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Inviata

Salve,stavo rispolverando alcuni vecchi fogli e ritrovo con piacere una vecchia "poesiola" che scrissi così tanto per fare anni fa,l'ho rimaneggiata un'attimo in un paio di rime e vorrei vedere come sembra:

Nalfgar salpa e il cielo tuona,

Heimdall ascolta e il corno suona,

Loki pregusta la vendetta.

Odino con lancia in mano,

chiama a se ogni Aso o Vano,

ogn'uom valoroso aspetta.

Bifrost distrutto da giganti stranieri,

fuoco e ghiaccio si mescolan volentieri,

per finire in un mare che sangue porta.

Thor velenosa serpe occide,

con forza di tempesta il fato decide,

di sette passi e non più le membra sposta.

ululatore infernale dallo sguardo malvagio,

al padre dell'asgard interrompe il viaggio,

il figlio vendicandosi la mascella coi calzari pesta.

il dio dal fine udito vendica il ponte celestiale,

trafiggendo il nemico con stoccata mortale,

uccidendo colui che ogni male accosta.

figlio del fuoco e figlio del navigatore,

in un triste duello il fato scorre,

per colui che l'arma via porta.

di mascella non ve ne è una,

ma altra appare e divora la luna,

dopo averla inseguita senza sosta.

fuoco e fiamme è ormai l'universo,

il fato dei nove mondi è perso,

reo il boia di stirpe infuocata.

Ok,ora potete pure insultarmi.


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