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C'è un capo all'interno del gruppo?  

19 voti

  1. 1. C'è un capo all'interno del gruppo?

    • Si
      9
    • No
      11


Messaggio consigliato

Ospite Dannat0
Inviato

Votato si

Perchè in anni di gioco non ho visto un solo party con pari dispensazione di responsabilità decisionale, c'è sempre chi prevale(anche indirettamente o per via spontanea) e detta a grandi linee le strategie del gruppo o molla consigli a destra e manca,spesso è il giocatore più tattico (non in termini da battlegame) o quello che ha una visione della situazione più attenta e analitica e può dunque non perdersi in inutili "mosse" ma sà mirare al punto e questo per chi invece si perde nella futilità di certe "mosse" diventa per vie del tutto naturali della psiche umana un semplice ordine che si rispetta in quanto più lucido del proprio

Anzi mi stupirei che in party come quelli di D&D non vi si formi una figura di riferimento (che come detto non è necessariamente quello più carismatico ma a mio avviso quello più risoluto e con maggior visione dell'insieme) dato che il party per sua natura è un aggrego di elementi diversi che devono coordinarsi per raggiungere uno scopo comune ...dunque o c'è un perno o si finisce che le diversità creino attriti (nel peggiore dei casi) o mal funzionamenti interni (vedasi palaidni che litigano con i ladri per l'ultima malefatta degli stessi)

Insomma a parer mio BISOGNEREBBE semmai avere,ellegere o accettare un leader ..magari non a testa bassa in stile rango militare ma come "fratello maggiore" del gruppo


  • Risposte 33
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Principali partecipanti

Inviato

Per me è "no". Ho giocato in parecchi gruppi, sia come master che come giocatore e posso dire che concordo sul fatto che a volte un giocatore è di maggior peso rispetto ad un altro, ma, almeno in quelli con cui ho giocato, non era sempre la stessa persona. Spesso capita di trovarsi in situazioni difficili e, come nella realtà, ogni persona sul momento elabora una tattica, in seguito, solitamente, qualcuno parla e, se la proposta è sembrata ragionevole, tutto il gruppo esegue, ma anche in questo caso si parla più di un "Consigliere" che di un capo. D'altro canto credo sia così anche nella realtà, o almeno in parte: Se camminando con degli amici ti imbattessi in una banda di rapinatori, probabilmente uno all'interno del gruppo si ergerebbe come leader e gli altri lo considererebbero automaticamente tale nell'arco di quell'evento.

Inviato

faccio notare che qui s'intende un leader tra i giocatori che ha potere decisionale completo rispetto agli altri,visti gli esempi del creatore del sondaggio che specificavano che in questo modo si può chiedere per le decisioni ad un solo giocatore rispetto agli altri,non so se sono sono io ma eliminare alcuni pg dalle decisioni non è come limitare il gioco di ruolo? sarà un capo ma così elimini le possibilità di opporsi.

Inviato

faccio notare che qui s'intende un leader tra i giocatori che ha potere decisionale completo rispetto agli altri

Un personaggio, non un giocatore. I giocatori rimangono sullo stesso piano ovviamente.

visti gli esempi del creatore del sondaggio che specificavano che in questo modo si può chiedere per le decisioni ad un solo giocatore rispetto agli altri,non so se sono sono io ma eliminare alcuni pg dalle decisioni non è come limitare il gioco di ruolo? sarà un capo ma così elimini le possibilità di opporsi.

Non elimini la possibilità di opporsi, metti un costo all'opposizione. Esempio: io interpreto un sergente e tu interpreti un soldato semplice della Polizia Teocratica. Un gruppo anarchico-bolscevico-ateista ha catturato degli ostaggi e dice che inizierà a ucciderne uno all'ora se non gli diamo quello che vogliono: trenta euro e un maxicono alla vaniglia.

Io: Avanziamo. Byron, sul tetto con il fucile da cecchino. Maroon, vai all'uscita secondaria. Tutti gli altri con me dall'ingresso principale.

Tu: Sergente, ma quando ci vedranno avanzare uccideranno gli ostaggi!

Io : Soldato, non è compito nostro preoccuparci degli ostaggi. Noi non trattiamo con i terroristi. All'anima degli ostaggi penserà Dio.

E a quel punto tu decidi cosa fare. Non ti viene tolta la possibilità di giocare, ma sai che un'eventuale scelta diversa avrà un costo.

Ad esempio potresti dire:

Tu: Aspetti sergente, mi dia mezz'ora. Entriamo io e Ross dal condotto di ventilazione, possiamo osservare la situazione e vedere se possiamo mettere al sicuro gli ostaggi prima del vostro ingresso.

Io grugnisco "Mammoletta", ma poi aggiungo: Va bene soldato, ma se non funziona non sperare che cambieremo i nostri piani, quando faremo irruzione tra mezz'ora se non siete in sicurezza Dio si dovrà occupare anche della vostra anima.

Si forniscono cioè possibilità di ruolo diverse, anche se non simmetrico.

Sicuramente si velocizzano / eliminano alcune discussioni neutre (che strada prendere ad un bivio, l'ordine dei turni di guardia, l'ordine di marcia...) ma non si perdono le possibilità di interpretare in cui la scelta ha un peso. E sicuramente non si perde la capacità tattica. Durante i combattimenti il capitano non può dare ordini precisi a tutti. Il capitano può dare un'indicazione di massima saltuariamente, ma non dirà mai a ognuno cosa fare turno per turno, sarebbe irragionevole.

Ovviamente richiede che i PG (in particolare il capo) siano un minimo esperti. E che sia bravo anche il DM a fornire situazioni in cui tutti si divertono e a gestire bene la creazione del personaggio.

Inviato

dover chiedere ogni cosa a una sola persona invece di dover aspettare ognuno abbia detto la sua (es. l'ordine di marcia, chi va a controllare il corridoio a destra, ecc.) è un gran bel risparmio di tempo ed energie.

se il master chiede ad un solo giocatore (inteso come "chiede cosa fa il personaggio) non vedo come si possa opporre il personaggio di qualcun'altro,se si oppone significa che ha chiesto a tutti non ad uno solo

Inviato

Il DM lo chiede al capitano e basta perché tipicamente non c'è motivo per discutere di temi organizzativi mentre stai interpretando. Se stai interpretando un soldato e il tuo sergente ordina un certo ordine di marcia, di solito non c'è motivo per obbiettare. Le scelte banali e di scarso impatto, possono essere gestite da lui perché si assume che non ci siano obiezioni.

Questo non vuol dire che non ci possano essere obiezioni. Che tu non possa uscirtene con un "No" o con un "Aspetta capo, non sarebbe meglio...", ma che tale risposta deve tenere conto che lui è il capo.

Il punto è che a differenza di un semplice "capo carismatico" o "personaggio che spicca naturalmente", il personaggio paga un costo a disobbedire. Il sergente è di grado superiore e può farlo pesare. Può tagliare la paga, può inviarti in compiti pericolosi o può non fidarsi di te e tenerti nelle retrovie.

Se il suo essere capo deriva da una istituzione superiore (siete tutti nell'esercito e lui ha un grado più alto), i suoi superiori possono intervenire in caso di disputa. Gli altri personaggi possono ammutinarsi, ucciderlo e nasconderne il corpo, ma saranno perseguiti per questo. Potrebbe anche capitare la situazione in cui lui si comporta male, viene beccato dai superiori e retrocesso a soldato semplice, costretto a subire gli ordini di chi prima comandava.

Se il suo essere capo deriva solo da un accordo nel gruppo (come il capo di un piccolo manipolo mercenario), il suo potere può essere rimosso come è stato offerto, se tutti concordano su un capo diverso. Anche se, a seconda del carattere, potrebbe non essere particolarmente propenso a lasciare.

Insomma, pensa alla vita reale e ad una delle molto situazioni in cui vi sono capi istituzionali (il professore in una classe, un caposcout, l'allenatore di una squadra di pallone). Non è che si perda la propria individualità ma un master che voglia sapere su cosa verterà la lezione di oggi può chiederlo ragionevolmente al solo professore. Se poi uno studente vuole alzare la mano e dire "Professore, non sarebbe meglio fare XYZ?", è liberissimo. Così come alla fine il professore decide, l'alunno può decidere di alzarsi e andarsene e il professore di sospenderlo.

Inviato

Prendo spunto proprio dalla tua firma, The Order of the Stick, allora. In genere ognuno ha il suo grado di autonomia, anche se c'è un leader. Un capo formale, come un capo militare in un gruppo di pg soldati, per capirsi, può non piacere alla maggior parte dei gruppi.

Inviato

Ho capito cosa intendi nel senso che oltre al capo si possono essere dei "consiglieri" che lo aiutano in certe scelte che non riccadono nelle sue competenze.

Inviato

No, intendo dire come ha detto qualcuno qualche risposta fa, che un gruppo di avventurieri, o è costituito con delle gerarchie vere al suo interno, familiari militari o altro, oppure si tratta di un "raduno di eroi", tipo Avengers o Order of the Stick. C'è un leader che è la bussola morale o comunque, o quello che parla per primo/ultimo, ma poi il resto della gente fa come gli pare lo stesso, quindi non un capo ma un punto di riferimento.

Inviato

Nel mio party attuale non c'è un capo, decidiamo insieme :3 Spesso discutiamo, anzi. Succede quando gli allineamenti variano dal caotico neutrale al legale buono..

Inviato

Nelle poche campagne che ho masterato ho sempre cercato di non far sviluppare la figura del capo in un party.. Non mi piace che qualcuno comandi, magari a discapito di giocatori più timidi o novelli! Anche nelle campagne che ho giocato ho sempre cercato di far valere la democrazia, magari imponendomi perchè la scelta in questione venisse fatta all'unanimità..

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