Jes Inviata 4 Maggio 2012 Segnala Inviata 4 Maggio 2012 Anche se il monaco mi piace, ho sempre trovato il monaco un po'...come dire...fuori luogo nel fantasy di D&D. Dungeons & Dragons si ispira ad un fantasy più occidentale. Così ho riflettuto, e ho iniziato a pensare al monaco, nel tentativo di dare una giustificazione dell'esistenza della sua filosofia all'interno di un mondo simil-occidentale. Il monaco non è più solo un eremita, ma può anche essere un eroe contadino che cerca di farsi spazio in un mondo pericoloso e pieno di insidie per non soccombere. Non tutti i popolani adesso sono monaci invece di essere commoner, e di certo non in tutte le regioni, ma può essere uno spunto per poterli inserire in modo più organico all'interno di una ambientazione. Monaco Agli albori della civiltà, l’arte del combattimento senza armi era poco sviluppata. Pochi erano in grado di combattere in modo efficace con il loro corpo, specialmente nei confronti di altri guerrieri che esprimevano la propria abilità con le armi. Tuttavia, Wendyn, una donna umana entusiasta della pratica senz’armi decise di iniziare a catalogare gli stili di combattimento, e perfezionarli per creare una disciplina più unitaria, e dare luogo ad uno stile più efficace e completo. Quando nel suo regno, Wendyn vide che i governanti tiranni mandavano i loro soldati per maltrattare il popolo, e si accorse della minaccia dei briganti, il suo cuore le fece vedere la sofferenza. Lei e i suoi studenti erano capaci di fronteggiare queste minacce, ma il suo popolo no. Così chiamò a raccolta i cittadini, e iniziò a insegnare loro come combattere senz’armi, ma anche come usufruire di armi semplici come un falcetto, un battitore di grano, un pugnale o un bastone per difendersi. Insegnò loro a leggere e scrivere, li spinse alla meditazione e alla pazienza. Li allenò in segreto, in modo da passare inosservata al suo re. I briganti venivano fermati dai contadini stessi, grazie al loro addestramento. Quanto invece ai soldati, quando capitava che questi creassero problemi, vennero respinti. Verso gli ultimi atti del governo, scoppiò una guerra civile. I contadini erano ben addestrati, erano molti ed erano preparati a combattere anche con armi rudimentali, ma non per questo meno efficaci. I soldati vennero sbaragliati, e Wendyn fondò dopo la caduta del re una scuola di arti marziali. Con l’avanzare della conoscenza del suo corpo e della sua mente, arrivarono anche benefici soprannaturali, che derivavano dalla disciplina e dalla forza di volontà. Da allora, molte scuole di arti marziali vennero aperte, alcune delle quali diventarono veri e propri monasteri, dove molta gente faceva dell’arte del combattimento la loro ragione di vita. La vita monastica diventò non solo un modo di combattere ma anche una ricerca della perfezione del corpo e dello spirito. EDIT: Spoiler: Improvvisamente Kama e nunchaku non sembrano più così esoterici e strani una volta scoperto a cosa servivano davvero, problem monaco?
D@rK-SePHiRoTH- Inviato 4 Maggio 2012 Segnala Inviato 4 Maggio 2012 Tecnicamente i monaci nell'ambientazione di D&D sono già sdoganati e integrati. Esistono scuole di arti marziali nelle città, dove ci si può addestrare come monaci. Dice anche che i monaci di città considerano un po' antiquati e fuori luogo i monaci dei monasteri sperduti nelle montagne. In pratica il manuale suggerisce che le origini orientaleggianti siano già state superate nel contesto di gioco.
KlunK Inviato 4 Maggio 2012 Segnala Inviato 4 Maggio 2012 Io ho sempre considerato i classici monasteri sperduti nelle montagne fuori luogo, poiché legati troppo ad una cultura già orientale come quella del Tibet. Le arti marziali "da città" soffrono dello stesso problema, almeno con la progressione del monaco "mistica" da manuale. Le vedrei molto bene invece in una concezione più classica, legata ad un cultura greca, romana o bizantina. Bisognerebbe quindi eliminare gli aspetti "mistici", oppure limitarsi ai monaci orientali, dato che non vedo nulla di male in un fantasy ad ambientazione orientale.
elamilmago Inviato 7 Maggio 2012 Segnala Inviato 7 Maggio 2012 Monaco Agli albori della civiltà, l’arte del combattimento senza armi era poco sviluppata. Pochi erano in grado di combattere in modo efficace con il loro corpo, specialmente nei confronti di altri guerrieri che esprimevano la propria abilità con le armi. Tuttavia, Wendyn, una donna umana entusiasta della pratica senz’armi decise di iniziare a catalogare gli stili di combattimento, e perfezionarli per creare una disciplina più unitaria, e dare luogo ad uno stile più efficace e completo. Quando nel suo regno, Wendyn vide che i governanti tiranni mandavano i loro soldati per maltrattare il popolo, e si accorse della minaccia dei briganti, il suo cuore le fece vedere la sofferenza. Lei e i suoi studenti erano capaci di fronteggiare queste minacce, ma il suo popolo no. Così chiamò a raccolta i cittadini, e iniziò a insegnare loro come combattere senz’armi, ma anche come usufruire di armi semplici come un falcetto, un battitore di grano, un pugnale o un bastone per difendersi. Insegnò loro a leggere e scrivere, li spinse alla meditazione e alla pazienza. Li allenò in segreto, in modo da passare inosservata al suo re. I briganti venivano fermati dai contadini stessi, grazie al loro addestramento. Quanto invece ai soldati, quando capitava che questi creassero problemi, vennero respinti. Verso gli ultimi atti del governo, scoppiò una guerra civile. I contadini erano ben addestrati, erano molti ed erano preparati a combattere anche con armi rudimentali, ma non per questo meno efficaci. I soldati vennero sbaragliati, e Wendyn fondò dopo la caduta del re una scuola di arti marziali. Con l’avanzare della conoscenza del suo corpo e della sua mente, arrivarono anche benefici soprannaturali, che derivavano dalla disciplina e dalla forza di volontà. Da allora, molte scuole di arti marziali vennero aperte, alcune delle quali diventarono veri e propri monasteri, dove molta gente faceva dell’arte del combattimento la loro ragione di vita. La vita monastica diventò non solo un modo di combattere ma anche una ricerca della perfezione del corpo e dello spirito. Ciao, la tua spiegazione può anche andar bene, ma non la vedo assoluta. Nel fantasy puoi giustificare più o meno tutto, per esempio puoi vedere la creazione dei monaci come l'intervento di una divinità protettrice della "natura controllata" che è intervenuta illuminando la mente dei contadini per difendere la terra e la loro coltura. Nella tua spiegazione vedo un punto debole, ovvero che i contadini padroneggino in segreto un'arte marziale potente ad insaputa dei loro lord...come minimo i lord si sarebbero insospettiti e nel caso peggiore sterminato i contadini. Direi che i contadini se riescono ad arrivare a fine giornata senza schiattare di fatica nei campi è già tanto, non so dove troverebbero il tempo e le energie per allenarsi in segreto.. Vedrei piuttosto che il loro lord dopo un'esperienza illuminante in terra straniera o in altri piani (o il lord stesso è un esterno, di una filosofia aliena al tuo mondo, arrivato nel piano materiale in esilio o in fuga da un pericolo), sotto la sua tutela ha istruito le sue guardie e i suoi fedelissimi monaci per creare un esercito occulto preparato a fronteggiare le invasioni dei paesi vicini. I contadini allenati sono degli ottimi combattenti, anche se non possono tenere testa ad un normale soldato allenato e temprato nei campi di battaglia. Ciò nonostante sono delle ottime riserve e valgono sempre più che dei contadini inermi. Sempre che tu non voglia far esistere tutt'oggi un regno tale, puoi fare in modo che nel passato sia esistito e si sia estinto alla morte del lord (naturale o violenta) salvo sopravvivere i suoi insegnamenti nei suoi discendenti e generazioni future di guardie, amici, collaboratori ecc. La filosofia si è così diffusa nel mondo e si sono sviluppate varie discipline, contaminate dal contatto con gli usi del piano materiale e della sua ambientazione. Io ti faccio questa proposta, ciao
Mad Master Inviato 7 Maggio 2012 Segnala Inviato 7 Maggio 2012 Si può prendere anche la strada che hanno scelto per Diablo 3, in cui il monaco picchia come uno shaolin, ma ha una filosofia più da chiesa ortodossa (porta perfino la barba come Rasputin) e usa i mantra protettivi come gli induisti... E' un monaco un po' insolito rispetto al solito cliche cinese...
Pau_wolf Inviato 12 Maggio 2012 Segnala Inviato 12 Maggio 2012 In Final Fantasy 4 l'ambientazione è fantasy occidentale ma ci stan dentro senza problemi un monaco ed un ninja... lo sto giocando col DS OT: Ma è gia uscito diablo 3?
Melerian Inviato 29 Maggio 2012 Segnala Inviato 29 Maggio 2012 Boh...il fatto è che da noi, i monaci guerrieri, erano templari, ospedalieri etc. Non abbiamo "l'occhio" a monaci alla Bud Bruce Lee Spencer, ma, ormai, con tutte le scuole di kun\karajudo Hokuto, abbiamo dovuto per forza integrarne l'aspetto. Che dire. Nel fantasy la gente viaggia, i libri ci sono....Uno può scegliere di diventare ninja, samurai, monaco, a prescindere dal luogo dove praticherà gli studi. Senza necessariamente appartenre ad una setta proveniente da un monte sperduto nella catena dei monti nevosi. E detto tra noi, non necessariamente vestito da shaolin pentito o ninjia de noartrti. Un monaco di Shar, ad esempio, un pochino sadomaso...
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