelle leggende di queste terre. Non ti avvicini troppo, però, perchè all'ingresso vedi un uomo: è molto muscolo, alto almeno due metri, valuti, e accasciato sulla superficie di una grossa roccia accanto all'entrata della rovina. Non è morto, peró, intuisci, perchè in una mano stringe un grosso martello la cui testa ha la forma di un teschio allungato con la nuca appiattita, e grosso due volte il tuo cranio. Un colpo di quello deve lasciare il segno, pensi. C'è qualcosa di strano, però, in quella figura addormentata, rifletti, perchè non ha l'aspetto di un semplice barbaro: è più grosso di un barbaro medio, e la sua arma potrebbe essere troppo grossa per una persona media. Se vuoi entrare, e la curiosita è forte, dovrai trovare il modo di superarlo.
The Nemesis Inviato 22 Marzo 2012 Segnala Inviato 22 Marzo 2012 Potrebbe essere un problema dico fra me e me, osservando il guardiano addormentato Potrebbe essere un avversario tosto, sarebbe meglio cercare di non affrontarlo, ma devo assolutamente scoprire cosa c'è oltre quella volta... detto questo assumo la forma dell'animale più piccolo in cui posso trasformarmi*, e tento di sgattaiolare furtivamente oltre il custode. *Non so qual'è la forma più piccola che possiedo, dimmi tu qual'è
Fiammingo Inviato 27 Marzo 2012 Autore Segnala Inviato 27 Marzo 2012 Una manciata di secondi. Il respiro pesante ti scuote il petto mentre riprendi la tua prima Vera Forma. Il cadavere del tuo avversario giace dinanzi a te, due grossi squarci nel petto, le costole rotte a vista, i polmoni che fuoriescono dalla ferita, gonfiati dal sangue. Sangue che imbratta tutto il suo corpo, quello che rimane del petto, l'addome, le gambe, le braccia con cui reggeva il martello. Dalla bocca un fiotto di rosso cola lungo la guancia. Nell'aria, l'ultima immagine della fiamma nera che lo avvolgeva svanisce nel gelo del Nord, sulla sua fronte la bruciatura a forma di sole sembra sciogliersi, sempre meno vivida, il liquido nero ancora cola sul suo naso, sui suoi occhi, nei suoi capelli, in grosse gocce. L'occhio sinistro viene coperto, l'altro rimane a fissare il vuoto, azzurro, ghiacciato, vitreo. Il sangue si allarga a terra, copre il terreno, ti scosti per non sporcarti i piedi, ma ti rendi conto che sei già sporco, gli schizzi dei tuoi colpi ti hanno imbrattato il corpo. Arretri, respirando rumorosamente. Il dolore al petto alla fine si fa sentire. Ti pieghi sulle ginocchia, gli occhi chiusi ed i denti stretti. Un paio di costole rotte, come minimo, il respiro faticoso, il petto violaceo su tutta la parte sinistra. Il martello lì vicino, a terra. Un'arma temibile. Dolore atroce. Ti lasci andare, sulle mani. Respiri piano, controlli il dolore che avanza. Sfili l'armatura con delicatezza. L'Abissale è ancora lì, nel sangue. Fasci con delicatezza il petto, stretto ma non troppo, fa male. Non servirà a molto, capisci, avvolgi anche il braccio, ma è meglio di niente. Infili di nuovo l'armatura, guardi la tomba. La volta sembra quasi illuminarsi di una luce dorata, il buio al suo interno.
The Nemesis Inviato 27 Marzo 2012 Segnala Inviato 27 Marzo 2012 Argh... Questo lurido bestione era tosto penso, tenendomi la ferita per poco non mi squarciava il petto in due. Affaticato e dolorante, sposto il corpo straziato del guardiano lontano dall'entrata, possibilmente nascosto dietro qualche cespuglio, e mi inoltro nelle profondità dell'antro che il mio avversario stava difendendo. Chissà cosa incontrerò qua sotto: meglio fare attenzione. Proseguo lungo la via con passo felpato, occhio vigile e orecchie tese.
Fiammingo Inviato 1 Aprile 2012 Autore Segnala Inviato 1 Aprile 2012 Ringrazi la previdenza dei servitori del Sole Invitto, e la loro passata potenza, frutto di incantamenti che ancora persistono al giorno d'oggi, perchè è uno di quegli incantamenti a placare il dolore della tua ferita, a guarire in parte il tuo costato.* Penetri nella tomba, ti immergi nel buio della scalinata, scendi in un'umida oscurità tinta del verde di muschi cresciuti sulle levigate pareti, che descrivono un arco sopra di te. Svolti un paio di volte a destra prima di arrivare a vedere nuovamente della luce: è la fioca luce di alcune candele, che si fa avanti da una stanza rettangolare. Avanzi a passo felpato fino ad avere una visione d'insieme della sala. "Forse, dopo che avrò giocato con te ancora un po'..." le pareti sono in pietra, decorate con antichi arazzi a fondo rosso, che raffigurano scene di antiche battaglie, parzialmente cancellate dal tempo. "Ti deciderai a rivelarmi ciò che voglio." Al centro della sala, un grosso sarcofago rettangolare, gli angoli arrotondati, si staglia maestoso nelle sue dorate decorazioni; sopra di esso, alcuni coltelli di varia misura, strumenti di tortura. In un angolo, una Daiklave, due bracciali, un pettorale, da donna. "Mmngghh... Ghhn..." Appesa dai polsi e dalle caviglie alla parete opposta, le braccia nude allargate, i vestiti in parte strappati, una donna bellissima, provata dalle torture a cui è stata sottoposta e che ancora le marchiano il viso, il corpo, le gambe. Tagli sanguinanti, ematomi violacei sulla carne di norma leggermente pallida. E tuttavia, la bellezza che possiede è eccezionale, coinvolgente, stupefacente. I capelli sono biondi, quasi dorati, le cadono all'indietro lungo la schiena, tagliati a metà della stessa, gli occhi socchiusi sono azzurri, le mani piccole, la vita magra ma muscolosa. Sembra aver appena ripreso conoscenza, mugugna qualcosa. "Lo so, lo so. Io non so niente, non farmi del male... Hai sbagliato persona... Basta con queste storie! Dimmi quello che sai, p*****a!" Di spalle, il corpo coperto da una veste nera come la notte, aperta sulla schiena, con una lunga gonna dallo spacco molto alto, una cintura di pelle nera, sottile, alla vita. La pelle estremamente pallida, liscia, perfetta, i lineamenti belli, d'una bellezza selvaggia, strana. Gli occhi di ghiaccio che cogli quando si volta un poco. "Non ti è bastato? Devo continuare?? Ma, prima, aspetta. Sembra... Che abbiamo un ospite." Si volta, i capelli corvini portati sul davanti, lunghi, che ricadono sul petto da un lato, scendono sul ventre e tra le gambe, lungo le sue forme leggere e sinuose, le gote pallide infiammate di uno sbuffo di rosa, una smorfia sulle labbra.
The Nemesis Inviato 3 Aprile 2012 Segnala Inviato 3 Aprile 2012 Dannazione, mi ha notato! Devo fare qualcosa... Salve, madamigella dico portandomi alla fioca luce delle candele e salute anche a lei, tetra torturatrice aggiungo, facendo un breve inchino alla donna vestita di nero. Quindi muto forma, assumendo la mia forma da battaglia. Estraggo l'ascia e, sbattendola a terra, appoggio poi le mani sul pomolo. Il modo in cui tratta questa povera donna è alquanto sconveniente per la sua beltà e classe, non crede? Mi concedo un breve sguardo alla donna torturata, Incantevole... la sua bellezza è abbagliante, anche ora che è imbrattata del suo stesso sangue e il suo corpo martoriato. Ero giunto fin qui a cercare risposte alle mie domande, ma a quanto pare ho trovato ben più di quanto immaginassi. Fisso negli occhi la torturatrice, rivelando le zanne. Il tuo compagno fuori da questo buco ora giace in pezzi in una pozza di sangue: che ne dice di liberare l'ostaggio e magari rispondere a qualche mia domanda? Non mi piace uccidere se non per cacciare, ma se vengo costretto... @DM Spoiler: Mi preparo: se agisce in maniera sospetta o aggressiva la carico, cercando di farle più male possibile
Fiammingo Inviato 3 Aprile 2012 Autore Segnala Inviato 3 Aprile 2012 La donna in nero si lascia andare ad una risata malvagia, di gusto, ti schernisce. "Ma guardatelo," sorride poi, "un piccolo Lunare che minaccia me. Non sai in cosa ti stai cacciando, sporco figlio di Luna. Fuggi, finché sei in tempo. Esci di qui, ed allontanati il più possibile, prima che scelga di ucciderti. Così come ho sconfitto questa sgualdrina, posso sconfiggere te. Non so come tu pensi di avere anche una sola speranza. Va', dunque, poiché ho scelto di graziarti." Il suo sguardo è severo, quasi di sfida, ghiacciato ed intimorente. Le mani sono ferme, bianche, ma paiono pronte a scattare. Non stringe nulla in pugno, né sembra indossare un'arma: tutti gli strumenti di tortura sono sul tavolo. Dietro di lei, la Solare pare aver perso nuovamente conoscenza.
The Nemesis Inviato 4 Aprile 2012 Segnala Inviato 4 Aprile 2012 Devo salvarla, non posso lasciarla soffrire così... ma come? Grr... mentre mi volto per andarmene lancio un'ultima occhiata alla donna solare, poi mi allontano tenendo con la coda dell'occhio lo sguardo fisso sulla donna tenebrosa. Avanti, girati... Non appena la donna si volta nuovamente per torturare la ragazza, con tutta la furtività e velocità possibili mi lancio addosso alla torturatrice, cercando di immobilizzarla a terra e morderla al collo.
Fiammingo Inviato 4 Aprile 2012 Autore Segnala Inviato 4 Aprile 2012 La donna in nero si volta quasi immediatamente, la distingui chiaramente mentre fingi di allontanarti. Svelto, ti giri e la carichi, arrivandole addosso prima che ella possa, o voglia, fare una singola mossa. Quando arrivi a meno di un metro da lei, però, le braccia già tese, i muscoli tirati, per afferrarla ed immobilizzarla, avverti uno scoppio potentissimo, che sibila nelle tue orecchie prima di riempirti la testa, ed un lampo abbagliante. Vieni sbalzato all'indietro dall'esplosione, cadi con forza di schiena sugli scalini da cui sei arrivato, frantumandoli al centro. La dura pietra ti toglie il fiato per un momento, poi ti risollevi, dolorante. "Ti avevo avvertito." La donna ora sta agitando le mani, Essenza pura le circonda, un cerchio appare sulla sua fronte, simile a quello dell'Abissale fuori, ma senza raggi e mezzo pieno, come se la parte vuota disegnasse un macabro sorriso. Dietro di lei si formano dei puntini luminosi, molto fitti, che si allargano fino a raggiungere dimensioni che variano tra uno spillo e un pugno, ed assumono la forma di farfalle di vetro, che un attimo dopo, ad un cenno della stregona, si scagliano verso di te.
The Nemesis Inviato 4 Aprile 2012 Segnala Inviato 4 Aprile 2012 Dolorante e senza fiato per la caduta, tento di schivare le farfalle rialzandomi con un colpo di reni. Maledetta strega! Roaaaaaarrrrrr! Dopodichè la ricarico, cercando di fare esattamente quello che avevo intenzione di fare prima.
Fiammingo Inviato 7 Aprile 2012 Autore Segnala Inviato 7 Aprile 2012 Ti abbassi, scarti di lato, schivi la gran parte delle farfalle, ma molte ti graffiano le braccia e le gambe, un paio anche l'addome, procurandoti tagli più o meno profondi. Ringhiando, reagisci al dolore, spingendoti verso la donna caricando il colpo. Ma la tua reazione è più lenta di quel che speravi, rallentata dalle ferite, ed ella ha già estratto una corta lama ondulata quando la raggiungi. Rapidissima, para il tuo colpo col la lama, portandola alla base della lama della Tetramannaia, per poi passare suotto la stessa, portandosi dietro di te. Prima che tu possa reagire, sferra una ginocchiata, più potente di quel che pensavi, alla tua bassa coscia, facendoti piegare sulle gambe, ma tuttavia incapace di farti cadere.
The Nemesis Inviato 15 Aprile 2012 Segnala Inviato 15 Aprile 2012 Basta, sono stufo dei suoi giochetti, è ora di finirla! Muto improvvisamente forma, e le balzo addosso. @DM Spoiler: Assumo la forma della tigre dai denti a sciabola e le balzo addosso, attaccandola con zanne e artigli.
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