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Inviata

Sto preparando una mia ambientazione per far giocare (spero) dei miei amici e vorrei un vostro giudizio sulla mia implementazione della magia arcana (principalmente mi interessa di sapere se è coerente o meno).

La ambientazione è composta da 1 pianeta con regole fisiche identiche alle nostre e la cosmologia è quella del D&D classico con la differenza che le divinità sono imperscrutabili e "distanti", quindi (in modo un pò analogo al nostro mondo) non sono una realtà tangibile, il livello tecnologico è di tipo medioevale.

La magia (sia arcana che divina) è un fatto reale, quindi è ovvio che le persone di potere o comunque le persone che hanno accesso alla cultura ne siano informate, di conseguenza lo vorrebbero utilizzare per assumere, mantenere o estendere il loro controllo sulle altre persone.

1) La magia divina si presta piuttosto male ad essere utilizzata in questo senso : essa è fornita per intercessione divina e quindi è inutilizzabile per compiere atti che vanno contro la volontà del dio e comunque chi la pratica, proprio perchè la pratica, ha una morale e una "vocazione" ben precisa.

Ad esempio è impensabile che un chierico di Pelor mediti di assassinare qualcuno (che non è malvagio) per ottenere potere politico, in primo luogo la sua magia non funzionerebbe per compiere un atto del genere (nella mia ambientazione il potere divino è concesso solo per compiere atti in linea con la volontà del Dio), in secondo luogo una persona che mediti una cosa del genere sarebbe indegna agli occhi di pelor e quindi non avrebbe ricevuto i poteri magici già da prima.

2) La magia arcana è in effetti quella che si presta meglio al ruolo di "strumento" del potere ma secondo me esistono profonde differenze tra la magia dei maghi e degli stregoni.

A) Per i maghi la magia deriva dall'impegno e dalla intelligenza, tutte qualità che possono celarsi in chiunque, quindi è logico aspettarsi che la visione di un mago sia molto più democratica rispetto a quella di uno stregone, in quanto il mago ha la prova tangibile che anche il più rude taglialegna può avere un figlio che se addestrato può detenere poteri eccezionali mentre il figlio di un principe può mostrare estrema difficoltà a maneggiare anche soltanto i trucchetti minori. Inoltre i maghi concepiscono il concetto di "dedizione" nel senso che solo tramite un costante impegno è possibile apprendere la magia, quindi non possono essere regnanti o comunque persone che gestiscono il potere politico in quanto mancherebbero del tempo necessario per ampliare la loro conoscenza e quindi la loro forza.

B) Per gli stregoni la magia è innata e deriva dalla forza della personalità, tutto questo lo spinge secondo me a rifuggere dal concetto di uguaglianza: Uno stregone ha la prova che non siamo tutti uguali (questo lo ha anche il mago) ma a differenza di quest'ultimo ha anche la prova che l'impegno non conta nulla. Lo stregone inoltre si basa sul carisma e quindi è lecito supporre che stregoni che hanno grandi ambizioni siano molto potenti.

Detto questo io ho creato il mondo con (almeno nella zona dove iniziano i personaggi) :

1) Città stato governate da dinastie di stregoni (ho fatto risaltare il concetto di sangue draconico, cioè ereditarietà del potere magico), forma di governo : monarchia.

2) Templi di chierici (sia integrati nelle città, principalmente quelli buoni e esterni alle città, principalmente quelli cattivi).

3) Città "demo-arcanocratiche" in cui il potere è detenuto dai maghi ma vi sono votazioni democratiche e i leader politici spesso non sono maghi.


Inviato

I miei due cents:

1-Faccio fatica a concepire delle divinità "distanti" ma che allo stesso tempo non solo danno i poteri ma arbitrano minuziosamente come vengono usati. A livello di gioco inoltre mi sembra una limitazione eccessiva alle classi divine.

2-Il ragionamento sui maghi democratici mi lascia perplesso perché non è ovvio che la visione di un mago sia più democratica. L'intelligenza non è uguale fra tutti e già questo cambia le carte in tavola, inoltre in una società di stampo medievale solo i ricchi o i benestanti hanno i soldi per insegnare anche solo a leggere ai figli, da questo ne deriva che non solo non per forza hanno visione "democratica" ma che possano essere molto più elitari degli stregoni, il cui talento si può sviluppare indistintamente fra le classi ricche e fra le classi meno abbienti.

Inviato

my 2 cents:

per la magia divina spendi qualche parola in più. Di per se l'idea di gente che possa intercedere con gli dei è di per se difficile da immaginare, spiega meglio e motiva ancora meglio i ruoli degli dei. Come sono i credenti? politeisti o monoteisti? Essendo distanti cosa comporta? La distanza equivale a dire "non si può diventare dei" o altro?

per i maghi:

la questione della democrazia va spiegata meglio mi sa. Non capisco il nesso tra impegno del cadetto mago e la democrazia...

Per gli stregoni penso che vadano anche bene ma per come li descrivi sembrano pazzi o dispotici.

Per l'ambientazione per ora vai bene!

Attento solo a non cadere nel clichè!

ciao!

Inviato

Sono d'accordo con Halaster: se il figlio avrà un intelligenza sufficiente per apprendere incantesimi e avrà l'opportunità di apprendere incantesimi tramite lo studio bene, se no sarà solo buono a spaccare la legna... ma andiamo per punti:

le divinità distanti sono da gestire con cura, nella mia ambientazione dopo una guerra durante l'alba dei tempi le divinità che camminavano sulla terra hanno deciso di non interferire più con gli umani almeno in via diretta ma sono tutt'altro che distanti anzi si interessano molto ai loro fedeli...difatti danno poteri agli incantatori divini nella lotta tra bene e male bla bla bla

che uno stregone o un mago sia al potere non è strano...ma che solo maghi o stregoni siano al potere allora si, ti porto ancora ad esempio la mia ambientazione(ovviamente non come esempio perfetto, anzi tutt'altro, ma appunto come semplice suggerimento) nelle regioni orientali c'è una terra dove la forma di governo è la Magocrazia ovvero un circolo ristretto di maghi detiene il potere e dove anzi vigono leggi ferree e guai a chi sgarra...ancora più ad oriente oltre il desrto un regno dove la regina indiscussa è una stregona con grandi poteri ma se ti sposti a nord tra le grandi foreste o siulle coste occidentali i regnanti sono guerrieri o aristocratici che possono avere dei maghi di corte

Inviato

NOTA : Per motivi di tempo ho dovuto condensare.. quindi rispondo nello specifico.

X le divinità : Il concetto è che le divinità sono oltre la comprensione umana, non è possibile comunicare con una divinità o comunque qualunque forma di interazione diretta probabilmente annienterebbe il mortale, le divinità stesse si rendono conto di questo e, per ragioni che appunto sfuggono alla nostra comprensione, scelgono scentemente di non interagire direttamente con le vicende mortali (quindi non è pensabile nella mia ambientazione "incontrare una divinità" o usare nel modo "consueto" gli incantesimi che, ad esempio, pongono un quesito ad una divinità). Le divinità concedono il potere a quanti sono in linea con il loro pensiero e, all'interno di questi, lo concedono a loro giudizio, tuttavia data la loro imperscrutabilità, nessuno sa esattamente quale sia il loro pensiero completo, questo implica che benchè gli insegnamenti dei monaci del tempio di pelor siano in linea con la divinità potrebbe esistere qualcuno che, senza riti o altro, interpreta il pensiero di pelor in modo molto più esato e quindi il Dio gli concede un potere superiore (anche se nella mia ambientazione è una possibilità abbastanza remota).

X le classi divine : si è una limitazione molto forte, ma secondo me è qualcosa di insito nel concetto di chierico (vale anche per i druidi).

X gli stregoni : Il concetto è che, benchè ci sia la possibilità che un figlio di genitori non stregoni sia uno stregone, è assai più probabile che sia stregone il figlio di due genitori stregoni. Nella mia ambientazione ho tolto il problema genetico del reincrocio in modo da giustificare il fatto che le famiglie di stregoni, per mantenere il "sangue puro" si sposino e generino figli tra consanguinei. Per i maghi è diverso nel senso che non esiste il concetto di "figlio di".

Mi spiego : Per gli stregoni è un tutto o nulla : o sei uno stregone o non lo sei. Il bello è che non dipende da te.. ti puoi impegnare quanto vuoi ma se sei uno stregone lo sei e basta.. se non lo sei non lo sei. Questo secondo me comporta una visione del mondo molto più "fatalista" e nessuna spinta al concetto di uguaglianza (che è alla base della democrazia).

X i maghi : Per loro il discorso è diverso: E' vero che a monte vi è una dote naturale (la intelligenza) ma, rispetto al carisma, questa è una dote che non porta in modo diretto all'essere mago, serve la opportunità (più che altro economica) e anche la dedizione (studio di anni e anni per giungere a padroneggiare gli incantesimi). Per un mago è più naturale pensare che anche il più umile degli umili potrebbe celare una dote nascosta e, se ne avesse occasione, potrebbe diventare un mago. Anche per i maghi vi è una spinta alla "non uguaglianza" che consiste nella dote innata della intelligenza, ma è mitigata dall'impegno che richiede il trasformare quella dote nell'essere mago, per assurdo mi aspetto che un mago abbia molto più rispetto di uno stregone per un vasaio, in quanto il mago riconosce nell'opera del vasaio il frutto di lunghe fatiche e la applicazione di conoscenze (in un certo modo sono simili), per lo stregone è diverso, lui potrebbe anche essere un vasaio ma in più sarebbe anche uno stregone.

quindi a livello storico secondo me vi è una spinta molto minore alla democrazia rispetto al nostro mondo, ma questa spinta secondo me è molto più accentuata nei maghi che negli stregoni.

Infine bisogna anche tenere conto che in generale si tende a dare più valore al frutto della fatica che a ciò che diamo per scontato o che ci è costato poca o nulla fatica.

Grazie per i commenti !! mi aiutate parecchio a riempire i buchi e soprattutto a ooservare che impatto ha questa visione.

Inviato

Per i chierici tieni sempre presente una cosa, oltre al fatto che la tua è interpretazione molto personale, è una grossa limitazione per i giocatori e per quanto logica possa sembrare la motivazione a nessun giocatore piace vedersi castrata la sua classe preferita, figuriamoci un intero set di classi che viene pesantemente limitato senza averne indietro niente in cambio. Per cui se vuoi continuare su questa linea ti consiglio di tenere la cosa molto leggera se non vuoi ritrovarti con solo chierici malvagi (perché se sono buono non possono fare niente) o peggio, nessuno che casta divino e che magari fa a malavoglia un altra classe.

Per il discorso dei maghi è veramente un interpretazione fortemente personale, e persino ai giocatori potrà sembrare strana. Stiamo parlando di una società in cui la nascita (famiglia ricca, famiglia poverà) determina già se potrai fare il mago o no, in un mondo dove due maghi che si sono impegnati uguali hanno grosse differenze di potere a seconda della loro intelligenza ma soprattutto dei loro oggetti magici (e torniamo al discorso della ricchezza). Inoltre anche nella vita di tutti i giorni e fin troppo facile vedere gente colta che fa la snob o l'elitaria (e stiamo parlando della società attuale, figuriamo in una mediavale dove la differenza non è in quanti "Libri leggi all'anno" ma proprio se sai leggere o no). La loro più che una democrazia sarebbe una magocrazia appunto.

Gli stregoni mi sembra una bella idea quella del matrimonio fra consanguei e di una linea ereditaria in questo senso (stile faraoni). Se ti capita dai un occhio ai re stregoni dell'ambientazione dark sun che potrebbero darti qualche spunto.

Inviato

X il fatto che i chierici siano limitati : Si, è una grossa limitazione, ma è comunque una cosa che ho già detto (essendo forse la più "pesa" per i giocatori) e è stata accettata senza problemi. Secondo me inoltre questa visione del potere divino è molto realistica e logica : Hai il potere di un Dio solo se sei e agisci come quel Dio vuole. Io ho sempre trovato una forzatura il dover concedere ad un chierico buono di lanciare un incantesimo negativo su un innocente (o ancora peggio su un innocente che il chierico sa essere innocente). Inoltre questo vale solo per le divinità buone e malvage, esistono sempre quelle neutrali o quelle che comunque sono buone o malvage ma non categoriche (come ad esempio Hextor)... un chierico di Boccob ad esempio non avrebbe poi troppi problemi interpretativi se non che perde i poteri se non mi va in biblioteca ;) !!

X il discorso ricchezza : Considera che io parlo di tendenza verso la democrazia, non è che sia applicata una democrazia moderna come le nostre o ancora di più. Ad esempio nella città dei maghi mia aspetto che esistano teorici maghi della democrazia o comunque che questa parola "esista". Nella città stato di uno stregone no..

P.S. Non vederla come una cosa assoluta ma relativa (stregoni - vs - maghi).

Altri particolari sulla ambientazione :

- E' low magic

- Le "casate" di stregoni sono caratterizzate dalla conoscenza di incantesimi particolari (teletrasporto o Evoca mostri ad esempio) e sono di alto livello (regnate di una città = 15° livello).

- I maghi sono deboli (max 4°/5° livello) ma ho creato una versione più potente del talento incantesimi cooperativi e una mia versione del "circolo magico" che permette, mediante la collaborazione di più maghi, di lanciare incantesimi di livello più alto.

- I chierici sono di basso livello (max 7/8° livello)

- Vi è una ridotta varietà raziale (prevalenza umani e poche altre specie)

- I mostri dotati di magia sono molto ridotti.

- Gli oggetti magici sono relativamente tanti ( a causa dell'accumulo).

Inviato

Tralasciando il fatto che credo tu utilizzi la parola "democrazia" in un modo un po' improprio, chiedo delucidazioni su questo:

- Le "casate" di stregoni sono caratterizzate dalla conoscenza di incantesimi particolari (teletrasporto o Evoca mostri ad esempio) e sono di alto livello (regnate di una città = 15° livello).

- I maghi sono deboli (max 4°/5° livello) ma ho creato una versione più potente del talento incantesimi cooperativi e una mia versione del "circolo magico" che permette, mediante la collaborazione di più maghi, di lanciare incantesimi di livello più alto.

- I chierici sono di basso livello (max 7/8° livello)

Cioè? Stai dicendo che la maggior parte dei maghi è di massimo 5° livello oppure che non può esistere un mago di livello 6? Inoltre è un controsenso che in un'ambientazione low magic ci siano molti oggetti magici.

Inviato

Ti dico la mia:

- Chierici: l'idea è in effetti abbastanza logica, ma al tempo stesso una limitazione pesante: stando quello che hai detto, un chierico di Boccob non dovrebbe semplicemente andare in biblioteca per mantenere i poteri, ma li otterrebbe solo nel caso li sfrutti per ricercare la conoscenza; o viceversa, il chierico di Pelor dovrebbe fare un'elemosina ogni tanto per mantenere i propri.

Potresti fare che la divinità non annulli totalmente, ma riduca soltanto i poteri utilizzati non direttamente secondo i suoi voleri, e, come contrappeso, che quando il personaggio divino esegue qualche compito o atto particolarmente in linea con gli scopi del dio abbia un boost di potenza, chessò, metamagia gratis o qualcosa del genere (se sia a discrezione della divinità o del PG se usare i bonus e come sta a te deciderlo).

- Stregoni: il punto che preferisco dell'ambientazione, mi piace l'idea degli stregoni diventino dei nobili aristocratici ed elitari, a dispetto delle umili origini che gli ho sempre visto avere nelle mie campagne (almeno per i PG).

Tieni conto che c'è uno scotto da pagare in termini genetici per l'accoppiamento fra parenti stretti, come ritardo mentale, pazzia o debolezze congenite (a meno che la magia non possa evitarlo).

- Maghi: li vedrei meglio alla guida di una democrazia "illuminata": i maghi sono gli individui più intelligenti e potenti del loro ambiente, per cui potrebbero pensare di essere gli unici in grado di guidare la civiltà, a scapito dei comuni cittadini; dovrebbero perseguire una politica di ricerca di potenziali maghi-governanti (che, dopotutto, potrebbero essere ovunque) ma non vedo perché dovrebbero condividere il potere con "gli stupidi".

Tantopiù se i circoli magici sono frequenti: è ancora più logico che il governo sia composto unicamente da chi può parteciparvi, in modo che il Circolo sia più forte, e al tempo stesso che chi non può sia lasciato fuori (in effetti, la parola "circolo" indica anche un'esclusione di chi è all'esterno del circolo stesso).

Comunque l'ambientazione mi sembra buona, mi piace l'idea che gli stregoni siano degli elitari bastardi, i maghi dei filosofi illuminati e i chierici/ druidi degli incantatori in grado di avere improvvise vampate di potere (nello stile degli innati).

Altre note:

- occhio al concetto di ambientazione low magic: gli oggetti magici centrano poco sia come logica che come meccaniche, potrebbero essere più ambiti dei poteri magici stessi (che solo pochi possono usare) e al tempo stesso sono poco plausibili anche i governi degli incantatori, che dovrebbero essere molto rari (mentre ho avuto l'impressione che fossero parecchi, ma potrei sbagliarmi); in un'ambientazione low magic potrebbero esserci solo sei o sette fra maghi e stregoni in tutto il mondo, altro che famiglie e Senati...

- tieni conto che, oltre a cozzare anch'esso con un'ambientazione low magic, uno stregone di 15° livello si pappa a colazione tutti i maghi di 5° del mondo.

Buona fortuna per la campagna, comunque!

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Inviato

Ti dico la mia:

- Chierici: l'idea è in effetti abbastanza logica, ma al tempo stesso una limitazione pesante: stando quello che hai detto, un chierico di Boccob non dovrebbe semplicemente andare in biblioteca per mantenere i poteri, ma li otterrebbe solo nel caso li sfrutti per ricercare la conoscenza; o viceversa, il chierico di Pelor dovrebbe fare un'elemosina ogni tanto per mantenere i propri.

Potresti fare che la divinità non annulli totalmente, ma riduca soltanto i poteri utilizzati non direttamente secondo i suoi voleri, e, come contrappeso, che quando il personaggio divino esegue qualche compito o atto particolarmente in linea con gli scopi del dio abbia un boost di potenza, chessò, metamagia gratis o qualcosa del genere (se sia a discrezione della divinità o del PG se usare i bonus e come sta a te deciderlo).

- Stregoni: il punto che preferisco dell'ambientazione, mi piace l'idea degli stregoni diventino dei nobili aristocratici ed elitari, a dispetto delle umili origini che gli ho sempre visto avere nelle mie campagne (almeno per i PG).

Tieni conto che c'è uno scotto da pagare in termini genetici per l'accoppiamento fra parenti stretti, come ritardo mentale, pazzia o debolezze congenite (a meno che la magia non possa evitarlo).

- Maghi: li vedrei meglio alla guida di una democrazia "illuminata": i maghi sono gli individui più intelligenti e potenti del loro ambiente, per cui potrebbero pensare di essere gli unici in grado di guidare la civiltà, a scapito dei comuni cittadini; dovrebbero perseguire una politica di ricerca di potenziali maghi-governanti (che, dopotutto, potrebbero essere ovunque) ma non vedo perché dovrebbero condividere il potere con "gli stupidi".

Tantopiù se i circoli magici sono frequenti: è ancora più logico che il governo sia composto unicamente da chi può parteciparvi, in modo che il Circolo sia più forte, e al tempo stesso che chi non può sia lasciato fuori (in effetti, la parola "circolo" indica anche un'esclusione di chi è all'esterno del circolo stesso).

Comunque l'ambientazione mi sembra buona, mi piace l'idea che gli stregoni siano degli elitari bastardi, i maghi dei filosofi illuminati e i chierici/ druidi degli incantatori in grado di avere improvvise vampate di potere (nello stile degli innati).

Altre note:

- occhio al concetto di ambientazione low magic: gli oggetti magici centrano poco sia come logica che come meccaniche, potrebbero essere più ambiti dei poteri magici stessi (che solo pochi possono usare) e al tempo stesso sono poco plausibili anche i governi degli incantatori, che dovrebbero essere molto rari (mentre ho avuto l'impressione che fossero parecchi, ma potrei sbagliarmi); in un'ambientazione low magic potrebbero esserci solo sei o sette fra maghi e stregoni in tutto il mondo, altro che famiglie e Senati...

- tieni conto che, oltre a cozzare anch'esso con un'ambientazione low magic, uno stregone di 15° livello si pappa a colazione tutti i maghi di 5° del mondo.

Buona fortuna per la campagna, comunque!

moooooooooolto interessante.

Inviato

Altri particolari sulla ambientazione :

- E' low magic

- Le "casate" di stregoni sono caratterizzate dalla conoscenza di incantesimi particolari (teletrasporto o Evoca mostri ad esempio) e sono di alto livello (regnate di una città = 15° livello).

- I maghi sono deboli (max 4°/5° livello) ma ho creato una versione più potente del talento incantesimi cooperativi e una mia versione del "circolo magico" che permette, mediante la collaborazione di più maghi, di lanciare incantesimi di livello più alto.

- I chierici sono di basso livello (max 7/8° livello)

- Vi è una ridotta varietà raziale (prevalenza umani e poche altre specie)

- I mostri dotati di magia sono molto ridotti.

- Gli oggetti magici sono relativamente tanti ( a causa dell'accumulo).

come già detto da altri,sembra strano che un'ambientazione low magic abbia un forte accumulo di oggetti magici e di molti(da quello che mi pare di aver capito)incantatori arcani come capi. In più,ricorda che,anche se i maghi e i chierici non raggiungano almeno il 10°livello,questo non vuol dire che siano deboli. Un mago di 5°livello è in grado di lanciare delle grosse biglie di fuoco grandi 6 metri e di utilizzare molti altri truchetti,come un chierico(già dal 5° livello)è in grado di parlare e animare i morti,oppure un druido di 7° livello può reincarnare le anime dei morti. Secondo appunto,come già detto da altri,uno stregone di 15°livello si mangia a colazione un'intero circolo di maghi di 5° livello.

Spero di esserti stato d'aiuto :-)

Inviato

Brevemente (avete scritto troppo speculando e si và nel gusto personale. Che non và bene).

;-)

Allora: non limitare nessuna classe. Se la gente comincia a saper giocare, non gli farà piacere sapere di aver un limite ai poteri. In più è antietico, per come la vedo io.:cool:

Low magic; mondo fantasy. Dei che esistono etc......Già per me, è uno sbaglio. Ma sopratutto gli oggetti magici.

E chi li sa usare? E poi perchè ora non esiste più? Dovresti lasciare una porta aperta. Oppure, rendere gli oggetti RARISSIMI. Sicuro di volere che un mago sia contento perchè dopo aver ammazzato un drago (per dire) si ritrova con una "potentissima" bacchetta di dardi magici? No che non lo vuoi....;-)

Pe ril resto, hai fatto un buon lavoro ma.......purtroppo, vedrai, che resta più o meno una cosa tua. I giocatori, sopratutto se non esperti, non seguiranno mai la storia per come vuoi te. Rifletti su questo.

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