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Exalted - Caldo Torrido, Gemma e Paragone, Vento nel Deserto, da Meridione.


Fiammingo

Messaggio consigliato

Cammini lungo il largo viale soleggiato, il cappello calato in avanti, la larga falda a coprire il volto dalla luce dell'Astro lucente patrono dei tuoi poteri eccezionali. Attraversi una piazza polverosa, decorata di grossi frammenti di vetro, di color viola scuro, ricordo di una lontana, grandiosa fioritura della città in qualità di Capitale del Sud, e lasciati dove sono come simbolo di un passato che diviene obbiettivo per il futuro. Il fodero della Katana riluce d'un riflesso dorato, tintinna contro la cinta. Passi tra bancarelle e botteghe, venditori di tappeti, pomodori, gemme dai prezzi eccessivamente alti, droghe legalizzate, vesti pregiate, carne, vasi. La città è un fermento a quest'ora del mattino, ti fai largo tra donne dai fianchi larghi, la pelle scura e le braccia cariche di merce appena comprata, danzatrici del ventre e incantatori di serpenti ai lati delle strade, uomini d'affari, onesti o meno, immersi nei loro pensieri, bambini che corrono qua e là, rubando quando possibile qualcosa dalle borse alla loro portata. Una portantina che passa lenta: un Terrestre, un brivido lungo la schiena, ma nulla di cui preoccuparsi. Un paio di centinaia di metri più avanti, le torri ancora in piedi del centro città si stagliano immobili nella loro vitrea solennità, colorate di tinte sgargianti e opache nonostante il materiale con cui sono realizzate.

Il caldo della giornata avanza, il Sole Invitto si erge quasi allo Zenit quando raggiungi la tua meta: in pieno centro, tra i pochi giardini verdeggianti che possono essere mantenuti in un clima simile, una villa tra le ville, costruita di “mera” pietra, non in vetro, come le pochissime superstiti dai tempi antichi, in mano alle altissime personalità di Chiaroscuro, i più vicini al Tri-khan ed egli stesso. Tuttavia, il basso edificio, la cui pianta si estende, valutando dall'esterno, per almeno duecento metri quadrati, è largamente decorato con frammenti e porzioni del prestigioso vetro colorato, disseminati nel giardino circostante o incorporate nella struttura in pietra, quasi a volerne aumentare il valore, oltre che la bellezza, in uno strano effetto visivo, quasi grottesco ma a suo modo affascinante.

Un servitore, da te conosciuto per nome quale Sharay'm, ti accoglie fin dalla cancellata esterna, a dire il vero esclusivamente decorativa in quanto interrotta a pochi metri dalle ringhiere finemente decorate e sostenute da colonnine in pietra, e ti conduce lungo il vialetto che si fa strada nella florida erba che lo circonda, nella quale crescono sporadici ma tenaci perfino dei grossi fiori scarlatti, fino a raggiungere il grande portone d'ingresso. Questo viene spalancato da un secondo servo, più robusto di Sharay'm, ma dal viso più provato, seppur più giovane ed inesperto. La porta viene frettolosamente chiusa dietro di voi, e ti addentri, sempre sotto la guida del primo servitore, nella freschezza dell'interno, mantenuto tale da una serie di rituali che sai essere quotidiani in questi luoghi, e specialmente più a Sud, lontano dalla costa, nei pochi centri abitati che sorgono nel deserto. Superi un'anticamera decorata in marmo, con tanto di panche rosate per ospiti che attendono di essere ricevuti, un lungo corridoio dalle pareti coperte di arazzi colorati di figure astratte, interrotti da una serie di porte in legno, tutte chiuse, ed infine una stanza che si presenta evidentemente come un ufficio, con tanto di massiccia scrivania in legno nero pregiatissimo con soprammobili in avorio purissimo, sedie per il ricevente e per i ricevuti, e librerie alle pareti ripiene di libri rilegati in pelle, cuoio e in alcuni casi anche metalli, di valore ma generalmente banali.

Oltre la porta in fondo allo studio, un'altra sala, privata, provvista di un largo tavolo per giochi di carte, arazzi dai colori caldi alle pareti, un maestoso tappeto sotto le scarpe, una rastrelliera contiene due sciabole, due lance ed un'alabarda, due poltrone: su di una siede Rafat Shal'jed, un tuo caro amico, nonché uno tra i più importanti e ricchi mercanti della città, se non del Sud intero. Quando entri si alza, ti stringe la mano, e torna quasi frettolosamente a sedersi, invitando te a fare lo stesso.

“Amico mio! È un piacere rivederti! Quanto tempo, eh? Vieni, vieni, siediti. Sharay'm, puoi andare. Portaci un te', bello fresco. Caldo, eh? He.. He.. Ma, raccontami, come ti va la vita? Scommetto benone, vero? Non sei certo tipo da deprimerti e tutto il resto, tu. Dunque, cosa combini ora? Viaggi ancora?”

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