Fenix85 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 Un paio appunti sui consigli di bobon123, che in generale approvo (soprattutto il punto 1): sul 2) Personalmente non darei PE neanche per la scrittura del background. Semplicemente basta chiederlo. Per facilitarne la stesura basta dare ai giocatori la classica lista di domande sul pg: dove è nato? chi sono i suoi genitori? cosa facevano? cosa faceva il tuo pg prima di diventare x? familiari? conoscenti? maestri? 3 aggettivi per descrivere il carattere, ecc. sul 3) Creare scelte morali è facile con un gruppo di buoni. Nel caso di neutrali o malvagi le cose si complicano. Resta però sempre valida la regola del "non dare PE per le scelte "corrette"" (in primis perché, imo, non c'è nessuno, DM incluso, che sia in grado di dire se quell'azione è corretta o meno) sul 4) Attenzione però che le scelte morali contrapposte non creino tensioni tra i giocatori invece che tra i pg!
bobon123 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 sul 2) Personalmente non darei PE neanche per la scrittura del background. Semplicemente basta chiederlo. Per facilitarne la stesura basta dare ai giocatori la classica lista di domande sul pg: dove è nato? chi sono i suoi genitori? cosa facevano? cosa faceva il tuo pg prima di diventare x? familiari? conoscenti? maestri? 3 aggettivi per descrivere il carattere, ecc. Uno dei motivi per cui non sono contrario a dare PX per il background è che può essere un lavoro ingente, fatto al di fuori della sessione. L'altro motivo è che un background fatto bene, anche se scritto perché invogliato dai PX, ha effetti di lungo periodo sull'interpretazione del personaggio. Anche se il giocatore lo scrive solo per avidità, durante il resto della campagna avrà molti più motivi per interpretare e in generale trovo il bilancio positivo. Tipicamente quello che faccio è: - questionario breve obbligatorio; - premio aggiuntivo per chi scrive background o fa un'illustrazione. Il premio è tendenzialmente minimo, ma basta per spingere un giocatore con un pomeriggio libero a pensare un po' al personaggio durante la creazione. Comunque non è un punto su cui ho un parere forte, come ho detto vedo i vantaggi e gli svantaggi. Personalmente tendo a pensare che i vantaggi superino gli svantaggi ma non discuterei animatamente se qualcuno pensa il contrario. sul 3) Creare scelte morali è facile con un gruppo di buoni. Nel caso di neutrali o malvagi le cose si complicano. Tendenzialmente richiedo a chi mi chiede di fare un personaggio malvagio maggiore storia e background: nessuno è semplicemente malvagio. Un malvagio avrà idee forti e radicali su molti argomenti. Può essere un Hitler o un Jack lo Squartatore, ma l'odio per gli esseri umani non nasce mai dal niente, è bilanciato da forti pulsioni per altro. Un uomo può essere xenofobo e considerare la tortura delle razze inferiori un sano passatempo o una missione sacra, ma essere anche nazionalista, religioso e con un forte senso dell'onore. Crede che il fine giustifichi il mezzo, ma non metterebbe in pericolo la nazione per suo tornaconto. Un modo per porgli un conundrum morale lo si trova. Se vuoi essere malvagio, se la campagna lo accetta, mi devi spiegare perché lo sei, cosa ti interessa e cosa rispetti. Il cattivo stile Skeletor non è una caratterizzazione che accetto se si vuole fare interpretazione nella campagna. Ovviamente se invece si vuole giocare hack'n'slash puoi anche gridare "Il monto è mio!" con accento tedesco mentre sgranocchi cosce di bambino. sul 4) Attenzione però che le scelte morali contrapposte non creino tensioni tra i giocatori invece che tra i pg! Eh, questo mi è capitato una volta sola: spartizione del tesoro di un drago, litigio e ragazzo andato via, non si è visto per più di un anno. Ma il problema non era ovviamente il GdR, ma rapporti pregressi e tensioni tra noi e lui. Poteva succedere la stessa cosa per un'entrata dura a calcetto. Tendenzialmente tendo a ignorare il problema, se si vuole litigare un motivo lo si trova.
Amministratore Subumloc Inviato 6 Luglio 2012 Amministratore Segnala Inviato 6 Luglio 2012 1- NON premiare l'interpretazione con premi in game. E' la morte del GdR. Questa per me è la regola principale. Se si vuole avere una campagna in cui i giocatori hanno come scopo l'interpretazione invece del diventare più potenti possibili, l'interpretazione deve essere vista come lo scopo del gioco, non un modo per ottenere potere. Non ti do una spada magica o PX se piangi la morte della tua amata. Piangi la morte della tua amata perché stai interpretando il tuo personaggio. Dare eroina a qualcuno come premio ogni volta che non si droga non è genericamente un buon modo per farlo smettere. Rende solo più viscidi. D'accordo al 100%. L'interpretazione (e premetto una cosa, io sono critico rispetto a questo termine, che trovo troppo generico per essere utile) dovrebbe essere qualcosa che emerge dal gioco e da quello che ci mettono dentro i giocatori. Come si fa a valutare l'interpretazione, in base a quali criteri? Qualcuno più su ha postato un documento per l'assegnazione dei PX che io personalmente trovo terribile - interpretare un personaggio viene ridotto al rinforzare gli stereotipi più bassi e alla quantità di parole pronunciate, insomma si riduce tutto al minimo comune denominatore. Dire che "l'interpretazione è premio di sé stessa" è banalizzare, ma l'idea secondo me è che sia qualcosa che avviene in maniera naturale con le premesse giuste. 2- L'interpretazione si ottiene all'inizio della campagna, introdurla a metà è molto difficile. La creazione del personaggio è l'unico momento in cui trovo ragionevole dare un premio in game per chi si impegna, perché l'effetto è duraturo. Scrittura del background, illustrazione (scaricata da internet, foto, disegno,...), aggiunta di frasi tipiche o altre peculiarità, possono essere premiate con PX aggiuntivi sino ad un massimale. O con la possibilità di scegliere determinate opzioni alla creazione. Un breve questionario di domande standard (famiglia, obbiettivi di lungo periodo, obbiettivi di breve periodo, relazioni personali,..) può essere imposto senza sollevare troppi mugugni. Costringere il giocatore a decidere il carattere del personaggio più nel dettaglio è la prima cosa per farlo arrivare alla conclusione "in questo momento il mio personaggio non farebbe questo". A metà campagna, se si immagina il proprio personaggio come una serie di numeri difficilmente si farà un passo laterale per vederlo in un'altra veste. Su questo punto la mia esperienza personale mi ha fatto arrivare a una conclusione un po' diversa. Ho avuto giocatori creativi, se non addirittura grafomani, che hanno realizzato dei background estremamente dettagliati per i loro personaggi. Il fatto è che qualche volta questo sforzo creativo si ferma lì. Un buon background è un punto di partenza sia per il giocatore che per il DM, ma il grosso deve comunque emergere al tavolo. Per cui, dopo tanti anni, preferisco background essenziali ma informativi, che rispondano ad una serie di domande focalizzate su quello che sarà il gioco (e certi dettagli magari non servono neanche) piuttosto che papiri che all'atto pratico non servono a niente. Certo, se poi il giocatore ha quella di scrivere lo stesso io leggo volentieri, ma anche in questo caso secondo me un buon BG è un premio in sé, perché mi permette di inserire nel gioco più elementi legati a quel personaggio, e quindi viene "ricompensato" (che brutta parola! il DM è lì per giocare insieme agli altri, non per fare il Babbo Natale di turno) con uno spazio maggiore in quello che succederà.
Fenix85 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 Concordo con Subumloc...e sconsiglio caldamente l'utilizzo del documento postato su come assegnare PE in base ad una presunta "corretta" interpretazione.
Vorsen Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 Allora voi cosa intendete per "corretta" interpretazione?Per mia esperienza personale ho notato che tanti giocatori interpretano spontaneamente quei personaggi che non sono legati ha particolari allineamenti per mantenere i poteri(si parlo del paladino,monaco ed chierico sopratutto di quest'ultimo visto che non mai incontrato un giocatore che ha interpretato in modo originale un sacerdote di una divinità senza essere una parodia di essa o violare i suoi dogmi ma stranamente o visto un sacco di guerrieri,ladri ed maghi interpretati anche in modi originali...)
bobon123 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 Allora voi cosa intendete per "corretta" interpretazione?Per mia esperienza personale ho notato che tanti giocatori interpretano spontaneamente quei personaggi che non sono legati ha particolari allineamenti per mantenere i poteri(si parlo del paladino,monaco ed chierico sopratutto di quest'ultimo visto che non mai incontrato un giocatore che ha interpretato in modo originale un sacerdote di una divinità senza essere una parodia di essa o violare i suoi dogmi ma stranamente o visto un sacco di guerrieri,ladri ed maghi interpretati anche in modi originali...) E' perché ci sono due temi diversi nell'interpretazione. Il fantasy prevede poteri e caratteristiche legati alla personalità. La spada che solo i puri di cuore possono impugnare, gli incantesimi che corrompono, la magia che richiede di allontanarsi dai desideri terreni, sono tutti temi comuni. A maggior ragione per incantesimi e poteri legati alle divinità. Questo è riportato in D&D con l'allineamento e simili limiti al proprio comportamento. Questo risponde anche a Fenix85, quando dice "Nessuno mi può giudicare". Il DM ha il compito di giudicare se il cuore del tuo personaggio è sufficientemente puro per impugnare la spada legale buona, perché alla fine deve assegnare un bonus numerico. Allo stesso modo deve decidere se il tuo comportamento è visto di buon occhio dal tuo Dio, etc etc. Il secondo tema è invece l'interpretazione a se stante, interpretare senza un motivo. E di questo, immagino, si sta parlando nel thread. Qui ovviamente non c'è necessità di definire una corretta interpretazione, il giudizio del DM non è diverso dal giudizio di un altro giocatore. Ma questo non significa che non si possa interpretare bene o male. Se vai a ballare in discoteca non c'è un modo giusto di ballare, e non c'è necessità di essere giudicati, ma sicuramente si distingue un buon ballerino da me. Consistenza nell'interpretazione, basare le scelte sui valori del proprio personaggio e non sui propri, distanza tra il proprio personaggio e se stessi, tridimensionalità, realismo e ampiezza del personaggio, sono tutte caratteristiche positive dell'interpretazione. Quello che dici è vero: spesso la presenza di vincoli obbligati alla personalità (la necessità di aderire ad un allineamento o ad un set di regole) mette in ombra ogni altra forma di interpretazione. Se lascio poco spazio all'interpretazione, tutto lo spazio sarà occupato da "essere un paladino", laddove magari uno stregone può caratterizzare il proprio personaggio in modo meno stereotipato. Ugualmente superficiale, ma magari può essere "avido e curioso", o "falso e astuto" o "codardo ma buono". Non sono caratterizzazioni più profonde di "difende il bene e combatte il male", ma sono sicuramente meno scontate.
Vorsen Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 Ed quello che ho cercato di dire ed bobon mi ha capito in pieno:) ed questa cosa è dovuto principalmente alla paura di perdere i poteri cosa nelle classi senza un'allineamento obligato è inesistente.
Ospite Dannat0 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 Dico la mia... innanzi tutto i BK è in D&D una delle robe più inutili al mondo e detto questo trovo lo stesso BK qualcosa che con la "interpretazione" c'entri molto molto poco (si ne fornisce dettagli ma non è che se manca il BK non si interpreti e viceversa è altrettanto vero che se c'è un BK non è detto che c'è interpretazione) dunque il BK lo lascerei agli annali.. Come si stimola il ruolaggio? con le regole? NO ...e non è mai stato così visto che storicamente i giocatori dei giochi di ruolo ruolavano prima ancora che ci fossero sistemi con regole ruolistiche o fighi indi mirati a ciò,il ruolo è un attività innata quando in un gioco vige l'immersione e l'immedesimazione ,e in D&D come in tutti i GDR questi due elementi sono fortemente caratterizzanti dell0esperienza ludica Tolta la premessa il mio sistema è stato sempre quello di evitare come la peste regole (specie tabelle) su i PE per il ruolaggio ,che rallentano di molto il gioco e distolgono l'attenzione del DM che da una parte deve giocare e dall'altra deve pure valutare secondo dopo secondo il ruolaggio (tanto è vero che questi sistemi di premiazione funzionano after sessione la dove il DM stesso a sessione chiusa può scordarsi o non ricordarsi bene alcuni passaggi ruolistici di 3,4 personaggi in 3,4 ore di gioco) Il modo che io per esperienza ho torvato migliore è molto più elementare.. premiare on game il ruolaggio con altrettanti premi ruolistici, detto così può sembrare strano ma la realtà è che se un personaggio ruola e vede che il suo ruolare porta a premi ,attenzione non numerici, ma in termini di figaggine di gioco (magari un re che ti da un vessillo e ti nomina "nobile" ecc ecc ) magari vedendo che più si ruola e più il PG viene a contatto con PNG ad hoc,oggetti personalizzati ,situazioni a lui cucite su misura...ecc ecc Ovvio che mostrare questo in gioco spinge persone che sono nello stesso gruppo a entrare in competizione con il giocatore ruolistico per rimanere al passo dello "spotlight" concesso e dunque si innesca dunque un aricchimento generale del gioco..insomma se v edo un mio compagno che ruolando viene ricompensato in termini di storia (e non di numeri e bonus) e figaggine io mi metterò a fare altrettanto per non rimanere "nell'ombra" del semplice "PGammucchiastat" Rendere dunque interessanti le giocate del giocatore di ruolo (anche se ha la build più pessima del party) spinge a uno stimolo prima individuale (al giocatore che ruolando viene premiato e messo in evidenza) e poi collettivo (con la voglia e la competitività tra giocatori) Tutto il resto per mia esperienza non funziona...solo dunque se il ruolo ha un peso nella storia e nelle vicende dei PG allora i giocatori sono stimolati a fare appunto personaggi interessanti e ruolati se li si premia con talenti e punti si finisce solo nell'ennesimo circolo vizioso del Min Max che un giocatore mentalmente (anche non volendolo) processa se sà che a Xruolate si becca Xpremio statistico
bobon123 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 innanzi tutto i BK è in D&D una delle robe più inutili al mondo e detto questo trovo lo stesso BK qualcosa che con la "interpretazione" c'entri molto molto poco (si ne fornisce dettagli ma non è che se manca il BK non si interpreti e viceversa è altrettanto vero che se c'è un BK non è detto che c'è interpretazione) Il background non serve di per se, e non serve sicuramente una complessa storia in cui si mostra come il proprio nonno fosse un potente guerriero e il padre un combattente per la libertà, la storia del malvagio imperatore e del figlio perduto, la tradizionale vicenda della distruzione del proprio villaggio: tutto questo è quasi inutile. Serve però a far pensare al proprio personaggio. Spesso come background preferisco una singola scena d'adolescenza che metta in luce il carattere e la personalità del PG: non è che sia necessaria una storia bizzarra e epica su come si è diventati un guerriero di primo livello. Scrivere la storia serve solo a far riflettere. Scrivendo si aggiungono particolari al carattere del personaggio, lo si definisce in un contesto libero in cui si possono mettere dilemmi morali adatti a mostrare quello che si vuole. Narrando ci si ritrova a decidere se lo si vuole definire come un personaggio avaro, come un buontempone, lo si definisce in situazioni bizzarre. E non solo. Mentre a parole posso decidere che il mio personaggio è avaro, descrivendo una scena definisco molto meglio la tipologia di avarizia di cui soffre, dove può arrivare per non spendere una moneta d'oro, se è questione di non spendere in assoluto o relativamente a quello che si acquista. La mia mente non riesce a definire un personaggio davvero tridimensionale se non per esempi, tramite le sue azioni. Si può anche evitare di scrivere la storia, anche se lo trovo un buon incentivo, ma qualche sprazzo di passato, qualche situazione chiave, trovo che aiuti davvero molto. In un modo o nell'altro bisogna avere chiaro il personaggio prima di iniziare a giocare, altrimenti non c'è niente da interpretare. Il modo che io per esperienza ho torvato migliore è molto più elementare.. premiare on game il ruolaggio con altrettanti premi ruolistici, detto così può sembrare strano ma la realtà è che se un personaggio ruola e vede che il suo ruolare porta a premi ,attenzione non numerici, ma in termini di figaggine di gioco (magari un re che ti da un vessillo e ti nomina "nobile" ecc ecc ) magari vedendo che più si ruola e più il PG viene a contatto con PNG ad hoc,oggetti personalizzati ,situazioni a lui cucite su misura...ecc ecc Meglio dei premi numerici, ma comunque non mi fa impazzire. Preferisco comunque la strada "nessun premio". Quando c'è un premio c'è sempre la tendenza a sovrainterpretare, a creare macchiette. Quello che tu dici come una cosa positiva, i giocatori che "lottano per lo spotlight", proprio non mi piace. Un personaggio può interpretare perfettamente il proprio personaggio introverso interessandosi poco a vessilli e titoli e non parlando quasi mai, evitando il centro dell'attenzione. Non vedo perché premiarlo (o non premiarlo). Quello che è sicuramente vero, e se è di questo che parli lo approvo, è che naturalmente il master ha più facilità a interagire con personaggi complessi. Se conosco il tuo carattere, perché dalle tue azioni è chiaro, ho più facilità a interagire con te in modo da esaltare il tuo PG. Ma non volontariamente. Semplicemente è più facile che mi vengano in mente idee che riguardano un personaggio pieno di sfaccettature che conosco bene, rispetto a un personaggio superficiale e generico. Ma non penso che faccia bene al gioco, è solo qualcosa che accade naturalmente. Se mai dovrei cercare di lanciare ami ai giocatori che interpretano meno: quelli che interpretano un personaggio complesso ne hanno meno bisogno. Continuo a preferire un "Ehi, bravo Marco, oggi hai giocato benissimo!" stappando una birra a fine sessione, piuttosto che offrire un titolo al PG.
Ospite Dannat0 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 Il background non serve di per se, e non serve sicuramente una complessa storia in cui si mostra come il proprio nonno fosse un potente guerriero e il padre un combattente per la libertà, la storia del malvagio imperatore e del figlio perduto, la tradizionale vicenda della distruzione del proprio villaggio: tutto questo è quasi inutile. si ma spesso i BK finisco per essere questo Serve però a far pensare al proprio personaggio. Spesso come background preferisco una singola scena d'adolescenza che metta in luce il carattere e la personalità del PG: non è che sia necessaria una storia bizzarra e epica su come si è diventati un guerriero di primo livello. sarei d'accordo ma sai meglio di me che il riassumere un intero passato di un personaggio se lo si vuol fare ,bhè farlo in poche righe non è semplice ne esaustivo...anzi io lo ritengo controproducente perchè spesso una situazione,un evento non pitturano per nulla ciò che affermi di un PG Scrivere la storia serve solo a far riflettere. Scrivendo si aggiungono particolari al carattere del personaggio, lo si definisce in un contesto libero in cui si possono mettere dilemmi morali adatti a mostrare quello che si vuole. Narrando ci si ritrova a decidere se lo si vuole definire come un personaggio avaro, come un buontempone, lo si definisce in situazioni bizzarre. E non solo. Mentre a parole posso decidere che il mio personaggio è avaro, descrivendo una scena definisco molto meglio la tipologia di avarizia di cui soffre, dove può arrivare per non spendere una moneta d'oro, se è questione di non spendere in assoluto o relativamente a quello che si acquista. La mia mente non riesce a definire un personaggio davvero tridimensionale se non per esempi, tramite le sue azioni. si ma non ne vedo un utilità se il BK tratta il passato...preferirei che questa logica sia più riferita alla scelta della classe (che è una cosa che hai a che fare da li in poi in modo attivo) piuttosto che di una cosa meramente accessoria come il BK ; tantè che dopo anche una sola sessione il PG può mutare notevolmente se il DM lo mette in situazioni dove il suo carattere ,i suoi valori ecc ecc sono messi in dubbio ..esempio: mettiamo che io scriva che il mio PG da BK è onorevole,fiero e coraggioso spendendo un pomeriggio per farlo...poi dopo 3 sessioni per via di certe situazioni metto di esserlo (e le situaizoni possono essere molteplici intile stare a elencarle) ecco che il BK perde senso perchè il BK tratta di un passato che non ha nulla che fare spesso con cose che invece avrai a che fare dopo..e in un gioco come D&D ciò che avviene dopo è molto più importante e pesante di ciò che avviene prima (nel senso di situaizoni gravose,incontri con mostri e PNG ,manifestazioni divine ecc ecc) Dunque l'utilità del BK smette là prorpio quando inizia il 1 livello dato che da li in poi qualsiasi cosa presente del BK può venire radicalmente cambiata Si può anche evitare di scrivere la storia, anche se lo trovo un buon incentivo, ma qualche sprazzo di passato, qualche situazione chiave, trovo che aiuti davvero molto. In un modo o nell'altro bisogna avere chiaro il personaggio prima di iniziare a giocare, altrimenti non c'è niente da interpretare. veramente interpretare non necessita un BK ..sarebbe come se un attore che gli viene affidato un copione di un film Action non sappia recitare solo perchè sul copione non risulta un "before" del suo personaggio E' altrettanto vero che nel GDR si posso interpretare PG precosturiti dove nemmeno c'è un BK nel manuale ... ciò non toglierebbe a nessuno la possibilità di interpretare o meno Meglio dei premi numerici, ma comunque non mi fa impazzire. Preferisco comunque la strada "nessun premio" il problema è che l'essere umano di suo nasce ozioso e servono stimoli affinchè affiori l'impegno (ammeno che parliamo di passione pura nuda e cruda ma quella è roba rara e non è ciò di cui parlavamo visto che parlavamo di giocatori non tendenti all'interpretare) dunque un "biscottino" al cane va sempre dato per educarlo ..ma con dovizia Quando c'è un premio c'è sempre la tendenza a sovrainterpretare, a creare macchiette. no se i PG non hanno ben chiara la tmepistica e i parametri dei premi..nel senso che io posso premiare un buon ruolaggio molte sessioni dopo...dare questa "indecifrabilità" rende i premi non calcolabili a priori da i gicatori,dunque non prevedibili ne programmabili non è che a X ruolata il giocatore deve apsettarsi X premio...questo mai...semmai deve intuire e percepire che ruolando il gioco si imbellisce e approfondisce nei tempi e nei modi che la storia poi regalerà fermo restando che il premio è circolare...se tu ruoli e io ti premio con fuffa ,allora la fuffa è un premio anche per il DM che diverrà spunto di gioco ...dunque è un circolo vizioso dove la qualità del gioco cresce espodenzialmente per tutti perchè tutti ruolando aggiungono man a mano pressore al gioco e lo spessore diverrà materiale per il DM anche se a concedere suddetto spessore è il DM stesso ..capisci no? Quello che tu dici come una cosa positiva, i giocatori che "lottano per lo spotlight", proprio non mi piace. Un personaggio può interpretare perfettamente il proprio personaggio introverso interessandosi poco a vessilli e titoli e non parlando quasi mai, evitando il centro dell'attenzione. Non vedo perché premiarlo (o non premiarlo). è ovvio che il mio era un esempio di premio ,per i "taciturni" ci son premi ad hoc anche per loro...anche se io giocatori così li tollero molto poco in giochi a party (parere mio è ..se vuoi fare il single player allora va all'Xbox) Quello che è sicuramente vero, e se è di questo che parli lo approvo, è che naturalmente il master ha più facilità a interagire con personaggi complessi. Se conosco il tuo carattere, perché dalle tue azioni è chiaro, ho più facilità a interagire con te in modo da esaltare il tuo PG. Ma non volontariamente. Semplicemente è più facile che mi vengano in mente idee che riguardano un personaggio pieno di sfaccettature che conosco bene, rispetto a un personaggio superficiale e generico. Ma non penso che faccia bene al gioco, è solo qualcosa che accade naturalmente. Se mai dovrei cercare di lanciare ami ai giocatori che interpretano meno: quelli che interpretano un personaggio complesso ne hanno meno bisogno. io ho sempre pensato che se i miei giocator vedono che il ruolaggio porta a risvolti particolari e non è fine solo all'abbellimento del gioco (dunque crea fuffa ,png ,situazioni fighe ,descrizioni potenti ecc ecc) ne esce premiato il giocatore tanto il DM Anche il DM deve essere stimolato perchè se i giocatori giocano piatto il primo a cedere in piattezza è il DM che darà gioco forza avventure di scarso spessore Continuo a preferire un "Ehi, bravo Marco, oggi hai giocato benissimo!" stappando una birra a fine sessione, piuttosto che offrire un titolo al PG. io no perchè se il ruolo è una cosa accessoria allora da accessoria verrà sempre valutata e trattata ... e per esperienza questo significa stallo dove solo qualche caso raro anomalo di giocatore ispirato inizia e prende a ruolare perchè gli piace sentirsi dire bravo poi io non dò del bravo a uno che ruola,a mio avviso fa solo il suo lavoro ,dunque non saprei manco di che complimetarmici
bobon123 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 veramente interpretare non necessita un BK ..sarebbe come se un attore che gli viene affidato un copione di un film Action non sappia recitare solo perchè sul copione non risulta un "before" del suo personaggio L'attore non ha bisogno del "before", perché ha l' "after". Sa già come il suo personaggio agirà nelle situazioni future, leggendo il copione entra nel suo personaggio. E' esattamente lo stesso principio: valuta il proprio personaggio dalle azioni che compie. Un giocatore di ruolo, per natura del GdR, non sa cosa succederà. Per ovviare serve un campione alternativo di azioni, invece delle azioni future il giocatore sa come il personaggio si è comportato in quelle passate e su questo può basare la sua interpretazione. Se poi sfrutta invece il background per scrivere la storia della sua famiglia invece della sua, è sicuramente meno utile. Ma non è inutilità del background di per se, è semplicemente un background fatto male. Anche qui il master può sicuramente aiutare. il problema è che l'essere umano di suo nasce ozioso e servono stimoli affinchè affiori l'impegno (ammeno che parliamo di passione pura nuda e cruda ma quella è roba rara e non è ciò di cui parlavamo visto che parlavamo di giocatori non tendenti all'interpretare) dunque un "biscottino" al cane va sempre dato per educarlo ..ma con dovizia Escludendo la passione, escludi l'interpretazione. Se non c'è passione non mi interessa neanche che lui interpreti il personaggio. Non voglio addestrarlo a interpretare il personaggio se non si diverte. Quello che deve fornire il master è: - aiutare il giocatore a costruire un personaggio ben definito, altrimenti interpretare è impossibile, - lanciare agganci, scene in cui il carattere del personaggio lo metterà nei guai o verrà semplicemente messo in mostra. Il master deve rendere interpretare facile. Chi si diverte a interpretare il personaggio lo farà, chi non si diverte lo farà meno, pace. Non ho interesse a fare interpretare chi non si diverte a farlo. Se poi un giocatore interpreta il personaggio in modo improponibile rovinando la possibilità di interpretazione degli altri, ci si parla fuori dal gioco e gli si spiega che non è questo che vuole fare il gruppo. Non si offre un titolo nobiliare agli altri PG e a lui no, distrugge la sospensione dell'incredulità, si punisce il personaggio per punire il giocatore. poi io non dò del bravo a uno che ruola,a mio avviso fa solo il suo lavoro ,dunque non saprei manco di che complimetarmici Interpretare non è facile, ci può essere più o meno impegno e a prescindere dall'impegno si può essere portati o meno. Si distingue un'ottima interpretazione da un'interpretazione decente (se non le distingui non hai mai visto un'ottima interpretazione), si distingue chi non è portato ma si sta comunque impegnando e merita un complimento. Non vedo il punto del tuo discorso. Se gioco a calcetto e un mio amico attaccante segna un bel goal mi complimento per il gesto tecnico. Se un amico è poco portato ma corre tanto, mi posso complimentare comunque a fine partita per come ha giocato. Non vedo come "ha fatto solo il suo lavoro" sia un'argomentazione ragionevole per non apprezzare una buona prestazione, interpretativa o sportiva che sia.
Ospite Dannat0 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 L'attore non ha bisogno del "before", perché ha l' "after". Sa già come il suo personaggio agirà nelle situazioni future, leggendo il copione entra nel suo personaggio. E' esattamente lo stesso principio: valuta il proprio personaggio dalle azioni che compie. fidati non è sempre così' e non tutte le migliori interpretazioni sono già scriptate anzi spesso sono improvvisazioni del momento a fare la differenza (poi sopravvaluti la categoria ,spesso gli attori leggono solo 1/3 del copione nella sua interezza e infatti ci son gobbi e suggeritori pagati per questo) fermo restando che sapere l'afetr non credo aiuti molto di più del non saperlo ( in sessione ruoli mentre accadono le cose..una cosa del tutto naturale) Un giocatore di ruolo, per natura del GdR, non sa cosa succederà. ma sà cosa succede e se ha una certa pratica del gioco sa anche cosa potrebbe verosibilmente accadere (Conoscendo le Stat dei mostri le percentuali di successo ecc ecc) Cioè non stiamo parlando di "fare una prova attoriale storica" che appunto richiede bravura e conoscenza del copione ..parliamo di ruolare in un gioco fortemente streotipato dove buona parte delle info vengono date schematizzate al giocatore (vedi scheda come allinemaneto,classe,numeri vari) e dove altre info se ha conoscenza del regolamento le ha implicitamente (percentuale di riuscita di una diplomazia ,di un salto o di uccidere o no un mostro) Se poi sfrutta invece il background per scrivere la storia della sua famiglia invece della sua, è sicuramente meno utile. Ma non è inutilità del background di per se, è semplicemente un background fatto male. Anche qui il master può sicuramente aiutare. no è proprio il BK ad essere inutile e non ha caso in D&D non è nemmeno un componente del gioco richiesta e importante... eppure il gioco stesso intima più di una volta a interpretare e dare elementi interpretativi (classi archetipiche,allineamenti ecc ecc) In D&D poi è specialmente intuile visto che le classi stesse sono il BK ..in altri giochi infatti già sarebbe di un gradino più importante Escludendo la passione, escludi l'interpretazione. no , infatti parlavamo di giocatori che di loro non interpretano e come fare a smuoverli...dunque parliamo di persone che di passione dell'interpretazione non ce l'hanno ma non è escluso che la possano dopo aver appreso che frutti porta interpretare non la sviluppino in futuro ...certo bisogna rendere attrattivo e appagante interpretare e non un semplice "se ti va fallo e dopo ti dico che sei bravo" Non voglio addestrarlo a interpretare il personaggio se non si diverte. se non assaggia non può sapere se gli fa schifo o no la pappa...ma appunto le mamme ti spingono e invogliano a mangiare (anche con premi e simpatiche attrattive) Il master deve rendere interpretare facile. Chi si diverte a interpretare il personaggio lo farà, chi non si diverte lo farà meno, pace. questo è quanto di peggio io possa immaginare..se il DM non rende figo il gioco ,specie un gioco dove erano vecchi DM a insegnare a giocare agiovani giocatori ...bhè è finito tutto fidati Se poi un giocatore interpreta il personaggio in modo improponibile rovinando la possibilità di interpretazione degli altri, ci si parla fuori dal gioco e gli si spiega che non è questo che vuole fare il gruppo. Non si offre un titolo nobiliare agli altri PG e a lui no, distrugge la sospensione dell'incredulità, si punisce il personaggio per punire il giocatore. fermo restando che se uno deve interpretare male è meglio che non interpreta proprio ..perchè fare ciò è solo fare danni MA premiare ..anzi correggo la parola...stimolare e invogliare ,rendere appagante una interpretazione vedendone i frutti è come ripagare un duro lavoro di un operaio ...se non dai l'appagamento interpretare diverrebbe di volpo una roba per pochi davvero pochi ,e non perchè interpretare è brutto ma perchè in un gioco di reward manca appunto il reward e si trasforma un processo del gioco in una roba noiosa che non da frutti e ne stimoli ..diverrebbe una masturbazione autoreferenziale per pochi eletti Interpretare non è facile, ci può essere più o meno impegno e a prescindere dall'impegno si può essere portati o meno. Si distingue un'ottima interpretazione da un'interpretazione decente (se non le distingui non hai mai visto un'ottima interpretazione), si distingue chi non è portato ma si sta comunque impegnando e merita un complimento. Non vedo il punto del tuo discorso. Se gioco a calcetto e un mio amico attaccante segna un bel goal mi complimento per il gesto tecnico. Se un amico è poco portato ma corre tanto, mi posso complimentare comunque a fine partita per come ha giocato. Non vedo come "ha fatto solo il suo lavoro" sia un'argomentazione ragionevole per non apprezzare una buona prestazione, interpretativa o sportiva che sia. semplice non devi dire bravo a un giocatore di calcetto che accetta di giocare..se è un giocatore di calcetto mi aspetto che appunto giochi a calcetto un giocatore di ruolo..se gioca a un gioco di ruolo mi aspetto che ruoli...mi interessa poco il risultato finale (che è appunto un altro discorso) ma mi interessa che fa il minimo sindacale rischiesto..e per quello non deve essere ricompensato..è il suo mestiere..è ******* chi invece prende un GDR e lo gioca (riduce) a una sessione di miniature o boardgame ,giocasse a boardgame allora tutto quà
bobon123 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 Purtroppo non ho capito niente di quello che dici. Varie frasi mi sembrano in contraddizione, ma non saprei come raddrizzarle, frammentate tra mille microquote di frazioni di mie frasi. Risponderei più o meno ripetendo il post originale, perché non mi sembra di vedere nei tuoi frammenti Parmenidei argomentazioni contrarie. Continuo a non capire perché non possa dire "Bravo!" ad un amico che fa un bel goal a calcetto. Continuo a non capire come ti sembri possibile interpretare un personaggio tridimensionale, sfaccettato e non stereotipato se quello che sai è l'allineamento, la classe e le caretteristiche dei mostri (?). Quindi non ho niente da aggiungere al precedente post.
Aleph Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 premesso che non mi son messo li a leggere tutto il botta e risposta che proprio non ne sono mentalmente in grado ora, a me personalmente il background serve per "motivare" le scelte che da il mio personaggio, ed aiutarmi ad immedesimarmi. anche compiere una scelta tipo "no, questo oggetto non posso indossarlo perchè indossa lo stemma della casata nemica alla mia" è una forma di background, in quanto dice che 1) appartieni ad una casata, 2) tieni particolarmente alla tua casata, 3) la tua casata ha una casata nemica. anche raccontarlo prima al gruppo è comunque un background, non capisco dove sta il problema in questo. chi non fa il bg per lo più è per fatica, ma altri è perchè così il giocatore può far giocare il proprio personaggio in maniera totalmente incoerente dicendo "sisi, tutti i nani ladri nascondono i propri arnesi da scasso, anche se siamo in prigione li ho qui con me", insomma per forzare la storia in maniera totalmente assurda dicendo "ci sta da background".. io personalmente l'ho sempre richiesto ad ogni singola partita che ho fatto, ad ogni gioco di ruolo che ho giocato, anche semplicemente "orale".
Ospite Dannat0 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 Continuo a non capire perché non possa dire "Bravo!" ad un amico che fa un bel goal a calcetto. perchè se giochiamo mi aspetto che segni e non che faccia una partita a fare passi di danza (se giochi GDR che prevedono ruolare il solo fattore è o ruoli o non ruoli...o fai ciò che è rischiesto o stai sbagliando gioco) Continuo a non capire come ti sembri possibile interpretare un personaggio tridimensionale, sfaccettato e non stereotipato se quello che sai è l'allineamento, la classe e le caretteristiche dei mostri (?). perchè già la scheda è un modello schematizzato di molte infomazioni..tutto il resto ce lo devi mettere te prelevando le info dalla scheda, dal tipo di campagna e dal setting...direi che le info sono pure troppe e non serve un interpretazione da oscar (il gioco non chiede atti drammatici alla Amleto ma semplicistiche interpretazioni di un gioco dove le "Macchiette e i clichè sono alla base" perciò evitiamo di far passare il teorema interpretazione=prova attoriale di grande livello ; non è quello lo scopo dell'interpretare) Purtroppo non ho capito niente di quello che dici. Varie frasi mi sembrano in contraddizione, ma non saprei come raddrizzarle, frammentate tra mille microquote di frazioni di mie frasi. chi vuol capire capisca..ma tra un microquote e un wall non è che la situazione cambi tanto ..io almeno prendo dei punti e cerco di non fare l'ammucchiata ma analizzare e rispondere punto per punto...non ho scritto arabo (anche se di errori ne faccio) dunque evita di dire che è incomprensibile..è che nont i va di rispondere (ma è un tuo diritto) premesso che non mi son messo li a leggere tutto il botta e risposta che proprio non ne sono mentalmente in grado ora, a me personalmente il background serve per "motivare" le scelte che da il mio personaggio, si ma è accessorio e per interpretare non è detto che serva ...tant'è che io stesso o altri miei giocatori hanno sempre interpretato (speso anche con troppa profondità) senza uno straccio di BK.. il BK è un info in più..è come se l'attore dovendo recitare una parte di un militare Usa va dallo sceneggiatore (in linea del tutto privata) e chieda allo sceneggiatore info aggiuntive al personaggio... è un aggiunta ma c'è o non c'è può non incidere minimamente sullo spessore che poi si da DOPO alle vicende poi come detto in D&D la classe che scegli al livello 1 è già per manuale un bel pezzo di BK
bobon123 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 perchè già la scheda è un modello schematizzato di molte infomazioni..tutto il resto ce lo devi mettere te prelevando le info dalla scheda, dal tipo di campagna e dal setting...direi che le info sono pure troppe e non serve un interpretazione da oscar (il gioco non chiede atti drammatici alla Amleto ma semplicistiche interpretazioni di un gioco dove le "Macchiette e i clichè sono alla base" perciò evitiamo di far passare il teorema interpretazione=prova attoriale di grande livello ; non è quello lo scopo dell'interpretare) Ok, trovato il problema. Semplicemente questo io non lo chiamo interpretare, e non credo sia questo il problema dell'OP: questo è semplicemente garantito dal regolamento Se la questione fosse "Come faccio a fare intepretare da LB ad un paladino che si ostina a giocare CN", nessun problema: gli togli i poteri. Se per "intepretare" si intende "rimanere nei minimi del proprio allineamento e classe", ci sono regole che limitano tali sforamenti. E sicuramente non serve un background o altro, concordo. E concordo anche che nessuno possa divertirsi o avere passione per l'interpretazione, se questo è quello che intendi per interpretare. Magari possiamo discutere sulla necessità di premiare chi gioca all'interno del proprio allineamento, ma volendo è un problema secondario. Semplicemente quello che io intendo come interpretare il personaggio è tutt'altra cosa. Che può essere divertente, che può essere difficile e che richiede di conoscere il proprio personaggio a fondo. Parlando di cose diverse è difficile essere d'accordo.
Ospite Dannat0 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 Ok, trovato il problema. Semplicemente questo io non lo chiamo interpretare, e non credo sia questo il problema dell'OP: questo è semplicemente garantito dal regolamento anche interpretare è garantito dal regolamento ..(anzi no in realtà è solo accennato in D&D ) Se la questione fosse "Come faccio a fare intepretare da LB ad un paladino che si ostina a giocare CN", nessun problema: gli togli i poteri. Se per "intepretare" si intende "rimanere nei minimi del proprio allineamento e classe", ci sono regole che limitano tali sforamenti. E sicuramente non serve un background o altro, concordo e infatti non parlavo di quello tanto che non tutte le classi hanno tali meccaniche e ne tali meccaniche le ho tirate in ballo..ho solo detto che la scheda è un diagramma su carta del personaggio con una serie di dati che servono a COSTRUIRE SOPRA un interpretazione lasciata in mano al PG,la scheda,si, evita che tu interpreti tutt'altra roba ma non limita ciò che invece puoi sempre via via approfondire ruolando . E concordo anche che nessuno possa divertirsi o avere passione per l'interpretazione, se questo è quello che intendi per interpretare. ma non parlavo di quello ,ma per molti quello che stai dicendo tu è il primo gradino per il ruolaggio e non lo sottovaluterei (anche perchè come ben dici interpretare lo si migliora con esperienza) dunque va premiato il giocatore che in questa fase inizia a muovere i primi passi ...se invece quei passi non portano a nessuna soddisfazione il giocatore probabilmente o rimarrà a quel livello di interpretazioni o smetterà in quanto palesemente "accessorio e impegno senza riscontro" Semplicemente quello che io intendo come interpretare il personaggio è tutt'altra cosa. Che può essere divertente, che può essere difficile e che richiede di conoscere il proprio personaggio a fondo. Parlando di cose diverse è difficile essere d'accordo. te la canti e te la suoni... io ho solo detto che le info che un giocatore PER INIZIARE a immaginare un PG le ha ed è la scheda..ed è una cosa tanto elementare che mi stupisco tu l'abbia confusa con chissà cosa per il resto come detto ,se un DM specie non niubbi , non lancia la prima pietra e non rende allettante l'approfondire il gioco si finisce solo con schiere di ragazzini che pensano che D&D è giocabilissimo è fighissimo come table game colorito (il che nbon è un male ma si perdono il cloù) D&D storicamente poggia su un concetto ereditario di gioco...il DM esperto indottrina i giocatori che spesso manco l'hanno mai letto il manuale ...e dunque come è valido l'insegnare le regole (premiando mano a mano l'esperienza acquisita) tanto si dovrebbe fare con il ruolaggio,anzi forse anche di più essendo una materia che ik manuale gestisce in maniera più fumosa e difficilmente carpibile da un niubbo... dunque spetta eccome indottrinare certi concetti in D&D e premiarli quando essi vengono imparati e applicati perchè un premio è sempre meglio di un "lo faccio per la gloria" ...si è come con i cani
bobon123 Inviato 6 Luglio 2012 Segnala Inviato 6 Luglio 2012 Mi ripeto: sono proprio due concetti diversi. E non è che io lo dica ora! Se guardi proprio subito prima il tuo primo messaggio, parlo delle due diverse tematiche dell'interpretare. Una tematica è quella "gestita dal regolamento". Rispettare il proprio allineamento, non essere troppo astuti se si ha int 6 e troppo estroversi con car 6, etc etc. Quando parli di "dati che puoi trovare nella scheda", si parla di questo. Se lo scopo è arrivare a questo punto, il DM può semplicemente imporsi. Sei LB? Non scuoi i bambini. Sicuramente non ti do un premio se non li scuoi. Se vuoi scuoiare i bambini, cambi allineamento. E ti si parla poi fuori dal gioco. Ho detto in quel post (quello subito prima il tuo primo post) che NON sto parlando di questo genere di interpretazione. Se non siamo a questo punto, si parla con i giocatori. La seconda tematica è l'interpretazione che si fa parallela a quella "necessaria". Un mago non è solo "LN". Può essere anche divertente, timido, balbuziente, avido, presuntuoso, arrogante, codardo, prudente, testardo. E ognuna di queste parole ha diverse sfumature che non si colgono semplicemente elencandole ma narrando delle azioni che lui compie. Così come non è facile descrivere un tuo amico con tre-quattro parole, ma narrare una sua vicenda può farlo subito apparire in mente a chi ascolta. Non serve un'interpretazione da oscar, il GdR è più scrivere una storia che interpretazione teatrale. E' necessario creare un personaggio vero, un personaggio che potrebbe avere un posto in un libro fantasy. Non è che ogni personaggio debba avere una complessa mentalità, fratturata da un trauma ma ricomposta con sforzo autoimposto. Magari questo può esser vero per una partita a CoC. Serve solo un minimo di personalizzazione. Aragorn e Boromir son due guerrieri ma hanno personalità chiaramente diverse, e dai loro discorsi e dalle loro azioni li distingui. Quando mi si chiede "come posso, da DM, favorire l'interpretazione", immagino si parli di questa interpretazione. E per questo tipo di interpretazione, i numeri della scheda non bastano. Per quanto riguarda il fatto che il DM possa insegnare a interpretare, sono anche d'accordo. Ma estenderei il concetto. Chiunque sia nella sala può dare consigli. Ma è tutto fuori dal gioco, sono consigli tra giocatori. Non è il DM che agisce in quanto DM, premiando il personaggio se il giocatore interpreta bene. Dal punto di vista del suo ruolo di DM, rimango sulla mia posizione: il suo compito è solo assicurarsi che vi siano spunti per giocare di ruolo. Bonus: assicurarsi che ogni personaggio sia ben definito. Il resto avviene fuori dal gioco, sono consigli che può dare il DM come chiunque altro sia più esperto.
Ospite Dannat0 Inviato 7 Luglio 2012 Segnala Inviato 7 Luglio 2012 Mi ripeto: sono proprio due concetti diversi. E non è che io lo dica ora! Se guardi proprio subito prima il tuo primo messaggio, parlo delle due diverse tematiche dell'interpretare. saranno diversi ma io non ho mai messo nel discorso uno e non l'altro...ho solo detto che dalla scheda si parte per aggiungere altro, dunque non è un discorso tra Interpretazione A o B ma semplicmente A e poi B...io non faccio perciò distinguo perchè reputo un processo il guardare la scheda e poi aggiungere del proprio Così come non è facile descrivere un tuo amico con tre-quattro parole, ma narrare una sua vicenda può farlo subito apparire in mente a chi ascolta. assolutamente no ....pensi che descrivere una vicenda su un intera vita possa far luce su chi sia la persona...fosse così facile a questo mondo saremmo tutti molto più felici,anzi secondo me è un modo limitativo e molto fuorviante (magari narri una vicenda che appunto per la sua selettività descrive una cosa che ha portato il personaggio a una scelta che raramente avrebbe fatto) io dovessi descrivere il mio passato solo su una scena ci rinuncerei Appunto il BK è limitativo... o è una biografia allora SI che si avrebbe una panoramica sulla persona...oppure è solo un accessorio dove si racconta un fatto (e non la persona in sè) che si è venuto a svolgere nella vita della persona ,molto,troppo autoreferenziale E' necessario creare un personaggio vero, un personaggio che potrebbe avere un posto in un libro fantasy. e questo non richiede un BK ma solo un buon racconto del vissuto a gli occhi del lettore (cioè le vicende che da pagina 1 in poi saranno vissute con lui) Aragorn e Boromir son due guerrieri ma hanno personalità chiaramente diverse, e dai loro discorsi e dalle loro azioni li distingui. vero ma Aragon e Boromir sai come si sono addestrati? chi li ha resi tali? hanno un BK ,no e il lettore impara a conoscerli strada facendo come tutta la compagnia (Gandalf è un Istari ma pochi lo sanno proprio perchè il passato di questi personaggi in quel libro non è contemplato ...anzi tolkien con i BK c'aveva un pessimo rapporto tanto che ne ha fatto un libro apparte) Quando mi si chiede "come posso, da DM, favorire l'interpretazione", immagino si parli di questa interpretazione. E per questo tipo di interpretazione, i numeri della scheda non bastano. non bastano è apputo ciò che non dico... non ho detto che devono BASTARE ne la scheda è il traguardo ma la partenza... dunque i numeri su scheda come ho già ruipetuto più volte sono parte delle info non le info ..il resto ce lo mette di sana pianta il giocatore con le info che ha e la sua inventiva..e per favorire questo sforzo creativo serve che la cosa quando appunto c'è impegno per farla venga premiata (non con un +2 ,non con un talento...ma con premi indiretti al PG) E' uno sforzo e va remunerato perchè se non lo si fa semplicemente si rende l'interpretazione fine a se stessa e dunque poco attraente e stimolante Ma è tutto fuori dal gioco, sono consigli tra giocatori. Non è il DM che agisce in quanto DM, premiando il personaggio se il giocatore interpreta bene. Dal punto di vista del suo ruolo di DM, rimango sulla mia posizione: il suo compito è solo assicurarsi che vi siano spunti per giocare di ruolo. Bonus: assicurarsi che ogni personaggio sia ben definito. Il resto avviene fuori dal gioco, sono consigli che può dare il DM come chiunque altro sia più esperto. Mha io sull off game ci ho sempre creduto poco e poco mi ha mai interessato..se io faccio uno sforzo nel gioco voglio che lo sforzo venga premiato nel gioco e non che il DM dopo una buona interpretazione giorni dopo al pub mi offra una Guinness---l'off game è utile ma è ancor più utile che si rendano le cose del gioco nel gioco e nel momento ludico ...tutto il resto son chiacchiere da bar che poco mi entusiasmano e poco (per esperienza) hanno entusiasmato i miei giocatori vuoi invogliare a interpretare allora rendi l'interpretazione importante e appagante in gioco non fuori innanzi tutto...poi al fuori ci si pensa a tempo perso ... penso che non sia impensabile che a i giocatori piaccia essere premiati nell'ambito del loro impegno e non fuori o no? io sono sempre stato convinto che interpretare deve portare a dei frutti..e non essere fine a se stessa
fenna Inviato 7 Luglio 2012 Segnala Inviato 7 Luglio 2012 @BoredUlam Sicuro che tu voglia giocare con quelle persone a quel gioco? [immagino D&D è sempre D&D] Perché per come la vedo i tuoi amici stanno usando correttamente le regole del gioco (D&D non generalizziamo), dove non c'è scritto da nessuna parte che bisogna essere attori (anzi Gigax aveva qualche parolina poco carina sui finti attori che giocano di ruolo) e a me pare che tu stia cercando qualcosa d'altro, o come gioco o come persone al tavolo. by by
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