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[Black Crusade] Il Reame del Chaos


Fiammingo

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Non metto in dubbio il fatto che tu non sia una guardia: come già detto, tutti i passeggeri iniziali tranne noi sono cadaveri o strani umanoidi, e tu non sembri essere nessuno dei due. Metto in dubbio la tua provenienza. Questa nave è dispersa nel Warp, e un demone ci metterebbe molto poco a sfruttare questa situazione. Non ho voglia di combattere, a meno che non ce ne sia il bisogno: sarebbe uno spreco inutile di energie. Guardo Ikeros con aria interrogativa. Se per il mio compagno non è un problema, direi di andare a controllare la tua cella. Il Cogitator non ha menzionato altre camere malfunzionanti, ma potrebbe sempre essere successo un imprevisto.

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<<Potrebbe anche solo essere un inutile spreo di tempo>> dico a Cain.

Tra me e me penso: Ma forse bisognerebbe accertarsi della sua provenienza...

<<Se kafka non ha nulla in contrario, facciamo questa piccola deviazione allora>>

Sono sempre più preoccupato, di certo Cain ha conoscenze in demonologia migliori delle mie, ma il nuovo arrivato non sembra essere così pericoloso...

Stringo le spalle, non per freddo, ma per l'indecisione.

Mi rivolgo ancora a Cain: <<E' sempre meglio essere previdenti, procediamo in formazione, io e te lo scorteremo, mentre Kafka ci seguirà a breve distanza, giusto per poter usare le armi a gittata in caso di pericoli... potrebbe essere una trappola>>

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Fistandantilus vi conduce lungo i corridoi del Ponte Medicae fino alla cripta di stasi che lo "ospitava", la numero IX - Numero prescelto di Tzeentch, il Signore del Mutamento, peraltro. Le celle, dentro, risultano tutte chiuse tranne una, quella dello stesso Fistandantilus, e tutti i prigionieri sono stati terminati, i loro corpi sembrano prosciugati, la pelle ustionata aderente allo scheletro, vesti, capelli ed occhi bruciati, come fossero stati colpiti da un'arma al plasma.

Il cogitator, che peraltro sembrerebbe non più di una copia di quello della Cripta XX, non riporta l'errore, sembrerebbe che il nuovo arrivato si sia salvato per un malfunzionamento ancor più inspiegabile di quello che ha risparmiato voi. Il Chaos è imprevedibile.

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me ne stetti in disparte tutto il tempo, scrutando con aria di sufficienza il folle che avevamo incontrato. Sembrava esser stato graziato dagli dei del caos. Non che me ne importasse molto dei loro tramacci, onestamente; avevo ben altre priorità, io.

Tengo pronto il cannone automatico, nel caso Fistandantilus decida di fare qualche scherzetto; in fondo, un colpo del genere in testa non fa mai bene a nessuno.

<<benvenuto nel gruppo, compagno. Onestamente, non m'interessa niente delle tue macumbe psioniche o altre menate che sei in grado di fare; mi basta uscire vivo da questa nave. E son sicuro che, almeno per questo, collaboreremo>>

D'altronde, è risaputo: è raro che gli Iron Warriors usino psionici. La carne è debole, e il loro uso sarebbe quasi una contraddizione con il nostro modus operandi. Ferro dentro, ferro fuori

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Bene, a quanto pare ciò che hai detto corrisponde al vero. affermo osservando la cripta di stasi numero IX. Questo non significa che io mi fidi di te, comunque. Un malfunzionamento è sempre possibile, ma due sono già più improbabili, e tre sono praticamente impossibili. dico al nuovo arrivato. Non farò però obiezioni riguardo la tua unione al gruppo: un'altra persona può sempre farci comodo, ed i miei compagni sembrano essersi già abituati alla tua presenza. Respiro profondamente e faccio scrocchiare le ossa del collo. Credo che il nostro periodo di sosta sia durato anche troppo. Se vi ricordate abbiamo un pass da trovare.

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Sorrido alla domanda di Ikeros, sollevando nuovamente il sacro simbolo del Chaos Indiviso.

A tutte! La mano di ciascuna di esse per il momento in un modo o nell'eltro plasma la mia strada ed il mio essere.

Non mi sono ancora consacrato a ciascuna di esse.

Faccio un cenno con la testa alla cella di stasi.

Però scorgo la mano del sommo Tzeentch in questo miracolo..la sua benevolenza è su di me ora!

E tu a chi consacri la tua vita?

Giro la testa verso lo space marines quando mi si rivolge.

Non potrei essere più d'accordo: usciamo di qui, e se nel farlo riusciamo a mettere le mani su qualche guardia..tanto meglio! Ahahaha!

Alle parole di Cain sgrano gli occhi

Improbabile e impossibile sono termini che cessano di avere un significato quando il Chaos decide di muoversi. Credete sia un caso che io sia libero? Credete sia una caso che voi siate liberi? Ciascuno con abilità diverse e a suo modo fondamentali?

C'è una strada tracciata per noi, e noi dobbiamo solo percorrerla!

Di che pass state parlando?

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<<L'unica via di uscita da questo posto è per i ponti superiori, i quali sono accessibili soltanto per un unica via, pesantemente difesa, il pass è l'unica cosa in grado di farci passare senza problemi>>

Il nuovo compagno sembra sempre di più un esaltato, ma non ne sono troppo dispiaciuto, l'importante è che non faccia cavolate penso.

Procedendo lungo la strada mi avvicino a Fistandilus [nome più corto no eh?] : <<Per risponderti invece alla domanda precedente: non lo so. Nei miei atti e scopi ritrovo una predisposizione per il dio del disordine e della conoscenza e persino il mio nome, ereditato dai miei genitori, sembra invocarlo>>

E aggiungo <<Qual'è il tuo scopo, in questo universo, piccolo o grande che sia?>>

Sono convinto che il dialogo sia la via diretta ai cuori delle genti, in questo caso infatti, può avvicinare compagni e distendere patti d'amicizia, ma anche ottenere importanti informazioni per la sopravvivenza.

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Uhmm mi sembra abbastanza lineare come situazione, non abbiamo scelta in poche parole! Recuperiamo questo pass dunque, e lasciamo questo luogo infausto!

Mi accodo ai compagni e scambio volentieri qualche parola con Ikeros Tzeentch quindi guida la tua mano, l'anelito al cambiamento e al rinnovamento. Mi sembra un obbiettivo decisamente encomiabile!

Sorrido alla richiesta dei miei obbiettivi.

Sembra che io sia in grado di squarciare il velo della realtà e di vedere talvolta qualche barlume di ciò che il warp cela: sicuramente mi manca l'esperienza. Voglio quindi accumularla e migliorare le mie capacità, le mie conoscenze e la mia comprensione.

Se non altro per non finire catturato ancora una volta!

Ridacchio scuotendo la testa.

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Tornate allerta fino alle Prigioni, vi calate dalle celle fino al terreno ricoperto di viscidume verdastro, i vostri stivali scalpicciano mentre aggirate i cadaveri degli umanoidi che avete ucciso poco fa. Raggiungete il centro della sala, in prossimità della base della torre: qui si apre un varco, del diametro di circa due metri e mezzo, che sprofonda, per quanto si possa intuire nella nebbia sottile che vi circonda, per circa una decina di metri. E' un tubo, dai bordi ondulati, come una specie di pompa. Da dentro di esso si fanno avanti delle strane alghe, abbarbicate sul pavimento delle prigioni e più che floride all'interno, tanto che quasi ostruiscono il passaggio.

Passare attraverso la "vegetazione" disgustosamente maleodorante non dovrebbe rivelarsi troppo difficile, il problema è piuttosto il salto: cadere male potrebbe significare crearsi gravi danni, e non avete la certezza di atterrare sul morbido.

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Fisso la discesa con sguardo preoccupato.

Qualcuno ha corde o altri mezzi per scendere tranquillamente? Non sembra qualcosa che rischierei volontariamente!

@DM

Spoiler:  
Nell'equipaggiamento mi sono accorto di aver dimenticato una lampada, posso assumere di averla messa? Giusto per non girare come Ray Charles:D
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estraggo la power sword e la impugno nella mano sinistra, mentre con la destra continuo ad impugnare il bolter, poi mi volto verso i miei compagni

<<se nessuno ha obiezioni, scendo prima io. Ma non è che qualcuno riuscirebbe ad illuminare un pò il fondo?>>

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Io potrei scendere fluttuando. dico a Fistandantilus. Alcuni innesti presenti nel mio corpo mi permettono di levitare per un certo periodo di tempo. Mentre parlo, un lungo tubicino flessibile dotato di una lente rossa alla fine spunta dal mio colletto e comincia ad "osservare" l'ambiente circostante. Se non avete obiezioni, io potrei scendere per scoprire cosa c'è in fondo mentre voi cercate un modo relativamente sicuro per scendere.

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Occhieggio la discesa un istante prima di parlare

Perdonami ma tu mi sembri decisamente il più adatto al combattimento diretto tra noi, Space Marine!

Immagino che ciascuno sappia dire la sua in un combattimento, ma se là sotto c'è la tana di qualche bestia quello con maggiori possibilità di cavarsela credo proprio sia tu.

Sicuro di non aver modo di scendere utilizzando gli appigli del tubo?

Sogghigno

In alternativa gli umanoidi dovrebbero pur avere un intestino..

Ridacchio mentre pronuncio quest'ultima frase.

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La superiorità bellica di Kafka è innegabile, ma credo che sia meglio che qualcuno scenda il prima possibile: non siamo in grado di sapere cosa sta accadendo la in fondo, ed ogni secondo che passa potrebbe portarci sempre più vicini a qualcosa di brutto. dico facendo qualche passo in direzione del varco. Probabilmente da parte mia è stato scorretto chiedervi un'opinione, perchè già sapevo che avrei fatto di testa mia. Io adesso scenderò nel buco, è una volta arrivato a destinazione vi aspetterò. E nel caso ci fosse qualche pericolo... dico guardando negli occhi Fistandantilus ...credo di essere in grado da resistere abbastanza a lungo da permettervi di venire ad aiutarmi. detto questo, mi tuffo nel varco e attivo le Bobine di Maglev.

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Cain scende planando nel tubo, immergendosi nella nebbiolina verde, che gli toglierebbe in parte il fiato se non fosse dotato di polmoni artificiali. Atterra un po' pesantemente sul un cumulo di rifiuti (organici e non) che sembra ricoprire il pavimento di tutta la sentina. La nebbia qui è molto fitta, e permette la visione ad appena un paio di metri di distanza anche con l'uso di sensori. L'auspex non rileva alcuna forma di vita, ma la scarsa visione dà un senso di oppressione, tanto da rendere quasi difficile fidarsi di quanto dichiarato dalla tecnologia, anche perché un paio di volte sembra di scorgere un'ombra passare veloce a qualche metro da te, confusa nella nebbia. Scricchiolii profondi e rumori secchi, metallici, riempiono l'aria, e quella che si direbbe una grossa ventola gira lenta da un lato, facendo un grave sbuffo ogni giro completo, rendendo ancora più strana la sensazione che si prova in questa zona della nave.

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