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La Spada d'Ossidiana.


Arth

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Rimango accecato per un secondo dall'aura magica del lich e mi trovo costretto ad interrompere l'incantesimo.

Accidenti! Ma quale mostruosità abbiamo di fronte?! Il suo potere magico e incredibile! Uno così non è da far arrabbiare!

Decido quindi di fare affidamento sulla mia normale vista...

Spoiler:  
Percezione +0

@Arth

Spoiler:  
Ho fatto in tempo a capire che tipo di aura emanasse?
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Ascolto con molto interesse il Lich parlare fino a che non finisce il suo discorso

ah, allora è questa la storia... Grazie mille per le sue delucidazioni Lord Avernus, è stato molto utile

Detto questo mi faccio da parte per fare parlare anche gli altri, sempre che lo vogliano

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Bronn

Sudo freddo aspettando la risposta del Lord, cercando però di non farlo trasparire.

Cerchiamo di sviarlo con delle domande inutili...

Molto interessante, milord. Giusto per curiosità, a chi appartiene oggi quella torre che avete appena indicato?

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Ascolto interessato le parole di Lord Avernus.

"E' meglio non sbilanciarci troppo sulla nostra esperienza appena trascirsa, lui è pur sempre un Liche, e pure appartanente all'aristocrazia della peggior specie. Il resto vien dopo."

<<Grazie per le vostre informazioni, Lord. Se percaso riteniate di essere in possesso di informazioni altrettanto importanti sull'argomento, rimango -e suppongo rimaniamo noi tutti- in attesa di uno spazio di tempo libero di Vostra concessione. Ora, a proposito di quella Vostra richiesta sul ricongiungimento con degli appartenenti ai nostri rispettivi popoli, beh... non vedo l'ora.>>

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Per IlNando

Spoiler:  
Non hai visto altro che l'entità immensa delle aure, hai interrotto prima del tempo per capire il genere di magia

«Quella torre? Ormai è da secoli la sede del Senato della Città. Noi patrizi ci troviamo lì quando dobbiamo discutere del destino della città.» sorride, facendo un inchino. «Adesso devo lasciarvi, potremmo vederci nei prossimi giorni: di norma non lascio entrare nessuno, perché trovo spesso sgradevole la compagnia. Per voi farò un'eccezione. Quando volete fatevi annunciare al mio palazzo personale: venite quando volete, tanto non dormo mai e non disturbate.» ve lo indica lateralmente, un palazzo che assomiglia più ad una fortezza.

Fatto un cenno, le guardie si rimettono intorno a lui e si allontana.

Ci vuole una mezz'ora prima che a nani ed elfi giunga una missiva scritta su carta pregiata e vergata con calligrafia minutissima e pregevole.

«Mi sono ricordato d'essermi dimenticato di parlarvi della possibilità per voi di parlare con gli appartenenti ai vostri popoli. Qualora desideraste ottenere le giuste informazioni, venite pure al mio palazzo, le guardie saranno più che liete d'accompagnarvi. Qualora vorrete andare per conto vostro, basterà che andiate verso i quartieri bianco e nero. Avviserò gli ambasciatori del vostro possibile arrivo.»

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Con un inchino saluto il patrizio. Rifletto a quanto accaduto e a quanto si è detto durante la serata. Poi mi rivolgo al ranger Borin. Cosa ne pensi di questa faccenda dei nostri compatrioti? Dici che ci si può fidare ad andare da lui?

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<<Perché no, elfo. Non potrà certo rifilarci dei coboldi con la barba. O dei goblin con le orecchie a punt...>>

Mi rendo conto solo all'ultimo della gaffe, in quanto sia i goblin sia gli elfi hanno in comune proprio questo tratto. Una scrollata di spalle fa da intermezzo.

<<E poi ho bisogno di respirare un po' di casa. Non so te, ma qui tra vapori di pomate e risatine di cortigiani sto soffocando.>>

Mi gratto il mento sotto la folta barba: <<Non ho intenzione di spendere monete in una taverna quando c'è la possibilità di pernottare in uno degli alloggi di Lord Arthur.>>

Mi volto verso il Patrizio Arthur: <<Se la Vostra offerta è ancora valida, naturalmente.

Con il dito indice faccio un grattino sul petto della mia aquila.

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Bronn

Tiro un sospiro di sollievo.

Ce la siamo cavata... la serata però non è ancora finita, ci conviene tenere aperti gli occhi.

Mi avvicino ad Eugenio. Mio caro De Rocca, non vorrei essere invadente, ma realmente volete continuare la vostra relazione con la dama che abbiamo salvato, sapendo che ha parenti di questo tipo? Anche perché, da come ho potuto notare, mi sembrava che aveste preso l'amore per quella gentildonna molto seriamente.

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Alzo le spalle sorridendo.

Mio compare, purtroppo vi è verità nel detto ''Al cor non si comanda''. Quella madamigella ha risvegliato qualcosa in me sopito da sempre, che nessun'altra madamigella prima era riuscita prima.

Nel suo carattere avventuroso vi è qualcosa di sì magico che non saprei descrivervi... Faccio un passo avanti, guardando la mia ascia che mi sporge dalla schiena di sfuggita.

Forse mi rimembra me: di natura avventurosa, di animo nobile. Si dia il caso che al nostro primo incontro avevo sopito queste futili sensazioni, ma disquisendo con lei mi sono reso conto che non era un semplice desiderio carnale come ne abbiamo tutti, ma profonda affinità...

Mi fermo un secondo girandomi verso i miei compagni.

Quel che si dice un colpo di fulmine...anche se veramente ironico devo ammettere concludo sorridendo a 32 denti ai miei compagni.

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aah... che bei sentimenti... se lo vorrai dal profondo riuscirai a sopportare di tutto nel tuo cammino

e rivolgendomi a tutti gli altri dico

si, in effetti non avremmo niente altro da chiedere al Lord, quindi potremmo anche andare dal nostro nuovo signore

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Dopo le ultime parole, iniziate ad avviarvi, velocemente, verso il palazzo del vostro Lord. Non ci vuole molto, una quarantina di minuti.

La dependance per gli ospiti vi viene concessa velocemente e passate effettivamente una buona notte.

Letti comodi e spaziosi, una stanza separate per ognuno.

Anche la mattina si rivela essere una buona mattina: colazione calda, servita nella sala da pranzo del Lord. Lui arriva quando ormai siete già a metà del pasto, con in mano una tazza bollente di un liquido nero.

Sospira un poco mentre si mette a sedere (di lato: entrambe le gambe appoggiate ad uno dei braccioli e la schiena appoggiata all'altro. Col fatto che la sua è più una poltrona che una sedia, sembra star parecchio comodo.)

Ai saluti risponde con un cenno della mano, mentre rimane silente per luuuuunghi minuti.

«Oggi cosa avete intenzione di fare?» vi chiede con uno sbadiglio alla fine, di cui si scusa.

- - - Aggiornato - - -

Dopo le ultime parole, iniziate ad avviarvi, velocemente, verso il palazzo del vostro Lord. Non ci vuole molto, una quarantina di minuti.

La dependance per gli ospiti vi viene concessa velocemente e passate effettivamente una buona notte.

Letti comodi e spaziosi, una stanza separate per ognuno.

Anche la mattina si rivela essere una buona mattina: colazione calda, servita nella sala da pranzo del Lord. Lui arriva quando ormai siete già a metà del pasto, con in mano una tazza bollente di un liquido nero.

Sospira un poco mentre si mette a sedere (di lato: entrambe le gambe appoggiate ad uno dei braccioli e la schiena appoggiata all'altro. Col fatto che la sua è più una poltrona che una sedia, sembra star parecchio comodo.)

Ai saluti risponde con un cenno della mano, mentre rimane silente per luuuuunghi minuti.

«Oggi cosa avete intenzione di fare?» vi chiede con uno sbadiglio alla fine, di cui si scusa.

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Dopo un buon sonno riposante ci aspetta anche una colazione abbondante.I nostri servigi sono di sicuro ben ricompensati.

Ho intenzione di andare a trovare la mia gente, noi elfi siamo saggi e anziani magari troverò qualcuno che può aiutarci. Dico al Lord entrato nella sala, dopo aver smesso di mangiare per salutarlo.

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I miei occhi si illuminano per un istante

Poter vedere altri elfi da vicino! Sarebbe fantastico!

Thorondir potrei accompagnarvi? Ho sempre desiderato studiare più da vicino le nostr... volevo dire: le Vostre abitudini! Cioè... si insomma, le tradizioni elfiche, i costumi, ecco!

Per un pelo...

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Guardo Izrael un po' stranito. E' una richiesta insolita per un mezzorco, ma comunque se vuoi accompagnarmi non ci sono problemi. Devo ammettere che non so quali siano le usanze degli elfi di questa zona, spero di non fare la figura dello stupido.

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Quantomeno insolita Dico, raggiungendo i miei compagni. Per quanto mi sia permesso favellarne, tra gli elfi vi è la comune accezione che i ''mezzi orchi'' siano ben piu' sgradevoli di compagnia dei nani stessi. Mi giro verso i miei compagni nani. Con questo non intendo dire che siete sgradevoli, ma che venite percepiti così dagli elfi.

Alzo le spalle.

E se i divini mi permettono sincerità, trovo fondato questo pregiudizio. Quelli della nostra razza hanno la funesta tendenza ad essere irruenti, maleducati e con poco senno qualora non siano adeguatamente educati.

Sto' fermo un attimo a pensare, poi mi ricordo di una cosa.

Oh, ma certo! Oggi devo dialogare con il padre della mia promessa, sperando di trovarla disponibile per dialogare per la mattinata mentre voi fate suddetto incontro.

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