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Capitolo 1: Vita nella Capitale


Demian

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Capitolo 1: Vita nella Capitale

Teshyr, la Capitale dell'omonimo regno. Teshyr la splendente la chiamano, il gioiello del Re. Forse per qualcuno lo è davvero. Forse c'è chi pensa che non ci sia luogo migliore al mondo. Gente ricca indubbiamente, membri dell'alta aristocrazia. La verità, è che il gioiello del Re puzza, perlopiù. Il centro dell'abitato è occupato dai ricchi palazzi dei nobili, e dalle botteghe di coloro che li servono, gli alberi e i giardini sono curati, le strade pulite. Un piccolo paradiso colmo di templi per la soddisfazione dello spirito, di biblioteche per quella dell'intelletto, di teatri ed arene per il divertimento dei ricchi. Una società estremamente benestante il cui splendore è protetto dalle mura della cittadella, i bastioni che difendono il cuore pulsante della capitale, protetti dai ben nutriti ed equipaggiati veterani della milizia cittadina.

Ma il resto non è così. Al di fuori delle mura della cittadella, e fino alle grandi mura che proteggono la Capitale, si stende una massa informe di baracche usurate dal tempo, giardini disordinati, vicoli sudici in cui i carri degli spazzini passano di tanto in tanto tentando di liberare le viuzze dalle feci e dai liquami che le famiglie gettano sul selciato. Si tratta di genti povere, schiavi agricoli e servi della gleba perlopiù, uomini posseduti da altri uomini, o legati ai terreni da questi posseduti, passano gran parte del loro tempo lavorando per altri, e ricevono in cambio solo le briciole dei loro stessi sforzi.

La milizia entra raramente qui, lasciando che la criminalità proliferi e si sfoghi sulle masse derelitte, piccole bande di ladri e gruppi armati capeggiati da signorotti locali del crimine sono la norma, essi sono tollerati dai nobili come ogni altro meccanismo di controllo della popolazione, i soldati di Teshyr contengono la criminalità nelle zone povere della Capitale ma non si occupano attivamente della sua eliminazione, e in cambio i capibanda che hanno ottenuto il controllo tramite la violenza fanno in modo che la popolazione resti il più possibile divisa e sottomessa di fronte allo sfruttamento cui è soggetta.

Poche vie principali tagliano la periferia povera giungendo all'esterno, sono le vie del commercio e della ricchezza, avamposti dell'aristocrazia in un mare di sudiciume ed indigenza, la milizia le difende e fa in modo che la feccia ne resti lontana, ricche case ed alberi ben curati costeggiano quindi queste strade maestre, larghe e sempre scrupolosamente pulite, è proprio su una di queste che si sta concentrando l'attenzione oggi, sul Viale della Vittoria è stata organizzata una parata.

Il Viale della Vittoria è la strada più grande di Teshyr, il suo nome è dedicato a tutte le guerre vinte dal regno, quella contro l'aristocrazia ribelle oltre un secolo fa, la lunga battaglia col popolo fatato per la conquista della Frontiera a est, e l'arresto delle truppe del Re dell'Inverno a nord. Certo, la pluridecennale guerra nella Frontiera non è, in realtà, ancora finita, e ad arrestare le armate del signore del gelo fu in realtà il popolo del fuoco che tuttora protegge la muraglia di montagne nota come Catena Fiammeggiante, ma queste sono quisquilie agli occhi del sovrano, il regno è forte e prosperoso, c'è quindi motivo di festeggiare i successi, meritati o meno, del Paese.

E' su questa orgogliosa via che Re Wenceslaw di Teshyr ha deciso di organizzare l'annuale parata dei nobili, un evento durante il quale gli esponenti di alcune fra le più importanti casate del regno marciano col loro seguito fino alla cittadella e al palazzo del sovrano, per incontrarlo e discutere d'importanti questioni. Per l'occasione Viale della Vittoria è stato blindato, la milizia cittadina sorveglia le vie laterali, arcieri esperti sono stati posizionati sui tetti delle case, e sono stati addirittura mobilitati alcuni dei Draghi del Re, imponenti bestie da guerra che servono la famiglia reale da secoli in alcuni casi, esseri antichi nati per combattere, che ora volano sulla città sorvegliando quanto avviene attorno alla parata.

Nonostante la protezione, come ogni anno è stato permesso a parte della popolazione di assistere all'evento, i più ricchi si sono quindi disposti ai bordi del viale, mentre i poveri, sorvegliati a vista dai soldati, possono soltanto sbirciare dalle viuzze e dai vicoli, gettando occhiate stupite a quanto vedono passare davanti a loro.

Ad aprire la parata è la carrozza corazzata di Lord Edmond Soulis, un ricco possidente terriero che viaggia protetto dal suo veicolo di metallo e legno, a trainare la corriera sono due Ogre presi schiavi nelle selvagge terre del sud, giganti primitivi dalle fattezze deformi e malformate, umanoidi alti circa tre metri, intelligenti poco più delle bestie e vestiti con piastre d'armatura perchè fungano da protettori del loro signore. A circondare il veicolo la guardia personale della famiglia Soulis, una trentina fra i migliori soldati del regno, campioni guerrieri caduti in battaglie del passato, resuscitati dai negromanti che il soldo dei nobili ha potuto pagare, servono anche da morti l'aristocrazia. Il loro aspetto è cadaverico e orribile, il fetore disgustoso, ma ciononostante le carni marce conservano ancora tutto l'ardore combattivo che li rese famosi in vita. Infine, legate dietro la carrozza, due file di schiavi Halfling di recente cattura. Membri di un popolo tendenzialmente nomade, gli Halfling si spostano spesso in carovane zingare, vagando da un luogo all'altro, capita così che finiscano sulle terre in cui i nobili hanno diritto di vita e di morte, solo per essere arrestati per il delitto di vagabondaggio, un metodo col quale gli aristocratici di campagna si procurano senza spesa della nuova manodopera. Quelli che seguono la carrozza avanzando goffamente sono perlopiù giovani, hanno i polsi incatenati ad una corda e alcuni recano evidenti i segni delle frustate. Un dono per il Re da parte di Lord Soulis.

Dopo la carrozza dei Soulis viene il gruppo armato rappresentante della casata Fane, il cui Lord, Rodrig, è noto per i suoi traffici con gli Gnomi della Frontiera, un popolo dalle altissime attitudini tecniche e tecnologiche che, sottomesso durante le guerre di conquista, ha cominciato a mercanteggiare i suoi prodotti col regno di Teshyr, i Fane sono quindi diventati alcuni fra i principali intermediari con le comunità degli Gnomi, commissionando e rivendendo alle forze armate reali prodotti come i famosi soldati meccanici o i dirigibili da guerra, la casata stessa ha acquistato parte della produzione formando una flotta di dirigibili mercantili.

Il gruppo dei Fane è composto da una trentina di aeromarinai, uomini del cielo con equipaggiamenti leggeri ma estremamente abili nel combattimento corpo a corpo, fanno sfoggio delle loro agili lame mentre vengono seguiti da altrettanti soldati meccanici di vari modelli, dalle più ordinarie sentinelle fino ai possenti mirmidoni, due di questi trascinano su un carro alcuni rari uomini pesce della Frontiera, un popolo acquatico tribale molto apprezzato nei circhi della capitale o sulle tavole dei nobili, l'esercito reale sottomise queste genti durante la conquista dell'est, e da allora le tribù vengono di tanto in tanto attaccate per la cattura di maschi adulti da usare come fenomeni da baraccone o pietanze prelibate nelle città dell'est. In cielo, in lento volo sopra le forze dei Fane, il dirigibile mercantile corazzato Jorgos, orgoglio dell'aeroflotta di Lord Rodrig Fane.

Dopo il gruppo dei Fane vengono altri due schieramenti, le forze armate di Lord Anton Sigurd, uno dei capi della milizia cittadina di Teshyr che avanza alla testa di centocinquanta uomini fra fanti e cavalieri, e il gruppo del ricco Lord Rodney Braham, il tesoriere reale, lui adora collezionare possenti gladiatori e pericolose bestie che fa combattere nelle arene di sua proprietà, alla parata ha quindi aggregato alcuni rari esemplari del suo serraglio, come giganteschi ragni ed imponenti rettili provenienti da lande selvagge. La parata è ancora in corso, e voi, come molti altri, la state osservando.

Rock:

Spoiler:  
Un giorno come tanti nella Capitale. Sono passati tre giorni dall'ultimo combattimento nell'arena, quello schiavo fuggitivo non era nulla di che, una vita di lavoro nei campi lo aveva reso forte ma non particolarmente abile, era riuscito comunque a sfregiarti una spalla prima che tu lo uccidessi. Gorgan, il gladiatore divenuto tuo padre adottivo, aveva dovuto ricucirti alla bell'e meglio, ma la ferita stava guarendo senza infezione, il che era una fortuna.

Lord Braham, il nobile che ti aveva comprato come schiavo per farti combattere nell'arena, aveva intascato i guadagni degli spettacoli del giorno ed era poi sceso nei quartieri dei gladiatori per dare una piccola ricompensa a tutti coloro i quali si erano esibiti degnamente. Qualche moneta d'argento era giunta anche a te. Te lo aspettavi, era normale. Gorgan aveva potuto vedere addirittura il colore dell'oro, la sua esibizione era stata spettacolare, e il signore dell'arena sapeva quanto fosse importante ricompensare i migliori per accrescerne l'entusiasmo. Non c'è gladiatore migliore di quello convinto di star combattendo per sé stesso.

Non appena il taglio aveva smesso di sanguinare, lo avevi fasciato ed eri uscito nei vicoli per goderti un po' di luce ed aria fresca. Fresca ma puzzolente, non c'era di meglio, comunque era migliore del caldo olezzo dei quartieri dei gladiatori. Camminando per le viuzze sudice, avevi vagato per la città scrutandone gli angoli con occhi avidi, il tuo sangue orchesco ribolliva orgogliosamente facendoti desiderare la libertà, gli spazi aperti ed il contatto con la natura.

Qualche volta avevi considerato l'idea di scappare. Ti grattasti istintivamente il marchio che era stato impresso a fuoco sulla tua fronte. Tutti gli schiavi dei Braham venivano marchiati, e se fossero stati presi dopo una tentata fuga, beh... in genere facevano la fine del bracciante che avevi sbudellato meno di un'ora fa. Scappare non era facile, i soldati conoscevano il simbolo e sapevano che c'erano delle ricompense per la cattura dei fuggitivi. Si diceva che a volte avessero accusato falsamente dei poveretti per l'oro delle taglie.

Ormai da tre giorni sei libero di gironzolare per i quartieri poveri, c'è qualcosa in programma e i combattimenti nell'arena sono stati interrotti, hai sentito qualcosa circa una parata, così hai deciso d'andare a vedere di che si tratti, avanzi verso Viale della Vittoria con indifferenza per quegli umani che si scansano alla tua vista. I mezz'orchi non sono comuni, e sono considerati perlopiù dei nemici a causa della propaganda reale molto forte anche qui, nell'ovest, fortunatamente però i derelitti sono troppo impauriti da te e solo di rado hanno tentato di farti del male.

Ricordi una volta in cui una quindicina di ragazzotti lerci e laceri ti avevano circondato per farti a pezzi, eri piccolo allora. Gorgan era apparso ricordando loro quanto forte e spaventoso fosse un vero Orco, e quelli si erano dati alla fuga dopo aver visto la gola di un loro compagno aperta a morsi dal gladiatore. Perso nei ricordi avanzi soprappensiero finché non ti rendi conto di essere arrivato, c'è già un po' di calca al limitare del vicolo, e gli alabardieri della milizia tengono indietro la feccia impedendole d'avanzare. Non è facile vedere bene la sfilata, ciononostante sobbalzi per la sorpresa vedendo i soldati meccanici dei Fane, roba di quel tipo in genere viene tenuta ben lontana dalla periferia.

Sei ancora assorbito dalla strana visione quando senti una mano sfiorarti, un tocco leggero che ti accarezza alla vita, all'altezza alla quale tieni il borsello delle monete, l'istinto del combattente prende possesso di te e voltandoti di scatto scorgi un ragazzino di circa quindici anni che, sporco e malnutrito, si fa indietro intimorito di fronte alla tua reazione, il ladruncolo stava tentando di sottrarti il borsello.

Sally:

Spoiler:  
Vivi a Teshyr ormai da alcune settimane, ma ancora non ti sei abituata al suo odore, ne al clima. Cresciuta nella ricca Mukabhra, città marinara del lontano sud, passavi le tue giornate contemplando il mondo esterno dalle finestre del monastero di Wee Jas, dove orfana sei cresciuta allevata dalle monache. Da Selene in particolare. La tua amica, la tua seconda madre. Ora lei non c'è più. Il pensiero è freddo come una lama che affonda in profondità, definitivo come una sentenza degli dèi. Sei sola, ancora una volta. Nonostante tutte le leghe percorse, nonostante tutte le cose viste, sei sola. Tuo padre e tua madre erano del nord. Unica certezza, magra consolazione, il tuo passato è rimasto celato finora, nonostante gli sforzi per portare la luce nelle tenebre.

Era calda Mukabhra, il vento salmastro soffiava gentile fino al monastero portando i suoni del porto, le navi mercantili ed i velieri dei pirati s'incrociavano al largo prendendo il mare o tornando dal regno degli spiriti blu. Bancarelle dai bancali variopinti, tende di seta raffinata. Una città ricca. Una città violenta. Ma non per te, che la scrutavi da lontano.

Teshyr è molto differente. La città vera e propria è sudicia, disordinata, ricca di rassegnazione e disperazione, la gente vive sottomessa qui. Liquami per strada. Olezzo insopportabile. Il vento freddo del nord, il respiro del Re dell'Inverno. Quanto è difficile abituarsi a tutto questo.

Ma in un modo o nell'altro, devi pur guadagnarti da vivere per proseguire nei tuoi viaggi. Da alcune settimane ormai fai la corriera, trasporti messaggi e merci per coloro che possono pagarti. Merci strane, piccole e leggere. Illegali? Forse. Il pensiero ti ha eccitato di tanto in tanto, il rischio di essere scoperta anche, ma finora non ti sei mai concessa il lusso di guardare cosa fossero. Chi lo fa si ritrova senza dita. Le voci corrono fra i tuguri.

Stai "correndo" anche adesso. Ti si è avvicinato uno, non lo avevi mai visto prima. Laslo, che nome strano. Un pacchetto e due monete d'argento, altre quattro quando sarai a destinazione. Paga consueta, molti soldi per uno della periferia. Roba illegale? Un sorriso ti ha increspato le labbra mentre cominciavi la tua corsa, il pericolo ti fa sentire viva, è una distrazione dalla vita di miseria della Capitale. Fortuna che non dovrai rimanerci ancora a lungo.

Stai "correndo", i vicoli sono stretti, c'è molta gente. Rallenti, respiri. Una folla davanti a te. Viale della Vittoria, la parata dei nobili! L'avevi dimenticata. La bottega che devi raggiungere, quella di Ansmir il barbiere, si trova dall'altra parte della grande via. Ora è come una muraglia. Soldati per strada e sui tetti, draghi e dirigibili in cielo. Hanno fatto le cose in grande ma tu devi passare, devi continuare a correre. Prendi fiato fermandoti ad osservare la situazione. Che fare?

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-ma che diamine.... ah giusto la parata... m'ero dimenticata.... ma cavolo io devo passare... ufff beh tanto vale che io mi goda lo spettacolo... tanto non posso fare nulla...-

penso tra me e me...

descrizione fisica

Spoiler:  
ho i capelli rossi e gli occhi azzurri... la pelle chiara quasi come fosse di porcellana... sono esile e slanciata nonostante non superi il metro e 50 di altezza...

sono molto formosa tuttavia armonica... ho i lineamenti molto delicati... quasi eterei...post-14987-14347051587219_thumb.jpg

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Agraron Kral:

Spoiler:  
Forti come la terra! Mentre cammini fra le strade di Teshyr ti torna in mente il più comune motto del tuo orgoglioso popolo. Gli Oread, i figli della roccia. Niente a che fare con questi Umani. Creature rozze, disordinate, pronte a calpestarsi fra loro a causa dell'avidità. Niente a che vedere con gli Oread, per il tuo popolo conta soltanto l'orgoglio, una società unità e ordinata capace di resistere a ogni genere di minaccia.

O almeno così credevi. E' stato un Oread a fregarti, ne sei certo. Sono state rubate alcune pietre sacre dai giacimenti del tempio, e tu sei stato accusato del furto. Un Oread non ruba. Se lo fa, allora non è un Oread. Ti hanno esiliato, scortato fino alle porte della luce e gettato in superficie. Il nome di tuo padre, onorevole combattente, non è servito. Le tue proteste, la tua dichiarata innocenza, non hanno convinto i sacerdoti. Forse non rivedrai più la bottega di fabbro in cui amavi far pratica come apprendista. Una vita dedicata a creare le cose, a plasmarle con amore e sapienza, distrutta da un tradimento.

Non sei più considerato un figlio della terra, se facessi ritorno a Sottomonte verresti condannato a morte. Sottomonte, che nome stupido. Gli Umani non hanno davvero fantasia per certe cose. Nulla a che vedere col reale nome del luogo da cui provieni. Un nome puramente Oread, pronunciato nell'antica ed orgogliosa lingua dei popoli della terra. Meglio non pensarci, meglio seppellire il dolore nella memoria.

Ti ci sono volute ore per riuscire ad alzarti, il cielo infinito sopra di te era una visione da brivido, avevi paura, nausea, vertigini. Hai dovuto adattarti. Dire addio al confortevole abbraccio del sottosuolo. Quando sei riuscito a metterti in piedi e a muovere i primi passi, ti sei diretto verso sud. Gli umani avevano un avamposto li, Kailian... Kalhanna... Kalan. Una lingua difficile da imparare quella degli uomini. Hai dovuto fare pratica, non c'era altra scelta.

Un popolo di bambini impauriti quello degli Umani. Desiderano ciò che vedono e temono quello che non conoscono. Hanno scacciato gli Orchi ed i Goblin che vivevano attorno al lago lavando quelle terre col sangue, e appena hanno scoperto dell'esistenza degli Oread hanno eretto un muro, una fortezza per tenerli lontani. Il tuo popolo non ha mosso un dito, con certi tizi è meglio non avere a che fare. Sfortunatamente tu invece dovrai incontrarli. Sei nel loro mondo adesso.

Hai raggiunto Kalan e, dopo molte diffidenze iniziali, sei riuscito a stabilire un contatto con alcuni Umani. Avevano paura di te, ci sono voluti giorni per poter comunicare come si deve con loro, e ogni pattuglia di miliziani che passava ti scrutava cercando di decidere se catturati e venderti ad un circo, oppure ucciderti e rimandare il corpo a Sottomonte.

Dopo un paio di mesi parlavi ormai bene la lingua umana, e avevi capito con che tipo di menti avevi a che fare. L'avidità spingeva l'agire dei più, di quelli che contavano perlomeno. L'avidità doveva averti tradito. Avevi scoperto che le pietre sacre del tuo popolo erano usate dagli umani per alimentare qualche loro malefico rituale magico, Pietre Fantasma le chiamavano. Erano rare, e costose per gli uomini. Se un Oread le aveva rubate dando poi a te la colpa, doveva essere perchè voleva qualcosa dagli Umani, qualcosa che però non avrebbe potuto ottenere rimanendo a Sottomonte. Stupido nome umano.

Avevi quindi cominciato ad indagare, scoprendo che in effetti un altro Oread era stato visto in superficie, si era diretto a ovest circa un mese fa. L'ovest. Per quel poco che ne sai, è li che gli Umani hanno le loro comunità più grandi, i centri in cui la loro avidità si raccoglie ed alimenta. Un buon posto in cui indagare, forse potrai trovare il colpevole. Forse un giorno tornerai a casa.

Sei partito così per l'ovest dirigendoti verso le città degli uomini, e hai raggiunto Teshyr, la più grande ed importante. Se un Oread è venuto a ovest per commerciare pietra fantasma, allora è probabile che in questo luogo ne sappiano qualcosa. Stai vagando per i vicoli in cerca d'indizi quando un gran trambusto attira la tua attenzione, la parata è cominciata, numerosi umani sudici corrono verso la via principale, alcuni però si fermano passandoti vicino e rimangono a guardarti a bocca aperta. Succede sempre. Stupidi umani.

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dapprima ho l' istinto di piombare sul mio aggressore ma non appena voltatomi comprendo il timore nei suoi giovani occhi, così reprimo i miei istinti senza fatica, lo squadro vattene!; il mio tono è calmo, risoluto e forte. Continuo a piantargli i miei occhi addosso aspettado una sua reazione.

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Rock:

Spoiler:  
Intimorito, il ragazzino arretra precipitosamente tentando di fuggire, inciampa però in un ciottolo sconnesso e, cadendo, urta la gamba di un uomo poco distante.

Stai attento, dannato moccioso., prorompe lo sconosciuto massaggiandosi il ginocchio, poi, allargati i piedi per essere più stabile, solleva il bastone da passeggio e comincia a percuotere il bambino che, ancora a terra, stava tentando di rialzarsi. Sferzato dalle vergate che calano dall'alto, il fanciullo tenta di proteggersi con una mano, ma l'uomo non si ferma. Maledetti randagi. Siete buoni solo come schiavi. T'insegno io ad avere rispetto degli anziani.

Sally Light:

Spoiler:  
Ti avvicini allo sbarramento delle sentinelle per poter vedere meglio la parata quando, di fronte a te, un bambino inciampa arretrando rapidamente, finendo con l'urtare la gamba di un uomo poco distante, lo sconosciuto reagisce sollevando il suo bastone e cominciando a percuotere il bambino che, a terra, sta tentando di rialzarsi.

Stai attento, dannato moccioso. ... Maledetti randagi. Siete buoni solo come schiavi. T'insegno io ad avere rispetto degli anziani.

Agraron Kral:

Spoiler:  
Infastidito, stai ad osservare gli umani che ti fissano stupefatti, indeciso se fregartene o cominciare ad urlare per spaventarli e farli fuggire. Uno di loro passa non distante da te. E' diverso, veste meglio di quelli che lo circondano. Il volto rasato, gli occhi azzurri. Non si amalgama nella miseria che lo circonda.

Ma guarda, un uomo di roccia., dice lo sconosciuto. Dovete essere arrivati numerosi in città, ne ho visto uno anche prima, nella bottega di Ansmir il barbiere.

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vedendo la scena corro in soccorso del bimbo...

-mi scusi buon uomo..-poi lo guardo degli occhi -è mio fratello... lo lasci a me perfavore... è caduto per la fame e gli stenti non voleva mancarle di rispetto...-aggiungo dolcemente puntando un pò anche sulla mia bellezza... mi levo il cappuccio...

@DM

Spoiler:  
raggirare e diplomazia
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Sally Light

Spoiler:  
Spoiler:  
Raggirare: Successo.

Diplomazia: Fallimento.

Ti precipiti a proteggere lo sfortunato ragazzino, l'uomo esita un attimo osservandoti e ascoltando ciò che hai da dire a difesa del fanciullo. Deve avere circa quarantacinque anni. Non veste in modo ricco ma non ha neanche i segni dell'indigenza. E' pulito e ben pasciuto. Dev'essere uno dei bottegai del borgo, o qualcosa di simile. I suoi occhi sono colmi di furia e disprezzo.

Sei sua sorella, eh?, dice la canaglia. Allora ne prenderai un po' anche per lui. Lo sconosciuto solleva ancora una volta il bastone preparandosi a colpirti, ma non fa in tempo. Barcolla per un attimo, sorpreso, un rigolo di sangue gli sgorga dal lato della bocca mentre una lama emerge dal suo torace. Una figura agile, in abiti scuri, lo ha colpito alla schiena pugnalandolo all'altezza dei polmoni, il povero disgraziato non ha potuto nemmeno gridare.

L'uomo si accascia a terra cadendo come un sacco di patate, la figura nascosta dal mantello nero guarda verso di te pulendo la lama e facendola scomparire rapidamente, ha una carnagione molto chiara, e occhi scuri. Nessuno tocca i ragazzi di Steve Tagliaborse. dice a bassa voce, poi si china sul cadavere e comincia a derubarlo. Saltafossi, datti una mossa. Sentendosi chiamare dal suo padrone, il ragazzino che stavi proteggendo si riscuote e, dopo averti lanciato un'occhiata di gratitudine, comincia ad alzarsi per dirigersi verso il capo della sua banda.

Rock:

Spoiler:  
Mentre l'uomo percuote il ragazzino, una ragazza si getta rapidamente sul fanciullo per proteggerlo, dice di essere sua sorella, e che il piccolo è caduto per la fame. Quando scosta il cappuccio dimostra una grande bellezza. Capelli rossi, occhi azzurri, un viso quasi etereo. Una rarità. E quelle orecchie... E' una Mezz'Elfa. Una stana visione. Uno strano incrocio. Proprio come lo sei tu. Improbabile sia davvero la sorella del piccolo. Non dovrebbe essere in questo buco di città umana. Entrambi non dovreste esserci, voi discendete dal popolo fatato, dagli antichi.

L'uomo si ferma solo un attimo a squadrare la ragazza, poi con ira solleva nuovamente il bastone preparandosi a colpire anche lei, ma non fa in tempo. Un uomo in nero gli arriva alle spalle e lo pugnala. Veloce, furtivo. Letale. Un assassino nato. Il cadavere ha appena toccato terra che lui gli è già sopra per rapinarlo, chiama a sé il ragazzino. Saltafossi. Un nome buffo. Non fosse che quasi tutti gli orfani ed i randagi dei bassifondi si chiamano con nomignoli di quel tipo. Perchè nessuno gli ha mai dato un nome vero.

Quello che sta frugando nelle vesti del morto dev'essere il capobanda. Di certo ti stava osservando mentre la sua creatura tentava di borseggiarti. Avrebbe cercato di assassinare anche te, se solo avessi reagito attaccando il piccolo. Minuscole scene di quotidiana, ordinaria violenza. Questa città non cambia mai.

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Sally Light:

Spoiler:  
Ti rialzi coprendoti nuovamente il viso col cappuccio, e ti volti ancora a una volta a guardare in direzione della parata, ma noti un particolare che ti sbalordisce. Davanti a te sta un mezz'orco, un discendente del popolo fatato. Gli Orchi sono orgogliosi protettori delle foreste, leggendari per la loro prestanza fisica, abitanti delle terre selvagge. Le comunità orchesche da decine di anni si scontrano con gli umani a est del Regno di Teshyr, nei territori noti come la Frontiera, gli umani si stanno espandendo li, e per farlo devono sottrarre ad altri ciò che desiderano, le terre sacre del popolo fatato.

Dato il perenne stato di guerra, gli umani temono, disprezzano ed odiano gli Orchi, così come non di rado fanno con qualunque creatura che sia diversa da loro. E' strano vedere un Orco a Teshyr, e ancor più strana la vista di un mezz'orco, le creature della foresta non s'incrociano infatti volentieri con gli uomini, la cui avidità disprezzano, e lo stesso vale per l'altra parte, che in genere non trova attraenti gli Orchi. Se un ibrido è stato generato, alla sua origine dev'esserci stata una grande perversione, oppure qualcosa di altrettanto oscuro.

Lo sconosciuto reca tracce di catene e frustate, non rare sono le cicatrici. Uno schiavo, troppo sicuro di sé però per essere uno che sta tentando la fuga. Di certo un combattente. Sta guardando verso di te, ma non ti sta fissando, osserva più generalmente qualcosa che si trova nella tua direzione. Il bambino., intuisci istintivamente. E' da quella parte che il ragazzino è arrivato correndo. Forse il mezz'orco lo aveva spaventato. La creatura sta ancora guardando verso i due furfanti intenti a depredare il morto. Pare abituata a quelle visioni. Deve vivere nella Capitale ormai da qualche tempo.

Improvvisamente si ode la voce di un araldo annunciare una nuova fase della parata, ad avanzare lungo il Viale della Vittoria non sono più, infatti, i nobili, bensì gli Alasi, gli antichi spiriti protettori della città. E' Fiordok, lo spirito del coraggio, ad aprire la colonna. Somiglia ad un gigantesco lupo dal pelo grigio con tonalità bluastre, ha due teste minacciose e raggiunge un'altezza di almeno due metri, lungo forse quattro. Ha un aspetto poderoso, ma al tempo stesso maestoso, le sue proporzioni e sembianze sono perfette, sembra essere l'opera di un dio scultore. Scintille elettriche azzurrine danzano negli occhi di Fiordok, sul suo pelo e fra i denti. Dev'essere un Alasi legato al potere del fulmine oltre che al coraggio.

Dopo Fiordok ecco Magnar, il Leone d'Oro. Il suo corpo massiccio è alto quasi tre metri, per una lunghezza che deve superare i cinque come minimo. Anche lui perfetto nelle proporzioni, pare essere stato costruito col giallo, prezioso metallo che sta nel suo nome, e ci sono solchi nelle sue giunture come fosse un automa. Ma non lo è, le sue sembianze mentono, lui è un Alasi, uno degli spiriti guardiani. Rappresenta il potere di governo, la violenza controllata che permette al regno di esistere, le sue forme simil-meccaniche richiamano proprio tale natura, sono una raffigurazione simbolica di ciò che Magnar rappresenta.

La coppia di spiriti guardiani chiude finalmente la processione, che si avvia alla conclusione. Di certo Magnar e Fiordok non sono gli unici Alasi esistenti, ma dovrebbero essere gli unici che risiedono nella Capitale del Regno di Teshyr. Il loro incedere maestoso è uno spettacolo quasi straordinario, e solo quando spariscono proseguendo oltre finalmente torni a concentrarti su ciò che ti circonda. Il mezz'orco è voltato ora, anche lui è rimasto a guardare la marcia degli Alasi.

Rock:

Spoiler:  
La ragazza mezz'elfa si rialza e ti nota, sembra sorpresa di vedere uno come te qui. Non ci fai praticamente caso, ogni giorno ci sono degli umani che si sorprendono vedendoti nella Capitale, le conversazioni si spengono mentre gli occhi ti seguono. Talvolta, le mani corrono verso l'arma più vicina. Spesso offese ed insulti si prendono il disturbo di seguirti quando già te ne sei andato. Non rimani a fissare la donna, continui invece a guardare i due criminali denudare il morto per prendergli fino all'ultima moneta. Ti distrai soltanto quando una voce si leva alta ad annunciare la fase finale della processione.

E' un araldo ad annunciare una nuova fase della parata, ad avanzare lungo il Viale della Vittoria non sono più, infatti, i nobili, bensì gli Alasi, gli antichi spiriti protettori della città. E' Fiordok, lo spirito del coraggio, ad aprire la colonna. Somiglia ad un gigantesco lupo dal pelo grigio con tonalità bluastre, ha due teste minacciose e raggiunge un'altezza di almeno due metri, lungo forse quattro. Ha un aspetto poderoso, ma al tempo stesso maestoso, le sue proporzioni e sembianze sono perfette, sembra essere l'opera di un dio scultore. Scintille elettriche azzurrine danzano negli occhi di Fiordok, sul suo pelo e fra i denti. Dev'essere un Alasi legato al potere del fulmine oltre che al coraggio.

Dopo Fiordok ecco Magnar, il Leone d'Oro. Il suo corpo massiccio è alto quasi tre metri, per una lunghezza che deve superare i cinque come minimo. Anche lui perfetto nelle proporzioni, pare essere stato costruito col giallo, prezioso metallo che sta nel suo nome, e ci sono solchi nelle sue giunture come fosse un automa. Ma non lo è, le sue sembianze mentono, lui è un Alasi, uno degli spiriti guardiani. Rappresenta il potere di governo, la violenza controllata che permette al regno di esistere, le sue forme simil-meccaniche richiamano proprio tale natura, sono una raffigurazione simbolica di ciò che Magnar rappresenta.

La coppia di spiriti guardiani chiude finalmente la processione, che si avvia alla conclusione. Di certo Magnar e Fiordok non sono gli unici Alasi esistenti, ma dovrebbero essere gli unici che risiedono nella Capitale del Regno di Teshyr. Il loro incedere maestoso è uno spettacolo straordinario.

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-a beh... stavo per essere percossa da un esaltato... un tizio lo uccide davanti a me... e ora un mezzorco... che giornata strana... beh la parata è quasi finita potrò finalmente consegnare il mio pacchetto...-

una volta che la parata è finita mi dirigo velocemente verso il barbiere per consegnare il pacchetto

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guardo la mezzelfa caspita! una simile rarità deve sapere il fatto suo in questa città per sopravvivere...

poi vengo incantato dalla visione degli Alasi. Non avevo mai visto prima d' ora queste leggendarie creature; si, ne avevo sentito parlare talvolta ma mai avrei immaginato un simile spettacolo.

Chiedo ad un uomo vicino a me Ed ora dove sono diretti gli Alasi? a palazzo?

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Rock:

Spoiler:  
Lo sconosciuto, un uomo sulla sessantina, è alquanto sorpreso che tu gli stia parlando, arretra leggermente intimorito e rimane sulla difensiva, ma del resto non era molto distante da te mentre guardavate la parata, quindi si fa coraggio e ti risponde: Gli... gli Alasi risiedono nel Tempio di Megoliak. So... sono usciti per la parata. Tu cosa sei? Perchè sei qui?

Sally Light:

Spoiler:  
Ti avvicini all'uscita del vicolo rimanendo però in disparte in attesa che la folla si diradi, le guardie della milizia rimangono ancora al loro posto in attesa che la parata venga dichiarata conclusa, le loro alabarde incrociate bloccano il passo. Noti che almeno uno dei soldati si è accorto dell'uccisione di poco fa. Noti che la cosa sembra non importargli affatto. Ti accorgi anche che il mezz'orco si è allontanato in un angolo di strada a parlare con un vecchio dall'espressione alquanto intimorita e preoccupata.
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rispondo distrattamente al vecchio..n.. niente...

poi mi tolgo di li.

ah già! il mio aspetto..

Me ne torno sui miei passi ricordandomi chi sono e quali obblighi ho verso il mio padrone.

sta serà chiederò a Gorgan di raccontarmi qualche altra storia su questi Alasi... forse loro possono dirmi qualcosa della mia famiglia

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appena sento ciò che l' umano mi ha detto mi fermo di botto, dimentico della folla, delle occhiate che mi vengono rivolte.

mi rivolgo il più gentilmente possibile all' umano, sperando che possa guidarmi verso la verità ed il colpevole:

Mi scusi, buon uomo gli dico, avvicinandomi non vorrei importunarla, ma per caso ho sentito che ha visto un mio simile poco tempo fa. Saprebbe dirmi come raggiungere il luogo in cui l' ha visto, oppure descrivermelo nei dettagli?

Spero proprio di essere stato abbastanza formale e sottomesso. Dannati umani, loro e le loro complicazioni. Quanto mi mancano l' onestà e la schiettezza del mio popolo.

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Rock:

Spoiler:  
Ti muovi rapido fra i vicoli della capitale, li conosci ormai molto bene e, dopo aver evitato alcuni loschi figuri appostati nei vicoli più stretti, raggiungi una bassa costruzione dal cui portone aperto esce un odore caldo e maleodorante, odore di sudore, ma non solo, c'è nell'aria un aroma dolciastro.

Devono aver portato la zuppa, pensi varcando la soglia, le scale scendono in profondità fino ad arrivare ai sotterranei dell'arena, li uomini e membri d'altre razze stanno conversando fra loro raccogliendosi presso un carretto dotato di ruote, su esso c'è un pentolone ancora caldo, e un omone tatuato sta usando delle scodelle di terracotta per raccoglierne il contenuto e distribuirlo ai presenti. Norg, il cuoco dell'arena. Era un gladiatore un tempo, prima che una ferita gli rovinasse la gamba destra. Ora non è più in grado di muoversi agilmente, per cui il padrone lo ha riciclato mettendolo al servizio dei suoi compagni.

Seduto in un angolo Gorgan sta usando una pietra per affilare la sua spada, un'arma larga e pesante, adatta ad un Orco.

Sally Light:

Spoiler:  

La parata è finalmente finita. C'è ancora molta folla sul viale, ma gli armigeri se ne stanno andando, e il passaggio è ora libero. Ti muovi con cautela, un'andatura calma per non attirare l'attenzione. Poi, appena raggiungi i vicoli dall'altra parte della grande strada, la tua velocità aumenta. Laslo ti ha mostrato dove si trova la bottega di Ansmir, hai memorizzato il percorso per cui riesci ad avanzare con rapidità. Ancora pochi minuti e questo lavoro sarà completato.

Imbocchi una viuzza angusta, la bottega del barbiere è proprio dall'altra parte. Cel'hai quasi fatta. Solo all'ultimo momento ti rendi conto che non sei sola. Un ragazzo sui quindici anni si stacca da una parete uscendo dall'oscurità, aveva usato un rozzo telo per nascondersi meglio, impugna un bastone e se lo batte minacciosamente sul palmo della mano libera.

Senti un rumore alle tue spalle, ti volti rapidamente e vedi un altro ragazzo sudicio uscire dall'ombra di una porta. Hanno bloccato la via.

Ma bene, guarda un po' cos'abbiamo qui., dice il ragazzo col bastone, il ladro si ferma a una decina di metri da te. Scegli, signorina. Ti prendiamo tutto quello che hai con le cattive, oppure tu ti spogli e sdrai a terra. Ci lasci divertire con te, e quando abbiamo finito forse qualcosina te la lasciamo. Almeno le vesti con cui coprirti.

Lanci un'altra occhiata alle tue spalle, il compare del tizio che ti sta di fronte è a una quindicina di metri da te, noti che in mano stringe una pietra, un grosso ciottolo appuntito.

Agraron Kral:

Spoiler:  
Lo sconosciuto ti spiega dove si trovi la bottega del barbiere, non è lontana. C'era un altro come te e lui lo ha visto pochi minuti prima. Con queste informazioni t'incammini verso il luogo in cui potresti trovare colui che ti ha incontrato, pensi di essere quasi arrivato quando da un vicolo alla tua sinistra senti una voce giovanile: Scegli, signorina. Ti prendiamo tutto quello che hai con le cattive, oppure tu ti spogli e sdrai a terra. Ci lasci divertire con te, e quando abbiamo finito forse qualcosina te la lasciamo. Almeno le vesti con cui coprirti.

Con circospezione sbirci oltre l'angolo, una ragazza coperta da un mantello è stata bloccata nel vicolo, ci sono due umani vicini a lei, uno alle sue spalle e uno di fronte. Quello più vicino a te impugna un bastone, e lo sta sventolando per minacciare la giovane.

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-e che ne pensate invece di andarvene prima che vi trasformi in cubetti di ghiacchio? non ho intenzione di perdere ulteriore tempo con dei ragazzini come voi...-

mi levo il cappuccio per far vedere che sono mezzelfa e quindi tiro su i capelli giusto per farle vedere meglio

-come potete vedere non sono un'umana come voi... vi conviene mettervi a competere con una creatura dotata di poteri magici? siete proprio sicuri che ne uscireste vivi?-

Spoiler:  
raggirare e se serve intimidire
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Sally Light, Agraron Kral:

Spoiler:  
La ragazza si toglie il cappuccio mostrando d'essere una mezz'elfa, e minaccia a sua volta i due ladri, dice di saper usare la magia.

Il ragazzo col bastone fa mezzo passo indietro, intimorito, quello con la pietra invece non si lascia intimidire e continua ad avanzare, assume addirittura il comando:Che fai? Pensi che sarebbe meglio tornare dal Signor Mordock senza quello che ci ha detto di portargli?.

Il ragazzo col bastone è visibilmente poco tranquillo, ma alla voce del compagno si riscuote e rimane sul posto, cominciando a fissare la ragazza con maggior cattiveria.

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Sally Ligth, Agraron Kral:

Spoiler:  
Facciamo a pezzi questa schifosa mezzosangue., dice il ragazzo che impugna la pietra, rapido comincia a correre verso di te tentando di prenderti alle spalle, quello col bastone per quanto meno convinto inizia anch'esso ad avanzare.

Sally si rende conto che quello alle sue spalle è il più veloce dei due, la raggiungerebbe per prima, lei però era preparata ad un eventuale attacco, non si fa quindi cogliere impreparata.

Vedendo come stanno andando le cose, Agraron Kral si muove per placcare il ladro armato di bastone, il codice d'onore del suo popolo lo spinge all'azione in soccorso della parte che pare essere svantaggiata.

Sally vede un massiccio uomo di pietra emergere dall'angolo della strada alle spalle di uno dei suoi aggressori, la creatura ha numerose escrescenze cristalline su tutto il corpo, e riflette la luce formando strani disegni sulle pareti; lo sconosciuto ha un'espressione aggressiva sulla sua faccia scolpita, ma pare essere concentrato più sul bandito che sulla ragazza. Sally non sapeva dell'esistenza di esseri simili.

Questioni tecniche:

Spoiler:  
Dato che "la cosa" non si manifesta sul forum, per questo turno utilizzerò io Agraron Kral facendolo intervenire in soccorso della ragazza. Data la natura caratteriale del suo popolo, con lealtà e onore come valori fondamentali, la cosa non è affatto fuori luogo.

Iniziativa:

Sally Light: 16

Ragazzo col ciottolo: 14

Agraron Kral: 13

Ragazzo col bastone: 10

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