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Inviata

Scartabellando nel mio archivio di ritagli, ho trovato un'intervista di Angelo Stano al Corriere della sera (che ho ripescato anche sul web a questo indirizzo)

Fra le altre cose, segnalo questa domanda con risposta:
 

Che cosa c'è nel futuro di Dylan Dog?
«Diventerà un prodotto di nicchia, forse sparirà. La società è cambiata»


Parto da questa previsione di Stano per chiedere: ma cos'è che fa davvero invecchiare e/o morire un fumetto? C'entra la società che cambia, come dice Stano, oppure è tutto più legato alla qualità di chi lavora sulle storie e sui disegni? Voi che ne dite?

 


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Principali partecipanti

Inviato

Sicuramente entrambi i fattori:la società cambia,dunque cambia anche lo stile di disegno "piu alla moda" del tempo.Allo stesso tempo,società con obbiettivi diversi nelle varie epoche possono influenzare la scelta delle storie dell'autore,mancando dell'originalità che il fumetto prima dava,adesso no,causando la fine dello stesso.Questa è la mia risposta :)

Inviato

ok, modalità pippa mentale: innanzi tutto vorrei sapere a quando risale quell'intervista, secondo mi limito a notare come dylan dog abbia più di 25 anni, se ricordo bene, e come alla fine fosse di nicchia anche pprima. Passando al discorso generale, un fumetto muore se non sa evolversi. E non parlo delle storie, o almeno non solo di quelle.

Inviato

My two cents

La società che cambia c'entra parecchio a mio modo di vedere, soprattutto per un fumetto come Dylan Dog, ambientato nella società attuale. Da quando uscì, (1986) il mondo è cambiato e dover adattare un personaggio dai caratteri fortemente definiti può portare ad una sua snaturazione.

L'alternativa sarebbe stata congelare il fumetto in un eterno anni 80.

  • 9 mesi dopo...
Inviato

Riaccendo questa discussione considerando le ultimissime novità riguardanti il nostro caro indagatore dell'incubo.

I più fedeli e appassionati lettori sapranno bene come il fumetto sia pesantemente calato sia in qualità che nelle vendite.

Pochi giorni fa si è saputo della nomina fresca fresca di Roberto Recchioni a curatore della testata, e con lui tutta una serie di possibili novità e cambiamenti che (si spera) dovrebbero

ridare nuova linfa al personaggio; Recchioni ha confermato inoltre che tutto ciò è stato voluto soprattutto per stimolo dello stesso Sclavi.

Qui un'intervista a Recchioni dove anticipa qualche possibile mossa.

Si parla di un possibile "pensionamento" di Bloch (ma non un ritiro dalle scene), e anche di un possibile approccio di Dylan alla "tecnologia" (che secondo me, se posto nella giusta maniera può risultare anche una cosa divertente);

Insomma pare proprio che sia arrivato il momento per Dylan di darsi una scrollatina.

Io depongo grande fiducia in Recchioni, speriamo bene,

Inviato

Pochi giorni fa si è saputo della nomina fresca fresca di Roberto Recchioni a curatore della testata, e con lui tutta una serie di possibili novità e cambiamenti che (si spera) dovrebbero

Tra cui un po' di cambiamenti tra le file degli sceneggiatori, che è la notizia più importante.

Inviato

Tra cui un po' di cambiamenti tra le file degli sceneggiatori, che è la notizia più importante.

Esatto! ha parlato di voler metter su uno staff formato principalmente da: Barbato, Simeoni, Ambrosini, Bilotta e Medda

e un ritorno più attivo anche di Ruju e Chiaverotti (tanta roba!)

inoltre Recchioni stesso ha parlato di voler scrivere almeno 300 pagine l'anno di Dylan.

  • 3 settimane dopo...
Inviato

Vi segnalo questa interessante intervista di 3 pagine al nuovo curatore di Dylan Dog.

Io continuo ad essere sempre più fiducioso per questa "svolta" voluta dallo stesso Sclavi.

-dita incrociate-

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